I FASCISTI DI SINISTRA
Chi sono i Fascisti di Sinistra? Sono coloro i quali Nancy Fraser definisce i Neoliberisti “Progressisti”. Sono quelli che dicono di volere la Pace armando l’Ucraina fino ai denti e dichiarando guerra alla Russia.
I FASCISTI DI SINISTRA CHE APPOGGIANO LE DIRETTIVE CRIMINALI DELLA UE
Il PD è il partito che maggiormente si batte per i diritti civili, ma se ne frega altamente dei diritti sociali.
Fin dal 1978 l’allora PCI aveva perso la barra che porta alla Democrazia, quando Enrico Berlinguer concionava che la battaglia dei diritti civili andasse intrecciata con quella dei diritti sociali.
Perlomeno il Partito Comunista rimaneva Pacifista e Anti-Europeista. Lo conferma l’intervento che Giorgio Napolitano fece alla Camera in quello stesso anno, ove manifestava la piena contrarietà del gruppo comunista all’ingresso nell’Euro.
Dopo il 1992 il PDS-DS-PD si trasformò in quello che è oggi: un partito elitista, europeista, tecnocratico, «un Partito Radicale di Massa», obliando che, come affermava rettamente Norberto Bobbio, «La Democrazia sono i Diritti Sociali».
È dal 1992 che gli stipendi degli Italiani, Pubblici e Privati, sono al palo, ma Amato, Prodi, D’alema, Draghi, Monti, etc., hanno sempre avallato la macelleria sociale imposta dalla Nazi-UE e così il saggio di profitto è schizzato alla stelle: siamo il Paese dell’OCSE che ha subito le più nette diseguaglianze sociali.
Coerente con tutto ciò è la critica continua nei sondaggi, proprio da parte dei sostenitori di AfD, del «diffuso egoismo, della mancanza di coesione sociale e della corsa al potere e al profitto» che dilagano nella nostra società3. Così come è coerente il fatto che il 61% degli elettori di Marine Le Pen, percentuale notevolmente superiore rispetto alla media nazionale dei francesi, è d’accordo con l’affermazione un po’ semplicistica ma di certo non collocabile a destra: «Per avere giustizia sociale occorre togliere ai ricchi e dare ai poveri»4. O che il 71% degli elettori del PVV di Geert Wilders, in Olanda, chieda maggiore equità sociale e minori divari a livello salariale.
Sulla base di questi numeri, chi volesse dar credito alla spiegazione per cui chi vota a destra è un incorreggibile misantropo dovrebbe anche dirci, con argomenti convincenti, perché mai proprio questi “misantropi” siano così numerosi soprattutto tra gli operai e i lavoratori a basso reddito, oltre che tra chi critica l’egoismo e la corsa al profitto. Molto più plausibile, dunque, appare la spiegazione per cui la parte di collettività svantaggiata dalla politica degli ultimi decenni, a un certo punto, si sia stufata di dare ripetutamente il proprio consenso elettorale a politici che ignorano i suoi interessi e disprezzano le sue concezioni di vita sociale, oltre che il suo modo di vivere, definito retrogrado e provinciale.(S. Wagenknecht, “Contro la Sinistra Neoliberale”)
Il problema si pone quando la Destra non mantiene nessuna promessa elettorale di maggior giustizia sociale, come i Meloniani hanno fatto in Italia, comportandosi esattamente come se al governo ci fosse Draghi o il PD.
In ultima analisi, sebbene la democrazia perfetta rimanga un ideale irraggiungibile, la disuguaglianza è una realtà innegabile anche all’interno delle democrazie più consolidate. Le attuali ricerche accademiche non riescono a delineare in modo convincente la relazione tra queste due variabili, poiché mancano di una prospettiva veramente globale e intersezionale. Solo attraverso l’adozione di un approccio che integri profondamente diverse prospettive culturali e sociali si può aspirare a comprendere appieno le complesse interazioni tra disuguaglianza e democrazia. Si potrà allora immaginare una società che trascende le limitazioni attuali, realizzando non solo un sistema democratico più autentico, ma anche una giustizia sociale profonda e duratura: un modello democratico che, ad oggi, rimane un’utopia (treccani)
Ecco che si gonfia l’astensionismo.
Per la prima volta nella Storia d’Italia un voto nazionale ha visto presentarsi ai seggi – per le elezioni europee 2024 – meno della metà di coloro i quali ne avevano diritto (peraltro è stato il voto amministrativo a trainare le presenze, che in assenza di amministrative sarebbero state appena del 42%). A ciò si aggiungano più di 1.300.000 schede bianche e nulle.
Il primo partito a pagare il calo di consensi è stato proprio Fratelli d’Italia con 700.000 voti in meno rispetto alle politiche, dimostrazione lampante e plateale che i ceti più emarginati dalla Globalizzazione, che avevano sperato in una diversa politica sociale di Meloni & Co, sono rimasti profondamente delusi. Il calo di consensi per i Melionans è destinato a diventare una vera e propria valanga nei prossimi anni.
Davvero disarmanti le dichiarazioni pubbliche dei Meloniani, che sembrano non rendersi conto – esattamente come la “Sinistra alla moda” del PD – che senza la tutela dei Diritti Sociali e senza Giustizia Sociale non esiste più la Democrazia:
LA MACELLERIA SOCIALE DELLA NAZI-UE
Le politiche austeritarie che tutta la cd. “Sinistra Liberista Europea” attua oggi in ossequio alle direttive dell’antidemocratica UE sono le stesse che i Fascisti di Benito Mussolini attuava nel (troppo poco) esecrato Ventennio dello scorso secolo, tanto che financo Winston Churchill omaggiava il Duce per aver disintegrato in Italia il movimento sindacale, obbligando i salariati, compresi gli Statali, a lavorare di più guadagnando molto meno.
L’austerità fu un progetto antidemocratico e fondamentalmente repressivo, emerso da un periodo in cui le richieste di democrazia avevano raggiunto livelli mai visti prima. In un momento in cui la portata delle alternative sociali si era ampliata e i cittadini non apparivano piú disposti a sacrificare il proprio sostentamento in nome del rigore economico, gli esperti utilizzarono il pensiero di Hawtrey per imporre loro un sacrificio ancora piú pesante allo scopo di stabilizzare l’economia.
Il sacrificio assunse la duplice forma di riduzione dei consumi (che avrebbe contenuto la domanda interna e i prezzi) e riduzione dei salari (che avrebbe contenuto i costi) per potenziare la produzione e la competitività dell’economia. Questa fu la «ricetta in nome dell’interesse generale di lungo periodo».
Un passo essenziale in tale direzione fu la depoliticizzazione dell’economia, vale a dire l’abolizione di qualunque forma di controllo da parte dello Stato, per riassoggettare i salari alle pressioni impersonali del mercato e sottrarli alla contestazione politica. A uno sguardo ravvicinato, risulta infatti che il chiodo fisso degli esperti per il pareggio di bilancio e la discesa dell’inflazione ebbe un obiettivo piú profondo: riconfigurare l’intoccabilità dei rapporti di produzione capitalistici basati (come sappiamo) sulle colonne portanti della proprietà privata e delle relazioni salariali. […]
Gli esperti britannici furono ovviamente consapevoli dell’impatto non neutrale dell’austerità sulle classi. In un promemoria della Banca d’Inghilterra era scritto: «Il processo di deflazione dei prezzi, che secondo le aspettative seguirà al controllo esercitato sull’espansione del credito, sarà necessariamente doloroso per alcune classi della comunità, ma questo è inevitabile» (Bank Memorandum, 10 febbraio 1929, T 172/1384, f. 30b). (Clara E. Mattei, “Operazione Austerità”, Einaudi
Guarda caso le stesse parole usate da due tecnocrati della Finta-Sinistra di oggi, dal defunto Padoa-Schioppa al vivente Padoan…
Oggi Giorgia detta Giorgia Meloni chiede aumenti giornalieri per le sue tanto amate Forze dell’Ordine pari a 47 centesimi al giorno (sic!)
Nel contempo i Meloniani hanno confermato al vertice NATO di luglio che le spese militari raggiungeranno il 2% del PIL, a spese – ça va sans dire – di Sanità, Pensioni e Salari.
Clara Mattei ricorda che,
Il cancelliere dello Scacchiere Winston Churchill nel 1926 osservò: «Sono rimasto estremamente ben impressionato dall’immenso progresso compiuto dall’Italia sotto l’attuale regime – un bilancio in pareggio con notevoli surplus frutto di una rapida espansione industriale, un bilancio positivo con i Paesi esteri […] una popolazione parsimoniosa e industriosa e una quasi totale mancanza di disoccupazione».
Il tecnocrate Churchill, plaudator dei fascisti mussoliniani, fingeva di non sapere con quale brutalità feroce erano stati ottenuti tali brillanti risultati, compreso l’omicidio di Giacomo Matteotti.
Oggi i Fascisti di Sinistra Occidentali (dai NaziDEM USA agli S&D Europei, fino ai laburisti inglesi) impongono la stessa Austerità ai danni dei ceti salariati e dei più deboli, dimostrando di essere appecoronati e funzionali alle esigenze del Capitalismo Totalitario e Antidemocratico dei Soroi.
I FASCISTI DI SINISTRA CHE VOTANO PER URSULA VON DER STURMTRUPPEN
Chiosa Marco Travaglio sul Fatto del 21 luglio 2024:
Il governo italiano ha sempre escluso, per bocca della premier Meloni e dei ministri Crosetto e Tajani, che l’Ucraina possa usare le nostre armi per colpire in territorio russo: altrimenti saremmo anche formalmente in guerra con la Russia in palese violazione della Costituzione. Eppure due partiti della maggioranza su tre, FdI e FI, il 17 luglio hanno votato la prima risoluzione del nuovo Parlamento europeo che “sostiene formalmente l’eliminazione delle restrizioni all’uso dei sistemi di armi occidentali forniti all’Ucraina contro obiettivi militari su territorio russo” e si oppone a qualsiasi negoziato di pace o almeno di tregua. […]
Come mai meloniani e forzisti in Italia dicono una cosa e in Europa votano il contrario? Anche Elly Schlein, il 29 maggio, aveva opposto un fermo no “sull’ipotesi di togliere le restrizioni all’uso delle armi fornite dagli europei all’Ucraina per colpire obiettivi in Russia: la linea di politica estera del Pd è questa”. Ma tutti i suoi eurodeputati, salvo Strada e Tarquinio (astenuti), han votato la risoluzione che dice l’esatto opposto.
Quindi la politica estera del Pd è cambiata nel giro di un mese e mezzo all’insaputa degli elettori? O il Pd ha una linea a Roma e un’altra a Bruxelles? O la Schlein non controlla il suo partito, dove – come nella Casa delle Libertà di Guzzanti – “ognuno fa come cazzo gli pare”? […]
Quindi il Parlamento europeo e i nostri maggiori partiti di governo e di opposizione intendono sabotare l’Ucraina che dicono di aiutare?
La prima a dover rispondere è proprio la Schlein, visto che il Pd ha pure votato (con FI e Verdi) la von Sturmtruppen, osteggiata saggiamente da 5Stelle, SI, FdI e Lega. Non contento, il Pd ha intimato alla Meloni di spiegare al Parlamento (italiano) il suo no alla von Sturmtruppen, casomai avesse finalmente cambiato idea per l’effetto Trump sul bellicismo atlantoide senza se e senza ma seguito fin qui. La domanda è semplice: il Pd si riconosce nell’articolo 11 della “Costituzione più bella del mondo”, oppure ha deciso all’insaputa dei più di ripudiare la pace anziché la guerra?
Tutti i Liberali di Sinistra (come li definisce sagacemente S. Wagenknecht) hanno votato a favore della Risoluzione del Parlamento Europeo che rappresenta, de facto, una dichiarazione di guerra alla Federazione Russa, con tutte le relative conseguenze, compreso un conflitto nucleare e conseguente estinzione dell’Umanità.
In soli due giorni, il nuovo Parlamento europeo ha mostrato quello che è: una succursale della Nato, egemonizzata da Washington e indifferente a quanto domanda gran parte dei cittadini.
La prima risoluzione approvata dall’assemblea, il 17 luglio, ribadisce quanto affermato in passato –la necessità di accrescere gli aiuti militari all’Ucraina– ma con alcune varianti particolarmente aggressive contro la Russia. Il giorno dopo gli europarlamentari hanno rieletto Ursula von der Leyen Presidente della Commissione, che di questa intensificazione bellicosa è paladina e garante. […]
Altra novità di rilievo: il Parlamento “sostiene fermamente l’eliminazione delle restrizioni all’uso dei sistemi di armi occidentali forniti all’Ucraina contro obiettivi militari sul territorio russo”. Autorizzare gli ucraini a colpire il territorio russo con missili Usa e europei vuol dire trasformare definitivamente il conflitto russo-ucraino in guerra occidentale contro la Russia. Un passo che fin qui era stato compiuto da singoli Stati europei ma non da tutti.
Il governo italiano per esempio è contrario a colpire la Russia, in accordo con le opposizioni. Non la pensano allo stesso modo gli eurodeputati PD, che mercoledì hanno votato in blocco la risoluzione. Fanno eccezione Marco Tarquinio e Cecilia Strada, che si sono astenuti ma sono stati eletti come indipendenti.
Due conclusioni si possono trarre da questa votazione. Le divisioni fra governo e opposizione che esistono in Italia si dissolvono a Bruxelles, in nome dell’immutata sacra alleanza fra Popolari, Socialisti, Liberali e se necessario Verdi. I deputati Pd si dissociano dunque, sprezzanti, dalla linea di Elly Schlein. Linea ambigua, ma ferma sull’opportunità di negoziati. […]
Spesso si sente dire che l’arte del compromesso praticata a Bruxelles e Strasburgo è un modello: un fulgido esempio di armonia e di consenso. I media francesi elogiano ininterrottamente questa virtù, negli ultimi giorni, contrapponendola ai vizi del proprio Parlamento diviso. Ma il consenso fatto di ripetute compromissioni non è sinonimo di democrazia, né in Francia né in Europa. (Barbara Spinelli, segue link)
È proprio questo che non dobbiamo mai obliare: la Nazi-UE è l’antitesi della Democrazia, una sovrastruttura antisociale vassallatica e prona ai desiderata dell’Impero Nazista Amerikano.
Sui rischi esiziali che comporta la riconferma alla Commissione UE della Furfantessa Bellicista Ursula Von der Pfizer, ecco questo interessante contributo:
I FASCISTI AMERIKANI NEOCON
Per il bene della sicurezza dell’America e della pace nel mondo, gli Stati Uniti dovrebbero abbandonare immediatamente la ricerca neocon dell’egemonia, a favore della diplomazia e della coesistenza pacifica.
Nel 1992, l’eccezionalismo della politica estera degli Stati Uniti ha preso il sopravvento. Gli Usa si sono sempre considerati una nazione “eccezionale” destinata alla leadership, e la scomparsa dell’Unione Sovietica nel dicembre 1991 ha convinto un gruppo di ideologi, divenuti noti come “neoconn”, che gli Stati Uniti avrebbero dovuto governare il mondo come unica superpotenza incontrastata. Nonostante gli innumerevoli disastri di politica estera causati, la Dichiarazione NATO 2024 continua a promuovere l’agenda neocon, avvicinando il mondo alla guerra nucleare. […]
L’idea centrale dell’ideologia neocon è che gli Stati Uniti debbano avere il dominio militare, finanziario, economico e politico su ogni potenziale rivale in ogni parte del mondo. E questo è rivolto in particolare cotro Cina e Russia. L’arroganza americana è sbalorditiva: la maggior parte del mondo non vuole essere guidata dagli Stati Uniti, tanto meno da uno Stato chiaramente guidato da militarismo, elitarismo e avidità. […]
Per raggiungere l’egemonia, i piani dei neocon si basano su operazioni di cambio di regime da parte della CIA; guerre di scelta guidate dagli Stati Uniti; basi militari statunitensi all’estero (che oggi contano circa 750 in almeno 80 Paesi); militarizzazione di tecnologie avanzate (bioguerra, intelligenza artificiale, informatica quantistica), ecc.
La Dichiarazione della NATO riafferma l’articolo 10 del Trattato di Washington, secondo il quale l’espansione verso est non è affare della Russia. Tuttavia, gli Stati Uniti non accetterebbero mai che la Russia o la Cina stabilissero una base militare al confine con gli Stati Uniti (ad esempio in Messico), come hanno dichiarato per la prima volta nella Dottrina Monroe nel 1823 e hanno riaffermato nel corso degli anni.
La Dichiarazione della NATO riafferma l’impegno per le tecnologie di biodifesa, nonostante le crescenti prove che la spesa statunitense per la biodifesa da parte dell’NIH ha finanziato la creazione in laboratorio del virus che potrebbe aver causato la pandemia Covid-19. […]
I neocon hanno portato il Doomsday Clock a soli 90 secondi dalla mezzanotte (guerra nucleare), rispetto ai 17 minuti del 1992. Per il bene della sicurezza dell’America e della pace nel mondo, gli Stati Uniti dovrebbero abbandonare immediatamente la ricerca di egemonia dei neocon a favore della diplomazia e della coesistenza pacifica.
Ahimè, la NATO ha appena fatto il contrario. (Jeffrey Sachs, segue link)
Mai come oggi siamo vicini alla guerra nucleare. L’orologio dell’Apocalisse segna appena 90 secondi alla mezzanotte e proprio oggi due bombardieri strategici B-52 con bombe nucleari a bordo hanno provato a violare la spazio aereo russo.
È stato il Fato a salvare Donald Trump.
Speriamo che sia lo stesso Fato che condurrà alla Vittoria un Candidato vieppiù mediocre come Trump, ma l’unico che ci possa salvare dall’Olocausto Nucleare e dalla guerrafondaia baronessa furfantessa Ursula von der Sturmtruppen.
Sono anche disposto a fare una […] scommessa: se la vittoria di Trump dovesse effettivamente concretizzarsi, l’élite della Ue sarebbe lasciata sola di fronte alle proprie responsabilità nel voler a tutti i costi combattere una guerra contro la Russia, che peraltro non potrebbe nemmeno fare sul piano militare e che sarebbe ancora più disastrosa sul piano economico. Di certo gli aiuti all’Ucraina da parte di Washington in armi e intelligence verrebbero diminuiti così come il carico di menzogne grottesche che vengono quotidianamente sparate per far credere che il regime di Kiev possa vincere.
A questo punto la Ue si ritroverebbe con le spalle al muro ed è molto probabile che il procedimento giudiziario contro la von der Leyen per la questione dei vaccini, che oggi è praticamente disperso nelle nebbie, verrebbe ritirato fuori, messo in primo piano e costituirebbe la base per chiedere ed ottenere le sue dimissioni, azzerando di fatto la Commissione piena zeppa di bellicisti da quattro soldi. La faccenda della trattativa privata per i vaccini, tirata fuori per la prima volta dal New York Times, è stata palesemente usata in maniera ricattatoria perché la Ue seguisse Biden nella sua guerra infinita in Ucraina e adesso invece potrebbe servire proprio per mettere fine al conflitto.
Del resto, mandare a casa la commissione guerrafondaia è il modo più indolore, per l’oligarchia continentale di non pagare un prezzo troppo alto rispetto a politiche che hanno completamente snaturato e ribaltato il senso stesso dell’Europa facendole scegliere la via della guerra dopo averne castrato qualsiasi ambizione di politica sociale. Ma sono anche sicuro che metterci una pezza non basterà affatto a placare le cose, ci si è spinti troppo avanti: si innescherà un processo di disgregazione della Ue neoliberista pensata sul modello euro. Forse, per una volta, sono troppo ottimista, ma la storia avanza con i suoi stivali e chi ha orecchio ne sente il rimbombo. (ilsimplicissimus)
Ai sedicente Antifascisti che definiscono Fascisti tutti coloro i quali non si appecoronano (come Trump) al Pensiero Unico Nazi-Wokista, richiamo Leonardo Sciascia:
Nuovo 1963: CIA, SBU e Deep State USA dietro all’attentato a Trump
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Vi seguo sempre con grande piacere.
Saluti.