IL LIBERALESIMO, LA TEOLOGIA DEL MALE
Se il Capitalesimo è la Religione del Male, il Liberalesimo ne è la sua Teologia e il suo Catechismo.
Prima di iniziare è opportuno capire cos’è il Liberalismo nella sua accezione classica.
IL LIBERALISMO
A rinnovare l’interesse per il liberalismo hanno contribuito sia i processi economici e sociali legati alla globalizzazione dei mercati sia l’affermazione di teorie volte a esaltare la razionalità di questi ultimi e la logica della competizione.
Un ruolo significativo ha assunto la diffusione delle tesi più recenti di F.A. von Hayek (The fatal conceit. The errors of socialism, 1988) e K.R. Popper (Alles Leben ist Problemlösen, 1994), che sostengono la superiorità del liberalismo rispetto alle ideologie collettivistiche, anche in relazione alla sua capacità di evolversi nel tempo. Se le tesi politiche di Popper hanno contribuito a svecchiare la dottrina liberale […], Hayek ha teorizzato il liberalismo come la teoria e la pratica politica più adatta alle rinnovate società di mercato. In una società moderna fondata sulla divisione del lavoro e sul mercato, la maggior parte delle nuove forme d’azione sorge nell’ambito economico. (“Liberalismo”, Treccani)
IL LIBERALISMO-LIBERALESIMO E’ IL TOTALITARISMO CHE HA PIEGATO GLI ALTRI TOTALITARISMI
Secondo l’Hayek c’è un nesso inscindibile fra liberalismo politico e liberalismo economico. Se prima il liberalismo era una teoria meramente economica, ora la politica deve essere disciplinata dai dettami del liberalismo. E la Società Globale deve essere contaminata, anzi corrosa dall’acido del Liberalesimo. Non è un caso che il filosofo Alexandr Dugin definisca il Liberalismo come la Prima Teoria Politica.
I due liberalismi sono assolutamente inseparabili, e qualunque distinzione fra essi deve, secondo Hayek, essere respinta. In tale prospettiva il l. deve preoccuparsi, per Hayek, della giustizia commutativa, ma non della giustizia distributiva, ovvero della giustizia sociale (che è invece la preoccupazione del socialismo).
Il motivo per cui l’ideale della giustizia distributiva deve essere rifiutato dai liberali coerenti è, secondo Hayek, duplice: per un verso non esistono principi generali di giustizia distributiva universalmente riconosciuti e accettati, né è possibile dedurli razionalmente; per un altro verso, anche se fosse possibile raggiungere un accordo su principi del genere, essi non potrebbero trovare applicazione in una società in cui gli individui siano liberi di impiegare le loro cognizioni e le loro capacità per il conseguimento di fini privati.
Per Hayek il liberalismo esige dunque soltanto che lo Stato, nel determinare le condizioni entro le quali gli individui agiscono, fissi le medesime norme formali per tutti. Eventuali correttivi devono essere assai circoscritti, tali da non inceppare il meccanismo. (“Liberalismo”, Treccani)
L’anomia anticristica del Liberalismo. I suoi esegeti non ammettono alcuna giustizia redistributiva perché «incepperebbe il meccanismo»; di converso i salariati dell’Occidente devono schiattare di lavoro, tasse e malasanità per pagare l’accoglienza a decina di milioni di migranti di altre Civiltà, solo perché i Tanatocapitalisti Globali vogliono liberarsi di lacci e lacciuoli.
Il Capitalesimo-Liberalesimo vuol solo liberarsi di cittadini-lavoratori consapevoli dei propri diritti sociali e sostituirli con una marea di schiavi a bassissimo costo, poco avvezzi a democrazia e leggi, ma ben lieti di farsi sfruttare pur di poter finalmente divenire consumatori.
IL LIBERALESIMO TOTALITARIO HA VINTO LA LOTTA DI CLASSE
Uno dei Tanatocapitalisti Globali, Warren Buffett, ebbe a vantarsi che «la lotta di classe è finita. L’ha vinta la nostra classe».
La prima teoria politica, il Liberalesimo ha annichilito e liquidato sia la seconda che la terza teoria politica, il Comunismo e il Fascismo. Con il crollo della katechontica Unione Sovietica, il marcescente Liberalesimo ha potuto permeare, contaminare, corrompere, ogni ambito dell’attività sociale, economica, politica, mass-mediatica, culturale, e religiosa; il tutto a livello planetario. Globale.
Il Liberalismo è il Vero Totalitarismo della Storia Umana, trasmutatosi in immonda Teologia, il Liberalesimo, il cui turpe Verbo è somministrato dai Porporati del Male, quell’1% di maligni oligarchi che sfrutta il rimanente 99% dell’Umanità.
E chiunque osi contestare il putrido Pensiero Unico Globale viene tacciato di essere Populista, ergo Fascista.
L’individuo atomizzato è in balia dell’oscuro e demoniaco cancro conosciuto attualmente come Capitalesimo.
A MACERATA LA RAPPRESENTAZIONE DEL BARNUM DEL SEDICENTE ANTIFASCISMO
Chiosa rettamente l’inclito Diego Fusaro:
Ora, la valenza ultracapitalistica dell’odierno sordido e vigliacco antifascismo (che nulla ha a che fare con quello eroico e sacrosanto di Gramsci) emerge da questo: in nome dell’antifascismo, appoggiano Macron e, in generale, l’ultracapitalismo.
Gli imbecilli dell’antifascismo a sinistra sono l’equivalente degli imbecilli dell’anticomunismo a destra.Servi ignari di sua maestà il capitale finanziario. Che fa di tutto perché il conflitto resti orizzontale e non salga mai verso l’alto del potere. Perché, in altri termini, ci si opponga tra servi rossi e servi neri. “Tra i partecipanti l’europarlamentare Cecile Kyenge, Gino Strada di Emergency, l’ex direttore dell’Unità Sergio Staino, il giornalista Adriano Sofri, il conduttore Diego Bianchi (Zoro)…”.
Non v’è altro da aggiungere. L’armata Brancaleone era al completo. Ma, poi, gli insipienti che manifestavano contro il fascismo a Macerata perché accettano a cuor leggero il manganello dell’economia di mercato, del liberismo, dell’Unione Europea, dei tagli alla spesa pubblica? Il circo a Macerata – insisto – era al completo.
Antifascisti in assenza di fascismo per non essere anticapitalisti in presenza di capitalismo. Antifascisti a Macerata, dunque. Eccoli. Come sempre, pronti ad appoggiare il capitalismo assoluto in nome della lotta al fascismo, ossia indistintamente a tutto ciò che possa contrastare, combattere e abbattere il sistema capitalistico di cui essi sono i servi idioti. (interessenazionale.net)
ANCHE LA RELIGIONE CATTOLICA E’ SERVA DEL LIBERALESIMO
Dopo che Papa Ratzinger, sempre in prima linea nella lotta contro il Relativismo postmoderno, si è dimesso dal ministero petrino, con Jorge Bergoglio è avvenuta una totale inversione di rotta.
Per capire l’origine di questo relativismo morale di Bergoglio, che potrebbe essere qualificato come “nuovissima morale”, occorre risalire alla sua origine. Penso che essa sia il nominalismo occamista.
Infatti il nominalismo ritiene che i concetti universali ed anche la natura o l’essenza reale (generica e specifica) non hanno nessuna realtà oggettiva fuori della mente pensante; l’unica realtà extra-mentale è lacosa singolare, l’individuo (per esempio, Antonio): “nihil est praeter individuum” è l’assioma che riassume e definisce il nominalismo e la pastorale morale di papa Bergoglio.
Inoltre il nominalismo radicale di Occam riducendo l’essere al pensiero, deprime la capacità della ragione umana di conoscere la realtà e spalanca la via allo scetticismo e all’agnosticismo. Ora il modo di pensare e di parlare di Bergoglio, come ci è stato presentato dalle citazioni di Aldo Valli, denotano una forte dose di scetticismo relativista e agnostico.
In breve per Occam e Bergoglio l’uomo ha solo una conoscenza sensibile del singolare, del fenomeno che cade sotto i sensi, di ciò che è sperimentabile. (Bergoglio, o l’apoteosi del soggettivismo emozionalista)
L’immondo Antipapa Bergoglio, su direttive emanate da Satan-Soros, ha dichiarato scismatico il Veritiero Viganò, perché quest’ultimo ha affermato che il satanico-satanista Bergoglio risponde alle logiche di Davos-Anomos-Antikeimenos-Soros.
Bergoglio è Servo di Satana. Sic et simpliciter.
IL COLLATERALISMO DI BERGOGLIO A GEORGE SOROS
Il Bergoglio è aduso presentarsi come “il primo Papa migrante della Storia della Chiesa”.
Secondo il filosofo Fusaro, Bergoglio parte male già dal confronto con il suo predecessore: “Papa Ratzinger aveva il coraggio di criticare la mondializzazione e lo sradicamento capitalistico. Papa Francesco, ci spiace ricordalo, sta sempre più mettendosi al loro servizio”.
A proposito del confronto ardito da parte di papa Francesco tra “Maria e Giuseppe” con gli immigrati, Fusaro poi chiarisce, a modo suo: “Legge del cuore (Hegel) e batticuore per l’umanità (ancora Hegel) non servono a nulla, senza considerare gli obiettivi rapporti di forza: i quali ci dicono che dare la cittadinanza a tutti è il primo passo per annichilire il concetto di cittadinanza e renderci tutti schiavi apolidi e migranti”.
Il sospetto insomma del filosofo è che il pontefice ormai non prenda più spunto dai testi sacri e dalla teologia della Chiesa cattolica, ma da altri oscuri punti di riferimento, tanto attuali quanto inquietanti: “Insomma – conclude – l’omelia di Francesco, stavolta, sembra ispirarsi a Soros più che a Cristo”. (liberoquotidiano.it)
PER I CORIFEI DEL CAPITALESIMO L’ACCOGLIENZA E’ COSA SANTA E GIUSTA
Doveroso riportare indietro la memoria ai tanti panegirici pro-migrazione di personalità politiche come Boldrini, per la quale,
«Dobbiamo dare l’esempio concreto di una cultura dell’accoglienza, l’accoglienza come nostro valore, a 360 gradi… l’accoglienza deve essere al centro di tutto».
Anzi è inconcepibile che al turista pagante si offrano servizi a quattro stelle che non vengano contemporaneamente offerti anche ai migranti.
Se in nome di siffatta sorosiana accoglienza – anche a favore di nigeriani che squartano ragazzine come hanno fatto Innocent Oseghale, Lucky Awelima e Desmond Lucky – gli Italiani muoiono di fame e di tasse e sono costretti a rovistare tra i rifiuti, ai corifei dell’anomos Soros non gliene frega un’accidente.
La Ur-Sinistra, ovviamente a spese del contribuente cui non risparmia certo il pignoramento di prima casa e altri beni primari pur di costringerlo ad onorare i suoi sedicenti debiti con l’erario, questi servizi ai finti rifugiati sorositi glieli offre sic et simpliciter.
Prendiamo il caso di Lucky Awelima, uno dei tre suddetti nigeriani .
Si scopre oggi che Lucky Awelima, 27 anni, da più di un anno (dopo essere sbarcato in Sicilia con lo status di «profugo di guerra») alloggiava a spese dello Stato italiano in un resort che le recensioni su TripAdvisor indicano di «ottimo livello» sotto ogni profilo: servizi, accoglienza, menù, stanze. Qui un pernottamento costa circa 100 euro al giorno. Gratis per i clienti speciali come Lucky Awelima. Lui infatti era formalmente «un perseguitato politico» che l’Italia proteggeva dalle violenze del suo Paese, la Nigeria. Ma alla luce delle accuse che ora gli vengono mosse, c’è il fondato sospetto che Awelina sia più un carnefice che una vittima. (ilgiornale.it)
Come può essere un Popolo tanto stolto da togliersi letteralmente il pane di bocca affinché una marea montante di migranti economici allogeni – senza alcun titolo da rifugiato per essere accolti – possa fruire di alberghi, vitto, abiti, assistenza sanitaria e wi-fi gratis et amore dei?
E, soprattutto, come possono essere i reggenti di tale Popolo tanto miopi, stolti o Quisling, da permettere siffatto status quo?
E L’ACCOGLIENZA AGLI ITALIANI?
Sentite cosa afferma il premier Gentiloni Silverj:
«Abbiamo bisogno di questo tipo di immigrazione che non mette in pericolo le vite umane».
Gli immigrati della Mafia Nigeriana come Innocent Oseghale, Lucky Awelima e Desmond Lucky non mettono in pericolo le vite umane?
Il Nobile di Macerata Gentiloni Silverj e il Partito Piddo-Renzista parlano anche a nome di Pamela Mastropietro?
Queste frasi gliele scrive il ghostwriter del Capo della Cabala Globale, Soros, a cui Gentiloni Silverj stende il tappeto rosso ogni volta che l’Anomos Soros si presenta a Palazzo Chigi?
Siffatti individui fingono di non ricordare che milioni di Italiani furono costretti ad emigrare successivamente alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Nella migliori delle ipotesi trovavano ad attenderli baracche fredde d’inverno e roventi d’estate, gabinetti comuni all’esterno e 12 ore di lavoro al giorno. Nella peggiore trovavano la morte, come occorso ai 136 minatori italiani scomparsi a Marcinelle.
Anche sulla retorica dei “poveri rifugiati” in fuga da guerre, sarebbe utile un approfondimento utile a sviare le fake news di cui il Capitalesimo cosparge l’informazione dei Media Mainstream Globali.
I QUISLING CHE COLLABORANO CON LA CABALA GLOBALE DI GEORGE SOROS
Scrive rettamente Marco della Luna che il Mondo
«sta diventando una fogna avvelenata senza via d’uscita», tiranneggiato da «una dominazione tecnologico-finanziaria disumana», al punto che, ormai, «estinguersi è un privilegio, è una liberazione, è un diritto che rivendichiamo». Meglio «lasciare questo mondo guastato all’avanzata di genti che lo accettano, anzi se lo vogliono proprio prendere, nonostante sia ridotto così». Provocazione inaccettabile, ovviamente, per chi ha figli.
Una cosa, Della Luna, la pretende: «Essere lasciati estinguere in pace e con decoro, senza pressioni e intrusioni violente». Un caso atroce? Quello di Pamela Mastropietro, la ragazza uccisa e smembrata a Macerata. «Era stata irretita da alcuni nigeriani, membri della potente mafia tribale nigeriana».
Una mafia che «spaccia droga, prostituzione e altro», e che «opera alla luce del sole e indisturbata nelle nostre città». Il che, sostiene l’avvocato, «implica che essa dispone di complicità opportunamente comperate negli apparati dello Stato italiano, il medesimo che va a imbarcare i migranti sotto le coste libiche». E il fatto che la criminalità migrante, specie africana, venga sostanzialmente tollerata, sempre secondo Della Luna, lascia supporre che le sue attività in Italia (droga, prostituzione, traffico di organi) «siano materia oggetto di accordi a livello politico nazionale», addirittura, «appoggiati dai capi dell’immigrazionismo organizzato, sia imprenditoriali, che politici, che religiosi». (libreidee.org)
La Direzione Investigativa Antimafia cerca, inascoltata, di elevare il livello di allarme sulla Mafia Nigeriana, che ha sostituito altre Mafie in varie zone del Paese, tra cui la Camorra.
Ma stavolta il radical chic Roberto Saviano non ha scritto né detto alcunché – tipo il bruttissimo Gomorra – per il semplice motivo che parlare della Cupola Nigeriana significherebbe contraddire la narrazione dei migranti tutti buoni e laboriosi, uno storytelling falso e distopico dell’Anomos-Antikeimenos Soros, di cui il Saviano è notorio apologeta.
Magari gli squartatori della Mafia Nigeriana fanno ben più paura al Saviano degli ex Casalesi… O forse a fare più paura a siffatto scrittore è l’Anomos del Capitalismo Totalitario.
L’affondo sui vari clan della mafia nigeriana. «Particolare attenzione va riservata ai gruppi degli “Eiye” e dei “Black Axe“, composti da nigeriani ma anche da ghanesi. Dette formazioni, infatti, sarebbero riconducibili ai cosiddetti “Secret Cults” – da anni presenti in Italia – noti per essere attivi nella commissione di gravi delitti come il traffico internazionale di stupefacenti, la tratta di esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione, in opposizione ad altri gruppi rivali nell’ambito della comunità nigeriana».
«Tra quest’ultimi – insistono gli analisti della Dia puntando il dito sulla mafia nigeriana – si segnalano i “Black Cats” – che avrebbero come simbolo distintivo un gatto nero con un basco militare tatuato sulla spalla – sodalizio presente in varie zone d’Italia, ma particolarmente attivo nell’area di Casal di Principe, Aversa e Padova, le cui fonti di sostentamento deriverebbero dal traffico di grossi quantitativi di droga e dallo sfruttamento della prostituzione». (secoloditalia.it)
IMPORTIAMO SOPRATTUTTO CLANDESTINI E FUTURI DELINQUENTI
Ribadiamo quanto già esplicitato in Cabala e “Risorse”,
Sui (presumibili) 250.000 migranti che penetreranno in Italia nel 2017, quasi il 90% è formato da migranti economici, che non potranno fruire dello status di rifugiato. Poniamo che 200.000 siano considerati migranti senza diritto di asilo per condizioni giuridiche e personali.
Cosa succede a questa gente? Diventano anche formalmente clandestini e vengono espulsi.
Cosa significa? Semplicemente che vengono allontanati dai Cas, Cara, Hotspot, Cie, et cetera, con un foglio di via obbligatorio e vagano per l’Italia. La maggior parte di loro cerca di andare all’estero o nelle città del nord.
Le richieste di asilo presentate nel 2015 sono state 83.970; un anno dopo, nel 2016, erano già salite a 123.600, con un aumento del 47%; nei primi sei mesi del 2017 sono state 72.744, il che significa – se il flusso resterà costante nei prossimi sei mesi – un aumento su base annua di un altro 17 per cento. Il problema vero è che gli oltre 280mila stranieri che in questi due anni e mezzo hanno chiesto lo status di rifugiato se lo sono visti respingere nella grande maggioranze dei casi, ma sono rimasti sul territorio nazionale. (ilgiornale.it)
Molti iniziano a lavorare nei campi agricoli, per un salario da fame, oppure si trasformano nella bassa manovalanza di mafie e ‘ndrine. Altri ancora spacciano, rubano e scippano per proprio conto. Altri, infine, si danno all’accattonaggio.
La popolazione straniera residente totale è pari a meno del 9%, ma solo i carcerati del Maghreb e dell’Egitto sono ben 7000 (esattamente 6944 al 30/06/2017, dati Ministero della Giustizia) su una popolazione di detenuti pari a 59.322 totali, con un costo annuale di circa trecento milioni di euro (e altrettanto ci costano i carcerati in Italia di Albania e Romania).
1 reato su 3 in Italia è commesso da un immigrato che rappresenta l’8,8% della popolazione totale presente sul territorio nazionale.
Per quanto riguarda il continente di origine della popolazione carceraria, l’Africa è al primo posto con il 50,5% dei detenuti.
(Francesca Totolo, “Criminalità e immigrazione: ecco i veri numeri”)
LE BUFALE DEI FINTI RIFUGIATI NIGERIANI
Di rilievo quanto afferma un traduttore nigeriano, immigrato regolare, a “ilgiornale.it”:
“Da qualche tempo molti nigeriani affermano di essere soggetti ad un malocchio: raccontano di una setta che sarebbe presente in Nigeria e che perseguita chi non entra a far parte dell’associazione”
Abbastanza fantasiosa…
“Mi capita di ascoltarne tante altre. E tutte che si ripetono”.
Quali?
“Le donne, per esempio, raccontano di essere state trascinate in case chiuse in Libia e sfruttate come prostitute. Tra gli uomini, invece, è tipica la storia dei problemi di eredità. Sarebbero scappati perché, una volta diventati orfani, un loro parente malvagio e più ricco starebbe provando ad impossessarsi del loro patrimonio. La storia suona così: ‘Lo zio mi ha denunciato per cose che non ho mai fatto, ma vista la sua posizione sociale è più potente di me. E per queso ho paura’”.
Sente davvero così spesso questi racconti?
“Assolutamente sì. E c’è molto di falso: prima di iniziare con la storia dello ‘zio cattivo’ narrano di essere figli unici e di non aver nessun familiare a casa. Ma è rarissimo che ci siano famiglie con un solo figlio: in Nigeria minimo si hanno tre fratelli”.
E queste ‘scuse’ vengono di solito accettate o rigettate dalla commissione?
“Come interprete non vengo a sapere se un intervistato ottiene o meno l’asilo. Ma durante l’intervista riesco a capire se si sta mentendo o se si dice la verità: le donne, ad esempio, estremizzano le storie di violenza sessuale, ma non è difficile comprendere se l’hanno subita davvero oppure no. Questo nonostante i profughi siano ben accorti nel documentarsi su quello che raccontano”.
Ad esempio?
“Senza citare nomi, alcune ragazze raccontano di essere lesbiche e qualcuno alla commissione ha anche portato un foglio stampato da internet di un articolo riguardante un evento di omofobia in Nigeria. Senza contare, poi, che sovente non appena si siedono all’interrogazione chiedono di cambiare la data di nascita”.
Perché?
“Provano a farsi passare per minorenni, così da ottenere senza problemi il diritto d’asilo. Questo comportamento dovrebbe far scattare più di un campanello d’allarme: è probabile che dietro quella persona non ci sia nessun passato di violenze o sofferenze. Durante l’intervista basta guardare il volto dei migranti per capire se hanno subito soprusi: si legge negli occhi se quello che raccontano lo hanno subito sulla loro pelle o se l’hanno preparato a tavolino”. […]
Passiamo oltre. Come mai tutti quelli che arrivano sui barconi sono senza documenti?
“Chi approda in Italia dice di non averlo mai avuto o di averlo perso in Libia. In Nigeria falsificare documenti e cambiare più volte identità è una cosa normale. Fanno lo stesso durante il riconoscimento a Lampedusa”.
Come fa ad esserne certo?
“Prendo come esempio sempre la Nigeria: se hai un determinato nome o cognome si capisce se provieni dal Nord o dal Sud. Ci sono state persone che mi hanno detto di essere in fuga dalla lotta tra cristiani e mussulmani che c’è nel Nord del Paese. Poi però hanno un nome “meridionale”: mi fa pensare che ci sia di mezzo una menzogna. La maggior parte delle identità vengono inventate all’arrivo, questo rende praticamente impossibile verificare davvero la storia dell’immigrato”.
Quale tipologia di persone decide di intraprendere il “viaggio della speranza”?
“Partono i ragazzi che vogliono vedere l’Europa, giovani che hanno accumulato dei soldi e che hanno dei contatti per organizzare il viaggio. Tutto è studiato e ci sono persone qui in Italia che favoriscono questi flussi.
Non è vero che ad arrivare sono le persone indigenti, che ovviamente non hanno le risorse per affrontare un simile percorso. Salgono sui barconi quei giovani cui magari era stato rifiutato il visto ufficiale. Lo dice anche un mio collega: ‘Sveglia Uchenna, questi mentono tutti’”.
Perché vengono qui?
“I nigeriani sono persone appariscenti. Vengono in Europa con la speranza di arricchirsi e poi tornare a casa per costruirsi una bella casa, ostentando la propria ricchezza”.
LE FAKE NEWS DEL LIBERALESIMO ANTICRISTICO DI GEORGE SOROS
Se si analizzano i dati del Global Trends 2016 [l’ultimo rapporto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ndr] si nota subito che i tre Paesi al mondo che hanno “prodotto” più rifugiati sono Siria (4,9 milioni di rifugiati), Afghanistan (2,7 milioni) e Somalia (1,1 milioni). Siria (con 6,6 milioni) e Iraq (4,4 milioni) sono anche due dei Paesi in testa alla classifica dei profughi interni (primatista assoluta è la Colombia, 6,9 milioni), cioè le persone che hanno dovuto fuggire ma non sono uscite dai confini del Paese.
La morale della favola è chiara. Ovunque abbiamo messo le mani con i nostri interventi più o meno armati [rectius interventi dell’Impero del Male USA] per “esportare la democrazia”, “aiutare le rivoluzioni” e così via, abbiamo prodotto un disastro politico e umanitario. Non sarebbe il caso di smetterla? (occhidellaguerra.it)
DC LEAKS LO AVEVA SVELATO: IL BURATTINAIO DI TUTTE LE RIVOLUZIONI E RIVOLTE MONDIALI È GEORGE SOROS
DCLEAKS nel suo sito aveva rivelato che:
George Soros […] guida più di 50 fondazioni sia globali che regionali. È considerato l’architetto di ogni rivoluzione e colpo di Stato di tutto il mondo negli ultimi 25 anni. A causa sua e dei suoi burattini gli Stati Uniti sono considerati come una sanguisuga e non un faro di libertà e democrazia. I suoi servi hanno succhiato sangue a milioni e milioni di persone solo per farlo arricchire sempre di più. Soros è un oligarca che sponsorizza il partito Democratico, Hillary Clinton, centinaia di uomini politici di tutto il mondo. Questo sito è stato progettato per permettere a chiunque di visionare dall’interno l’Open Society Foundations di George Soros e le organizzazioni correlate. Vi presentiamo i piani di lavoro, le strategie, le priorità e le altre attività di Soros. Questi documenti fanno luce su uno dei network più influenti che opera in tutto il mondo.
DCleaks.com è oggi oscurato, probabilmente grazie alle mene del Mestatore dell’Oscuro, l’Anomos George Soros, che fa di tutto – grazie al Deep State Usa, CIA, e la sua Open Society Foundations – per soffocare la democrazia mondiale e la libertà di opinione e soprattutto per evitare che si abbia contezza dei suoi tetri traffici globali.
Non dimentichiamo che il dominus di Council on Foreign Relations è proprio George Soros e che il Dipartimento di Stato USA è una dependance di CFR, come dimostrato che le più alte cariche del Dipartimento stesso, a partire dal Segretario di Stato, sono quasi sempre occupati da membri del Council.
OVVIAMENTE ANCHE NELLA RIVOLUZIONE DEI GELSOMINI C’E’ LO ZAMPINO (ANZI LE ZAMPONE) DI SOROS E GENE SHARP
Secondo alcune fonti, infatti, le rivolte sarebbero state pianificate dal Dipartimento di Stato americano assieme ad alcuni dissidenti dei vari governi arabi, ben prima del loro scoppio allo scopo di democratizzare [il grassetto è nostro, ndr] i regimi di quei paesi. A sostegno di tale ipotesi vengono posti:
– il discorso di Barack Obama tenuto a Il Cairo il 4 giugno del 2009 indicato dalla stampa col titolo ” Con l’Islam un nuovo inizio”, nel quale rivolgendosi al mondo arabo e islamico, auspicava sostanzialmente un grande piano di collaborazione e rinnovamento politico-democratico dei paesi mediorientali;
– la presenza, durante le sommosse e nei cortei pacifici di dissidenti locali, addestrati, armati e finanziati da organizzazioni legate al Dipartimento di Stato americano fra cui la Freedom House (organizzazione indipendente dedicata all’espansione della libertà in tutto il mondo) e il Fondo nazionale per la democrazia (noto come National Endowment for Democracy, NED, una fondazione privata – senza scopo di lucro – dedicata alla crescita e al rafforzamento delle istituzioni democratiche in tutto il mondo);
– l’esistenza di una fondazione in Serbia, denominata Canvas, (Centre for Applied Non Violent Action and Strategies), legata al Dipartimento americano, che addestra giovani rivoluzionari all’uso dei metodi non violenti e che – ironia della sorte – ha la sua sede in Ulica Gandjieva, ovvero viale Gandhi, a Belgrado. (analisidifesa.it)
Freedom House è finanziata al 90% del Governo USA, The National Endowment for Democracy è una creatura della CIA che, secondo il congressista USA Ron Paul, «ha ben poco a che fare con la democrazia. E’ un’organizzazione che usa i soldi dei contribuenti americani per sovvertire la democrazia e […] sostenere le “rivoluzioni colorate” all’estero»; OTPOR!-CANVAS, infine, è una ONG legata a doppio filo al Dipartimento di Stato USA, alla CIA, e all’Antikeimenos George Soros.
CHI È L’ANTIPROFETA?
È ormai acclarato che l’eretico Bergoglio è funzionale agli interessi della Cabala Globale; Soros è, in re ipsa, l’Anomos-Antikeimenos; ma chi è l’Antiprofeta?
Esso potrebbe essere George Clooney.
«Clooney is the modern day Goebbels to Soros as the modern day Hitler».
Come George Soros è l’Hitler dei nostri giorni, George Clooney è il suo attuale Goebbels. (rednationrising.wordpress.com)
È notorio che Soros sta tramando da mesi per ottenere l’impeachment dell’inetto Donald Trump.
Il prossimo burattino presidenziale dell’Architetto contro-iniziatico George Soros, dopo Obama, potrebbe essere George Clooney.
L’ambizione presidenziale di George Clooney è da anni conclamata.
Il New York Times, che fa parte della galassia propagandistica dis-informativa degli oligarchi psicopatici turiferari della Cabala Globale. pubblica delle affermazioni sconcertanti di uno dei tanti pennivendoli che intingono la propria penna nella saliva pur di ossequiare l’Anomos Globale George Soros.
Riteniamo che sia stato lautamente ricompensato, come lo era stato il corrotto capo della ONG sorosita Oxfam International, Juan Alberto Fuentes Knight, e i dirigenti di Oxfam Gran Bretagna e di altre ONG di George Soros indagati a causa di «orge alla Caligola».
Ciò prova che la “filantropia” di George Soros et al. è solo un’operazione di facciata che nasconde le mire espansionistiche totalitarie del Deep State USA e del Liberalesimo Globale.
“Il sole non tramonta mai sull’Impero filantropico di George Soros,” ha detto David Callahan. “il suo denaro potrebbe condizionare la politica globale anche fra 300 anni.”
È l’alba di una nuova era di grande filantropia. […] E per questo che il signor Soros, il signor Gates, il signor Zuckerberg […] hanno eclissato i titani della filantropia dell’epoca d’oro. (nytimes.com)
Siffatte agghiaccianti dichiarazioni riecheggiano il tirannico Carlo V d’Asburgo, o i totalitari Hitler e Goebbels quando propagandavano l’immondo e “immortale” Terzo Reich Hitleriano, il cui sole non sarebbe tramontato prima di Mille Anni.
E se veramente credete che avidi psicopatici bramosi di denaro e potere tetragrammato-demiurgico come Soros, Bezos, Gates, Buffett, Zuckerberg, Slim, Page, Brin, et similia, siano dei generosi filantropi, non avete compreso che il Liberalesimo attuale non è altro che il Totalitarismo NaziStaliniano del XXI secolo, il quale – senza la necessità di attivare Vernichtungslager (campi di sterminio SS) o Glavnoe upravlenie ispravitelno-trudovych lagerej (gulag stalinisti) – uccide centinaia di milioni di esseri umani semplicemente opprimendoli con turni di lavoro inumani come in Amazon, oberandoli di tasse, mettendoli in competizione salariale con i finti rifugiati sorositi, de-privandoli di Patria, casa, pensioni e sanità pubblica.
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ottimo articolo, purtroppo però, considerando che possiamo scegliere solo fra liberali, non ci sarà alcun cambio di rotta…
astenersi dal voto è solo il primo passo