Pecore Topi Maiali (e Draghi) – 3
Pecore: solo stolte pecore possono esultare per la nomina a Premier del “Salvatore” Mario Draghi. Si potrebbe credere che tale esultanza sarebbe stato un evento inimmaginabile, esattamente come vedere Ebrei che esultassero per la nomina di Adolf Hitler al Cancellierato tedesco, ma…
ciò è davvero avvenuto. Le Pecore italiane belano di Gioia per Mago Draghi e, per quanto possa apparire grottesco e incredibile, sono stati davvero a migliaia gli Ebrei che giubilavano nel 1933 per la vittoria della NSDAP Hitleriana. Finalmente l’ordine sarebbe stato ristabilito contro la Marmaglia Comunista! Eppoi quella antisemita è solo Propaganda per raccattare qualche voto, dicevano.
Anche i Russi commisero lo stesso errore. Ma no, dicevano, Drang nach Osten, Lebensraum e il “Mein Kampf” sono solo Propaganda…
Il risveglio nelle prime ore del mattino del 22 giugno 1941 fu brusco e doloroso, per Stalin e i suoi.
Mal gliene incolse. Ebrei Tedeschi e Russi ebbero a lungo il tempo di pentirsene amaramente. Le pecore italiane, presto, se ne dorranno anch’esse per non aver valutato chi è davvero il “Salvatore”.
Pecore e Topi di Laboratorio con i cotillons per l’arrivo del “Messia” Draghi chiedono retoricamente agli scettici come me, «ma pensate davvero che Draghi permetterà che milioni di Italiani vengano licenziati e che alle imprese danneggiate dal Covid non arrivino i fondi del Recovery Plan? Assurdo: Draghi è considerato uno Statista Mondiale dal Presidente della Repubblica, dal Papa, da Joe Biden, dalla von der Leyen e dalla Merkel!».
Ecco. Appunto.
Risponderemo, comunque, al termine di questo post.
Certo, le Pecore e i Topi italiani non verranno torturati dai Mengele di turno o irrorate dallo Zykon-B, ma perderanno tutto ciò che è rimasto loro, il lavoro, la casa, i risparmi di una vita, e, qualche pecora subirà malattie autoimmuni, qualche topo perderà la cotenna, magari proprio grazie ai vaccini, ma non venendo mai effettuate autopsie ad hoc, neanche in casi dubbi, la diretta causalità di utilizzo di vaccini e morte sarà assolutamente impossibile da dimostrare
E chi osa anche soltanto ipotizzare che il Santo Graal Vaccinario possa avere poca efficacia (cfr. il “British Medical Journal”) o addirittura nulla se non per arricchire ulteriormente Bill Gates & Compari, viene sempre tacciato di Negazionismo dalle presstitutes e dagli sbufalai bufalai di turno.
Quindi andate in massa a farvi Vaccinare cantando allegramente “Bella Ciao”, siate sempre Felici, Consumate merci inutili e Obbedite sempre, o Pecore. E, soprattutto, Inneggiate, belando, al Nuovo Salvatore della Patria.
IL “VILE AFFARISTA” E “COMPARUZZO DI GOLDMAN SACHS” MARIO DRAGHI
A definire Mario Draghi un “Vile, un Vile Affarista” fu il Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga.
In una trasmissione di qualche anno fa, condotta da Luca Giurato, l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga disse di Mario Draghi che “non si può nominare premier chi è stato socio della Goldman & Sachs, grande banca d’affari americana”. E “male, molto male, io feci ad appoggiarne, quasi a imporne la candidatura […] a Silvio Berlusconi, male, molto male!”. E ancora: Draghi “è il liquidatore, dopo la famosa crociera sul Britannia, dell’industria pubblica, la svendita dell’industria pubblica italiana, quand’era direttore generale del Tesoro. E immaginati che cosa farebbe da presidente del Consiglio dei ministri. Svenderebbe quel che rimane: Finmeccanica, l’Enel, l’Eni, e certamente ai suoi ex comparuzzi di Goldman & Sachs”. (affaritaliani.it)
Ecco il filmato:
L’ANNUS HORRIBILIS 1992
In quell’anno maledetto si consumarono diversi episodi esiziali per l’Italia. La crociera sul “Britannia” del 2 giugno fu uno di questi.
Un evento organizzato dal Gran Maestro della Cabala Mondiale, George Soros, e dal suo principale sponsor, la famiglia Rothschild.
L’incontro avvenne in acque italiane. La nave attraccò al porto di Civitavecchia facendo poi rotta lungo la costa dell’Argentario. Alla riunione parteciparono, oltre ad alcuni banchieri inglesi, anche un gruppo di manager ed economisti italiani: Herman van der Wyck, Presidente Banca Warburg, Lorenzo Pallesi, Presidente INA Assitalia, Jeremy Seddon, Direttore Esecutivo Barclays de Zoete Wedd, Innocenzo Cipolletta, Direttore Generale di Confindustria, Giovanni Bazoli, Presidente Banco Antonveneto, Gabriele Cagliari, Presidente ENI, Luigi Spaventa. Fece anche un breve saluto scendendo prima che la nave salpasse il Direttore Generale del Ministero del Tesoro Mario Draghi.
Una determinazione effettivamente addebitata a quell’incontro, da parte di un testimone di quegli anni, emerge dalla seguente ricostruzione di Fulvio Coltorti, stretto collaboratore di Enrico Cuccia come capo dell’Ufficio studi, in un colloquio che appare sulla rivista Nuova Antologia per i 70 anni di Mediobanca: il grande smacco per l’istituto milanese era stato di essere escluso dal business delle privatizzazioni, nel convegno del giugno 1992 sullo yacht Britannia. Fu quello «un poderoso aiuto di Stato» alle banche d’affari straniere, protesta Coltorti, organizzato da Mario Draghi allora direttore generale del Tesoro. Anche altre fonti (ad esempio, Nino Galloni) hanno in passato addebitato a quell’incontro quella che sarebbe stata la pianificazione della privatizzazione dell’industria statale italiana. (wikipedia)
Mario Draghi tenne la prolusione prima che il piroscafo salpasse da Civitavecchia; era però abbastanza scettico sulla possibilità che le Privatizzazioni in Italia avessero davvero luogo, a parte qualche esternazione politica di pura facciata. Ci vuole uno shock, affermava.
E lo shock ci fu, appena tre mesi dopo. Il 16 settembre 1992, il Megalodonte George Soros scatenò il suo attacco alla Lira. Carlo Azeglio Ciampi bruciò “insipientemente” il controvalore di 48 miliardi di dollari in valuta pregiata.
Ultroneo ricordare dire che non fermò né speculazione, né svalutazione della Lira, avendo bruciato nel contempo tutte le nostre riserve valutaria. La Finanziaria più dura della Storia d’Italia e le Privatizzazioni, a quel punto, divennero inevitabile.
Può sembrare incredibile, ma risulta invece logico, che Ciampi sia stato premiato per la sua «insipienza» prima con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e vari Ministeri di peso, poi con la nomina a Capo dello Stato.
Ci sono alcuni aspetti dell’Attacco alla Lira che vanno approfonditi.
Il Cabalista George Soros dichiarò che decise di aggredire, tramite il suo Quantum Fund, sia Lira che Sterlina dopo che la Bundesbank aveva reso pubblico che non avrebbe sostenuto i corsi né della Sterlina né della Lira.
Ovvio che le “verità” del Soros hanno lo stesso valore di quelle dell’anticristo in sedicesimo, J.M. Bergoglio. C’è un punto che rende plateale la bufala di G. Soros: la dichiarazione pubblica della Bundesbank di Cruccolandia avvenne il 10 settembre 1992. Possibile che il Megalodonte Soros sia stato in grado di organizzare una speculazione con un così elevato leverage finanziario in soli sei giorni?
Tutto sarebbe avvenuto come descritto dal “Foglio”.
Appena compiuti 45 anni, Mario Draghi poté sperimentare in prima persona cosa volesse dire, per una Banca centrale qualsiasi, trovarsi a remare in direzione opposta alla Bundesbank. E poté realizzare quali effetti distruttivi ciò potesse avere per il processo di integrazione europea. Correva l’anno 1992. Alle undici di sera del 10 settembre, un giovedì, il governatore della Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi – mentre era in riunione con il presidente del Consiglio Giuliano Amato e il ministro del Tesoro Piero Barucci – ricevette una telefonata da Francoforte. Si appartò un momento, giusto il tempo per il collega della Banca centrale tedesca, Helmut Schlesinger, di informarlo sugli esiti dei colloqui con il cancelliere Helmut Kohl e con il ministro delle Finanze Theo Waigel: la Bundesbank avrebbe smesso di finanziare gli interventi a sostegno della lira e del suo tasso di cambio. Subito dopo la telefonata, Ciampi “tornò nella stanza che era pallido, anzi quasi bianco in volto”, avrebbe ricordato Amato. Alla cornetta, il banchiere centrale tedesco aveva stabilito un temibile precedente: non soltanto aveva sospeso il suo sostegno a un altro paese fondatore, ma lo aveva fatto cestinando un’intesa comune in nome di una clausola eccezionale fino a quel momento tenuta segreta a tutti i partner europei. Si riferiva alla cosiddetta “lettera Emminger”, messa nero su bianco nel lontano 1978 dall’allora governatore Otmar Emminger e vidimata dal cancelliere Helmut Schmidt – sempre al riparo da occhi indiscreti – come conditio sine qua non per dare vita al Sistema monetario europeo (Sme) con l’avallo dei custodi della stabilità monetaria insediati a Francoforte. Arrivò dunque una doppia iniezione di sfiducia da parte della Bundesbank, con effetti negativi portentosi per la costruzione comunitaria. La tempesta finanziaria di quelle settimane, nata anche in ragione delle incertezze circa l’esito del referendum francese sull’approvazione del Trattato di Maastricht (già bocciato dalla Danimarca), non fece infatti che aggravarsi: dopo poche ore il nostro paese dovette abbandonare lo Sme, seguito poi dal Regno Unito. […]
Ventiquattr’ore dopo la fatidica telefonata di Schlesinger, l’allora quarantacinquenne Draghi – nominato da un anno direttore generale al Tesoro – partecipò a una riunione concitata in Via XX Settembre con il ministro Barucci, il governatore Ciampi, il direttore generale di Palazzo Koch Dini, Francesco Alfonso (Banca d’Italia, che funse anche da interprete), insieme con due ospiti arrivati apposta dalla Germania: il segretario di Stato alle Finanze, Horst Köhler (poi dal 2004 al 2010 presidente della Repubblica federale tedesca), e Hans Tietmeyer, vicepresidente della Bundesbank (e poi dal 1993 al 1999 presidente della stessa).
Nell’autunno 1992, Draghi entrò dunque nella task force ristretta che dovette tamponare choc valutario, choc finanziario e rischio crac per il nostro paese: un impegno che prese varie forme nei mesi e anni successivi, dal programma monstre di privatizzazioni alla riforma delle regole bancarie, solo per citare due capisaldi. “Quell’esperienza vissuta nel 1992 ha probabilmente influenzato il suo comportamento in ogni situazione di stallo che si è verificata successivamente con la Bundesbank”, sostiene David Marsh, capo dell’Omfif (Official Monetary and Financial Institutions Forum) e autore negli anni 90 di un libro fondamentale sulla Banca centrale tedesca, intitolato “The Bundesbank: the bank that rules Europe”.
La ricostruzione di Soros non è fondata, solo considerando che Ciampi, Andreatta (gli “eroi” del Divorzio tra Bankitalia a cui tentò inutilmente di opporsi Rino Formica e partecipanti, con Draghi, alla Crociera del Britannia), Draghi, erano affiliati (cfr. G. Magaldi, “Massoni”) di Thee Eyes Lodge e che i Tedeschi, a partire da Schmidt, appartenevano anch’essi al circuito latomistico mondiale.
È razionalmente difficile credere che il Gran Maestro della Cabala Mondiale, Soros, non sapesse già da fine primavera ’92 cosa sarebbe successo.
Per arrivare alle Privatizzazioni era comunque necessario il completo cambio di paradigma politico. Era necessario sbarazzarsi del Pentapartito.
E questo successo grazie a…
MANI PULITE
Parleremo di Mani Pulite nella prossima puntata di “Pecore”.
LE PRIVATIZZAZIONI…
Furono proprio Mario Draghi, Carlo Azeglio Ciampi e il partito maggiormente asservito agli interessi del Turbocapitalismo Finanziario dei Soroi, il PDS-PD, ad agevolare la svendita delle Aziende di Stato. L’esempio più eclatante è la regalia delle Autostrade. A beneficiarne furono soprattutto i Benetton e altri membri italiani della Finanza Globalizzata.
Il risultato, a causa delle mancanza delle doverose manutenzioni, è ipostatizzato dall’incidente di Avellino, dal crollo del Ponte Morandi per cui sono indagati l’ex ad di Aspi, Giovanni Castellucci e vari altri dirigenti di Aspi e, dulcis in fundo, dalle «barriere incollate col vinavil», Il Castellucci viene descritto descritto dagli Inquirenti come un soggetto dalla personalità «spregiudicata e incurante del rispetto delle regole, ispirata a una logica strettamente commerciale e personalistica, anche a scapito della sicurezza collettiva».
Secondo i giudici che hanno ordinato il “divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale di ingegnere nonché di ricoprire uffici direttivi delle persone giuridiche, private o pubbliche, e delle imprese”, da ben tre inchieste con [Giovanni] Castellucci e la “sua” Aspi attualmente indagati emerge “la persistente totale mancanza di scrupoli per la vita e l’integrità degli utenti delle autostrade compiendo azioni ed omissioni in concorso relative a praticamente tutti i tipi e gli oggetti di manutenzione ed adeguamento nell’ambito della gestione delle autostrade, condotte volte tutte a una poliedrica e persistente politica del profitto aziendale”, “perseguito anche attraverso condotte delittuose. Ovviamente neppure può dirsi che le condotte illecite siano state da lui tenute solo nell’interesse di terzi, in quanto i soddisfatti azionisti di maggioranza avevano modo di compensarlo adeguatamente”.
Castellucci infatti, si apprende oggi per la prima volta, non solo è indagato per il crollo di ponte Morandi e per le barriere anti-rumore pericolose e fuori norma, procedimento per il quale è stato arrestato ormai due settimane fa. Ma anche nella “vicenda relativa alla lacunosa manutenzione del sistema di gallerie gestite sempre da Aspi, costellata da falsi rapporti circa lo stato della rete viaria”.
In un tale, desolante quadro, i giudici Massimo Cusatti (presidente), Cristina Dagnino (relatore) e Valentina Vinelli, scrivono come anche dopo il crollo di ponte Morandi Castellucci continui a perseguire gli interessi del gruppo. E lo faccia “nonostante la consapevolezza delle responsabilità per assoluta inadeguatezza delle manutenzioni, con evidente violazione della convenzione di concessione e – quindi – sua potenziale decadenza”. (genova.repubblica.it)
Chi svendette le Autostrade ai Benetton e ad altri soggetti della Finanza Mondialista?
Mario Draghi, Romano Prodi (Fondatore del PD), Carlo Azeglio Ciampi, con la fattiva collaborazione di tutto il PD, il Partito-Sistema del Deep State Mondialista.
Sempre al governo il Partito “Democratico”, malgrado sia sempre stato bocciato in democrazia, tanto che da 13 anni a questa parte perde sistematicamente le elezioni politiche generali. Ma è sempre al Governo perché funzionale alla Cabala Mondiale dei Soroi.
All’élite mondialista, infatti, la Democrazia non piace né punto né poco.
Un affare d’oro realizzato dalla famiglia Benetton durante il governo D’Alema.L’acquisizione della società Autostrade dal gruppo Iri, tornata tristemente d’attualità dopo il crollo del ponte “Morandi” a Genova il 14 agosto 2018, è stata l’operazione più lucrosa mai realizzato da Edizione, la cassaforte finanziaria della famiglia imprenditoriale di Ponzano Veneto.
I particolari dell’acquisizione sono descritti in modo sintetico nell’Analisi trimestrale dei bilanci di R&S-Il Sole 24 Ore del 24 dicembre 2009, la pagina dedicata ai conti dei grandi gruppi quotati in Borsa. La fonte dei dati è dunque la società di studi e ricerche di Mediobanca.
L’acquisizione avvenne tramite una scatola finanziaria appositamente costituita, Schemaventotto. Per aggiudicarsi il 30% di Autostrade, Edizione nel 2000 investì attraverso Schemaventotto 2,5 miliardi di euro, di cui 1,3 miliardi di mezzi propri e 1,2 miliardi presi a prestito.
Il secondo passaggio avvenne nel 2003, quando un altro veicolo finanziario controllato da Schemaventotto, denominato NewCo28, rilevò con un’Opa il 54% di Autostrade per 6,5 miliardi. In tal modo NewCo28 incorporò Autostrade scaricandole il debito che aveva contratto per finanziare l’Offerta.
Per i Benetton l’operazione si chiuse a costo zero. Schemaventotto tra il 2000 e il 2009 prelevò infatti da Autostrade 1,4 miliardi di dividendi, tutti generati da utili, e ne collocò in Borsa il 12% con un incasso di altri 1,2 miliardi. Il ricavato totale fu di 2,6 miliardi di euro.
I Benetton sono pertanto rientrati dal debito, hanno recuperato i mezzi propri investiti, e la loro partecipazione nella società vale oggi svariati miliardi. Dal canto suo Autostrade, nonostante l’elevata esposizione finanziaria, continua ad avere una forte redditività e a generare profitti in misura superiore ai dividendi.
La privatizzazione di Autostrade, ossia il trasferimento di un monopolio naturale in mani private realizzato dalla maggioranza di centro-sinistra, porta su di sé il marchio di Romano Prodi, Carlo Azeglio Ciampi, Mario Draghi e Massimo D’Alema. Il processo di privatizzazione maturò durante il primo governo Prodi e proseguì e si concluse senza soluzione di continuità con il governo D’Alema, con Ciampi ministro del Tesoro di entrambi gli esecutivi, Draghi direttore generale e Gian Maria Gros-Pietro presidente dell’Iri. (it.businessinsider.com)
LE LACRIME DI COCCODRILLO DI ROMANO PRODI
Quasi piangente, Romano Prodi,
il padre fondatore del Partito Democratico si scopre così: “Le privatizzazioni? Erano obblighi europei…Scusi, a me che ero stato a costruire l’Iri (Istituto per la Ricostruzione Industriale, ndr), a risanarla, a metterla a posto, mi è stato dato il compito da Ciampi – che era un compito obbligatorio per tutti i nostri riferimenti europei – di privatizzare…”.
Dunque, l’economista mette altra carne sul fuoco: “Quindi, si immagini se io fossi contento di disfare le cose che avevo costruito…ma bisognava farlo per rispondere alle regole generale di un mercato nel quale eravamo”. “Un compito non gradevole, ma andava fatto…”, chiosa il Professore. (ilgiornale.it)
Forse per il sacrificio fatto per aver privato (è il caso di dirlo…) gli Italiani dei gioielli di Stato, l’economista di Scandiano venne nominato Presidente della Commissione Europea e le lacrime cessarono di rigare le sue floride e rubizze guanciotte.
Il Prodi in passato ebbe ad affermare che «grazie all’Euro avremmo lavorato una settimana in meno guadagnando come se avessimo lavorato una settimana in più».
Una plateale menzogna, quella del “Mortadella”, come si evince da uno studio del think tank tedesco CEP, secondo il quale è l’Italia ad averci rimesso più di tutti in termini di prosperità economica.
Ineffabili i Leccons di Regime che intingono la loro penna nella saliva, e inneggiano per la maggioranza bulgara ottenuta dal Draghi I, senza ricordare che la Bulgaria fu una Dittatura Antisociale e Antidemocratica.
Omettendo di ricordare che, proprio secondo lo studio di CEP sopracitato, l’Italia entrando nell’Euro tanto amato dal Draghi, ha perso 4.300 miliardi di Euro (4,3 trilioni di Euro)!
Il debito pubblico attuale è pari a poco meno di 2.600 miliardi di euro. È di lampante evidenza che se non fossimo stato intrappolati nell’EuroLager, come hanno imposto gli Amato e i Prodi, oggi saremmo infinitamente più ricchi, meno indebitati, e avremmo nettamente sorpassato la Germania nella produzione di merci.
Last but not least, abbiamo perso altri 300 miliardi di PIL grazie al “Salva-Italia” di Mario Monti, messo nero su bianco a pagina 17 del Pnr del DEF 2017 elaborato dal Ministero Economia e Finanze guidato da P.C. Padoan.
Se Monti è stato “Terminator Uno”, Draghi sarà “Terminator Due: il Colpo di Grazia” e, quando salirà al Quirinale, potrà interpretare l’ultimo film della serie, “Terminator Tre – il Becchino d’Italia”.
«Uomini dell’entourage di Sergio Mattarella, la Commissione europea di Ursula von der Leyen e le cancellerie di Berlino e Parigi hanno spinto per la sostituzione di Conte con Draghi subito dopo la lettura della prima bozza [del Recovery Plan]», dice un anonimo tecnico del MEF intervistato da Domani. […]
Un ultimo appunto: indipendentemente dal fatto che il retroscena in questione sia vero o no, non si può non rimanere sorpresi di come ormai giornali “liberali” e “democratici” come “Domani” discutano apertamente del fatto che l’Europa e le principali cancellerie avrebbero pianificato, in combutta col presidente Mattarella, la rimozione di un governo e la sua sostituzione con uno più gradito, come se fosse la cosa più normale del mondo.Ormai abbiamo completamente introiettato la nostra condizione di colonia dell’impero UE a trazione franco-tedesca. Povera patria. (Thomas Fazi)
NANI E BALLERINE
Desta notevole perplessità anche la scelta dei Ministri del Nuovo Esecutivo Draghi, che pare un Circo di Nani e Ballerine (la definizione non è nostra ma di Rino Formica e non siamo polically incorrect ma scientifici, poiché il nanismo è definito generalmente come altezza adulta che è sotto i 4 piedi e 10 pollici, 147 cm, e Renato Brunetta è alto – sic! – 143 cm).
Ma è tutta la struttura della compagine governativa del salvifico Draghi a indurre il sospetto che, oltre al voler dare il colpo di grazia alle nostre finanze con irrazionali Patrimoniali, Ipoteche Forzose sulla Casa, Contributi Straordinari per il Covid, si vogliano anche umiliarli, gli Italiani.
Care pecore che esultate belando festanti per la nomina di Supermario Draghi, sappiate che è stato nominato per farvi la festa.
Parlo metaforicamente, ma temo proprio che presto belerete di terrore e verserete lacrime amare.
A proposito, la pecora simbolo dei nostri attuali articoletti, La Pecora “Polli” è riuscita a farsi raccomandare per avere prima il vaccino e. al secondo richiamo, come mostra il cambiamento di colore, sta davvero male!
Secondo gli acritici pennivendoli, il vaccino non può che essere la panacea Universale. Siete voi, o pecore, che già covavate qualche malattia autoimmune o mangiavate schifezze e, casualmente, si è sviluppato il sarcoma di Kaposi o la trombocitopenia poco dopo esservi vaccinati.
Alla Dittatura Sanitaria e ai suoi Megafoni di Regime piace giocare facile. La responsabilità viene sempre attribuita agli Italiani non-Optimates, che lottano per i propri Diritti o semplicemente per sopravvivere.
Se si diffonde il virus, è colpa dei trenini conga che organizziamo a migliaia attorno a bar e ristoranti.
I TGPandemia ci rampognano con frasi del tipo, «lo sanno tutti, lo sa l’Europa, lo sa il Mondo», che gli Italiani sono solo dei casinisti movidisti avvinazzati e consumatori di pizza in gruppi, sempre pronti ad assembrarsi con amici e financo ad abbandonarsi a baccanali e sfrenati riti orgiastici con scambio di alitate incovidate ed emissioni irroranti di fluidi sessuali. Fluidi strapieni del Virus dei Sino-Soroi, come affermano gli scienziati di Regime.
Ed per questo che i compagnucci Vyšinskij come Roberto Speranza ci tolgono qualsiasi diritto sociale, economico e costituzionale. Lo fanno per il nostro bene…
Tutto è fatto in funzione dell’unico Bene che ci hanno lasciato: la Nuda Vita, come la definisce sagacemente G. Agamben.
Fino a quando i Fascio-Filantrocapitalisti Soroi non decideranno di toglierci anche quella.
E mettiamoci tutti la doppia mascherina, o magari un intero set di mascherine, come consiglia il grande immunologo del CDC USA, A. Fauci. CAZZO!
Il Virus è dappertutto! A-RI-CAZZO!
Le Varianti sono tanto potenti che dobbiamo chiudere di nuovo tutto! E smettetela con tutta ‘sta movida! Seppellitevi in casa! A-RI-RI-CAZZO!
Ammenoché non siate ricchi satrapi a cui tutto è permesso, anche che venga allestito Sanremo per la vostra letizia. Venendo anche compensati, come Z. Ibrahimovic che deve pagare l’ultima trance della sua Ferrari Monza SP2.
Che schifo: tutto chiuso, ma l’Ariston aperto per permettere ad Amadeus e a suoi compagnucci di intascare cachet milionari con i soldi del canone imposto coattivamente agli Italiani!
Siffatta è l’ultima tappa del Tardo Capitalesimo dei Soroi, abbracciata dai DEMoniaci neoliberisti Partiti DEM di tutto il Mondo: strappare gli ultimi beni ai Poveri per elargirli ai Parassiti Globali come Soros, Gates, Bezos, Musk, Zuckerberg, Cook, Fink, Gore, The Rothschilds, The Rockefellers, et similia.
Dopo un po’ di Terrorismo Sanitario, torniamo alle Pecore, le mie eroine preferite. Pecore, leggete, en passant, l’articolo sulla morte dell’infermiera del Negrar di Verona, il caso di Fasano, gli anziani morti in Norvegia dopo la vaccinazione, i pesanti effetti avversi in Germania dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca.
Emblematico appare il fatto che, mentre gli alimenti OGM sono vietati in Italia, vaccini mRNA che dovrebbero indurre una forte risposta immunitaria siano stati approvati dopo solo qualche mese di test, mentre tale fase dovrebbe durare, al minimo, di 24 mesi, per arrivare ad un vaccino davvero testato in 5 anni, non in 5 mesi. Interessanti le riflessioni di Burioni e Crisanti, al riguardo:
«Normalmente ci vogliono dai 5 agli 8 anni per produrre un vaccino. Per questo, senza dati a disposizione, io non farei il primo vaccino che dovesse arrivare a gennaio», è la posizione di Crisanti, intervenuto al Festival della divulgazione del periodico Focus, che si sta svolgendo al Museo Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. «Perché vorrei essere sicuro che questo vaccino sia stato opportunamente testato e che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Ne ho diritto come cittadino e non sono disposto ad accettare scorciatoie», ha insistito.
Care Pecore, se proprio volete sottoporvi alla saporita panacea mRNA di nanoparticelle polimeriche, fate pure. È un vostro pieno diritto. Ma, almeno rendetevi edotte dalla parte finale dell’Art. 32 della Costituzione, «Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge».
Inoltre il Consiglio d’Europa con la Risoluzione 2361/2021 al punto 7.3 e commi successivi statuisce che gli Stati membri devono “garantire che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria e che nessuno è politicamente, socialmente o altrimenti sottoposto a pressioni per farsi vaccinare, se non lo desidera farlo personalmente”.
Ergo, non crediate che esiste un assoluto dovere morale di vaccinarsi, come sproloquia il gesuita blasfemo assiso sul soglio petrino. La Costituzione parla di Diritto alla Salute del Cittadino (Health Safety), ma il Cittadino non è giuridicamente obbligato alla Salute (Biosecurity), come invece affermano i Vyšinskij che ci governano attualmente.
Infine, Care Pecore, ricordate che
“Chi Pecora si fa, Lupo lo mangia”
E, checché ne dica Gioele Magaldi, l’autore di “Massoni”, a me non sembra affatto che Lupo Draghi sia rimasto folgorato sulla via di Damasco dalla luce del Keynesismo e della necessità di Lottare contro il Male delle Diseguaglianze Economiche e Sociali.
Àristos e Membro Eminente della Cabala Mondiale dei Soroi era, il Draghi, e tale è rimasto.
RITORNIAMO ALLE PREMESSE
Ritornando alla domanda in premessa. Ebbene, o pecore, il vostro “messia” Draghi liberalizzerà i licenziamenti e lascerà fallire tutte le centinaia di migliaia di piccole e medie imprese e, come Caron Dimonio ci traghetterà verso la Distopia degli Anni a Venire, ipostatizzata dall’ID2020 di Gates, con tutti i nostri dati medici, patrimoniali, gusti – leggibili da chiunque – che verranno inseriti in nanoparticelle e iniettati nei vaccini, il Great Reset di Soros, il Green New Deal di Al Gore “Capone”, della burattina e antimessia Greta Thunberg, e dei DEMoniaci DEM di tutto il Mondo.
Il Messia Mario Draghi non ama né Italia né Italiani. È stato mandato per fungere da Terminator Finale: per darci il Colpo di Grazia.
Prima Draghi non si è fermato a rendere omaggio alla bandiera italiana durante il cerimoniale di palazzo Chigi. Poi nel suo discorso di ieri, parlando dell’Italia ha detto il “vostro Paese”. Draghi non ce la fa proprio a contenere tutto il suo disprezzo per l’Italia.
— Cesare Sacchetti (@CesareSacchetti) February 18, 2021
La prova di quanto affermo è nel profilo dei Ministri scelti da Draghi: non è affatto un Dream Team come lo descriva la stampa connivente, è invece un Nightmare Team, anzi un vero e proprio Zombie Team. Il peggio del peggio, ma proprio per questo adatto a dare finalmente il colpo di grazia all’Italia, cosa a cui il Cabalista Henry Kissinger ambisce fin dagli anni ’70 del secolo scorso (cfr. “Conspirators Hierarchy: The Story of the Committee of 300″ di John Coleman che, non so per quale motivo, è scaricabile liberamente dal sito della CIA).
Aiutare chi non versa in condizioni troppo difficili, abbandonare a loro stessi quelli che, invece, annaspano sotto i colpi di una crisi economica senza precedenti. E pazienza se spesso quelle stesse aziende bollate con termini spietati (“zombie”, “fantasma”) versano in quelle condizioni pur avendo crediti in pancia che, però, lo Stato non paga. O se a far saltare quelle stesse imprese è stata la nostra giustizia, storicamente lenta. Chi non ce la fa, sarà abbandonato al proprio destino. Queste le indicazioni europee agli Stati membri sugli aiuti per sostenere l’economia, in linea con quell’agenda dettata da Mario Draghi in tempi non sospetti.
Prima di salire a Palazzo Chigi, osannato da quasi tutte le forze politiche come presunto salvatore della patria, Draghi si era infatti presentato, a dicembre, agli economisti del G30 con indicazioni precise da seguire: aiutare le aziende redditizie, che hanno un futuro, e assicurare una ordinata uscita dal mercato a quelle che non hanno futuro e non sono riconvertibili. Un cambio di passo sul quale ora sono tornati a insistere i ministri finanziari dell’Ue al termine della videoconferenza con cui hanno accolto il nuovo titolare del Tesoro italiano, Daniele Franco, l’uomo perfetto per piegare ulteriormente il Bel Paese agli ordini della Troika e, proprio per questo, accolto a braccia aperte dai protagonisti del meeting. […]
Siamo, dunque, all’ennesimo assurdo paradosso di un Paese che ha salvato Alitalia innumerevoli volte, tante che è ormai quasi impossibile contarle, ma abbandona al proprio destino le aziende che non ce la fanno. Gli zombie ai quali Mario Draghi, convinto di essere diventato il Dylan Dog dei fumetti Bonelli, è già pronto a dare la caccia. Senza mostrare, ovviamente, la minima pietà al momento di premere il grilletto. (ilparagone.it)
Icasticamente, Draghi è, per l’Italia, il Terminator Finale di Skynet-UE, il John Wick mandatoci contro dai Filantrocapitalisti Soroi, Baba Jaga che vuol propinarci per l’ennesima volta il frutto avvelenato dell’Euro.
Il “Comico” Beppe Grillo, forse ricattato politicamente dal processo a carico del figlio per violenza sessuale, ha dato il suo placet (come l’aveva dato a suo tempo per l’alleanza col PD, che fino a pochi giorni prima dell’episodio era il “Partito di Bibbiano”) al Turpe Tessitore Draghi, Gauleiter del Richelieu-UE George Soros.
Nelle grigie aule del Parlamento Italiano, ormai sorde al richiamo e alle istanze degli Italiani agonizzanti, s’ode solo il demoniaco mantra «L’Euro è irreversibile», e si vuole riformare tutto con Nani e ballerinette, imponendo anche l’Eco-fascismo di Al Gore “Capone” e dell’antimessia Greta Thunberg.
Non credo affatto che nel 2099, come vaniloquia il voltagabbana Grillo, ci saranno ancora in vita i nostri figli e i nostri nipoti, essendo stati sostituiti dall’Armata di Migrazione di Massa, gli Irregolari “migranti” Afro-Islamici dei DEMoniaci Bergoglio-Soros.
Se dovessero ancora esserci i nostri nipoti, e se la Storia dovesse essere ancora registrata, è altamente probabile – e io per primo, come Italiano, spero di sbagliarmi – che il “Salvifico” Mario Draghi venga ricordato alla stessa stregua di Stalin con la gestione dell’Ucraina 1929-1933: Holodomor, con sette milioni di Ucraini scientemente fatti morire di fame.
Ci sono diversi modi per uccidere milioni o miliardi di Esseri Umani: concentrarli nei campi di sterminio, oppure togliere loro ogni forma di sostegno e di reddito per farli morire – DELIBERATAMENTE – di fame.
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