
LA CACOTOPIA DI SOROS
La cacotopia di George Soros, che prevedeva la sostituzione progressiva e forzata degli Italiani con gli Africani, si è arenata.
I suoi taxi del mare sono fuori gioco.
Dopo il sequestro della Iuventa della ONG Jugend Rettet, anche Medici Senza Frontiere si chiama fuori. E questa
è la sconfitta su tutta la linea di un’organizzazione che il primo agosto prometteva per bocca del Direttore generale Gabriele Eminente di continuare «comunque a lavorare nel Mediterraneo». […]
Gli stessi umanitari – irremovibili nel rifiutare la presenza di agenti di polizia armati sulle proprie navi – accetteranno insomma la presenza di agenti sull’Acquarius di Sos Mediterranee.
L’ambiguità più macroscopica si nasconde nel tentativo di giustificare il ritiro con il decreto libico che vieta le attività delle Ong a meno di 97 miglia dalla costa. Nel farlo Msf ammette che la sua attività non era tanto rivolta a salvare i naufraghi, ma a raccogliere i migranti traghettati dagli scafisti fino al precedente limite delle dodici miglia. Se esiste una logica non si capisce, infatti, perché Msf ritenga indispensabile salvare una vita umana a 12 miglia dalle coste, ma reputi inutile il salvataggio dei migranti che rischiano di affogare a oltre 180 chilometri dalle stesse coste.
La verità – come emerge anche dall’incriminazione, annunciata ieri dalla Procura di Trapani, di due comandanti e di un membro dell’equipaggio di Iuventa, la nave di Jugend Rettet, – è che tutto il meccanismo su cui campavano Msf e le altre Ong era legato all’attività dei trafficanti di uomini. Questi potevano far pagare 1.500 dollari un passaggio su gommoni semi sgonfi e senza carburante soltanto perché garantivano ai migranti la presenza delle Ong al limite, o meno, delle 12 miglia. Msf e soci riuscivano ad esibire navi stracolme di disgraziati soltanto perché i carichi gli venivano recapitati sotto la tolda.
La vera finalità, come fa finalmente capire Msf, non era dunque salvare vite umane, ma garantire da una parte un adeguato ritorno d’immagine (e di donazioni) e dall’altra aggirare quelle leggi sull’asilo che impediscono l’accesso in Europa ai migranti irregolari. (Gian Micalessin, ilGiornale.it)
Questa per George Soros e le sue ONG è però solo una sconfitta, non la disfatta totale.
Temiamo pericolosi colpi di coda a’ danni dell’Italia.

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