The Undertaker Draghi – 2
Italia in agonia.
The Undertaker Draghi parte 2 – Ad appena 75 anni dalla Fondazione della Repubblica Italiana, sembra purtroppo che siamo prossimi alla sua agonia, con il destino italiano innestato nell’immondo Grande Reset dei Soroi.
PARTIAMO DALLA FINE, OGGI A.D. 2021: ABBIAMO IL PEGGIOR GOVERNO DELLA STORIA DELLA REPUBBLICA ITALIANA.
Malgrado quello che scrivono i Giornalini di Regime, dai “Repubblichini” ai Gazzettieri, quello che stiamo vivendo sulla nostra pelle è apoditticamente, ontologicamente, definitivamente, il Peggior Governo della Storia della Repubblica Italiana.
Epistemologi, sociologi, politologi e veri giornalisti lo definiscono rettamente:
«Kakistocrazia» (Marco Revelli), «Governo dei Migliori? Sembra il bar di Guerre Stellari» (Marco Travaglio), «Governo vomitevole» (Giancarlo Marcotti). «Accrocchio parlamentare» (Francesco Cancellato) «Pericoloso Ircocervo» (Andrea Malaguti), la Bufala del presidente del Consiglio a Costo Zero (Gianluigi Paragone).
Qui mi ricollego allo stipendio di Draghi. Perché non dovrei pagare un presidente del Consiglio nelle sue funzioni quando quel presidente del Consiglio ha il potere di intervenire su questioni delicate e aperte aggravatesi quando egli stesso ricopriva altri incarichi? Faccio un esempio: Montepaschi Siena è al centro di partite ingarbugliate dove il governo e il premier devono prendere delle scelte importanti. Allora domando: Draghi gioca la carta propagandistica “zero stipendio” così da cancellare certe scelte come il vantaggio fiscale per l’acquirente di Mps (magari quella Unicredit presieduta dall’ex ministro Padoan) o come la protezione del ceo di Leonardo Alessandro Profumo, condannato per gravi reati finanziari proprio quando presiedeva Mps? In altre parole: se Draghi rinuncia allo stipendio da premier è perché è sazio di quanto ha avuto precedentemente, quando lavorava nella finanza e per la finanza? Oppure cerca una specie di operazione simpatia per non far conoscere tutta la verità di quando veniva pagato – all’estero, se non ricordo male… – in Goldman Sachs?
Allora voglio essere ancora più cattivo: in Goldman, in Bankitalia, in Bce, Draghi avrebbe mai lavorato gratis? No (infatti è stato ben retribuito). Perché allora adesso che governa l’Italia in una fase così drammatica lo sta facendo? Forse perché considera il governo non degno della sua prestazione, o comunque non così degno da riceverne in cambio una controprestazione? La retorica barbona della politica a prezzi di saldo o addirittura gratis è il miglior asso nella manica dell’establishment e delle élite. Cioè di quei mondi (dai quali proviene SuperMario) che in questi anni hanno comandato la distruzione progressiva dei diritti del lavoro e della piccolissima e piccola impresa. La mossa populista può diventare un boomerang perché Mario Draghi ha confermato non solo di governare senza il mandato del popolo sovrano ma addirittura respingendone la valutazione economica. Così facendo la domanda subdola e velenosa rimbalza e rimbalzerà: per chi sta governando il Governatore? Gli italiani non valgono nulla? (Gianluigi Paragone).
Apodittica dimostrazione che il Draghi Primo è il Peggior Governo della Storia della Repubblica Italiana.
Peraltro infarcito di bolliti e riciclati.
Quello Draghi è il governo peggiore di sempre innanzitutto per come è composto. Il governo di “alto profilo” e “dei migliori” erano delle bufale. Sono entrati i soliti noti. Riciclati politici e pure tecnici. Un governo nordista, con poche donne, vecchio. Anche quella della competenza era una gran bufala. In Italia funziona così. Se fai comodo e sei dalla loro parte allora sei competente, altrimenti no. Il governo Draghi è il peggiore di sempre anche perché nasce a seguito di un’operazione di palazzo tra le più opache e ciniche degli ultimi anni. Col tradimento di un premier apprezzato dai cittadini e il suo frettoloso accantonamento. Se il governo Conte era quel disastro che dicevano, allora non si capisce il perché molti dei suoi ministri sono stati riconfermati. Il governo Draghi è poi il peggiore di sempre perché fin dagli albori ha fatto emergere i più nefasti vizi che intossicano il nostro paese. L’ipocrisia viscerale, il voltagabbanismo senza pudore, la piaggeria verso i potenti di turno, l’egocentrismo sfacciato. Davvero tutto il repertorio. Ma il governo Draghi è il peggiore di sempre anche perché non ha né una identità né una visione essendo sostenuto da una accozzaglia di partiti che la pensano in maniera opposta, e non ha nemmeno un programma. Draghi non ha spiccicato ancora una parola su cosa vuol fare eppure tutta la vecchia politica stracciona si è già inchinata ai suoi piedi. Vecchia politica che fino a ieri litigava su tutto e da quando è spuntato Draghi finge di andare d’amore e d’accordo. […]
Senza dubbio il peggiore governo di sempre che ha l’aggravante di nascere senza opposizione se non per i sovranisti della Meloni e con tutta la stampa delle lobby schierata a favore. Altro che fronteggiare l’emergenza, è questo governo la vera emergenza. Un governo emblema del ritorno della vecchia politica e della vecchia Italia dopo che gli italiani avevano disperatamente chiesto un cambiamento radicale il 4 marzo. Una pagina davvero triste della nostra democrazia ma piangersi addosso non serve a nulla. I cittadini che credono ancora nel cambiamento devono piuttosto rimboccarsi le maniche in modo da tornare al voto e cestinare al più presto il peggiore governo di sempre. (Tommaso Merlo)
Senza ombra di dubbio, quindi, quello di Draghi è il peggior governo dell’Italia Repubblicana.
Probabilmente, a parte gli esecutivi di Benito Mussolini e Antonio Starabba di Ridini, quello di Mario Draghi potrebbe essere anche il peggiore Esecutivo dall’Unità d’Italia ad oggi.
È oltremodo stucchevole vedere anche la cosiddetta Destra appecoronata a Draghi e al Draghismo, malgrado il fatto che “Il Migliore” non rappresenti affatto quel Totem Iconico e Salvifico propagandato dai “giornaloni” dei Mainstream Media Mondialisti.
Per non parlare poi delle riconferme, poiché deludenti (e usiamo solo un eufemismo) appaiono le ri-nomine di Speranza, Di Maio, o Lamorgese. In brevis: è un governo messianico, quello di Draghi, o solo destinato a seppellire le nostre Libertà Costituzionali e le Piccole e Medie Imprese?
Inaudita la scelta di Roberto Cingolani alla Transizione Ecologica voluta da Beppe Grillo, che ha ormai fatto più salti della quaglia di una quaglia che si alleni per le Olimpiadi del Salto delle Quaglie. Icastico, in merito, Travaglio:
Chi di voi non ha mai sognato un mini-reattore nucleare nel suo giardino, balcone, terrazzo o tetto accanto all’antenna della tv e all’aggeggio dello split? Ora quel sogno sta per diventare realtà grazie al Superministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, quello che Grillo ha scambiato per grillino. Per lanciare la sua ideona senza farsene accorgere, il Superministro ha scelto il rag. Cerasa del Foglio (che è sempre un’ottima garanzia di clandestinità): “Tra le opzioni per produrre energia col nucleare, la più concreta è l’utilizzo di mini-reattori nucleari a fissione, quelli generalmente usati sulle grandi navi, che con poche scorie arrivano a produrre qualcosa come 300 MW”. E ora, pensate, “possono essere riconosciuti dall’Ue come sorgenti di energia verde, rinnovabile e pulita anche fuori dal perimetro di una nave”. A questo pensavamo un anno fa, quando si iniziò a parlare di un Recovery fund di ripresa e resilienza post-pandemia: a una ridente fungaia di mini-centrali atomiche verdi, pulite e profumate. È vero, il nucleare a fissione l’avevamo bocciato in 2 referendum, ma cos’è mai la sovranità popolare dinanzi a un Superministro, per giunta dei Migliori? (Marco Travaglio, “Transizione enologica”).
Il Cingolani ha fatto affermazioni che avrebbero fatto schiattare di invidia Jacques de La Palice:
“È un problema di geopolitica e di accordi internazionali. Il problema non è solo se noi raggiungiamo l’obiettivo della transizione energetica e ambientale. Il problema è se ci riusciamo tutti insieme. Noi siamo solo una parte dell’Europa e l’intera Europa emette solo il 9 per cento della CO2 del mondo. Il resto dell’inquinamento viene da altri paesi e altri continenti. Se non riusciremo a convincerli, a impegnarsi anche loro, anche i nostri obiettivi saranno a rischio. Noi comunque dobbiamo impegnarci a fare fino in fondo la nostra parte”.
Incredibile, se n’è accorto anche lui! Se i Paesi della UE sono gli unici beoti che si fanno affossare dalle Mafie Finanziarie della Green Economy capitanate dal Al Gore “Capone”, mentre Russia e Cina continuano a produrre mezzi a combustione interna infinitamente più efficienti dei cessi elettrici a quattro ruote che vogliono obbligarci ad utilizzare, non solo la CO2 non diminuirà, ma nel 2050 l’Europa sarà diventata il Quarto Mondo. Nel frattempo, a causa della transizione ecologica (rectius, come dice sagacemente Travaglio, la transizione enologica) già da luglio 2021 pagheremo il gas il 15% in più e la corrente elettrica il 10% in più, con il prezzo della CO2 che per il mese in corso si è attestato oltre i 50 euro per tonnellata di CO2.
Se non usciamo dalle logiche deviate degli Accordi sul Clima di Parigi, che, peraltro, Cina e Russia si guardano bene dal rispettare, per una famiglia comune diventerà difficile non solo mangiare, ma anche accendere la luce alla sera.
Choccante o geniale, non sappiamo come definirla, la scelta di un generale come “Commissario straordinario per l’Emergenza Covid-19”.
D’altro canto, i Pennivendoli del Virus Unico e i TGPandemia veicolano l’affermazione antiscientifica che «questa è una Guerra globale contro un nemico invisibile», neanche avessimo a che fare con la Peste Nera.
Il virus come instrumentum regni per riprodurre anche in Occidente una condizione di assoggettamento parafascista dell’individuo come in Cina, ove il cittadino non è più soggetto di diritti civili, costituzionali, sociali, ma solo il destinatario di obblighi collettivistici e doveri, tra cui il dovere alla salute, alla “biosicurezza”.
Apertis verbis, un ritorno alla servitù della gleba, favorito dalla psicosi del virus, artatamente veicolato dai Media Mondialisti dei Soroi.
E se poi milioni di esseri umani dovessero morire a causa di effetti avversi dei “taumaturgici” vaccini nel lungo periodo, sarebbe comunque utile per ridurre l’eccessiva popolazione mondiale. Meno persone respirano, meno CO2 viene prodotta (Gates dixit)!
Ovviamente il Figliuolo mal tollera che si disturbi il manovratore e conciona: «Basta Polemiche. È il momento di stringersi a coorte», con toni reboanti e tonitruanti.
Si fatica ancora a capire perché mai a un certo punto al Governo dei Migliori è venuto in mente di affidare la delicatissima macchina dell’immunizzazione di massa a un generale dell’Esercito. Cioè a uno che di medicina e sanità pubblica ne sa quanto un geometra, un sarto o noi giornalisti…
È che bisognava segnare “un cambio di passo”, dare “fuoco alle polveri”, “fiato alle trombe” e la famosa “spallata”, e l’immagine dell’alpino in mimetica e anfibi, sempre in movimento come una palla matta da un lato all’altro d’Italia a dare ordini alle truppe vaccinali, era funzionale alla retorica dei Salvatori della Patria che sostiene, e in definitiva giustifica, l’avvento di Draghi. Una cosa è certa: a noi non sarebbe mai venuto in mente di dire, davanti alla catastrofica gestione delle vaccinazioni e alle (pur timide) rimostranze di qualcuno, una cosa come: “Non è il momento delle polemiche, è il momento di stringersi a coorte”, come ha detto Figliuolo martedì, una frase composta da due proposizioni entrambe sbagliate.
“Basta polemiche”: davvero credeva, il Generale, che non avremmo fatto polemiche? Pensa di godere di qualche guarentigia? Vige forse il dogma dell’infallibilità commissariale? Che crede, che siamo in caserma, dove comandano i nonni e le reclute subiscono in silenzio? Come se il problema, poi, fossero le polemiche e non le morti per trombosi cerebrali. “Stringersi a coorte”: che c’entra l’amor di Patria dei singoli con la sicurezza sanitaria di una popolazione in una pandemia? Ciò che deve animare la volontà di vaccinarsi è la fiducia nella scienza e nei decisori politici motivata da evidenze razionali, non l’afflato patriottardo di stampo rinascimentale. Non siamo affatto pronti alla morte, per fargli raggiungere i suoi (disattesi) record vaccinali. A proposito: sempre martedì Figliuolo si vantava di aver superato le 500mila vaccinazioni al giorno, che però erano state promesse per metà aprile, dimenticando che ai primi di maggio, promettendone presso medici di base e farmacie, si impegnava per 1 milione di dosi al dì entro giugno. A ciò servivano gli Open Day: chiami in massa giovani, minorenni, maturandi a vaccinarsi per andare in vacanza, al grido di “i vaccini vanno impiegati tutti”, seguito da Curcio, capo della Protezione civile: “Tutto quello che abbiamo lo dobbiamo somministrare. A noi interessano le percentuali”; poi, se va male, com’era prevedibile visti gli accertati effetti avversi di AZ, redarguisci il popolo che non ama abbastanza la Patria. Ogni volta che Figliuolo apre bocca fa danni. “Chiunque passa va vaccinato”. […]
“L’imperativo categorico è accelerare. Dobbiamo allungare il passo”. […] Si sapeva dall’inizio che la tenuta bellica, l’eloquio marziale e i tonitruanti propositi, in caso di fallimento, si sarebbero rovesciati nel macchiettismo. […]
Ma questo è il Governo dei Migliori voluto da Renzi e Mattarella, non può sbagliare per definizione. Infatti Draghi tace, forse spera che nessuno si accorga che il capo è lui. È il Governo di Tutti, quindi non è colpa di nessuno (poi si lamentano se la Meloni cresce). Se va bene, il merito è di Figliuolo, se va male è colpa di Speranza. (Daniela Ranieri, “Gen. Figliuolo, no: non siam pronti alla morte”, ilfattoquotidiano.it)
Il problema, però, non è il Gen. nominato da Draghi. Il problema vero sono i Gazzettieri del Virus Unico, i quali veicolano tutte le affermazioni più deliranti possibili, da «ignoranti» per coloro che non si vaccinano, all’«imboscati» rivolto ai medici che evitano — conoscendone e temendone gli effetti — di farsi inoculare pozioni negromantiche sperimentali, fino all’epiteto di disertori indirizzato agli over-60 che, saggiamente, cercano di evitare la vaccinazione, e per combatterli siffatti disertori, si invita il Gen. a battere palmo a palmo il territorio italiano per stanarli, codesti ribelli dai loro covi e dalle loro tane, al fine di indurli all’accettazione palingenetica all’interno dei loro corpi del Salvifico Vaccino e rendere vicina la Marcia della Patriottarda Vittoria sul Plutocratico Virus!
E lotta lotta lotta sia contro i Panciafichisti che non si vaccinano!
Perché l’ obiettivo è «cercare tutti coloro che non si sono ancora vaccinati» (M. Veneziani, La Verità)
Cercare o Ricercare? Pur avendo la comune radice, questi lemmi sono, epistemologicamente, quasi agli antipodi. Un ricercato è un bandito, un criminale.
Inquietanti le dichiarazioni del Gen. Alpino ad AdnKronos. «Come prime dosi siamo al 91% di vaccinati over 80, all’83 % di over 70 e al 71% di over 60. Basta? No, dobbiamo continuare e non mollare la guardia, adesso anche con procedure proattive andando a cercare le persone da vaccinare».
Il Gen. e Speranza stanno ragionando seriamente sull’utilizzo massiccio di un nuovo algoritmo “Prisma”, che sembra violare patentemente e massicciamente normative e direttive Ue sulla privacy. Il progetto è stato presentato sia al Figliuolo che al ministro della Salute, subito entusiasti alla possibilità di individuare facilmente i “disertori della vaccinazione” e potersi presentare con camionette militari, magari imbracciando armi a bella vista e siringhe giganti per intimidire i recalcitranti, direttamente al domicilio del malcapitato.
I medici di famiglia verrebbero convinti a collaborare al progetto (in pratica, fornendo i nominativi dei “non immunizzati”) grazie a lauti incentivi economici. I vecchi 30 denari vanno ancora di moda; fortunatamente non funzionano con chiunque.
Non essendo bastanti militari, medici, infermieri e farmacisti, il Gen. chiama a stringersi a coorte anche i Santi e precetta Santa Rita da Cascia!
“Ho chiesto a Santa Rita di aiutare l’Italia ad uscire da questa pandemia, far sì che la campagna vaccinale proceda e che tutti gli italiani ne capiscano l’importanza. Confidenti nella scienza ma anche nella spiritualità, auspico che Santa Rita posi la sua santa mano sopra di noi per far in modo che ne usciamo”. È quanto ha detto, davanti all’urna che custodisce il corpo di Santa Rita a Cascia, il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid. (avvenire.it)
Chi si oppone a far da cavia a vaccini sperimentali non è un ribelle, ma un Resistente. Alla Dittatura Sanitaria vigente, creata dallo “Stato di eccezione” permanente, va opposta la Resistenza, come nel 1943-45.
Ciò anche ai sensi dell’art. 32 Cost. e della Risoluzione 2361/2021 del Consiglio d’Europa (“7.3.1 garantire che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria e che nessuno è politicamente, socialmente o altrimenti sottoposto a pressioni per vaccinarsi, se non desidera farlo da solo”).
Eppure leggiamo spesso ineffabili dichiarazioni come siffatta:
«Vaccinarsi è un obbligo!
Vaccinarsi è un obbligo non solo sanitario, ma soprattutto è un dovere morale e sociale!
Vaccinare chi non è già immunizzato è un imperativo categorico!
Ben vengano le sanzioni per chi vi si sottrae!»
E della Costituzione Italiana, quella che fino ad oggi era la più bella del mondo, anche a detta del radical chic Benigni, che ne facciamo? La buttiamo in discarica?
Draghi annuncia che farà l’eterologa. Normale: è notorio che i Draghi hanno la pelle molto più dura e coriacea di noi Umani e vivono molto più a lungo. (un po’ di Sana Satira non guasta mai…)
Tornando seri, dobbiamo assistere oggigiorno ad esternazioni come quelle di Giovanni Floris: «Abbiamo accettato di fare sperimentazioni sul campo», cioè che sette miliardi di esseri umani facciano da cavie a vaccini sperimentali e che presto si arriverà all’obbligo vaccinale contro chi Resiste.
Il Floris, da perfetto influencer della Ur-Sinistra con la memoria corta, ha già dimenticato le devastanti sperimentazioni sui bambini africani effettuate da Pfizer, una delle quali venne denunciata da Stefano Liberti di Rai3, “Cavie Umane”:
“L’alpino”, com’è soprannominato satiricamente il Gen., vanta il successo della “sua” campagna vaccinale, poiché si sono ridotti i posti in terapia intensiva – dimenticando che, pur dichiarato pandemia, il Covid-19 resta pur sempre un’influenza, la cui diffusione con il caldo tende a ridursi drasticamente – e manda “cartoline precetto” mediatiche a farmacisti e medici di famiglia affinché si stringano anche loro a coorte e si mettano anch’essi a inoculare vaccini.
Il cosiddetto untore della nuova “variante indiana”, o “Delta”, è un vaccinato con doppia dose? Non importa: verrà detto che il “vaccinato buono” si è preso la “variante Delta” da un non vaccinato, che l’ha portata da chissà dove. Quindi: i buoni vaccinati si ammalano, per colpa dei non vaccinati che importano le varianti. Ovviamente è una farsa incredibile, ma sarà così: vi giuro che questa sarà la spiegazione, sono pronto a mettervelo per iscritto. Comparirà un Burioni, o un Rezza, che dirà: sono i non vaccinati, che importano le varianti e fanno ammalare quelli che, generosamente, si sono vaccinati. E quindi bisogna andarli a stanare e portarli nei campi di concentramento, nei container. Questo ci dirà, Figliuolo, tra poco: che i non vaccinati devono andare nei container per non far ammalare i vaccinati. La cosa si interromperà soltanto qualora la catastrofe diventasse totale. Però bisogna prepararsi, a questo.
Da vecchio medico, voglio aggiungere una cosa: dissi dall’inizio che non si è mai riusciti, a fare un vaccino a Rna, perché i virus Rna mutano continuamente. Nella loro mutazione, però, tendono a perdere potenza. Così è finita la Spagnola, insieme a tante influenze virali. E invece cosa succede, in questo caso? Succede che, anziché trasformarsi in una tranquilla, quieta endemia stagionale, questo virus viene continuamente ri-alimentato: l’hanno detto il professor Tarro, il professor Montagnier, il professor Raoult. Hanno spiegato: se continuiamo a cimentarlo, questo virus, attraverso nuove iniezioni anticorpali con tecniche diverse, questa cosa è fatta per non finire mai (che è quello che qualcuno vuole, evidentemente). Quindi: una vaccinazione di massa di ogni sei mesi, poi ogni tre: che è quello che accadrà. E noi non riusciremo a fermare tutto questo, perché il potere che lo sostiene è talmente forte, e la gente ormai talmente convinta, che i non vaccinati dovranno essere convinti per forza: dovranno essere terrorizzati. (Alessandro Meluzzi)
Le pecore che marciano compatte a vaccinarsi, magari cantando Bella Ciao (che da canto degli Oppressi è diventato canto degli Oppressori), definiscono «ignorantoni» coloro che nutrono fondate riserve.
Leggano, le pecore, questo stralcio tratto da un articolo della Società Italiana di Farmacologia:
Che cosa non sappiamo ancora di questi vaccini?
Essendo in condizioni di emergenza le sperimentazioni di fase 3 sono durate meno del solito, hanno valutato solo i parametri più importanti (funziona e, se si, su che percentuale dei vaccinati) e sono state fatte essenzialmente sui giovani e sugli adulti, perché si sa che, di solito, i vaccini funzionano meglio su queste popolazioni.
Quindi noi abbiamo pochissimi dati su 4 questioni che credo fondamentali: 1) durata della protezione, 2) efficacia del vaccino nella popolazione anziana, 3) efficacia del vaccino nell’impedire che il soggetto diventi portatore sano, 4) percentuale di soggetti che vanno incontro ad effetti avversi che possono insorgere dopo mesi dall’inoculo del vaccino. […]
Per chiarire questi 4 punti dovremo aspettare ancora parecchi mesi e parecchi studi.
Fantastico, davvero fantastico. Per chiarire i 4 punti ut supra (a cui aggiungerei gli effetti avversi da inoculi effettuati su soggetti afflitti da patologie croniche) dovremo aspettare parecchi mesi e parecchi studi. Quindi, vengono inoculati – adesso – farmaci sperimentali di cui non si conoscono affatto gli effetti avversi che si produrranno dopo mesi (o anni) dall’inoculo. Si conosceranno, tali effetti, quando le cavie (cioè tutti noi) cominceranno a produrrli siffatti effetti avversi.
Ah, ma nella Neoligua della Dittatura Sanitaria i vaccini inoculati attualmente non possono essere definiti per quello che essi realmente sono, cioè vaccini sperimentali, poiché sono stati approvati dall’EMA, la cui attuale direttrice esecutiva, Emer Cook, ha lavorato per otto anni in attività di lobbying a favore della “Big 30” – le maggiori aziende farmaceutiche europee – in particolare per Pfizer, AstraZeneca, Novartis, e Johnson & Johnson, dopo ha lavorato per l’OMS, un’altra garanzia aggiuntiva. Avete capito come, nel giro di pochissimo tempo, vaccini sperimentali sono diventati «testati e sicuri»?
Ovviamente, le pecore diventano lupi digrignanti nei confronti di chi respinge una vaccinazione condotta con farmaci sperimentali non sufficientemente testati. Se l’ho fatto io, devi farlo anche tu, affermano. Cara Pecora, è stata una tua scelta, anzi una tua scommessa.
Potresti aver vinto ma potresti anche perdere tutto nel giro di poco tempo.
Ma quanto tempo passerà affinché le pecore della Ur-Sinistra e i radical chic passeranno da «ignorante chi non si vaccina» a «fascista chi non si vaccina»?
Nel video che segue il filosofo Massimo Cacciari rifiuta recisamente – com’è suo diritto – di rispondere alla tendenziosa domanda della bilderberger Gruber «Lei è vaccinato, professore? È chiaro che dobbiamo essere tutti vaccinati…»
Piccata la risposta: «sono fatti miei!»
Ovviamente, i debunkers bufalai tacceranno come bufala l’ipotesi di Meluzzi secondo la quale chi non si farà propinare uno dei vaccini sperimentali verrà posto in segregazione.
Invece è tutto vero. Ecco le agghiaccianti dichiarazioni dell’infettivologo Matteo Bassetti:
Quindi come faremo? “Io credo che non ci possiamo permettere delle chiusure, sarebbe troppo grave – afferma Bassetti – Vuol dire che non abbiamo fatto capire agli italiani quanto è importante la vaccinazione. A quel punto – ipotizza – bisognerà inasprire ulteriormente le misure nei confronti di chi non si vaccina: sei non vaccinato? Non esci. Hai deciso di non vaccinarti, di mettere a rischio la tua salute, ma anche quella degli altri? Bene, i vaccinati faranno una vita normale, i non vaccinati si chiuderanno in casa“.
Immagino che la Dittatura Sanitaria Globale imporrà un bracciale di stoffa per tutti i non-Ariani, ops, volevo dire per tutti i non-Vaccinati con il simbolo di una siringa barrata e chi verrà scoperto ad andare fuori, pure senza indossarlo, verrà condannato all’impiccagione su un palo a forma di siringa e lasciato esposto per qualche giorno a mo’ di monito…
Anche il fantoccio di Soros e Gates, “Alzheimer” Biden, parla di inviare l’esercito armato di siringhe casa per casa per stanare i disertori del vaccino.
BIDEN: “We need to go community-by-community, neighborhood-by-neighborhood, and oft times door-to-door, literally knocking on doors” to get people vaccinated. pic.twitter.com/oJ2lG9bqaw
— Daily Caller (@DailyCaller) July 6, 2021
Ma è doveroso riportare che “Il Migliore” lascia il Libero Arbitrio agli Italiani e, come le Divinità dell’Olimpo, lascia decidere noi miseri mortali. Ma, attenzione: non nel vaccinarsi o meno, ma se optare tra vaccinazione Eterologa e Omologa.
A proposito della vaccinazione eterologa, Mario Draghi ha espresso in maniera netta la sua posizione circa la necessità di lasciare il libero arbitrio a ogni soggetto: “Se una persona che ha meno di 60 anni e ha fatto la prima dose AstraZeneca e gli viene proposto di fare l’eterologa ma non vuole farsi quel vaccino, questa persona è libera di fare la seconda dose di AstraZneneca purché abbia il parere del medico e il consenso informato“. (ilgiornale.it)
Per il Megafono di Regime “LaSantaInquisizione-LaRepubblica”, il Messianico e Totemico Draghi «offre il suo corpo».
Insomma una vera e proprio transustanziazione all’interno della Religione del Liberalesimo dei Soroi che, grazie all’Antikeimenos Bergoglios, ha sostituito il Cristianesimo.
L’Eucaristia ai tempi del Neoliberismo Totalitario, ove psicopatici megalomani e visionari folli come Soros, Gates, Bezos, Zuckerberg, Musk, Gore, Fink, Thunberg, et similia, assurgono al rango di Divinità e Profeti.
Se il premier offre il corpo https://t.co/ybpx5LYJPF
— Repubblica (@repubblica) June 19, 2021
Mi sembra che ormai siamo ben oltre il dramma: la Kakistocrazia del “Migliore” Draghi sta giungendo alfine alla distopia orwelliana, tanto da far rimpiangere persino un Giuseppe Conte che, almeno, aveva bloccato licenziamenti, pignoramenti e cartelle esattoriale, mentre “Il Migliore” sta sbloccando tutto il peggio, trascinandoci verso un disastro di dimensioni Hooveriane.
Il MIGLIORE, dall’alto della sua onniscienza, appena insediato, ha smammato in un batter d occhio le mezze seghe del Cts e il commissario all’emergenza, tipi mediocri piazzati dal suo mediocre predecessore. Al loro posto ci ha piazzato super super esperti ed un super super commissario. Ma che dico un super commissario, un generalissimo! Tanto generalissimo inside da esserlo anche fuori: tratto militare, perennemente vestito da alpino e con penna incorporata.
Gestita da uno con tutte quelle medaglie appuntate sul petto, la campagna vaccinale ci è subito suonata come un successo annunciato. Ma che avete capito! È stata una campagna vaccinale annunciata (e senza primule), quella del generalissimo, ovvero fatta di annunci, promesse tradite e dietrofront, tanto per restare nell’ambito del gergo militare.
Il generalissimo affetto da annuncite ci ha illuso prima sui 500 mila vaccini al giorno quando a malapena ne sfioravamo centomila, poi quando, diverse settimane dopo, li ha faticosamente traguardati, ce ne ha annunciati un milione, di vaccini al giorno, e ha giurato, a buon peso, sulla chiusura della campagna vaccinale entro settembre. Il risultato è che oggi il milione di vaccini ancora li stiamo aspettando e che la fine della campagna vaccinale è ancora lontana. Ma nel frattempo il generalissimo non è stato con le mani in mano, ci ha distratti come farebbe un giocoliere: AZ lo iniettiamo solo ai giovani, ha detto l’uomo col pennacchio salvo, subito dopo, cambiare idea: AZ lo faremo solo ai vecchi, l’hanno detto Ema e Aifa, ha sentenziato l’issimo. […]
E il culo chi ce lo mette? Gli abbiamo chiesto spiazzati: loro, ci ha risposto.
Aridatece le mezze seghe. (Roberta Labonia)
Tornando alle altre presenze eccellenti del “Governo del Migliore e dei Migliori”, registriamo, dulcis in fundo, il ritorno come ministro di Renato Brunetta. Perché, satiricamente parlando, “A volte ritornano”.
Dieci anni dopo, riecco Renato Brunetta. A gestire lo stesso ministero che guidò con molti proclami e pochi risultati ai tempi del governo Berlusconi. L’economista di Forza Italia sarà di nuovo il ministro della Pubblica amministrazione del governo Draghi, lo stesso dicastero che guidò dal 2008 al 2011 nell’ultimo esecutivo Berlusconi – quello di cui facevano parte anche le ri-ministre Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna – attirandosi numerose critiche per la riforma che mirava a “premiare i lavoratori meritevoli e punire i fannulloni”, anche con il licenziamento. Non andò bene e la Pubblica amministrazione non è migliorata, basti pensare che neanche quattro anni dopo la sua riforma, un altro governo – quello di Renzi – rimise mano al comparto con la riforma Madia. […]
A tal proposito, nel 2008 fece scalpore un’espressione utilizzata proprio dal ministro che aveva definito “fannulloni” alcuni dipendenti della Pa, minacciando di licenziarli. E disciplinò le assenze dei con decurtazioni dello stipendi e visite fiscali anche per un solo giorno di assenza.
Quella contro i fannulloni non fu l’unica invettiva. Una volta attirò le ire dei sindacati di polizia, parlando di agenti “panzoni” mandati in strada a 50 anni e in un’altra occasione entrò in polemica con la collega Mara Carfagna, anche lei tornata ora in Consiglio dei ministri, perché sostenne che il lavoro pubblico era stato lungamente considerato “un ammortizzatore sociale, soprattutto da parte delle donne” che utilizzavano parte del tempo per fare la spesa. […]
Come è un’era geologica fa quella in cui, tra i suoi sogni, disse lui stesso scatenando molte ironie, c’era quello di vincere il Premio Nobel. (“Renato Brunetta, il ritorno: la riforma della Pubblica Amministrazione affidata all’uomo che fallì la stessa missione nel 2008”, il fattoquotidiano.it)
In passate riflessioni abbiamo parlato di Pecore e Pecorismo. Anche nel Nuovo saluto pandemico, ritorniamo al Pecorismo Staracista degli Anni Venti di un altro secolo. Il Famigerato Ventennio.
Achille Starace impose il saluto romano del Nuovo Ordine Fascista per “motivi igienici” e favorire il “distanziamento sociale”. Ecco come si salutano i leader occidentali del Nuovo Ordine Mondiale alla distanza di un secolo, sempre per “motivi igienici” e favorire il “distanziamento sociale”:
Per il clima, non per la sanità. Non sfugga il saluto col gomito dei pretoriani del nuovo ordine terapeutico. pic.twitter.com/xi17wXwhZq
— Diego Fusaro (@DiegoFusaro) June 11, 2021
V FOR VICTORY, V FOR VENDETTA, V FOR VACCINES
Che i leccons di Regime usino la crisi pandemica come pretesto per prolungare lo Stato di Eccezione permanente (postulato negli anni ’30 da Carl Schmitt e rielaborato da Giorgio Agamben adattandolo genialmente all’attuale Pretesto Pandemia Globale), non v’è dubbio alcuno. Ancor più scontata la manipolazione comunicativa per rendere analoghe tra loro la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra contro il Nazifascistico Virus.
V for Victory: le immagini di Churchill che alza le dita disegnando la “V” sono state un mezzo propagandistica efficace per rialzare il morale della popolazione britannica durante la Battaglia d’Inghilterra e per tutto il resto della Guerra condotta alfine vittoriosamente.
Ora viene sdoganata la V for Vaccines. L’unica strada, secondo gli ierofanti del Regime Religioso Scientistico, per vincere la guerra contro il Virus e tornare alla Normalità. Tutte Bufale.
Gli scientisti della Ierofania del Vaccinismo che hanno sostituito – grazie anche all’opera indefessa di Antikeimenos Bergoglios – il Cristianesimo, impongono il dogma antiscientifico che se tutto il mondo si vaccinasse, il Covid-19 sparirebbe come neve sciolta dal sole.
Allora spieghino, gli scientisti, perché dopo 20 anni, non esiste un vaccino per il Sars-CoV-1, malgrado abbia un’eziologia identica e tante similitudini con il Sars-CoV-2.
Attualmente non è disponibile un vaccino per la SARS. L’insorgenza e l’identificazione di diversi coronavirus umani comuni e rari che possono causare serie infezioni delle vie aeree inferiori implicano una spinta per lo sviluppo di robusti vaccini per i coronavirus. Attualmente sono disponibili informazioni limitate nella correlazione tra la protezione contro la SARS e altre infezioni da coronavirus del tratto respiratorio. L’immunizzazione passiva si è dimostrata efficace nella protezione dal coronavirus SARS, suggerendo un ruolo importante nella neutralizzazione degli anticorpi. (wikipedia)
Dobbiamo pensare rettamente che le Pozioni Taumaturgiche Sperimentali attualmente propagandate come vaccini non siano altro che palliativi, nella migliore delle ipotesi, oppure veicoli per l’esplosione di innumerevoli malattie autoimmuni tra poco tempo?
Qual è l’effettivo vantaggio tra il vaccinarsi e l’evitare di farlo?
Nessuno, anzi, potrebbe essere vero l’esatto contrario. Sembra che i
Da sei mesi a questa parte si discute se i benefici della vaccinazione superino i danni che provoca. I produttori di vaccini, l’Oms, l’Ema e molte autorità sanitarie nazionali sostengono, sulla base degli studi di approvazione fatti dalle stesse case produttrici, che la presunta protezione relativa dei preparati vaccinali è molto elevata e va dal 60 al 90 per cento il che naturalmente rappresenterebbe un grande beneficio in relazione a rischi che pure si sono rivelati tutt’altro che piccoli vista l’enormità di decessi e di reazioni avverse che vengono segnalate. In realtà siamo di fronte a una sorta di miraggio statistico che non prende in considerazione il rischio assoluto per il quale i vaccini rappresentano un vantaggio che va dall’ 1 al 2 per cento, ma in ogni caso la deformazione dei fattori di rischio ha ricevuto due giorni fa uno colpo formidabile da uno studio di Harald Walach, Rainer Klement e dell’analista di dati olandese Wouter Aukema: basandosi sui dati dell’Ema, sull’analogo database olandese e su un’ ampia ricerca israeliana su quante vaccinazioni sono necessarie per prevenire un morto di Covid ( o presunto tale, bisognerebbe aggiungere) si giunge a una conclusione sorprendente e inquietante: ci sono 2 morti da vaccino per prevenirne 3 da covid. Il discorso è semplice, mediamente ( a seconda delle aree) occorrono 16. 000 mila vaccinazioni per evitare un decesso da covid, mentre le morti post vaccino sono mediamente di 4,11 ogni 100.000 vaccinati. Il tutto è focalizzato sul preparato della Pfizer e con qualche piccolo calcolo si vede che la vaccinazione potrebbe statisticamente evitare 6,2 morti ogni centomila “punture”, ma ne provoca 4,11. (Il Simplicissimus, “Follia senza più limiti: 2 morti da vaccino per prevenirne (forse) 3 da Covid”)
Gli Ierofanti e i Biblisti del Vaccinismo sono passati da
- Io ritengo che in questo momento in Italia il rischio di contrarre questo virus è zero (R. Burioni a “Che tempo che fa”, del 2 febbraio 2020) a CONTRORDINE COMPAGNI: È una terribile pandemia! (sempre R. Burioni e sempre a “Che tempo che fa”, del 23 maggio 2021)
- AstraZeneca va inoculato solo agli Under-60 a CONTRORDINE COMPAGNI: dopo innumerevoli casi di trombosi e trombocitopenia in donne giovani, esso va inoculato solo a Over-60;
- I vaccini hanno efficacia solo per 9-12 mesi (Fauci dixit) a CONTRORDINE COMPAGNI: I vaccini mRNA danno una protezione che dura anni. Uahuahuahuahuah! (risata omerica)
- Stop AstraZeneca per gli Under-60! a CONTORDINE COMPAGNI: I vaccini mRNA possono provocare miocarditi gravi a soggetti maschi di età inferiore ai 30 anni;
- Il mix di vaccini non si può fare, è pericoloso a CONTORDINE COMPAGNI: il mix di vaccini fa benissimo!
- Chi si vaccina non corre più rischi a CONTORDINE COMPAGNI: Dopo il ciclo completo di vaccinazione ci si può ancora infettare e infettare altri;
- Ci vuole un contatto prolungato di alcuni minuti per infettarsi a CONTORDINE COMPAGNI: Bastano pochi secondi per infettarsi;
E posso andare avanti all’infinito.
Presto le presstitutes del Virus Unico propaleranno la bufala che la futura Variante Omega del Coronavirus si diffonderà al solo dialogare al telefono con una persona malata, pur distante 1000 chilometri!
Insomma, tutto e il contrario di tutto. Questa non è scienza, questa è negromanzia, è terrapiattismo!
Perché un vero scienziato, come il Nobel Luc Montagnier, afferma che è proprio l’indiscriminata vaccinazione di massa a moltiplicare le varianti, mentre gli scientisti starlette dei talk show televisivi affermano il contrario?
Pensateci anche voi, pur essendo magari delle Pecore…
THE UNDERTAKER DRAGHI SAREBBE IL NUOVO MESSIA DEL KEYNESISMO?
L’affabulazione distopica dei minions di regime, accoppiata anche ad una parte dell’informazione alternativa ha cercato di spacciarci la bufala di un Draghi riconvertito al Keynesismo.
Niente di più falso. Il Recovery Plan non è anticiclico, ma ciclico, quindi peggiorerà ulteriormente gli effetti prodotti dal Progetto Pandemia Globale.
Il tutto ricorda le misure prese da Herbert Hoover dopo il crollo della Borsa di New York nel 1929.
In piena recessione economica, nell’ottobre del 1931 la Federal Reserve aveva portato il tasso di sconto dall’1,5% al 3,5% (cosa che, secondo alcuni osservatori, segnò di fatto il passaggio alla Grande Depressione). Roosevelt entrò in carica all’inizio del 1933, e fu accolto da una situazione in cui la crisi valutaria aveva dato avvio a una crisi delle banche, che fallivano una dopo l’altra sotto il peso di un’insostenibile corsa agli sportelli. E tuttavia l’amministrazione Hoover si dibatteva nelle secche di un’immotivata quanto virulenta ‘paura dell’inflazione’: ancora nel gennaio del 1933, ci racconta Rauchway, il segretario del Tesoro Ogden Mills in un discorso alla Columbia sosteneva che la nazione doveva mantenere il pareggio del bilancio e una moneta stabile. (eticaeconomia.it)
Per chi non lo ricordasse, il pareggio di bilancio è sempre stato il mantra della UE, di Ciampi e dei due Supermario, Monti e Draghi. Mario Monti, profittando dei “pieni poteri” ricevuti nel 2011 dopo il Golpe dello Spread, fece inserire in Costituzione l’obbligo del “pareggio di bilancio”.
Seguendo i consigli dell’ultraliberista Andrew Mellon, Hoover non bloccò, ma anzi incentivò pignoramenti e licenziamenti (esattamente come sta facendo oggi Draghi): milioni di americani si trovarono senza casa e senza lavoro, diventando quelli che ai tempi venivano definiti “rolling stones”, pietre rotolanti, che si spostavano con l’intera famiglia grazie all’unico bene rimasto loro, l’automobile, alla disperata ricerca di un lavoro anche saltuario e occasionale, pur di far mangiare la propria famiglia.
Ovviamente, per chi l’auto l’aveva ancora…
Purtroppo in Italia non abbiamo un novello Franklin Delano Roosevelt. Draghi è solo un neo Hoover, il primo dei “Ciampi boys”.
Roosevelt diventa presidente in condizioni catastrofiche: «se c’ è qualcosa da temere è la paura stessa», dice subito al Paese. E dà il segnale di una drastica inversione di tendenza con i primi “cento giorni”: così densi di provvedimenti, scrisse André Maurois, da «richiamare la narrazione biblica della creazione». Vi erano sullo sfondo le teorie economiche di John Maynard Keynes: «se Lei fallisse – scriveva a Roosevelt l’ economista inglese – la scelta ragionevole risulterà gravemente pregiudicata in tutto il mondo». La “scelta ragionevole” aveva al centro una qualità nuova dell’ intervento dello stato in economia e l’ uso della spesa pubblica in funzione “anticiclica”: volto cioè a superare il ciclo economico sfavorevole rilanciando la domanda interna e il reciproco sostenersi di salari, consumi e profitti. Aveva al centro al tempo stesso l’ avvio del welfare state, con l’ introduzione della previdenza sociale. E con l’ idea-forza che lo Stato non debba lasciare solo nessuno di fronte ai drammi del vivere. Di qui alcuni momenti centrali del New Deal rooseveltiano: l’ assunzione nei corpi forestali di mezzo milione di giovani poveri; un intervento straordinario nella Valle del Tennessee che univa sistemazione idraulica dei terreni, sfruttamento delle risorse idroelettriche e sostegno agli agricoltori; il National Industry Recovery Act, che difendeva salari e libertà sindacali, e così via. Assieme a interventi sulle banche e sulla Borsa, misure fiscali progressive, garanzie ai piccoli risparmiatori e ai proprietari di casa minacciati dal pignoramento. (repubblica.it)
Non dimentichiamo che la Trojka, imponendo alla Grecia un’economia da Paese occupato, ha preteso la cancellazione delle leggi che rendevano impossibili i pignoramenti sulla prima casa. Tra i più inflessibili a chiedere la cancellazione di tali norme fu proprio Mario Draghi e alla fine Tsipras fu costretto a cedere ai diktat UE-BCE.
“L’Eurogruppo accoglie con soddisfazione la valutazione delle istituzioni europee che la Grecia ha preso le azioni necessarie per realizzare tutti gli impegni di riforma e che ci sono le condizioni per la materializzazione della prima ‘tranche’ di misure per alleviare il debito”. […]
Il via libera alla prima tranche dei 4,8 miliardi di euro che devono rientrare nelle casse greche entro il giugno del 2022 in ripartizioni semestrali, era vincolato all’approvazione delle misure che rendono più semplici i pignoramenti delle prime case dei cittadini greci insolventi. Si tratta dei profitti della Bce e di altre banche centrali sulle obbligazioni greche che i creditori della Grecia hanno vincolato al completamento di un piano di riforme. Del via libera alla prima tranche se ne era discusso già all’Eurogruppo di marzo, ma era stato rimandato perché tra le tredici riforme approvate sulle sedici concordate tra Ue e Atene non c’era quella che superava la legge Katseli. (huffingtonpost.it)
Una premessa doverosa: quando è stata diffusa questa notizia, il Draghi era ancora nel pieno delle funzioni in BCE. Chiunque si affanni a definirlo cavallo di ritorno del Keynesismo, dovrebbe rapidamente provvedere a resettarsi.
Proprio grazie all’aiuto di Draghi & Co., lo psicopatico squalo globale George Soros acquistò 25.000 alloggi ad Atene per un tozzo di pane.
“La Germania ha perso le due guerre mondiali, ma sta vincendo questa guerra che io chiamo una “guerra silenziosa”. Ed è molto più subdola perché non si vede il nemico, è difficile vedere chi c’è dall’altra parte, però è una guerra a tutti gli effetti dove i vincitori – in qualche modo – colonizzano il Paese. Voi state assistendo a una colonizzazione, ma tu mi parli di una vera e propria conquista. Non esiste più libertà nel vostro Paese?” -ha dichiarato la giornalista greca Giorgia Bitakou. E alla richiesta di conferma della presunta notizia riguardante l’acquisto di circa 25 mila case ad Atene da parte del noto speculatore finanziario Soros, la donna ha risposto affermativamente:
“Sì, è vero, ha comprato queste case. Molte ONG hanno costituito un’mpresa immensa per l’accoglienza dei migranti che, però, una volta arrivati, non sanno dove andare, perché non ci sono spazi e strutture sufficienti per ospitarli. Esiste poi il problema dei trafficanti di esseri umani e degli sciacalli che sfruttano, attraverso lo scambio di denaro e i massicci investimenti nel mercato immobiliare, la condizione dei migranti. Comprano case per questa gente, per poi lasciarle vuote, senza dargliele. Questo giro di soldi immenso entra nelle tasche dei collaboratori di Soros e della sua istituzione. Soros stesso, spesse volte, scrive articoli sui giornali greci per cercare di persuadere i greci che “l’unica soluzione è lasciare spazio a questo nuovo mondo, dove non ci sono differenze di nazionalità, di fede, dove siamo tutti uguali, ecc. E che dobbiamo capire che, se vogliamo sopravvivere, dobbiamo lasciare la sovranità”. Ha scritto esattamente così! È proprio questa la politica del nuovo ordine della globalizzazione, del mondo che rappresenta lui e i suoi dipendenti. E Tsipras e anche Mītsotakīs, naturalmente, lavorano per lui.” (cronaca.news)
Ecco le norme sui pignoramenti programmate dal PNRR scritto a quattro mani da Draghi e dai cabalisti di McKinsey:
Un Pnrr, acronimo non troppo piacevole da pronunciare che sta per Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, perfettamente in linea con la storia di Mario Draghi e con il tipo di cultura che incarna. L’ennesimo tradimento a danno degli italiani, che vedranno sacrificati i propri risparmi in cambio dei prestiti avvelenati dell’Ue. E che mostra tutta la decisione del governo su un punto: l’accelerazione delle esecuzioni immobiliari, nel bel mezzo di una crisi economica senza precedenti che ha già messo in ginocchio migliaia di famiglie, alle quali lo Stato ha fin qui negato aiuti e assistenza. (ilparagone.it)
Insomma abbiamo a che fare con un novello Edgar Hoover, a cui il banchiere A.W. Mellon consigliava sempre: «Non pensate agli Americani. Si arrangino! Laissez Faire!»
Anche Mario Draghi la pensa ugualmente sugli Italiani, che al Parlamento, nel suo discorso di insediamento ha apostrofato, “Voi Italiani!”
Spulciando il piano [Pnrr] del dettaglio, ecco così saltar fuori l’intervento sul processo esecutivo, che si cercherà di rendere più spedito semplificando l’avvio della procedura, riducendo i termini processuali, anticipando la custodia e rendendo obbligatoria la liberazione. Sarà più facile, quindi, vedersi pignorata e poi destinata all’asta la propria abitazione in caso di difficoltà economiche, un passaggio che sembra decisamente fuori luogo in un momento così complicato e che invece al governo Draghi sta evidentemente a cuore, e parecchio.
Non bastasse, c’è poi il nodo delle esecuzioni immobiliari al momento congelate, e che saranno eseguite a partire dal prossimo 30 giugno. Sono circa 120 mila, come riportato dal Sole 24 Ore, le pratiche in attesa di poter riprtendere il proprio percorso, per un valore complessivo intorno ai 6-8 miliardi di euro. Uno scenario drammatico sul quale il governo, al momento, ha fatto calare un intollerabile silenzio, in un momento in cui sarebbe invece quanto mai opportuno rassicurare i cittadini sulla volontà di aiutarli a uscire dalle difficoltà. Volontà che, evidentemente, non c’è. (ilparagone.it)
Un altro nodo importante, che farà da moltiplicatore all’attuale crisi è quello del blocco dei licenziamenti che il Draghi, fusione nel XXI secolo di Hoover e Mellon, vuol sbloccare, come nei desiderata di Confindustria.
La pandemia ha colpito duramente il sistema economico italiano. E il mondo del lavoro. A marzo, secondo le elaborazioni fornite dall’Istat, circa 945mila occupati in meno rispetto al mese di febbraio dello scorso anno, quando il Covid-19 era una semplice notizia di cronaca. Con 650mila inattiviin più e il tasso della disoccupazione giovanile al 33 per cento.
Nel 2020, i licenziamenti comunque ci sono stati. L’economista Emiliano Brancaccio, ai microfoni di Radio 1, li elenca. Circa 150mila esuberi economici “e a questi bisogna poi aggiungere i licenziamenti disciplinari, che sono sempre stati possibili, e anche, ovviamente i contratti temporanei che, tranquillamente, le aziende hanno potuto non rinnovare”. Proroga o non proroga, la questione centrale, individuata dall’economista, sono le politiche di precarizzazione dei contratti che, nel corso degli ultimi trent’anni, hanno sfarinato le tutele e i diritti del macrocosmo del lavoro. Flessibilità e deregolamentazione.
Oggi, secondo i dati del Centro studi Unimpresa, con lo sblocco dei licenziamenti e “senza le adeguate misure a supporto delle aziende”, “si potrebbe creare una drammatica emorragia che potrebbe far saltare tra i 300mila e i 600mila posti di lavoro”. Il conto finale è abbastanza salato: circa 1 milione e 500 mila lavoratori rischiano di essere spazzati via dal Covid-19. (Maurizio Franco, “Così la politica si è inchinata (ancora) a Confindustria”, micromega.net)
Chiosa giustamente Marco Travaglio,
Un classico dei B-movie scollacciati anni 80 è la scena del marito ipnotizzato dalla partita di calcio in tv mentre la moglie nell’altra stanza se la spassa con l’idraulico. Mutatis mutandis, è il caso di dirlo, la stessa scena si ripete nella politica reale da quando Grillo ebbe la visione di trasformare il M5S (partito di maggioranza relativa) nella ruota di scorta del caterpillar di Draghi, poi di consegnarlo a Conte per tamponare l’emorragia di consensi, infine di sfanculare Conte dopo quattro mesi di lavoro volontario, lasciando i 5Stelle senza testa (cioè con la sua e quella di Casaleggio). E mentre il M5S si rimira l’ombelico e discute di temi appassionanti come lo statuto, il garante, il direttorio, i dati degli iscritti e la piattaforma, nell’altra stanza Draghi se la spassa con Confindustria & centrodestra alle loro (e nostre) spalle […] E il tempo pare scaduto: basta dare una sbirciatina nell’altra stanza. (Editoriale di Marco Travaglio sul Fatto del 2 giugno 2021)
Almeno adesso che Draghi ha nominato soggetti dalla forte e dichiarata ideologia liberista possiamo smetterla di definire questo governo come “tecnico”? Siamo tutti d’accordo che i governi sono sempre e comunque politici, e quel che cambia è solo la legittimazione popolare?
— Lidia Undiemi (@Lidia_Undiemi) June 24, 2021
Lo shock pandemico è stato esacerbato da sindacalisti deboli e inadatti ad arrivare allo scontro sociale contro un esecutivo cosiddetto tecnico che difende solo Grande Reset, Classi Padronali, Big Tech e Big Fin.
Ricordiamoci i nomi di questi tre: Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri che rivendicano di “essere arrivati ad un avviso comune per utilizzare gli ammortizzatori sociali disponibili (cig, contratti solidarietà ecc.) prima di arrivare a qualsiasi licenziamento”, auspicando che , sulla base di principi condivisi, si giunga “a una pronta e rapida conclusione della riforma degli ammortizzatori sociali, all’avvio delle politiche attive e dei processi di formazione permanente e continua”. […]
Ricordiamoci che non giunge inaspettato il loro tradimento e non è sorprendente l’infedeltà al mandato di difendere gli sfruttati diventati da tempo un bacino fertile per il Welfare aziendale con l’offerta di fondi, assicurazioni, consulenze, e un target propizio per convertirsi da soggetti di rappresentanza, tutela e salvaguardia in patronati avidi pronti a negoziare in regime di trattativa privata. E non si tratta soltanto della scandalosa comparsata della triplice il Primo Maggio in piazza insieme a Confindustria, della cambiale in bianco data a Draghi, delle acrobazie per non passare dalle parole ai fatti in merito al ripristino dell’articolo 18, ormai incompatibile con modello di sviluppo italiano, o della cancellazione della Legge Fornero, largamente superata nella graduatoria delle infamie dalle recenti misure. […]
E ricordiamoci che quei tre appartengono a una nomenclatura che non ha indetto una giornata di sciopero nemmeno quando si è verificato un episodio di squadrismo nel quale ha perso la vita un sindacalista, impegnato in un presidio di lavoratori della logistica, un fronte nuovo e esposto agli attacchi padronali, un settore cruciale cui è permesso evadere e sfruttare allo spasimo, ricattare e intimorire protetto com’è da istituzioni e governi che danno un po’ di guazza al popolino bue fingendo di perseguirne gli illeciti fiscali, con l’ipotetica tassa sui profitti minimi, che abbona proprio quelli dell’impresa criminale di Bezos che negli Usa proibisce già l’ingresso delle rappresentanze nei suoi stabilimenti. Ma ricordiamo loro, a quei tre, che a Piacenza, a Melfi, nei porti dove i lavoratori si rifiutano di caricare di armi i container qualcuno che si ricorda che ci sono le classi, c’è la loro lotta, c’è la memoria di diritti cui non dobbiamo rinunciare. (Anna Lombroso, “La Trilaterale dei sindacati”)
https://www.micromega.net/i-licenziatori-e-i-loro-complici/
Dulcis in fundo, arriva anche anche lo sblocco delle cartelle esattoriali.
Ora che con l’arrivo dell’estate l’Italia sta cercando faticosamente di ripartire. E allora sarà bene tenere d’occhio case e conti correnti, perché sui cittadini del Bel Paese sta per abbattersi l’incubo dei pignoramenti. La data da segnare in rosso sul calendario è quella del 1 luglio, ormai piuttosto vicina, quando termineranno gli effetti sospensivi dell’attività di riscossione dell’Agenzia delle Entrate. Uno stop che era stato deciso un anno fa, quando il governo Conte bis non trovava altra risposta all’emergenza Covid se non la chiusura in casa degli italiani. E che a breve sarà definitivamente revocato. […]
Non bastasse, dal Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti emerge come potrebbero essere riviste le modalità di riscossione coattiva dei crediti. Una modifica che potrebbe portare l’Agenzia delle Entrate a un nuovo utilizzo dei dati contenuti nell’anagrafe dei rapporti finanziari, con la privacy dei conti correnti che a quel punto verrebbe meno. E con il rischio, evidenziato già da alcuni media, che si arrivi al via libera del pignoramento immobiliare anche sull’abitazione principale, finora al riparo dagli attacchi di eventuali creditori. (ilparagone.it)
Qualcuno nel corso degli ultimi decenni, ha ristretto in un certo numero di principi fondativi la teoria del neo-dispotismo, consegnata nelle mani di grigi quanto feroci esecutori, che aspirano alla costruzione definitiva e incontrastata di un Impero nel quale si accontentano di ricoprire cariche intermedie e operative, comprensive delle funzioni di boia, killer, kapò in grande stile dei grandi lager virtuali e non: primo tra tutti, la cancellazione della libertà, assicurando una sorveglianza continua, limitando la vita personale e favorendo l’isolamento, ma impedendo spazi reali di solitudine e silenzio ostacolati dal chiacchiericcio globale e dalle ingerenze nella sfera privata.
E poi bisogna avvilire la lingua, costringendola in una specie di gergo globale con stilemi intesi a favorire il regresso culturale dentro a schemi primitivi che aiutino l’infantilizzazione dei cittadini, promuovendo l’oralità e il contingentamento di ogni pensiero in poche battute, meglio ancora in uno slogan, come nel caso della distruzione creativa cara al nostro presidente o del suo capitale umano, più corti di un tweet e più lunghi di un cappio al collo.
È anche indispensabile sopprimere la “natura”, un procedimento che di questi tempi è stato messo in atto con successo, frustrando la pulsione di vita e perfino gli stimoli sessuali incompatibili con i principi di precauzione e che potrebbero esporre a incauti contagi, tanto da raccomandare una procreazione per via medica, tra l’altro più coerente con i tempi della produttività, imponendo regole ferree di profilassi per tutelare quell’igiene del fisico indispensabile a stare nel mercato. […]
Infine, ma il tema è suscettibile di svariati appendici e corollari, il primo comandamento è nutrire e propagandare l’odio, creando un nemico- va bene, abbiamo visto, anche uno immateriale, meglio ancora se invisibile – fomentando il conflitto anche tra uguali anche spezzando antichi vincoli, riducendo il pensiero critico a fenomeno psichiatrico, tacitando l’opposizione con la denigrazione, la derisione e l’anatema, imponendo che la censura diventi una virtù civica che alimenta la conflittualità, la competizione sleale e la sopraffazione anche tra simili e similmente vittime.
E così succede che, anche senza muovere le truppe, senza scomodare generali impegnati a fare i Bava Beccaris con le siringhe, un sindacalista che protesta venga travolto dal camion di un crumiro che vuole forzare il blocco, nel corso della rappresentazione allegorica della vittoria incontrastata dei padroni che non hanno bisogno di indirizzare i loro cannoni made in Usa, basta che riducano alla fame i poveracci in modo che si ammazzino tra loro. (Anna Lombroso per il Simplicissimus)
Ci sono differenze tra il “dinamico duo” statunitense Hoover-Mellon e colui che chiamiamo satiricamente “The Undertaker Draghi”?
Sì, una c’è ed è fondamentale: i due Americani non sapevano che le loro infauste misure avrebbero precipitato il Paese nella Grande Depressione. Mario Draghi, invece, conosce a menadito quali sono state le cause della Grande Depressione.
Quanto ci costerà quello che possiamo definire satiricamente il “Liquida-Italia” Draghiano, se il “Salva-Italia” di Monti ci è costato 300 miliardi di mancata crescita di PIL?
Dopo il seppellimento delle nostre principali guarentigie costituzionali dovremo assistere al seppellimento del nostro Status di Cittadini Liberi, tramutati in neoschiavi all’interno di una Società Alveare paracinese in cui «non avrai nulla, ma sarai felice»?
Dovremo, inoltre, assistere al seppellimento delle Piccole e Medie Imprese, ossatura della manifattura italiana, solo perché Confindustria conciona che «Gigante e Globale è bello. Piccola Impresa è brutto»?
Al riguardo un paper di Confindustria che sembra una mera scopiazzatura di Agenda 2030 e del Grande Reset, vagheggiati, agognati, sbavati, dal W.E.F. di K. Schwab e dal Nuovo Ordine Mondiale dei Sociopatici Soroi. Presto in arrivo, grazie al Pretesto Pandemie Globali.
Siamo all’Agonia Finale dell’Italia come Stato Nazionale fondato sulla Democrazia e sul Lavoro?
Siamo alla Fine dei Tempi?
Ci risponde Monsignor Viganò.
Un piano globale, denominato Great Reset, è in via di realizzazione. Ne è artefice un’élite che vuole sottomettere l’umanità intera, imponendo misure coercitive con cui limitare drasticamente le libertà delle persone e dei popoli. In alcune nazioni questo progetto è già stato approvato e finanziato; in altre è ancora in uno stadio iniziale. Dietro i leader mondiali, complici ed esecutori di questo progetto infernale, si celano personaggi senza scrupoli che finanziano il World Economic Forum e l’Event 201, promuovendone l’agenda.
Scopo del Great Reset è l’imposizione di una dittatura sanitaria finalizzata all’imposizione di misure liberticide, nascoste dietro allettanti promesse di assicurare un reddito universale e di cancellare il debito dei singoli. Prezzo di queste concessioni del Fondo Monetario Internazionale dovrebbe essere la rinuncia alla proprietà privata e l’adesione ad un programma di vaccinazione Covid-19 e Covid-21 promosso da Bill Gates con la collaborazione dei principali gruppi farmaceutici. Aldilà degli enormi interessi economici che muovono i promotori del Great Reset, l’imposizione della vaccinazione si accompagnerà all’obbligo di un passaporto sanitario e di un ID digitale, con il conseguente tracciamento dei contatti di tutta la popolazione mondiale. Chi non accetterà di sottoporsi a queste misure verrà confinato in campi di detenzione o agli arresti domiciliari, e gli verranno confiscati tutti i beni. (Tratto dalla Lettera del Cardinale Carlo Maria Viganò al Presidente Donald J. Trump, ottobre 2020)
Le Forze del Male, grazie al Pretesto Pandemia, occupano nuovamente gli USA grazie ad “Alzheimer” Biden e alla minion dei Fascistici GAFAM Kamala Harris, occupano la UE da decenni, occupano il Vaticano grazie all’Antipapa Antikeimenos Bergoglios.
https://vimeo.com/514871958
Massimo Cacciari in “Il potere che frena”, il suo saggio di teologia politica sulla figura del katechon, parla dell’avversario (l’Antikeimenos): «Il momento dell’Antikeimenos non è (…) quello della Tirannia più o meno feroce, bensì quello dell’autonomizzarsi delle sfere di potenza e del confliggere tra di loro alla ‘luce’ dell’apostasia. I diversi domini – economico, finanziario, politico, giuridico, tecnico-scientifico – competeranno tanto più duramente, quanto più comune si farà la loro Weltanschauung (che è quella del sistema mondo, in tutta la sua strutturale aporeticità)». Ciò porterà a nuove «trasformazioni» di cui ancora non è dato di sapere. Conclude Cacciari: «Ciò che la crisi permanente permette oggi ragionevolmente di affermare è che da esse non emergeranno nuove potenze catecontiche. Emergeranno forse ‘grandi spazi’ in competizione, ‘guidati’ da élites che, pur in conflitto tra le loro diverse potenze, sono caratterizzate tutte dalla insofferenza assoluta verso qualsiasi potenza che trascenda il loro stesso movimento. Unite soltanto dalla comune apostasia rispetto all’Evo cristiano». Se il potere che frena è tolto, secondo gli scritti paolini, la fine è imminente. È un saggio a modo suo profetico, quello di Cacciari. Fu pubblicato nel gennaio del 2013. Il mese successivo Benedetto XVI avrebbe annunciato la sua rinuncia al ministero petrino. (mimesis-scenari.it)
Guarda caso, a seguito delle dimissioni dell’ultimo Vero Papa Benedetto XVI, venne insediato sul Soglio Petrino, con il viatico di George Soros Barack Obama e Hillary Clinton, l’Antipapa delle Antiche Profezie: Jorge Mario Bergoglio.
(segue)
Nelle prossime riflessioni parleremo dello Stato di Eccezione permanente vigente in Italia a seguito della Crisi Pandemica Globale.
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