
L’IMPERO DEL MALE
Nel XXI secolo c’è sulla Terra un solo Impero del Male, diretto successore dell’Impero Nazista Hitleriano. Esso è l’Impero Amerikano guidato dai NaziDEM bideno-sorosiani.
L’IMPERO DEL MALE
Gli USA utilizzano il Mainstream Occidentale (rectius: il Propagandaministerium nazista traslato ai giorni nostri) per definire i propri avversari geopolitici «Stato Canaglia», «Stato terrorista», «Impero del Male».
L’Occidente è stato tirato su a valori astratti e diritti universali, con l’idea che il mercato è il telos della storia. Visioni che oggi impediscono di leggere la storia, di capire ciò che accade. Il mondo sta andando in un’altra direzione.
Occidente contro resto del mondo
Borrell dice che ci sono gesti che distruggono il sistema di sicurezza internazionale. Credo sia l’unico a pensare che esista ancora qualcosa di simile. E mi piacerebbe pensare che lo dica per propaganda, e spero sia così, perché sarebbe tragico se lo credesse veramente. Avremmo uno sprovveduto, l’uomo sbagliato nel posto sbagliato.
Spero che sia solo propaganda, e che sappiano dove stiamo andando, che siano coscienti che si sta creando un fronte enorme: il resto del mondo contro l’Occidente. […]
La Cina probabilmente inizierà a mandare armi alla Russia. I cinesi sanno che un crollo o anche un eccesso di difficoltà per Mosca sarebbe un pericolo per loro. Da un lato sanno che una volta liquidata la Russia toccherebbe a loro, e molti negli Usa premono per chiudere in un modo qualsiasi la partita con Putin per volgersi verso la Cina. Gioco spuntato.
La guerra in Ucraina ha chiarito alle due potenze asiatiche che insieme stanno e insieme cadono [simul stabunt, simul cadent], almeno nel periodo dei prossimi decenni. Ma al di là di questo, una destabilizzazione asiatica come quella che vi sarebbe in caso di disgregazione della Federazione Russa sarebbe mortale per la Cina.
Il problema vero è che la classe dirigente occidentale è stata tirata su a valori astratti e diritti universali, con l’idea che il mercato è il telos della storia. Una classe dirigente e diplomatica incapace di comprendere le dinamiche storiche, i vincoli, i processi irreversibili, che crede ancora di essere negli anni ‘90, quando l’Occidente credeva di avere in mano le chiavi della storia e di poter essere il gendarme del pianeta.
Questi ancora hanno in mente le castronerie di Rawls sulle società liberali, quelle decenti e gli Stati fuorilegge. Scemenze che potevano avere un senso nel 1993 o 1999, ma che oggi sono foriere del disastro. Impediscono di leggere la storia, di capire ciò che accade. (Vincenzo Costa)
Checché ne pensasse F. Fukuyama, la Storia ha ripreso a correre. Epistemologicamente e razionalmente disquisendo, oggi c’è un solo Stato Canaglia, un solo Stato Terrorista, un solo Impero del Male: gli Stati Uniti d’America.
La Russia di Putin ha invaso l’Ucraina, ma la storia di questa violenza illegale ha radici in un passato sistematicamente occultato da chi, a Washington e in Europa, vede solo il segmento ucraino di un trentennio disastroso, che le amministrazioni Usa narrano come lotta del bene contro il male – come fantasticata ripetizione della guerra contro Hitler o favola di Cappuccetto Rosso, secondo il Papa.
Qui in Occidente il bene, lì i barbari dell’inciviltà. Qui la potenza Usa, disperatamente ansiosa di apparire vincitrice della guerra fredda e unico egemone nel pianeta, lì gli Stati e popoli che quest’egemonia la rigettano perché rivelatasi incapace di produrre stabilità e convivenze incruente.
È toccato a un europeo, il responsabile della politica estera Ue, Josep Borrell, impersonare la hybris atlantista con le parole più demenziali: “L’Europa è un giardino. Il resto del mondo è una giungla, e la giungla può invadere il giardino”. Quale giardino? Quantomeno incongruo sproloquiare su giardini con la Francia di Macron sull’orlo dell’insurrezione popolare, l’Italia di Meloni che vuol abolire il reato di tortura (ma è vietato dalla Convenzione Onu contro la tortura del 1984), la Polonia affamata di guerra nucleare, le guardie costiere libiche pagate dall’Ue che sparano sulla nave Ocean Viking per rimandare in Libia, in campi mortiferi, 80 migranti in fuga verso l’aiuola europea che ci fa tanto feroci. (Barbara Spinelli)
Il Borrell vaniloquia di Europa come “giardino” e di giardinieri uccidentali della Nato: bel giardino e magnifici giardinieri davvero.
Per Josep Borrell, l’Unione Europea è un giardino mentre il resto del mondo è una giungla. “L’Europa è un giardino. Abbiamo costruito un giardino. Tutto funziona”, ha detto Borrell giovedì all’inaugurazione dell’Accademia Diplomatica Europea a Bruges, in Belgio. Secondo l’alto diplomatico, il Vecchio Continente è “la migliore combinazione di libertà politica, prosperità economica e coesione sociale che l’umanità è stata in grado di costruire: le tre cose insieme”.
Il capo della diplomazia dell’UE ha notato che “la maggior parte del resto del mondo è una giungla, e la giungla potrebbe invadere il giardino”. “I giardinieri devono prendersi cura di esso, ma non proteggeranno il giardino costruendo muri.
Un bel piccolo giardino circondato da alte mura per evitare che la giungla entri non sarà una soluzione”, ha detto, dettagliando che “la giungla ha una forte capacità di crescita, e il muro non sarà mai abbastanza alto per proteggere il giardino”. Ha continuato affermando che , “i giardinieri devono andare nella giungla”. “Gli europei devono essere molto più coinvolti con il resto del mondo. Altrimenti, il resto del mondo ci invaderà, con diversi modi e mezzi”. (farodiroma.it)
Quello del Borrell è «Pensiero DEMente, nasce molto strisciante, meglio non dire»: grazie all’Eurolager, l’indice di Gini è aumentato esponenzialmente nell’Europa meridionale e in Italia e Grecia il numero di poveri assoluti è raddoppiato solo negli ultimi dieci anni (con il PD quasi sempre al governo in Italia dal 2011 ad oggi. Chapeau alla “Sinistra” italiana aporafobica e antioperaista).
Provasse a soloneggiare di “giardino europeo” il Borell parlando ai Greci distrutti socio-economicamente dalla troika UE teleguidata da The Undertaker Draghi, e vediamo come finisce.
La UE è un “giardino” ove impera la Legge dello Sceriffo di Nottingham. Si toglie ai poveri per dare ai ricchi.
In verità, essa è un anti-giardino dell’Eden, generata dall’Impero del Male Amerikano e comodo rifugio di Satanassi e Serpenti, degna figlia dell’Europäische Wirtschaftsgemeinschaft hitleriana.


LA DIS-UNIONE EUROPEA
La dis-Unione Europea è solo una creazione dell’Impero di Sauron USA e del Capitalismo Totalitario, funzionale al saccheggio delle genti d’Europa con il sostegno di “istituzioni europee” che farebbero impallidire di vergogna Vidkun Quisling.
Come abbiamo visto nelle precedenti puntate, l’Antikeimenos (Anticristo) si è ipostatizzato (incarnato) negli States, terra d’elezione della religione del Capitalismo Satanico Totalitario, l’immanentizzazione dell’eschaton nel mondo materiale occidentale.
Iconica in tal senso la serie “The Consultant”,
Il consulente del titolo è Regus Patoff, interpretato proprio dal due volte premio oscar Christoph Waltz, che un bel giorno (bello per modo di dire) arriva in un’azienda specializzata nella produzione di giochi per cellulare per dare una mano in un momento difficile: il fondatore dell’azienda, nonché principale mente dietro la creazione dei giochi dello studio, è appena stato ucciso nel suo ufficio da un dodicenne in gita (no, non è una metafora), e la compagnia rischia semplicemente di sparire.
In questo contesto di potenziale smobilitazione, Regus Patoff arriva non si sa bene da dove, incaricato non si sa bene da chi, e prende in mano le redini dell’azienda e del lavoro dei suoi dipendenti, per cercare di salvarla dal fallimento e, anzi, farla prosperare. […]
The Consultant infatti, ha una potente anima metaforica, e se ne frega abbastanza palesemente di spiegare proprio “tutto”, lasciandoci invece la possibilità di cogliere, all’interno dell’ansia crescente che è capace di creare, pennellate filosofiche che vanno dalla religione all’economia.
Gli otto episodi della serie sono disseminati da indizi e strizzate d’occhio che danno a Regus Patoff una veste espressamente diabolica, mefistofelica, per la sua capacità di arrivare dal nulla a proporre contratti e accordi dalle conseguenze imprevedibili.
Ma molto più che sul versante religioso di questi ammiccamenti, la serie guarda al loro valore sociale, economico e politico. […]
Quello che accade nel gioco prodotto dall’azienda è poi quello che succede fra i dipendenti, ed è un’altra delle buone idee di Tony Basgallop, creatore della serie (e già padre di Servant): invece di rappresentare il nuovo capo come un malvagio despota e i dipendenti come pure vittime, The Consultant ci mostra l’abilità di Patoff nel triggerare specifiche risposte in uomini e donne che, messi di fronte alla possibilità di ottenere ricompense sempre maggiori, finiscono col mettere in discussione il loro intero sistema di valori, quasi senza accorgersene.
Nel suo essere una serie strana, misteriosa e grottesca, dunque, The Consultant è soprattutto una metafora non tanto del capitalismo che schiaccia le persone, come se fosse un’entità dotata di personalità propria, quanto del capitalismo che insegna alle persone a schiacciarsi da sole, cambiando le loro priorità, mettendole le une contro le altre, ponendo valori perversi come la competizione selvaggia, la legge del più forte, il desiderio di conferma e riconoscimento, in cima a una scala da cui vengono allegramente fatte cadere l’amor proprio e l’umana decenza.
Un capitalismo che, come obiettivo ultimo, potrebbe portare quelle stesse persone ad autoeliminarsi, autosostituirsi, in nome di un ideale di successo che diventa completamente scollegato dalla vita reale degli esseri umani che di quel successo dovrebbero giovarsi. (Diego Castelli)
Capitalismo Totalitario Americano e Satanico Culto del DEMonio sono totalmente compenetrati.
Formano un viluppo unico, ormai; la cartina al tornasole è, ça va sans dire, lo showbiz. Baphomet-Satana si staglia sempre più sfacciatamente e prepotentemente come il vero Dominus dell’Occidente-Uccidente e della nazione capofila, gli Stati Uniti d’America a guida NaziDEM:
Il Sistema Capitalistico
non può emanciparsi dalla produzione di merci e dallo sfruttamento del lavoro perché solo da lì ricava nuovo plusvalore, solo consumando la forza-lavoro di miliardi di proletari, spremendo fino alla morte le masse povere delle aree periferiche e rapinandone in ogni modo le risorse naturali per “metterle a valore” il capitale può sperare di proseguire la sua corsa per creare profitto.
Lo sfruttamento del lavoro salariato rimane il fondamento della valorizzazione capitalistica (beninteso: anche negli stessi paesi imperialisti da più di un secolo), ma il modo di produzione assegna da tempo alla sovrastruttura finanziaria il predominio e la governance complessiva del sistema.
Non obliamo che
il capitalismo si conferma come la contraddizione in processo: da un lato è costretto a spingere sempre più a fondo lo sfruttamento dei lavoratori, dall’altro questa discesa agli inferi della condizione proletaria periodicamente viene vanificata da crisi sempre più “sistemiche”.
La crescita del plusvalore relativo e assoluto, la risalita della profittabilità appaiono sempre più come fenomeni temporanei, e sempre più carichi di violenza, capaci di rianimare l’accumulazione fra uno sconquasso e l’altro. Volendo rappresentare la dinamica capitalistica su un piano cartesiano, essa può essere disegnata come una sinusoide costituita dagli alti e bassi del ciclo degli affari, che tuttavia poggia su un piano inclinato verso il basso.
Per questo, quanto più il sistema capitalistico si dimostra incapace di invertire la propria tendenza di fondo, con tanta maggiore durezza cresce il suo attacco alle condizioni dei lavoratori. Dalla fine degli anni ’70, questa è stata la regola generale, in specie nei paesi storicamente centrali nel processo dell’accumulazione di capitale, e non vi è stata “riforma”, provvedimento di legge, politica monetaria, intervento sul mercato del lavoro, ecc. che non sia andata nella direzione dello smantellamento progressivo di ogni “garanzia” e “diritto” dei proletari. (il Pungolo Rosso)
Purtroppo, come ha con acutezza osservato D. Fusaro ne “Io odio la resilienza”, l’attuale Capitalismo Satanico angloamericano produce NON la necessaria rivolta sociale alla nazistica oppressione del Capitale sui ceti dominati e subordinati, ma disagio mentale: “se non sono ricco la colpa è solamente mia e devo adattarmi resilientemente a qualsiasi stortura finché non lo diverrò”.
In tali condizioni, il neo-schiavo, avendo perso il concetto di appartenenza e solidarietà alla specifica classe dei lavoratori e dei proletari, NON si assocerà con gli altri dominati-subordinati per rivoluzionare il sistema liquefatto e liquefacente del Capitalismo Satanico Totalitario, ma si recherà dallo psicologo, o, molto più facilmente, produrrà dipendenza da alcool e droghe di scarsa qualità.
Il Capitalismo Amerikano dei Soroi (di cui i NaziDEM di Biden e i RINOs repubblicani sono le marionette) non è solo mera cheirocrazia o meglio una peggiocrazia kakistocratica – un corrotto e malvagio governo globale di inaudita violenza e prevaricazione sui non-ricchi – ma è soprattutto manipolazione mentale e controllo omnicomprensivo per dividere e separare tra di loro i poveri economici, come nel Grande Fratello di Orwell.
Siffatta narrazione è purtroppo valida sia quando è al governo la Sinistra Uccidentale, sia quando domina la Destra turbocapitalista e ultra-atlantista: un esempio per l’Italia, i postfascisti di FdI, altrettanto aporafobici dei PDini italici.
Il risultato finale è l’aumento esponenziale delle diseguaglianze. Gli imprenditori italiani diventano sempre più ricchi sfruttando e sottopagando il lavoro dei propri dipendenti.
Altro che “creatori di ricchezza” come tratteggiati dalla distopica narrazione di Destra-Sinistra neoliberiste: gli intraprenditori uccidentali sono esclusivamente un ceto parassitario che campa sulle spalle di chi veramente lavora, i loro dipendenti.
Il CAIN, il Capitalismo Amerikano Imperialista e Nazista a guida DEM, autentica emanazione delle Orde del Male, ha comunque i giorni contati. Gesù e le sue Armate Angeliche puniranno l’arroganza e la protervia dell’Antikeimenos, ipostatizzatosi nella sua Terra di Elezione: gli Stati Uniti d’America, l’Impero del Male.
Nell’emblematico video che segue, tratto da The Man in the High Castle, i Nazisti distopici del mondo ucronico disegnato da P.K. Dick abbattono la Statua della Libertà a New York.
Gli attuali Nazisti in USA, i DEMocrats bideno-sorosiani (con la complicità dei RINOs repubblichini come la corrotta Famiglia Bush), quelle Libertà iconizzate da Liberty le hanno metaforicamente bombardate da almeno trent’anni.
Grazie al Wokismo e al Pensiero Unico Uccidentale, chiunque pensi liberamente e democraticamente viene avversato e ostracizzato da Università e Media. Ultima vittima illustre, Tucker Carlson.
Notazione Finale: la colonna sonora scelta per l’abbattimento della Statua della Libertà è l’Inno alla Gioia di Ludwig Van Beethoven, l’inno della UE, attuale erede dell’Europäische Wirtschaftsgemeinschaft e del Wirtschaftsordnung im neuen Europa vagheggiati da Adolf Hitler e Walther Funk.
UPDATE 21/02/2024:
Mentre vi scrivo, l’impero del Male occidentale sta massacrando un sacco di bambini a Gaza. L’impero del Male occidentale è guidato da un criminale residente a Washington che colleziona senatori italiani dalla postura canina. Terzo veto all’Onu contro la tregua umanitaria a Gaza.…
— Alessandro Orsini (@orsiniufficiale) February 21, 2024
Articolo principale: Lo Sdoganamento Finale – Apocalisse
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