Etica, virus Derrida e il Reichsmarschall Soros.
Etica deriva da Ethos, che in origine significava “il posto da vivere“. L’etica, pertanto, non può prescindere dalla Comunità e dal senso di appartenenza alla stessa. Ma…
il Reichsmarschall-EU George Soros odia le Comunità e le destruttura da almeno trent’anni a questa parte.
L’ETICA ROVESCIATA DEL REICHSMARSCHALL SOROS
Usiamo il termine Reichsmarschall o Mariscalco poiché nel Sacro Impero Romano Germanico siffatta era la più alta carica militare.
La UE è, de facto, la palingenesi nefasta di tale immonda struttura, antisociale, antidemocratica, utile solo agli interessi dei Germanici. Esattamente come oggi.
Il Rerichsmarschall-EU Soros controlla tutta la Commissione Europea. L’adoratore di vini e distillati, Jean Claude-Juncker (il facilitatore delle immense evasioni fiscali delle grandi Transnational Corporations quali Amazon, Google ed Apple) lo incontra spessissimo, come ha confermato il suo portavoce, e tutti gli altri commissari sono fedeli vessilliferi dell’ideologia sorosita di totale liquidazione degli Stati-Nazione e di annacquamento delle etnie autoctone mediante la coercive engineered migration, l’arma di migrazione di massa.
Come il Commissario UE alla Giustizia, Vera Jourova.
La commissaria assicura che l’Ue sta “monitorando” la situazione dell'”hate speech” in tutti i Paesi membri. Ma è chiaro dalle sua parole che sia proprio l’Italia l’attenzionata numero uno. Il leader della Lega, ora al Viminale, ha più volte detto di voler “usare la ruspa” contro i campi rom illegali. E a inizio mandato aveva proposto anche un censimento delle popolazioni nomadi che vivono nelle baracche. Allora la Commissione arrivò ad evocare addirittura la conferenza di Wannsee, quella in cui nel 1942 i nazisti pianificarono la Shoah. Mentre Moscovici parlò di “frasi raggelanti”. Non solo. Perché a marzo scorso la stessa Jourova aveva tuonato contro Salvini intimandogli di “cancellare “nel giro di 24 ore” un post su alcuni migranti che avevano molestato una bimba a Venezia. Il motivo? “Può incitare alla violenza”.
E così, dopo la bocciatura della manovra, si apre un nuovo fronte di scontro tra il Belpaese e l’Europa. In fondo è stato il commissario Moscovici, quello che in queste ore sta valutando la legge di bilancio del governo gialloverde, a evocare i fantasmi di “piccoli Mussolini” che si aggirano per l’Europa. E tra loro c’erano i vari Orban e, ovviamente, Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno ha subito reagito alle accuse della commissaria Ue alla Giustiazia. “Ancora sciocchezze da Bruxelles – dice – Perché la signora commissaria non viene a visitare un Campo Rom a Roma o Milano, fra armi, illegalità, bambini sfruttati e oggetti rubati? Così magari si sveglia e cambia idea. Io voglio ordine e regole. Punto”. (ilgiornale.it)
@VeraJourova, Commissario #UE alla Giustizia attacca l’Italia sui #rom: “Credo che si stia giocando con il fuoco abbiamo visto cosa è successo in passato quando si sono volute isolare determinate comunità”
Salutaci #Soros pic.twitter.com/l2YlPBcQsX— Francesca Totolo (@francescatotolo) 26 ottobre 2018
Non dimentichiamo, inoltre, che quasi la metà degli eurodeputati viene considerata “alleata affidabile” da George Soros.
L’ETICA DELLA GLOBALISTA ONU
Al riguardo andrebbero valutate le conclusioni di un emblematico documento, del 2001 – ma perfettamente aderente all’attualità – intitolato “NEW ISSUES IN REFUGEE RESEARCH” (Working Paper No. 39).
L’ONU statuisce che,
L'Europa è diventata un continente di immigrazione. Questo è il risultato inevitabile della
globalizzazione e della necessità di soddisfare la propria caduta demografica. C'è una
immediata necessità di sviluppare una politica di immigrazione che rifletta
entrambe le esigenze del Mercato del lavoro europeo e bisogni sociali ed economici
dei migranti.
Chissenefrega, da parte dell’ONU, dei bisogni sociali ed economici dei Popoli Europei Autoctoni, e continua,
L'assorbimento sociale ed economico di quote di immigrazione è una parte essenziale di
qualsiasi approccio globale alla migrazione, e la sua quasi totale assenza ha
indubbiamente appesantito i sistemi di asilo con affermazioni infondate,
nonché contribuito alle attività di contrabbandieri e trafficanti.
Ineffabile il seguito:
L'Europa richiede una visione di se stessa tra 50 o 100 anni che è multi-culturale,
diversificata e basata su un comune insieme di valori e non particolari raggruppamenti
storici, etnici o sociali.
La migrazione farà inevitabilmente cambiare la composizione di ogni città in Europa
e questo fatto deve essere spiegato e dibattuto chiaramente in tutte le parti del continente.
La politica in materia di asilo e rifugiati è solo una parte di questo processo.
Tuttavia, ci sono molti funzionari eletti in ogni Paese europeo che continuano a
utilizzare in modo stereotipato i richiedenti asilo a fini politici, frustrando
qualsiasi dialogo aperto basato su fatti e ricerche e quindi mantenendo una
significativa nicchia di mercato per i trafficanti e i contrabbandieri.
L’esegesi di siffatte direttive è raggelante: il muovo Impero Carolingio – EU ( alias Quarto Reich tedesco) deve basarsi su un comune insieme di valori (gli immondi valori del Capitalismo Totalitario e dei catafratti neoliberisti) e deve cassare le etnie nazionali.
D’altro canto, un antropologo della stessa Ur-Sinistra Globalista dell’ONU, Benedikt Anderson, aveva definito le Nazioni «comunità immaginate»
Chiunque osi opporsi all’arma asimmetrica delle Migrazioni Sorosite di Africani e Musulmani è un becero populista fascista o un collaborazionista dei trafficanti di umani.
È inevitabile che, alla fine del XXI secolo, tutte le grandi città europee diventeranno copie marcescenti del Cairo o di Lagos. Esse saranno enormi maleodoranti sūq a cielo aperto, con i monumenti romani e le cattedrali gotiche fatti saltare per aria, e con tutti i Musei bruciati dall’Integralismo islamico.
SARANNO GLI ISLAMICI AD ASSIMILARCI. IL TUTTO A CASA NOSTRA
Citiamo alcune parti del nostro “Le ONG di Soros”.
Quello che segue è un video propagandistico dell’accoglienza ai migranti finanziato da George Soros e dalla Commissione Europea, da sempre in prima linea nella liquidazione delle identità culturali e nazionali, in favore della sovrastruttura globalista e reazionario-latomistica conosciuta come UE.
Perfino lo storico e geopolitico di Council on Foreign Affairs, Trilateral Commission e – soprattutto – di Three Eyes Lodge e poi di Hathor Pentalpha, Samuel P. Huntington, riconosceva che l’identità culturale e la religione sono la spina dorsale, l’ipostasi, di ogni popolo e di ogni civiltà; liquidare l’identità culturale di un popolo significare liquidare quello stesso popolo se non, addirittura, un’intiera civiltà, come avvenne all’Impero Romano d’Occidente, sommerso e cassato dalla Storia mediante un’altra invasione, quella dei barbari germanici.
Un’Europa occidentale raffigurata come una buona e benevola fata che accoglie i migranti in fuga dalle guerre a dispetto degli stati dell’est europeo – come l’Ungheria – dipinti, al contrario, come dei disumani razzisti e xenofobi. È la visione manichea espressa nel cartone animato di un mezzo e mezzo dal titolo «Eurodame, Help!», cortometraggio che lancia la campagna immigrazionista promossa dall’associazione francese «Européens Sans Frontières (ESF)» (Europei senza frontiere) e finanziata dalla Commissione europea, dal governo francese e dalla Fondation Hippocrène. (occhidellaguerra.it)
Il citato Samuel Huntington parlava di guerre di faglia e linee di faglia. A similitudine della tettonica, le linee di faglia rappresentano le linee di frattura, di scontro, tra una civiltà e l’altra.
L’Italia è l’unico Paese al mondo posto ai confini di quattro linee di faglia, quattro Civiltà.
Fa parte della Civiltà Occidentale e confina con la Civiltà Africana, con l’Islam e con la Civiltà Russa Ortodossa (Serbia).
La prima guerra del Golfo può essere considerata la prima vera guerra di faglia,
Come i protagonisti di altre guerre di faglia, Saddam Hussein identificò il proprio regime con la causa capace di guadagnarsi il più ampio sostegno: l’Islam. […]
L’identificazione della guerra [contro l’Iraq] come di un conflitto tra Islam e Occidente facilitò la riduzione o l’accantonamento degli antagonismi esistenti nel mondo musulmano. Le vecchi defferenze tra i musulmani persero di rilievo rispetto alla grande differenza tra l’Occidente e l’Islam. Nel corso del conflitto, governi e gruppi musulmani presero sempre più le distanze dall’Occidente. […]
«Quei ba’athisti dell’Iraq», ha detto Safar Al-Hawali [ex rettore dell’Università islamica a La Mecca], «potranno essere i nostri nemici di un’ora, ma Roma sarà la nostra nemica fino al giorno del giudizio universale». […]
Il numero di conflitti tra civiltà che ha coinvolto i musulmani è tre volte superiore a quello dei conflitti tra civiltà non musulmane. Anche il numero di conflitti scoppiati all’interno del mondo islamico è maggiore di quelli verificatisi nell’ambito di qualsiasi altra civiltà, compresi i conflitti tribali in Africa. […]Neo primi anni Novanta i misulmani erano coinvolti più di qualsiasi altra comunità in conflitti con gruppi diversi, e dai due terzi ai tre quarti di tutte le guerre tra civiltà in corsonel mondo vedevano contrapposti musulmani e non musulmani. I confini dell’Islam grondano sangue, perché sanguinario è chi vive al loro interno. […]
[Un’ultima] possibile fonte di conflittualità tra musulmani e non musulmani chiama in causa quella che uno statista ha definito l’«indigeribilità» dei musulmani. (Samuel P. Huntington, Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale)
Se persino un esperto geopolitico della Massoneria ultrareazionaria, quale appunto è l’Huntington, definisce «indigeribili» gli islamici, perché dovremmo credere alla bufale propalate da Merkel, Soros e dalle ballerinette della sinistra radical chic europea quando parlano di «assimilazione culturale» dei migranti (in stragrande maggioranza di stretta osservanza coranica)?
Il vero problema per l’Occidente, conclude Huntington,
non è il fondamentalismo islamico, ma l’Islam in quanto tale, una civiltà diversa le cui popolazioni sono convinte della superiorità della propria cultura e ossessionate dallo scarso potere di cui dispongono. Il problema dell’Islam non è la CIA o il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, ma l’Occidente, una civiltà diversa, le cui popolazioni sono convinte del carattere universale della propria cultura e credono che il maggiore – seppur decrescente potere – detenuto imponga loro l’obbligo di diffondere quella cultura in tutto il mondo. Sono questi gli ingredienti di base che alimentano la conflittualità tra Islam e Occidente. (Samuel P. Huntington, Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale)
Le ONG di Soros – L’Isola di Avalon
Le ONG di Soros – L’Isola di Avalon
Le ONG di Soros. Una delle ONG di Soros, uno dei “taxi del mare” a cui dobbiamo l’invasione dei migranti, sarebbe ufficialmente indagata dalla Procura di Trapani per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nell’occhio del ciclone investigativo ci sarebbe…. Medici Senza Frontiere, l’organizzazione non governativa più grande e più importante al mondo.
L’ETICA DEL DECOSTRUZIONISTA SOROS
DCLeaks aveva aperto un portale interamente dedicato alle mail riservate e segrete del cabalista Soros e in prima pagina campeggiava questo caustico giudizio:
George Soros […] guida più di 50 fondazioni sia globali che regionali. È considerato l’architetto di ogni rivoluzione e colpo di Stato di tutto il mondo negli ultimi 25 anni. A causa sua e dei suoi burattini gli Stati Uniti sono considerati come una sanguisuga e non un faro di libertà e democrazia. I suoi servi hanno succhiato sangue a milioni e milioni di persone solo per farlo arricchire sempre di più. Soros è un oligarca che sponsorizza il partito Democratico, Hillary Clinton, centinaia di uomini politici di tutto il mondo. Questo sito è stato progettato per permettere a chiunque di visionare dall’interno l’Open Society Foundations di George Soros e le organizzazioni correlate. Vi presentiamo i piani di lavoro, le strategie, le priorità e le altre attività di Soros. Questi documenti fanno luce su uno dei network più influenti che opera in tutto il mondo.
Attualmente, il sito DCLeaks è offline, ed è consultabile solo la versione archiviata in WebArchive.
Israel stands with Hungary, denouncing George Soros https://t.co/kfu7tlpFBT
— Voice of Europe 🌐 (@V_of_Europe) 28 ottobre 2018
Non abbiamo usato a caso il termine “Decostruzione”, infatti arriviamo al fenomenologo Jacques Derrida.
IL VIRUS DERRIDA
Derrida contesta la
logica ”logocentrica” della filosofia occidentale. Tale logica privilegia un termine assoluto − Dio, Natura, Ragione − per elevarlo al rango di ”significante trascendentale” e farne una pietra di paragone cui ricondurre tutti i segni. Derrida propone invece che s’insista sul carattere ”indecidibile” di qualunque segno per far emergere nel testo − sia esso filosofico, letterario o di altra natura − ciò che non è possibile comprendere dal punto di vista delle opposizioni binarie della filosofia classica: ciò che non è né bene né male, né vero né falso, né puro né impuro. È questa disarticolazione del testo, questa ”apertura” delle sue incoerenze che si definisce ”decostruzione”. (Treccani, voce decostruzionismo)
Quella del Derrida è l’ipostasi del Nichilismo che dà energia al Nulla che sta liquidando-dissolvendo la Società attuale brutalizzata dal Capitalismo Totalitario e dai Catafratti Neoloberisti.
In un’intervista Derrida dichiarò che «‘la Decostruzione è la denaturalizzazione del naturale’. La portata filosoficamente rivoluzionaria del pensiero derridiano è una delle forme più autentiche di radicalità filosofica: in esso nulla è accolto secondo un criterio d’evidenza, ma viene sottoposto all’impietosa dissoluzione della decostruzione».
Il pensiero di Derrida è un
pensiero nichilista, che esita nello scetticismo e nel solipsismo più assoluti, giacché la decostruzione mostrerebbe l’infondatezza e la precarietà di tutta la tradizione del pensiero occidentale. (Wikipedia, voce Derrida)
L’ETICA AL CONTRARIO DELLA DECOSTRUZIONE DEL CAPITALISMO TOTALITARIO
La lettura decostruzionista di Derrida è l’emblema dell’antimetafisica, la weltanschauung della Dittatura del Capitale e dei Mercati
La scrittura è, per Derrida, “differente”, nella duplice valenza etimologica del verbo greco “diaphèrein”” (διαφέρειν) e del verbo latino “differre”. Nel primo caso, il verbo significa soltanto “essere differente, essere diverso”, nel secondo caso, invece “differre” vuol dire sia “essere differente” che “differire, rimandare”. Per questo Derrida parla di una “differenza temporale”, propria della scrittura. La scrittura, durando nel tempo assai più della parola pronunciata, toglie al suo messaggio la sua collocazione spazio-temporale. (Wikipedia, voce Derrida)
Usando la reductio ad absurdum, se non ci fosse stata la scrittura, nulla sapremmo di Platone, Aristotele, Kant, Hegel…
Il Non-Essere di Derrida è in realtà l’humus in cui cresce il turpe Capitalismo Totalitario, nella sua furia iconoclasta delle strutture sociali esistenti (l’Essere).
L’odio rivolto verso la scrittura (ergo della Cultura, in primis di quella occidentale) nel Derrida è più che patente:
La scrittura [per Derrida] è innanzitutto rottura, e questa rottura “marca l’impossibilità per un segno, per l’unità tra significante e significato, di prodursi nella pienezza di un presente e di una presenza assoluta (De la Grammatologie). La scrittura è, infine, orfana dalla sua nascita, poiché essa è “abbandonata” dal suo autore. Essa è sempre alla deriva, errante […] : la scrittura è scandalosa, innaturale, perversa. (Artin Bassiri)
IL VIRUS DERRIDA HA CONTAMINATO TUTTA LA CULTURA OCCIDENTALE
Il Non-Essere Nichilista di Derrida è del tutto analogo al Nulla di Fantàsia,
Atreyu: Perché Fantasia muore?
Gmork: Perché la gente ha rinunciato a sperare. E dimentica i propri sogni. Così il Nulla dilaga.
Atreyu: Che cos’è questo NULLA?
Gmork: È il vuoto che ci circonda. È la disperazione che distrugge il mondo, e io ho fatto in modo di aiutarlo.
Atreyu: Ma perché!?
Gmork: Perché è più facile dominare chi non crede in niente ed è questo il modo più sicuro di conquistare il potere.
Atreyu: Chi sei veramente?
Gmork: Io sono il servo del Potere che si nasconde dietro il Nulla. (Dialogo italiano del film “La Storia Infinita”, 1984)
Piene Concordanze con l’Anomos Globale del Capitalismo Totalitario, George Soros…
Purtroppo il virus Derrida ha contaminato tutta la cultura occidentale, financo l’Architettura.
Anche se la celebratissima archistar Frank Gehry afferma che il suo è Decostruttivismo contrapposto alla Decostruzione derridiana, la liquefazione, la dissoluzione, la decostruzione, la destrutturazione, che promana dalle sue opere parla al contrario.
CONTRO IL VIRUS DERRIDA
Nikos Salingaros critica aspramente il decostruttivismo in architettura e della sua applicazione a-critica della filosofia del post-strutturalismo. Nel suo saggio The Derrida Virus egli sostiene che le idee di Jaques Derrida, applicate in modo poco critico, costituiscono un “virus” di informazione che distrugge il pensiero logico e la conoscenza.
I maggiori esponenti della filosofia continentale (J. Habermas e K.O. Apel) si sono sempre schierati contro i principi della decostruzione e del decostruzionismo e hanno proposto, al contrario, l’idea di una dialettica progressiva tra la comunità storica e ideale degli interpreti che miri alla progressiva risoluzione dei conflitti economico e sociali attraverso i principi di un’etica della comunicazione, ovvero di una strategia discorsiva pienamente democratica. (Wikipedia, voce Derrida)
Breviter, quella del Derrida è l’esatto opposto della reductio ad unum. Per il virus Derrida non esiste un Logos universale, non esiste l’Uno plotiniano, esistono solo miliardi di individui de-strutturati in perenne competizione tra loro, all’infinita quanto inana ricerca di profitto personale e piaceri; il punto di arrivo è l’uomo deleuziano, ridotto a mero Flusso di desideri, sensazioni, abitudini. Cioè il paradigma del Liberalismo.
Il geniale filosofo neocomunitarista Costanzo Preve lo affermava chiaramente, «Deleuze deve essere letto come un critico della Borghesia e, dunque, come un preparatore dell’odierno ultracapitalismo post-borghese».
Tranchant il giudizio del filosofo piemontese nei confronti di Toni Negri: «il marxismo di Deleuze e Negri non ha nessun rapporto con Marx».
L’ETICA DELL’ANOMOS GEORGE SOROS
Come afferma correttamente il discepolo di Preve, Diego Fusaro, il Capitalismo Totalitario «deve distruggere i fondamenti della vita etica borghesi: famiglia, società civile, enti pubblici, radici etiche e Stato Sovrano Nazionale, essendo questi elementi tutti ineludibilmente incompatibili con il capitalismo post-borghese e post-proletario, che è quello della mercificazione integrale del mondo della Vita».
Il Gran Maestro della Cabala Globale, George Soros, quindi, da oltre trent’anni non fa che de-strutturare, de-costruire tutte le strutture sociale esistenti, con il pretesto di tutelare i Diritti Umani.
I nemici del Reichsmarschall-EU sono le comunità, le associazioni, i sindacati, i beni pubblici, i diritti sociali, le Costituzioni antifasciste, gli Stati Nazionali, e li sta liquefacendo con gli essudati della “Società Aperta”, del Capitalismo Totalitario e dei catafratti neoliberisti.
Ma la vera nemica del Soros è la Cultura.
Per la teologia del Capitalesimo dell’Anomos Globale Soros, la cultura e le tradizioni vanno liquidate, poiché un uomo che ha gli strumenti per comprendere il Mondo che lo circonda non sarà mai uno schiavo, mentre il Liberal-Capitalismo postmoderno vuole solo schiavi ottusi da trattare come merce di infimo livello.
In “1984” di George Orwell, il vocabolario della Neolingua viene progressivamente ridotto, con l’intento di portare al minimo essenziale ed esistenziale il linguaggio (quindi le capacità cognitive) dei neoservi.
È per siffatto motivo che la UE e il suo Reichsmarschall vogliono sostituire gli Europei con Africani sradicati e de-acculturati. Gli schiavi perfetti. Il perfetto esercito industriale di riserva.
IL VIRUS SOROS, IL NON-ESSERE DEL SOROSISMO CONTRAPPOSTO AL COMUNITARISMO.
Il virus Derrida, anzi il virus Soros, è il Non-Essere. Tratto da geopolitica.ru:
Al Preve filosofo sta […] a cuore inquadrare la propria teoria politica all’interno di una tradizione filosofica ben precisa. A questo fine, egli ricostruisce la storia della filosofia, incentrandola sul concetto di comunità. I momenti fondamentali sono l’antichità greca, in particolare Aristotele, e poi l’idealismo tedesco, in particolare Hegel e Marx. Per motivi di spazio, rispetto all’ampia ricostruzione operata da Preve, ci concentreremo su questi tre autori, premettendo un breve excursus sull’origine comunitaria del concetto stesso di filosofia, così sintetizzata:
«L’intera storia della tradizione filosofica occidentale può essere ricostruita senza alcuno sforzo o deformazione unilaterale sulla base della categoria di comunità. Ed anzi, se facciamo un rapido esame comparativo tra la nascita della filosofia nell’antica Grecia (Parmenide) e nell’antica Cina (Confucio), in cui è dimostrata la totale assenza di rapporti reciproci diretti o indiretti, vediamo che in tutti e due i casi al centro dell’attenzione dei filosofi sta la “ricomposizione ideale” di un intero comunitario nel frattempo corrotto e dissolto, in vista di una nuova armonia comunitaria da ricostruire razionalmente e senza più ricorrere all’autorità dei miti cosmogonici precedenti». (Costanzo Preve)
L’origine stessa della filosofia starebbe quindi, secondo la ricostruzione di Preve, nell’idealizzazione della comunità come modello sociale di comportamento. Questo sarebbe il vero significato della questione presocratica circa l’arché della physis, e inoltre questo problema, come mostrerebbe il parallelo tra i Presocratici greci e le Cento Scuole cinesi, sarebbe universale. Perciò, l’Essere (to on) corrisponderebbe alla comunità originaria «spezzata e indebolita dal nuovo potere dissolutore del denaro». Viceversa il Non Essere:
«è sempre un Nulla di Comunità, un’assenza di significati sociali e umani relazionali, un pericoloso e doloroso sprofondamento nell’insensatezza». (Costanzo Preve)
L’insensatezza che il Rechsmarschall-EU vorrebbe imporre a noi cittadini europei, retrocessi al rango di neoservi, Iloti. Merce scadente.
È la fine che faremo se non ci opporremo alla teologia demoniaca del Capitalismo Totalitario e se non sbaraglieremo il campo dei catafratti neoliberisti.
© 2018 – 2023, Seyan. All rights reserved.
Sempre mitico il nostro Seyan; mi lascia sempre di stucco.