
HAYEK SERVO DELLA CABALA GLOBALE
Il modesto economista e incolore filosofo, Friedrich August von Hayek, è stato solo l’esegeta della Cabala Massonica Globale e del suo dio infero, il Demiurgo-Tetragrammaton.
L’Hayek lottava per mercificare qualsiasi cosa: dalla moneta al corpo umano!
Quando nel 1936 Friedrich Hayek ebbe l’idea, egli si rese conto, con la convinzione di un’”illuminazione improvvisa”, che si era imbattuto in qualcosa di nuovo. “Come può la combinazione di frammenti di conoscenze esistenti in menti diverse“, ha scritto, “portare a risultati che, se dovessero essere perseguiti deliberatamente, richiederebbero una conoscenza da parte del regista che nessuno può possedere?”
Non si trattava di un punto tecnico sui tassi di interesse o sui crolli deflazionari. Non era una polemica reazionaria contro il collettivismo o lo stato sociale. Era un modo di far nascere un mondo nuovo. Con crescente eccitazione, Hayek capì che il mercato potrebbe essere considerato come una sorta di mente. (Stephen Metcalf, “Neoliberismo l’idea che ha inghiottito il mondo”, tradotto da vocidall’estero.it)

IL NUOVO MONDO DI HAYEK
Il “Nuovo Mondo” della folle ideologia di Hayek era la turpe scopiazzatura economicista del Capolavoro della cacotopia sociale “Brave New World” di Aldous Huxley.
Hayek aveva intuito che dietro al Tanatocapitalismo e al Mercatismo c’era il Demiurgo-Tetragrammaton, cioè il Creatore della marcia e corrotta Materia.
Malgrado ciò, Hayek era e rimase un mediocre economista, osannato solo da economisti minori, ma imposto universalmente dalla psicopatica Cabala Latomistico-Finanziaria Globale.
Che Hayek sia considerato il padre del neoliberalismo – uno stile di pensiero che riduce tutto all’economia – è un po’ assurdo dato che egli era un economista mediocre. Era solo un giovane e oscuro tecnocrate viennese quando era stato reclutato alla London School of Economics per competere con la stella nascente di John Maynard Keynes a Cambridge, o addirittura contrastarla.
Il piano fallì, e l’Hayek contrapposto a Keynes fu una disfatta. La Teoria Generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta di Keynes, pubblicata nel 1936, fu accolta come un capolavoro. (Stephen Metcalf articolo cit.)
IL DIO DELLA CABALA CI DOMINA
Il Satanico Mercatismo Globale ormai domina il mondo e ha imposto che le teorie hayekiane dominino il mondo.
Nel 1936 [Hayek] era un accademico senza pubblicazioni e senza un futuro scontato. Adesso viviamo nel mondo di Hayek.
Adesso, grazie a lui e ai Veri servi del Demiurgo, cioè la Cabala Massonica Globale, viviamo nella Società Liquido-Moderna della Concorrenza Globale, in cui gli Africani vengono allocati in Italia dalle ONG di Soros per deflazionare il costo del lavoro in Italia,
Hayek aveva una visione globale [una folle distopia, ndr]: un modo di strutturare tutta la realtà sul modello della concorrenza. Comincia assumendo che quasi tutte le attività umane (se non tutte) sono una forma di calcolo economico e possono così essere assimilate ai concetti fondamentali di ricchezza, valore, scambio, costo – e soprattutto prezzo. I prezzi sono un mezzo per allocare le risorse scarse in modo efficiente, secondo necessità e utilità, in base alla domanda e all’offerta. Perché il sistema dei prezzi funzioni in modo efficiente, i mercati devono essere liberi e concorrenziali. Da quando Smith aveva immaginato l’economia come una sfera autonoma, esisteva la possibilità che il mercato non fosse solo un pezzo della società, ma la società nel suo complesso. All’interno di tale società, gli uomini e le donne hanno bisogno solo di seguire il proprio interesse personale e competere per le risorse scarse. (Stephen Metcalf articolo cit.)
Il dio della Cabala ci domina – L’Isola di Avalon
Il dio della Cabala ci domina – L’Isola di Avalon
Il nostro è un mondo imperfetto, creato da un dio minore e geloso degli altri Dèi, il Tetragrammaton, conosciuto anche come Satana. Il dio della Cabala.
LA CACOTOPIA DI HAYEK
Ormai viviamo nella distopia cacotopica del Materialismo e del Relativismo più cupi, ordinata secondo i dettami del mediocre leader della scuola austriaca, Hayek.
Sono passati trent’anni, e si può giustamente dire che la vittoria di Hayek non ha rivali. Viviamo in un paradiso [in realtà, un inferno, ndr] costruito dalla sua Grande Idea. Più il mondo può essere fatto assomigliare ad un mercato ideale governato solo dalla libera concorrenza, più il comportamento umano diviene complessivamente “ordinato” e “scientifico”. Ogni giorno noi stessi – nessuno deve più dircelo! – ci sforziamo di diventare più perfetti come acquirenti e venditori, isolati, discreti, anonimi; e ogni giorno consideriamo il desiderio residuo di essere qualcosa di più di un consumatore come un’espressione di nostalgia, o di elitismo. (Stephen Metcalf articolo cit.)
Il confronto a quei tempi tra il geniale e inclita John Maynard Keynes e il penoso fondatore della scuola austriaca, Hayek, era abissale: tanto brillante il primo, quanto grigio, miserevole, infecondo filosoficamente, il secondo.
Il fulcro della teoria keynesiana sta nel fatto che «lo Stato deve spendere a debito» per redistribuire almeno parte della ricchezza dai ricchi ai poveri, soprattutto nelle fasi di congiuntura economica. Inoltre si deve considerare che la rigida applicazione del risparmio dello Stato (quello che oggi viene rozzamente definito “spending review”) produce solo milioni di disoccupati e una feroce redistribuzione monetaria dai più poveri ai più ricchi.
DA HAYEK A MONTI
Il case study più esemplare è quello dell’hayekiano Mario Monti; i suoi provvedimenti di «consolidamento fiscale» e di «distruzione della domanda interna», appoggiati dall’appecoronata Ur-Sinistra italiana, hanno determinato la distruzione di 300 miliardi di euro di ricchezza nazionale e un milione e mezzo di disoccupati nel solo 2012. La “sgarrupata” e sgangherata «riforma pensionistica» o «riforma Fornero» hanno procurato all’Italia il 40% di disoccupazione giovanile.
Quando parla di competitività e di «distruzione della domanda interna», Monti è solo il tardo epigono di Hayek:
Non dimentichiamo che la collaborazionista Ur-Sinistra alle vongole, assieme ai Mainstream Media controllati dai Cabalisti di casa nostra, presentarono Mario Monti e Mario Draghi come “I Salvatori d’Italia”.
Proprio recentemente, Draghi, esponente di punta della Ur-Lodge “Three Eyes” (Cfr. Gioele Magaldi “Massoni – Società a responsabilità Illimitata”), ha ammesso che
alcune riforme [strutturali] avranno sempre un impatto distributivo negativo.
In verità, TUTTE le riforme strutturali imposte dall’Eurolager sono il medium per drenare ricchezze dai più poveri ai più ricchi.
Comunque, finalmente arriva un’affermazione veritiera dall’estensore – a quattro mani – della lettera Trichet-Draghi del 5 agosto 2011 all’Italia, propedeutica al Grande Complotto del 2011.
Grandi studiosi come il Professor Giuseppe Guarino affermano, con dovizia di prove, che «L’EURO È UN GOLPE».
Il Grande Complotto
Il Grande Complotto

Dal Grande Complotto degli anni ’40 al Grande Complotto del 2011. Il Vero Grande Complotto della Cabala Massonica Mondiale.
L’AUTORITARISMO DI JPMORGAN CHASE, LA BANCA DEI ROCKEFELLERS
Non dimentichiamo che nel 2013 un report di JPMorgan Chase spingeva i Paesi dell’Europa del Sud al superamento delle Costituzioni Antifasciste.
Quello fu il momentum in cui venne decisa dalla Cabala Globale la nomina di Matteo Renzi che rielaborò lievemente il Piano di Rinascita Democratica della P2 – filiale italiana di “Three Eyes” – per trasformarlo nel “ddl Boschi”, naufragato miseramente il 4 dicembre 2016.
Nel 2015 il Draghi affermava ancora:
Quando si tratta di dare concretezza all’agenda riformatrice, sembra che In molti paesi dell’eurozona prevalga più l’esitazione che la determinazione. E certamente occorre ricordare come i cambiamenti necessari siano di portata tale da non poter essere attuati senza un vasto consenso. Ma occorre anche ricordare come il ritardo nell’attuazione delle importanti riforme strutturali, che rendono un paese più ricco e più capace di affrontare le sfide di oggi, può avere talvolta spiegazioni politiche, mai economiche.
Fino all’ultimo il neoaristocratico e oligarchico Draghi propugnava i confini normativi di uno Stato Italiano ridotti all’osso dal Dio Mercato, ma pur sempre valido gendarme del Mercatismo hayekiano, uno Stato utile solo a manganellare scioperanti e oppositori della Cabala Massonico-Finanziaria Globale, conosciuta anche come Transnational Capitalist Class. (Cfr. Ernesto Screpanti, “La Grande Crisi e l’Imperialismo Globale”)
UN IMPORTANTE INFLUENCER HAYEKIANO: PAPA BERGOGLIO
È arrivato il momento di liberarsi del mortifero Tanatocapitalismo Globale e Hayekiano, che vanta tra i suoi influencer anche il papa relativista e postmodernista Jorge Bergoglio.
Ratzinger “deposto” da un complotto gestito dai servizi segreti anglosassoni […]: insediare in Vaticano l’attuale pontefice “modernista”. Un piano del massimo potere, gestito da personaggi come George Soros e ora messo in pericolo dalla vittoria di Trump.
Lo sostiene Federico Dezzani, che evoca “padrini occulti” dietro al pontificato di Bergoglio, di cui profetizza l’imminente declino. Nonostante il flop del Giubileo e «il sostanziale fallimento dell’Anno Santo»,
Papa Francesco oggi accelera la svolta modernista: crea nuovi cardinali a lui fedeli e concede a tutti i sacerdoti la facoltà di assolvere l’aborto. «Forse Bergoglio ha fretta, perché sa che il contesto internazionale che lo ha portato sul Soglio Petrino si è dissolto con l’elezione di Donald Trump», scrive Dezzani, secondo cui furono «l’amministrazione Obama e George Soros» a introdurre il gesuita argentino, «in forte odore di massoneria», dentro le Mura Leonine. Bergoglio? Sarebbe «la versione petrina di Barack Hussein Obama» […] (“Dezzani: Bergoglio scelto dal superclan Usa oggi perdente”, libreidee.org)
DEZZANI SI CHIEDE: «È IL BERGOGLIO UN MASSONE»?
«Più di un elemento di carattere dottrinario, dal diniego che “Dio sia cattolico” all’ossessivo accento sull’ecumenismo, fanno supporre di sì», sostiene Dezzani. «Ma è soprattutto l’amministrazione democratica di Barack Obama e quella cricca di banchieri liberal ed anglofoni che la sostengono, a rallegrarsi per il nuovo papa». Bergoglio è il pontefice che «attua nel limite del possibile quella “Primavera Cattolica” tanto agognata (matrimoni omosessuali, aborto e contraccezione)». E’ il Papa che «sposa la causa ambientalista», che «fornisce una base ideologica all’immigrazione indiscriminata», che «sdogana Lutero e la riforma protestante». Ancora: è il pontefice che «sostanzialmente tace sulla pulizia etnica in Medio Oriente ai danni dei cristiani per mano di quell’Isis, dietro cui si nascondono quegli stessi poteri (Usa, Gb e Israele) che lo hanno introdotto dentro le Mura Leonine». (Libreidee.org, art. cit.)


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