Il Klondike deve gran parte della sua fama alla corsa all’oro che iniziò nel 1896 attirando avventurieri di tutto il mondo, ma anche scrittori come Jack London.
Un altro autore che dette grande fama al Klondike e ai fiumi Klondike e Yukon fu Carl Barks, il creatore dell’epopea dei Paperi della Disney che partì, appunto, con Paperon de’ Paperoni – Uncle Scrooge, il quale accumulò il suo primo milione di dollari trovando un filone d’oro nel Klondike.
Proprio Paperone, con il suo proverbiale fiuto per gli affari, si rese presto conto che i veri soldi si facevano non scavando l’oro, ma vendendo, a peso d’oro, attrezzature e picconi.
Arriviamo, quindi al piccone e all’ottimo articolo che ci ha ispirati. “Guadagnare su internet con la legge del piccone” di Simone Moro.
Un articolo interessante perché ci rende noto che il «multilevel marketing», che è fondamentalmente un sistema piramidale, funziona a meraviglia anche su Internet.
Il termine “piramidale” deriva dalla struttura formale in cui viene organizzata la vendita: la persona in cima alla piramide è la prima a vendere un bene o un servizio a un numero limitato di persone, le quali si incaricano di introdurre altre persone nella “piramide” a un livello successivo, con l’obiettivo di formare una nuova piramide sotto di sé e di ottenere i guadagni corrispondenti ai volumi di vendite prodotti dalla propria struttura. (Wikipedia, voce “Marketing piramidale”)
Come spiega Moro nel suo articolo:
Quando parlo di “legge del piccone” mi riferisco ad uno dei principi basilari delle truffe. La legge del piccone è quella sulla quale si basa il multilevel marketing e un buon 80% dei siti web che insegnano come guadagnare su internet. La legge del piccone afferma che se qualcuno è troppo interessato a insegnarti come guadagnare, probabilmente egli sarà l’unico a guadagnarci. Si tratta di semplice buon senso. Ma fior di cervelli laureati e scafati non riesce proprio a farne tesoro. Ecco il perché di questo post.
Perchè il piccone? Il termine prende spunto dalle leggendarie corse all’oro. Sì ma quelle senza oro. Quelle dove tutti picconavano e non trovavano niente. Nulla, nisba. L’unico a guadagnare qualcosa era il sagace venditore di picconi.
La legge del piccone non è così difficile da “sgamare”. Non per chi di corse all’oro ne ha viste tante, e di oro molto poco. E’ un venditore di picconi :
ogni blogger che ti vuole insegnare come arricchirti e guadagnare su Internet in poche semplici lezioni […]
Il più noto dei sistemi piramidali è lo «schema Ponzi» una tecnica inventata da Charles Ponzi che puntava su uno dei punti deboli dell’individuo: la sua avidità.
Victor Lustig, uno dei più grandi truffatori della Storia, si avvalse sempre di tale vulnerabilità per portare a compimento le sue spettacolari truffe. La più eclatante fu la vendita dei “rottami” della Torre Eiffel, costruita per l’Esposizione Universale di Parigi del 1889, e che, nel 1925 era pesantamente attaccata dalla ruggine e degradata, tanto che si pensava di rottamarla.
Lustig si presentò come un incaricato del governo francese per la vendita e convinse all’acquisto uno dei più importanti commercianti di materiale ferroso di quei tempi, Andre Poisson, facendosi corrispondere addirittura una bustarella!
Lustig divenne famoso con la truffa della “macchina copiatrice di banconote” che vendeva a cifre esorbitanti.
E questa truffa trova ancora oggi epigoni, come trova avidi tonti che abboccano:
Moreno Morello incontra a Marcianise (Caserta) un uomo, il quale racconta di aver conosciuto due persone di origine africana che sostenevano di poter duplicare le banconote. Dopo aver mostrato il procedimento, già smacherato da Striscia il 15 ottobre 2004, i due hanno finto di riuscire a triplicare banconota da 20 euro. Per effettuare la duplicazione i due presunti raggiratori chiedevano circa 16 mila euro. (Striscialanotizia.mediaset.it)
Non affermiamo che l’affiliate marketing o il multilevel marketing siano una truffa. Tutt’altro. I servizi vengono spesso offerti da aziende di prim’ordine o addirittura di rilevanza mondiale.
Bisogna, però, diffidare di chi ha la pretesa di insegnare a guadagnare decine di migliaia di euro ogni mese con un sito web grazie a poche, facili mosse.
E’ come urlare al mondo: “Ho trovato un’immensa vena d’oro!”.
Se trovi veramente l’oro, non diffondi la notizia urbi et orbi.
Tanti anni fa girava una storiella stucchevole.
Si incontrano due amici. Uno dei due ha problemi con la sua banca [e chi non ne ha, con anatocismi e tassi da usura?]:
— Ciao, Franco.
— Ciao, Mario.
— Come va con la tua banca?
— Sta per pignorarmi la casa.
— Bastardi…
— Sai, pensavo di aver trovato una soluzione…
— Davvero?
— Sì, ho visto la pubblicità di un libro: «Cosa fare per diventare ricchi in fretta».
— E…
— E l’ho ordinato.
— Cosa c’era scritto?
— Erano tutte pagine in bianco. Solo in prima pagina, a caratteri cubitali, campeggiava: «Scrivi un libro intitolato “Cosa fare per diventare ricchi in fretta”».
— Avrai protestato, spero…
— Certo. Ho chiamato la casa editrice.
— Che ti hanno detto?
— Mi ha risposto una segretaria molto cortese.
— E lei che ti ha detto?
— Di andare nell’ultima pagina.
— Che c’era scritto?
— In caratteri minuscoli: «Se stai leggendo questa pagina, non hai capito il senso del libro. Rileggilo tutto».
Un ultimo graffio ironico.
Cercando su Google, «come velocizzare WordPress» o qualcosa di analogo, si reperiranno tutta una serie di siti cha fanno affiliate marketing per quello che loro definiscono il “miglior hosting wordpress del mondo”. E giù a snocciolare screenshots tesi a dimostrare la velocità superluminale dell’hosting in questione.
Per carità, si tratta certamente di un ottimo hosting.
Noi abbiamo un budget limitatissimo e quindi ci appoggiamo al più economico degli hosting che, nei forum, è considerato il meno performante. Non ne diciamo il nome perché non abbiamo alcun interesse commerciale al riguardo.
Quelli che seguono sono i nostri dati.
N.B.: I dati prodotti fanno riferimento ai test di velocità di tools.pingdom.com e più precisamente al server localizzato in Olanda (i report con server USA sono meno prestanti, ma questo vale -ovviamente- per tutti i siti italiani).
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Una bella risposta ai tanti che vendono molto più fumo che arrosto sul web!