Lo Sdoganamento Finale. Narriamo di come l’Uccidente abbia sdoganato il Male e aperto le Porte dell’Inferno sulla Terra. L’Apocalisse, il tragico culmine della storia umana
L’APOCALISSE È ADESSO
Gli USA utilizzano il Mainstream Occidentale (rectius: il Propagandaministerium nazista traslato ai giorni nostri) per definire i propri avversari geopolitici «Stato Canaglia», «Stato terrorista», «Impero del Male».
L’Occidente è stato tirato su a valori astratti e diritti universali, con l’idea che il mercato è il telos della storia. Visioni che oggi impediscono di leggere la storia, di capire ciò che accade. Il mondo sta andando in un’altra direzione.
Occidente contro resto del mondo
Borrell dice che ci sono gesti che distruggono il sistema di sicurezza internazionale. Credo sia l’unico a pensare che esista ancora qualcosa di simile. E mi piacerebbe pensare che lo dica per propaganda, e spero sia così, perché sarebbe tragico se lo credesse veramente. Avremmo uno sprovveduto, l’uomo sbagliato nel posto sbagliato.
Spero che sia solo propaganda, e che sappiano dove stiamo andando, che siano coscienti che si sta creando un fronte enorme: il resto del mondo contro l’Occidente. […]
La Cina probabilmente inizierà a mandare armi alla Russia. I cinesi sanno che un crollo o anche un eccesso di difficoltà per Mosca sarebbe un pericolo per loro. Da un lato sanno che una volta liquidata la Russia toccherebbe a loro, e molti negli Usa premono per chiudere in un modo qualsiasi la partita con Putin per volgersi verso la Cina. Gioco spuntato.
La guerra in Ucraina ha chiarito alle due potenze asiatiche che insieme stanno e insieme cadono [simul stabunt, simul cadent], almeno nel periodo dei prossimi decenni. Ma al di là di questo, una destabilizzazione asiatica come quella che vi sarebbe in caso di disgregazione della Federazione Russa sarebbe mortale per la Cina.
Il problema vero è che la classe dirigente occidentale è stata tirata su a valori astratti e diritti universali, con l’idea che il mercato è il telos della storia. Una classe dirigente e diplomatica incapace di comprendere le dinamiche storiche, i vincoli, i processi irreversibili, che crede ancora di essere negli anni ‘90, quando l’Occidente credeva di avere in mano le chiavi della storia e di poter essere il gendarme del pianeta.
Questi ancora hanno in mente le castronerie di Rawls sulle società liberali, quelle decenti e gli Stati fuorilegge. Scemenze che potevano avere un senso nel 1993 o 1999, ma che oggi sono foriere del disastro. Impediscono di leggere la storia, di capire ciò che accade. (Vincenzo Costa)
Checché ne pensasse F. Fukuyama, la Storia ha ripreso a correre. Epistemologicamente e razionalmente disquisendo, oggi c’è un solo Stato Canaglia, un solo Stato Terrorista, un solo Impero del Male: gli Stati Uniti d’America.
La Russia di Putin ha invaso l’Ucraina, ma la storia di questa violenza illegale ha radici in un passato sistematicamente occultato da chi, a Washington e in Europa, vede solo il segmento ucraino di un trentennio disastroso, che le amministrazioni Usa narrano come lotta del bene contro il male – come fantasticata ripetizione della guerra contro Hitler o favola di Cappuccetto Rosso, secondo il Papa. Qui in Occidente il bene, lì i barbari dell’inciviltà. Qui la potenza Usa, disperatamente ansiosa di apparire vincitrice della guerra fredda e unico egemone nel pianeta, lì gli Stati e popoli che quest’egemonia la rigettano perché rivelatasi incapace di produrre stabilità e convivenze incruente. È toccato a un europeo, il responsabile della politica estera Ue, Josep Borrell, impersonare la hybris atlantista con le parole più demenziali: “L’Europa è un giardino. Il resto del mondo è una giungla, e la giungla può invadere il giardino”. Quale giardino? Quantomeno incongruo sproloquiare su giardini con la Francia di Macron sull’orlo dell’insurrezione popolare, l’Italia di Meloni che vuol abolire il reato di tortura (ma è vietato dalla Convenzione Onu contro la tortura del 1984), la Polonia affamata di guerra nucleare, le guardie costiere libiche pagate dall’Ue che sparano sulla nave Ocean Viking per rimandare in Libia, in campi mortiferi, 80 migranti in fuga verso l’aiuola europea che ci fa tanto feroci. (Barbara Spinelli)
Il Borrell vaniloquia di Europa come “giardino” e di giardinieri uccidentali della Nato: bel giardino e magnifici giardinieri davvero.
Per Josep Borrell, l’Unione Europea è un giardino mentre il resto del mondo è una giungla. “L’Europa è un giardino. Abbiamo costruito un giardino. Tutto funziona”, ha detto Borrell giovedì all’inaugurazione dell’Accademia Diplomatica Europea a Bruges, in Belgio. Secondo l’alto diplomatico, il Vecchio Continente è “la migliore combinazione di libertà politica, prosperità economica e coesione sociale che l’umanità è stata in grado di costruire: le tre cose insieme”. Il capo della diplomazia dell’UE ha notato che “la maggior parte del resto del mondo è una giungla, e la giungla potrebbe invadere il giardino”. “I giardinieri devono prendersi cura di esso, ma non proteggeranno il giardino costruendo muri. Un bel piccolo giardino circondato da alte mura per evitare che la giungla entri non sarà una soluzione”, ha detto, dettagliando che “la giungla ha una forte capacità di crescita, e il muro non sarà mai abbastanza alto per proteggere il giardino”. Ha continuato affermando che , “i giardinieri devono andare nella giungla”. “Gli europei devono essere molto più coinvolti con il resto del mondo. Altrimenti, il resto del mondo ci invaderà, con diversi modi e mezzi”. (farodiroma.it)
Quello del Borrell è «Pensiero DEMente, nasce molto strisciante, meglio non dire»: grazie all’Eurolager, l’indice di Gini è aumentato esponenzialmente nell’Europa meridionale e in Italia e Grecia il numero di poveri assoluti è raddoppiato solo negli ultimi dieci anni (con il PD quasi sempre al governo in Italia dal 2011 ad oggi. Chapeau alla “Sinistra” italiana aporafobica e antioperaista).
Provasse a soloneggiare di “giardino europeo” il Borell parlando ai Greci distrutti socio-economicamente dalla troika UE teleguidata da The Undertaker Draghi, e vediamo come finisce.
La UE è un “giardino” ove impera la Legge dello Sceriffo di Nottingham. Si toglie ai poveri per dare ai ricchi.
In verità, essa è un anti-giardino dell’Eden, generata dall’Impero del Male Amerikano e comodo rifugio di Satanassi e Serpenti, degna figlia dell’Europäische Wirtschaftsgemeinschaft hitleriana.
La dis-Unione Europea è solo una creazione dell’Impero di Sauron USA e del CapitalismoTotalitario, funzionale al saccheggio delle genti d’Europa con il sostegno di “istituzioni europee”che farebbero impallidire di vergogna Vidkun Quisling.
Come abbiamo visto nelle precedenti puntate, l’Antikeimenos (Anticristo) si è ipostatizzato (incarnato) negli States, terra d’elezione della religione del Capitalismo Satanico Totalitario, l’immanentizzazione dell’eschaton nel mondo materiale occidentale.
Il consulente del titolo è Regus Patoff, interpretato proprio dal due volte premio oscar Christoph Waltz, che un bel giorno (bello per modo di dire) arriva in un’azienda specializzata nella produzione di giochi per cellulare per dare una mano in un momento difficile: il fondatore dell’azienda, nonché principale mente dietro la creazione dei giochi dello studio, è appena stato ucciso nel suo ufficio da un dodicenne in gita (no, non è una metafora), e la compagnia rischia semplicemente di sparire.
In questo contesto di potenziale smobilitazione, Regus Patoff arriva non si sa bene da dove, incaricato non si sa bene da chi, e prende in mano le redini dell’azienda e del lavoro dei suoi dipendenti, per cercare di salvarla dal fallimento e, anzi, farla prosperare. […]
The Consultant infatti, ha una potente anima metaforica, e se ne frega abbastanza palesemente di spiegare proprio “tutto”, lasciandoci invece la possibilità di cogliere, all’interno dell’ansia crescente che è capace di creare, pennellate filosofiche che vanno dalla religione all’economia.
Gli otto episodi della serie sono disseminati da indizi e strizzate d’occhio che danno a Regus Patoff una veste espressamente diabolica, mefistofelica, per la sua capacità di arrivare dal nulla a proporre contratti e accordi dalle conseguenze imprevedibili.
Ma molto più che sul versante religioso di questi ammiccamenti, la serie guarda al loro valore sociale, economico e politico. […]
Quello che accade nel gioco prodotto dall’azienda è poi quello che succede fra i dipendenti, ed è un’altra delle buone idee di Tony Basgallop, creatore della serie (e già padre di Servant): invece di rappresentare il nuovo capo come un malvagio despota e i dipendenti come pure vittime, The Consultant ci mostra l’abilità di Patoff nel triggerare specifiche risposte in uomini e donne che, messi di fronte alla possibilità di ottenere ricompense sempre maggiori, finiscono col mettere in discussione il loro intero sistema di valori, quasi senza accorgersene.
Nel suo essere una serie strana, misteriosa e grottesca, dunque, The Consultant è soprattutto una metafora non tanto del capitalismo che schiaccia le persone, come se fosse un’entità dotata di personalità propria, quanto del capitalismo che insegna alle persone a schiacciarsi da sole, cambiando le loro priorità, mettendole le une contro le altre, ponendo valori perversi come la competizione selvaggia, la legge del più forte, il desiderio di conferma e riconoscimento, in cima a una scala da cui vengono allegramente fatte cadere l’amor proprio e l’umana decenza. Un capitalismo che, come obiettivo ultimo, potrebbe portare quelle stesse persone ad autoeliminarsi, autosostituirsi, in nome di un ideale di successo che diventa completamente scollegato dalla vita reale degli esseri umani che di quel successo dovrebbero giovarsi. (Diego Castelli)
Il Sistema Capitalistico
non può emanciparsi dalla produzione di merci e dallo sfruttamento del lavoro perché solo da lì ricava nuovo plusvalore, solo consumando la forza-lavoro di miliardi di proletari, spremendo fino alla morte le masse povere delle aree periferiche e rapinandone in ogni modo le risorse naturali per “metterle a valore” il capitale può sperare di proseguire la sua corsa per creare profitto. Lo sfruttamento del lavoro salariato rimane il fondamento della valorizzazione capitalistica (beninteso: anche negli stessi paesi imperialisti da più di un secolo), ma il modo di produzione assegna da tempo alla sovrastruttura finanziaria il predominio e la governance complessiva del sistema.
Ma, come ha con acutezza osservato D. Fusaro ne “Io odio la resilienza”, l’attuale Capitalismo Satanico angloamericano produce NONla necessariarivolta sociale alla nazistica oppressione del Capitale sui ceti dominati e subordinati, ma disagio mentale: “se non sono ricco la colpa è solamente mia e devo adattarmi resilientemente a qualsiasi stortura finché non lo diverrò”.
In tali condizioni, il neo-schiavo, avendo perso il concetto di appartenenza e solidarietà alla specifica classe dei lavoratori e dei proletari, NON si assocerà con gli altri dominati-subordinatiper rivoluzionare il sistema liquefatto e liquefacentedelCapitalismo Satanico Totalitario, ma si recherà dallo psicologo, o, molto più facilmente, produrrà dipendenza da alcool e droghe di scarsa qualità.
Il Capitalismo Amerikano dei Soroi (di cui i NaziDEM di Biden e i RINOs repubblicani sono le marionette) non è solo mera cheirocrazia o meglio una peggiocrazia kakistocratica, un inetto e malvagio governo globale di inaudita violenza e prevaricazione sui non-ricchi, ma èsoprattutto manipolazione mentale e controllo omnicomprensivo per dividere e separare tra di loro i poveri economici, come nel Grande Fratello di Orwell.
Siffatta narrazione è purtroppo valida sia quando è al governo la Sinistra Uccidentale, sia quando domina la Destra turbocapitalista e ultra-atlantista: un esempio per l’Italia, i postfascisti di FdI, altrettanto aporofobici dei PDini italici.
Il risultato finale è l’aumento esponenziale delle diseguaglianze. Gli imprenditori italiani diventano sempre più ricchi sfruttando e sottopagando il lavoro dei propri dipendenti.
Altro che “creatori di ricchezza” come tratteggiati dalla distopica narrazione di Destra-Sinistra neoliberiste: gli intraprenditori uccidentali (in primis quelli dello Stivale) sono esclusivamente un ceto parassitario che campa sulle spalle di chi veramente lavora, i loro dipendenti.
NEW FASCISM VERSUS OLD FASCISM
Distopica e inattendibile la narrazione del Mainstream italiano sullo “spostamento” a Destra degli Italiani.
La mattina del 26 settembre tutti i giornali raccontavano il trionfo di Giorgia Meloni. Eppure, dati alla mano, la destra guidata dalla neoeletta Presidente del consiglio non ha trionfato. Al contrario; la coalizione ha perso 100 mila voti rispetto alle precedenti elezioni del 2018. Il trionfo di Giorgia Meloni, in realtà, è la catastrofe di Enrico Letta e dei dirigenti democratici che, però, preferiscono assecondare la narrazione secondo cui Meloni ha stravinto le elezioni per non dover rispondere dei propri errori.
I 12 milioni 300 mila voti raccolti dalla destra il 25 settembre sono il secondo peggior risultato raggiunto dalla coalizione
Nessuno sembra essersene accorto, tutti impegnati a raccontare la storia della prima donna Presidente del Consiglio più a destra dai tempi di Benito Mussolini. I numeri, però, raccontano che i 12 milioni 300 mila voti raccolti dalla destra il 25 settembre sono il secondo peggior risultato raggiunto dalla coalizione sin dalla fatidica discesa in campo di Berlusconi nel 1994. […]
Si fa piuttosto strada il pensiero che la situazione del Paese sia così disperata che il PD abbia voluto lasciare che Giorgia Meloni andasse a schiantarsi contro le difficoltà del prossimo inverno, per poi tornare nella stanza dei bottoni presentandosi come l’unica forza responsabile in grado di farsi carico del governo del Paese. (Andrea Enrici, glistatigenerali.com)
Tra chi conserva ancora l’orbace del nonno in armadio e il Nuovo Fascismo in giacca e cravatta della Sinistra Uccidentale non c’è differenza alcuna: due facce della stessa medaglia.
Massimo Cacciari ha colto il punto: il fascismo non è nelle piazze, ma indossa giacca e cravatta - Korazym.org
«Dopo mesi di manifestazioni, centinaia di migliaia di persone in piazza pacificamente e inascoltate, diritti erosi, ricatti, si sono accesi i riflettori».
Per la Destra ricca e ultraliberista di Fratelli d’Italia, esattamente come per i ricchi radical chic del PD, non va combattuta la povertà, ma il povero, un fannullone fallito per entrambi.
E’ interessante come molti esemplari delle classi agiate, in particolare gli elementi più progressisti e ostentatamente “di sinistra”, riescano a sommare ai privilegi di cui godono “per posizione” anche quello di ritenersi moralmente superiori a coloro che di quei privilegi non godono affatto. […]
Il povero fa schifo due volte: perché è inadatto a “stare nel mercato”, vendere in modo concorrenziale la sua merce e vendersi come merce – che poi è la stessa cosa ed è l’unica cosa che conti – e perché è cattivo. O nel migliore dei casi coglione.[…]
Per ottenerne la collaborazione si procede con la colpevolizzazione del povero.
Oltre a persuadere il povero (quasi sempre ignorante, cattivo e presumibilmente fannullone) della sua corresponsabilità nei guai che affliggono il pianeta il benestante persuade vieppiù se stesso – che del resto era disponibilissimo, fin dal principio, a lasciarsi persuadere – del proprio inarrivabile civismo e di un senso morale a prova di bomba. (Ugo Rosa, glistatigenerali.com)
Rappresentativa della Sinistra radical chic è la neosegretaria PD Schlein, per la quale è più importante la consultazione di un’esperta armocromista che non combattere le storture dell’Ultraliberismo angloamericano e l’inarrestabile incremento dei Poveri in Italia.
Anzi, visto che il PD italico è un partito guerrafondaio NoPax, come chiosa sagacemente Marco Travaglio,
È stato tutto un equivoco, uno scambio di vocali: nella famosa intervista a Vogue, Elly Schlein rivelava di farsi consigliare da un’“armicromista”, ma l’intervistatore ha capito “armocromista”. Infatti il colore unico della neosegretaria Pd è il verde militare. Lo dimostra non solo il suo voto favorevole al decreto Meloni sulle armi a Kiev (prima di vincere le primarie). Ma soprattutto quello della delegazione pidina al Parlamento europeo sulla proposta del commissario al Mercato Interno Thierry Breton per convertire con “procedura d’urgenza” i fondi europei dei Pnrr, dei programmi sociali e di coesione per fabbricare munizioni per l’Ucraina. La folle idea di togliere al welfare europeo per dare alle armi (Asap: Act in Support of Ammunition Production) è una joint venture fra Breton, che è il Crosetto di Macron (prima di diventare commissario europeo dirigeva vari colossi dell’industria militare), il gruppo Conservatore (presieduto dalla Meloni) e quello Popolare. Ma è stata approvata alla quasi unanimità, anche coi voti dei liberaldemocratici Ledr, dei socialisti Pse (che includono il Pd) e dei Verdi. Contraria solo la sinistra Gue-Ngl. Fra gli italiani, a parte Smeriglio, hanno votato contro solo i 5 Stelle. Risultato finale: 608 presenti, 518 Sì, 59 No e 31 astenuti. (Marco Travaglio, “L’Armicromista”, il Fatto Quotidiano dell’11 maggio 2023, enfasi aggiunta)
I Pidini sono
quelli che fanno finta di stare all’opposizione [e che] non perdono mai l’occasione di presentarsi per quel che sono: i rappresentanti dell’establishment. Il PD era il partito delle ZTL, delle cenette sulle terrazze romane caratterizzate da frutta esotica (prodotta a 10.000 km di distanza), vino bio-dinamico, musica degli Inti Illimani e disquisizioni sui cambiamento climatici. Ora, grazie a Calvin Schlein, sono diventati i referenti politici delle personal shopper da 300 euro all’ora e delle curatrici di immagine.
Insomma la Schlein che sulla guerra in Ucraina – la questione più importante e pericolosa al mondo – ci regala (quando parla) supercazzole assolute non è ancora riuscita a dire un NO alle armi, un NO ai conflitti di interesse tra politica e finanza o tra politica e sindacato che caratterizzano il suo partito, e neppure un NO all’apartheid israeliano in Palestina. In compenso ha detto un secco NO all’eskimo. Meglio il trench! (Alessandro Di Battista)
Come può essere considerata della Vera Sinistra (per intenderci, il PCI) un’Aralda del Grande Reset Mondiale come l’AmerikanaCalvin Schlein che spende parole ed elogi sperticati per le nazistiche e psicopatiche Direttive UE sulle case Green e sulle auto Green, come se ella non sapesse che sono solo il mezzo per la più grande requisizione della Storia di abitazioni private e per togliere la mobilità al Ceto Medio Occidentale (e portarlo più rapidamente all’estinzione)?
L’ENTUSIASMO DELLA SINISTRA UCCIDENTALE PER CALVIN SCHLEIN
L’entusiasmo che Frans Timmermans, uno dei principali Gauleiter in Europa della Sinarchia Mondiale dei Soroi, promana per la Schlein ci dimostra che l’Americana Calvin Schlein è solo l’ennesima sicofante della Cabala dei Soroi.
“Conosco Elly almeno da dieci anni, ci conosciamo da tanto tempo. Ha parlato benissimo, come sempre”, ha detto con entusiasmo dopo averla ascoltata il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, considerato a Bruxelles il ‘padre’ del Green deal. Solo pochi giorni fa Timmermans ha difeso con forza i provvedimenti – a partire dalle case ‘green’ e dallo stop alla vendita di auto a benzina o diesel dal 2035 – proposti negli ultimi anni dall’Ue per garantire il taglio delle emissioni inquinanti in Europa. […]
Al termine dell’incontro coi leader Ue socialisti Schlein ha messo tra le priorità del ‘nuovo’ Pd la necessità di “accompagnare la conversione ecologica” creando “le competenze per ri-professionalizzare i lavoratori e le lavoratrici, affinché vi siano risorse in più anche da parte dell’Ue per accompagnare le imprese, le famiglie, i lavoratori e le lavoratrici”. “Questa è una grande priorità, accanto a quella della giustizia sociale, del lavoro di qualità, e naturalmente a quella del contrasto a ogni forma di diseguaglianza”, ha aggiunto Schlein includendo il Green deal tra i primi punti della sua agenda.
Chapeau per la Young Global Leader Schlein a cui non interessa affatto che milioni di Italiani non avessero già prima del 2022 i 2000 euro a metro quadro per adeguare le proprie case alla distopica e folle direttiva UE, figuriamoci oggi, con la perdita dell’economico gas russo a causa dei NaziDEM bideniani, dopo che DEMentia Joe Biden ha premuto il pulsante per l’innesco delle mine piazzate dai sub della USS Kearsage sui Nord Stream.
Di Battista: «Destra e sinistra hanno fornito agli italiani uno spettacolo penoso» - Silenzi e Falsità
Alessandro Di Battista ha attaccato centrodestra e Pd in un nuovo post sui social intitolato «Il partito del trolley e Calvin Schlein». «Ventiquattr’ore dopo essersele date di santa ragione su fascismo e anti-fascismo con accuse reciproche (salvo poi votare insieme l’invio di armi in Ucraina) “destr…
È altamente rappresentativo della Weltanschauung e dello Zeitgeist che trasudano dalla Ultraliberista Società Liquido-Moderna questo video in cui due “ricchi” – meramente dal punto di vista economico – concionano che i “poveri” meriterebbero di finire all’Inferno per il solo fatto di essere stati ridotti in povertà dall’attuale Necrocapitalismo Amerikano.Un dispregio che lega in un viluppo inestricabile la Sinistra Uccidentale erede del Fabianesimo e la Destra neomalthusiana.
“I poveri devono bruciare tutti all’inferno”. Il video che imbarazza l’imprenditore del vino Morando e l’avvocata di Pechino Express
“I poveri devono bruciare tutti all’inferno”. Gira in queste ore una diretta condivisa lo scorso 28 novembre da Alessandra De Michelis, l’a…
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DIFFERENZA TRA FASCISTI E (ANTI)FASCISTI, L’APORIA INELIMINABILE
Tra i Postfascisti nipotini del MSI e i Nuovi Fascisti in giacca e cravatta dei nipotini del PCI, lo ripetiamo, non v’è differenza alcuna.
Le sortite comunicative del governo Meloni e del suo entourage non sono tutte riconducibili allo stesso calderone. Le provocazioni della Meloni sull’eccidio delle Fosse Ardeatine e di La Russa sull’attentato di Via Rasella sono del tutto organiche al repertorio fascio-nostalgico ed alle sue esigenze recriminatorie. La grande frustrazione che i fascio-nostalgici devono dissimulare con queste polemiche pretestuose, non riguarda affatto l’onta della sconfitta bellica; anzi, presentare tout court il fascismo come lo “sconfitto” della seconda guerra mondiale è una forzatura. Il sistema di potere fascista è stato infatti in gran parte metabolizzato e riciclato dall’antifascismo, ed anche le burocrazie fasciste si sono travasate in blocco nel regime cosiddetto “democratico” e nella NATO, a cominciare dall’OVRA, che fornì il personale ai servizi segreti della Repubblica “antifascista”. La vera e grande frustrazione che i fascio-nostalgici devono mascherare con il continuo stillicidio di recriminazioni e provocazioni anticomuniste, riguarda invece il 25 luglio, l’afflosciamento del regime fascista, cioè il fatto che il Duce sia stato liquidato politicamente da altri fascisti, ma anche da se stesso, oltre che dal re. […]
L’esigenza di sottomettersi ai voleri degli USA ed alla disciplina della NATO, può spiegare l’obbedienza, ma non gli attuali eccessi meloniani della propaganda anti-russa e filo-ucraina, tanto più che per respingere le querule istanze di Giuseppe Conte basterebbe ricorrere al banale dato di fatto, e cioè che se c’è oggi qualcuno che non ha alcun interesse ad un negoziato è proprio la Russia, che si è presa i territori che doveva prendersi. Non c’è bisogno di essere strateghi militari per capire che ora i Russi stanno solo difendendo i loro nuovi confini contro attacchi velleitari; e, dato che nessuna difesa può essere del tutto passiva, vengono ovviamente compiute anche delle incursioni per interrompere le linee di rifornimento ucraine. Neanche il regime ucraino potrebbe permettersi una fine delle ostilità, poiché quel sistema è ormai collassato e vive esclusivamente dei finanziamenti statunitensi ed europei, che cesserebbero in caso di pace. La cosiddetta “ricostruzione dell’Ucraina” è chiaramente un bluff, visto che i vari Goldman Sachs e Blackrock potrebbero comprarsi a prezzi stracciati quel che resta dell’Ucraina e farne quello che vogliono. Per salvarsi dalla miseria e dalla predazione, l’Ucraina può solo chiudere con l’esperienza unitaria, poiché esclusivamente attraverso una spartizione tra vari Stati, ognuno di essi potrebbe sostenere l’onere della ricostruzione dei singoli territori. […]
Stando così le cose, la Meloni potrebbe benissimo continuare ad obbedire a Washington, tenendo però un basso profilo comunicativo per non bruciarsi i rapporti futuri con la Russia e per non irritare la base elettorale. Tanto a fare il lavoro sporco della propaganda ci possono pensare Mentana ed il “Corriere della Sera” , i quali, dicendo che Putin è fascista lo rendono pure più simpatico ai fascio-nostalgici. Il problema è che l’oligarchia italiana non è solo servile, ma usa anche il servilismo come paravento e alibi per dissimulare i propri interessi ed i propri affari. L’oligarchia nostrana per decenni ha dissimulato la propria avarizia scaricandone la colpa sulla Germania; ed oggi il nostro lobbying delle armi può nascondersi dietro la fedeltà alla NATO. (Comidad) [enfasi aggiunta]
LA NAZIFICAZIONE DELL’IMPERO AMERIKANO
La Nazificazione degli USA, pervenuta oggi a completa maturazione,è iniziata a partire dal 1945 mediante l’Operazione Paperclip quando, grazie anche all’operato inesausto dell’allora agente OSS Henry Kissinger, vennero importati negli Stati Uniti migliaia di scienziati e tecnici di provata fede nazista, tra cui spiccherebbe, oltre che il notorio von Braun, anche il genocida criminale Obergruppenfürer Hans Klammer.
Il Nazifascismo è un immondo e putrescente secreto del CAIN (Cain=Caino), Capitalismo Americano Imperialista e Nazifascista.
A causa dei NaziDEM e della fascistica ideologia Woke, gli Stati Uniti sono sotto la stessa cappa oppressiva e liberticida di brutale manipolazione della mente in vigore nella Germania hitleriana, riecheggiando la distopica Oceania in “1984” di Orwell.
L’unico modo per diffondere un minimo di verità senza tema di censure è quello di veicolare la verità tramite film o serie televisive, come appunto Hunters. Che gli USA siano dominati da un Maßnahmenstaat paranazista e dall’ideologia discriminatoria che distingue tra untermenschen e ubermenschen non v’è dubbio alcuno; solo che per gli affiliati alla nuova NSDAP, cioè i DEMocrats USA, la Razza Superiore sarebbe quella Afroamericana.
Questo è l’afflato ideologico delle leaders genderiste di Black Lives Matter:
Mi si permetta l’esternazione di un concetto (solo apparentemente)ossimorico: la Nafizicazione dell’Impero Amerikano va di pari passo con la sua “Nerificazione”, parallelamente alla crescita dell’antisemitismo e dell’anticristianesimo.
È questo che rende cacotopico e paradossale il momentum che viviamo: ad attuare il Totalitarismo Fascista negli Stati Uniti sono proprio i Neri, a partire dai Black Lives Matter.
Icastico in tal senso, ilnero Ibram Kendi che sta al Wokismo come Alfred Rosenberg stava al Nazismo.
Se sei maschio, bianco, eterosessuale, occidentale, allora sei perciò stesso un privilegiato. Se sei femmina, nera, omosessuale, non occidentale, allora sei perciò stesso una oppressa. Con tutte le gradazioni e le situazioni intermedie che possono presentarsi fra i due estremi. Questa teoria, talora evocata con il termine «intersezionalismo», sarebbe poco più che una bizzarria, su cui sorridere e passar oltre, se non pretendesse di imporsi predicando la più odiosa delle dottrine: la discriminazione all’incontrario. Secondo questo modo di vedere, ad esempio, i maschi bianchi eterosessuali attuali sarebbero corresponsabili del colonialismo occidentale, della segregazione dei neri, delle ingiustizie e discriminazioni patite dalle donne nelle società patriarcali del passato, e dovrebbero in qualche modo pagare un prezzo per questa macchia dei loro antenati. E, specularmente, donne, neri, omosessuali eccetera, nella misura in cui nel loro «capitale anagrafico» si intersecano le varie condizioni di emarginazione e oppressione, avrebbero diritto a una sorta di risarcimento per così dire postumo, indipendentemente dal fatto di essere attualmente, come individui, soggetti a oppressione, sfruttamento, emarginazione, e per il solo fatto di esserlo stati come categoria. Non ci credete? E allora leggiamo che cosa scrive Ibram Kendi, professore nero della Boston University, direttore del Centro per la ricerca antirazzista della medesima università, incluso dalla rivista «Time» nella lista delle cento persone più influenti del mondo: Se la discriminazione crea equità, allora è antirazzista […]. L’unico rimedio alla discriminazione passata è la discriminazione presente. L’unico rimedio alla discriminazione presente è la discriminazione futura. […]
Il risultato finale è il razzismo alla rovescia: forse la più reazionaria e aggressiva fra le ideologie contemporanee. (Luca Ricolfi, “La Mutazione”, Rizzoli)
Quello dell’intersezionalità è un escreto che non poteva che essere evacuato da null’altri che dalla nazistica ideologia DEM-RadicalChic-Woke USA.
L’intersezionalità afferma che le concettualizzazioni classiche dell’oppressione nella società – come il razzismo, il sessismo, l’abilismo, l’omofobia, la transfobia, la xenofobia e tutti i pregiudizi basati sull’intolleranza – non agiscono in modo indipendente, bensì che queste forme di esclusione sono interconnesse e creano un sistema di oppressione che rispecchia l’intersezione di molteplici forme di discriminazione.
L’intersezionalità è un paradigma [antiscientifico, Nota di Seyan] importante nell’ambito accademico, poiché espande i contesti di giustizia sociale o demografia, anche se, a sua volta, ostacola l’analisi includendo molteplici concettualizzazioni che spiegano il modo in cui si costruiscono le categorie sociali e la loro interazione per formare una gerarchia sociale. (Wikipedia)
In parole povere l’intersezionalità è l’ennesimo boiata DEMenziale e irrazionale tirata fuori da quel satanico alambicco politico-sociale che è oggi l’America guidata dai bideno-sorosiani, un termine da neolingua orwelliana del Maßnahmenstaat simil-nazista dei DEM Amerikani, al fine di giustificare l’attuale politica discriminatoria nei confronti dei Cristiani Bianchi Americani.
Che spaventosa e distopica hybris quella del Kendi e degli altri deragliati mentali del Wokismo made in USA: solo loro sarebbero gli attuali depositari della Cultura Occidentale, tanto da condannare alla Damnatio Memoriae e ai Bücherverbrennungen le opere di chi non si allinea al loro Fascista Pensiero Unico, a similitudine di quanto avveniva nella Germania Hitleriana.
Siffatta aberrazione anti-illuminista spiega il motivo per cui vengono censurati i filosofi nelle Università Americane: èperché sono tutti bianchi (sic!) – sottacendo dei vandalismi compiuti ai danni dei simboli del Cristianesimo – e rende manifesti i motivi per cui l’Occidente-Uccidente sta viaggiando alla velocità della luce verso la marcescenza spirituale-cognitiva e verso l’annichilazione dell’Umanità.
Se nella nazione capofila dell’Occidentalità, per insegnare ai più alti livelli, non servono più conoscenze acclarate e serie pubblicazioni scientifiche, ma solo l’essere neri e sedicenti discriminati, il gap cognitivo tra Occidentali e Non-Occidentali diverrà presto un baratro incolmabile. Ovviamente a nostro danno.
Quel che segue è la cartina al tornasole che quantifica il rispetto per la libertà di pensiero che promana dai DEM USA.
Katie Hobbs – guarda caso vincitrice per una manciata di voti della poltrona da governatore dell’Arizona e, guarda caso, la vittoria è arrivata grazie al fraudolento voto postale USA – afferma che chi avesse votato per lei avrebbe espresso sanità mentale”, mentre la sua avversaria era mera emanazione di “caos maligno”, il tutto condito dal famigerato miniverista Ali Velshi della rete MSNBC, un sedicente “Media” ingravidato e infestato da notori parassiti sottopancia e propagandisti della totalitarista ideologia woke dei Nazi DEMocrats.
Continuando la narrazione della Nazificazione dello Stato Americano operata dal DEMocratic Party USA, arriviamo a The Squad, le quattro squadriste antisemite Rashida Tlaib, Ilhan Omar, Alexandria Ocasio-Cortez e Ayanna Pressley.
L’antisemitismo è ormai di casa tra i NaziDEM bideniani, assumendo intensità parossistica e tonitruante proprio con siffatta quaterna. E nessuno, nel Partito dell’Asino (nomen omen), prende le distanze dalla Squad.
The Squad’s anti-Semites carry the day among House Democrats yet again
Even if it’s only temporary, the fact remains that the Squad got House Democrats to zero out US funding for Israel’s Iron Dome — a purely defensive system that simply protects Israelis (including A…
Segue un articolo di Jewish News Syndacate sulla tematica:
‘The Squad’ keeps inciting Jew-hatred, and their party keeps accepting it
Many of the same progressives who defend “The Squad” keep telling us that “silence is violence” and “silence is complicity.” They’re right. If only they would take their own words to heart.
Non va obliato che la Banda delle Quattro Distopiche è supportata finanziariamente e mediaticamente da György Schwartz, alias George Soros, in arte Führer Globale. Il Soros supporta copiosamente anche le Stormtroopersdei DEM, gli squadristi di Antifa e di Black Lives Matter.
Riccardo Chiaberge fece comunque un’interessante recensione sul Corriere della Sera. Scriveva Chiaberge: «Capovolgendo uno dei luoghi comuni più tenaci della vulgata federalista, Laughland cerca di dimostrare che il progetto di un’Europa unificata non è figlio del pensiero liberale, ma delle ideologie totalitarie, naziste e fasciste, nelle loro molteplici varianti. E che lungi dal rappresentare una conquista di libertà, il superamento della sovranità nazionale mina alla base lo Stato di diritto e le garanzie fondamentali del cittadino». Insomma, secondo lo storico inglese, i «padri» dell’Europa unita sono Hitler e Mussolini, anche se c’è molta differenza tra i colpi di cannone e gli articoli di un trattato. Lo storico, a suffragio delle proprie tesi, porta un’ampia documentazione. Ecco qualche esempio. Joseph Goebbels, ministro della Propaganda del Terzo Reich: «La tecnologia dei trasporti e delle telecomunicazioni sta accorciando le distanze tra i popoli e questo condurrà inevitabilmente all’integrazione europea». Goebbels bis: «Tempo cinquant’anni e la gente non penserà più in termini di nazione». Adolf Hitler: «Noi siamo più interessati all’Europa di qualsiasi altro Paese. La nostra nazione, la nostra cultura, la nostra economia, sono cresciute entro un più ampio contesto europeo. Pertanto dobbiamo essere i nemici di ogni tentativo di introdurre elementi di discordia e distruzione in questa famiglia di popoli». Si potrebbe proseguire, aggiungendo discorsi e dichiarazioni dei ministri del Duce, di Quisling, dei collaborazionisti francesi. (Alessandro Gnocchi, “Hitler e il Nazismo padri della UE? Lo dicono storici non solo Johnson”, libero.it) [enfasi aggiunta]
Tesi peraltro confermata da tutti i più autorevoli storici britannici.
Did the Nazis Create the European Union? | World History
The roots of the European Union date back to the 1920s. However leading Nazis also planned the creation of a European Union during the time of World War II.
A portare ulteriori carichi da 90 a supporto delle radici marce e corrotte della UE, giunge l’ex eurocrate Bernard Connolly, con il suo esaustivo The Rotten Hearth of Europe,
A Look Inside ‘The Rotten Heart of Europe’: Author
Bernard Connolly, Connolly Insight CEO, explains why he believes the integration of Europe and the euro is a “disaster,” with CNBC’s Rick Santelli.
Ergo, la UE è una sovrastruttura di matrice nazista di secondo livello, imposta ai Popoli Europei dall’Impero Nazista oggi ipostatizzato negli Stati Uniti d’America (Secondo Impero Nazista), una sovrastruttura quella della UE, guidata da Gauleiter e Quisling di provata fede Amerikanista e occupata militarmente dalla Neo-Wehrmacht: la NATO.
A supporto di questo testè fondatamente teorizzato, va ricordata l’Organizzazione Gladio (succursale italiana dei piani Stay-behind) messa in piedi dall’Impero Americano per contrastare il Katechon sovietico e a cui vennero fatti aderire elementi di spicco della DC e del Neofascismo stragista.
Operazione Gladio è il nome in codice di un’operazione promossa dalla CIA, il servizio di spionaggio per l’estero degli Stati Uniti, per costituire varie strutture paramilitari segrete di tipo stay-behind allo scopo di contrastare un eventuale attacco delle forze del Patto di Varsavia ai Paesi dell’Europa occidentale, nonché di combattere il comunismo con forme di guerra psicologica e di operazioni sotto falsa bandiera. […]
Il termine Gladio è utilizzato propriamente solo in riferimento alla Stay-behind italiana. Il gladio era il simbolo dell’organizzazione italiana, mentre quello internazionale era la civetta. Durante la guerra fredda, quasi tutti i paesi dell’Europa occidentale crearono formazioni paramilitari, riunite nella Stay Behind Net sotto controllo NATO.
L’esistenza di Gladio, sospettata fin dalle rivelazioni rese nel 1984 dal membro del gruppo neofascista Avanguardia Nazionale, Vincenzo Vinciguerra durante il suo processo, fu riconosciuta ufficialmente dal presidente del Consiglio italiano Giulio Andreotti il 24 ottobre 1990, che parlò di una «struttura di informazione, risposta e salvaguardia». L’esistenza della struttura tuttavia era già esplicitamente rivelata nel libro edito nel 1979 da William Colby La mia vita nella CIA. (Wikipedia)
Le contrapposizioni tra PD e Fratelli d’Italia, esattamente come in Gladio, sono quindi solo apparenti e formali, mai sostanziali, come attestato dal fatto che entrambi i partiti sono sfegatatamente Ultra-atlantisti e Turbocapitalisti.
Il partito Fratelli d’Italia è il dioscuro del PD. Apparentemente opposti, in realtà omoutici (fatti della stessa sostanza).
I Meloniani concionano di Famiglia, tanto da aver creato il Ministero della Famiglia, ma il fondamento della Famiglia Tradizionale è il Matrimonio e la Meloni non è sposata, pur avendo una figlia col suo compagno.
Io non giudico mai nessuno, ma non sopporto chi fa il Soloneex cathedra, per poi comportarsi all’opposto.
Migranti, l’esperto smonta Crosetto: “Ma quale strategia Wagner” - Silenzi e Falsità
(Agenzia DIRE) “Mi sembra che ormai si possa affermare che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utili…
L’ITALIA È, GRAZIE ALL’IMPERO AMERIKANO DEI NAZIDEM USA, UN PAESE DESTINATO AD UNA VELOCE TERZOMONDIZZAZIONE
I media che continuano a strombazzare l’inevitabile crollo di Putin e dell’economia Russa hanno eliminato fino allo zero la necessaria dissonanza cognitiva dei politici occidentali sull’attuale guerra per procura USA-Russia.
Tra questi l’ISPI, l’Istituto fondato nel 1934 dagli aderenti alla Scuola di Mistica Fascista, che catoneggia,
la resilienza dell’economia russa – soprattutto della sua manifattura – andrà testata sul campo e nel tempo. A oggi i fatti dimostrano che l’obiettivo di impedire alla Russia di continuare la sua guerra di aggressione non è stato raggiunto. Ma un duro colpo potrebbe essere inferto in inverno, quando l’Unione Europea chiuderà progressivamente una delle più importanti falle attualmente in essere nelle sanzioni: il petrolio. Il 5 dicembre scatterà l’embargo del greggio trasportato via mare, mentre due mesi più tardi i Paesi europei diranno addio anche ai prodotti raffinati russi. Vale a dire il più importante prodotto per Mosca, in termini di volumi di export. E allora sì che la storia potrebbe cambiare.
Le sciagure non vengono mai da sole e anche le calamità bibliche erano in numero di sette. E tutte insieme le stiamo vivendo con la nostra entrata tiepida in guerra. Anche se da ogni parte dove alberghi la ragione, si sottolinea come fornire armi sia una dichiarazione di guerra occulta, che la nostra fragile economia sia in ginocchio a causa delle auto sanzioni che non hanno per nulla aggravato la situazione economica e politica della Russia, ma la nostra si che il gas indispensabile al sistema Italia, abbia raggiunto un costo insostenibile, e che è tutto falso che noi diventeremo l’HUB delle forniture energetiche nel Mediterraneo per l’Europa, nonostante la abbagliante evidenza degli errori fin qui compiuti, si continua imperterriti a seguire la via senza ritorno della guerra.
Mella convenzione per la tutela in guerra dei civili, sottoscritta anche dall’Italia, vi è chiaramente scritto che se uno stato esterno fornisce a uno dei due contendenti armi o strumenti che agevolino uno in danno dell’altro, esso deve essere considerato in stato di guerra, e i suoi cittadini considerati nemici. Ma non sappiamo leggere quello che firmiamo, come ha fatto a novembre il ministro Picchetto che sottoscrisse il preliminare alla direttiva comunitaria Direttiva 2018/844 sulla riqualificazione delle abitazioni, in seguito dallo stesso fieramente avversata. […]
In pochi ricordano che in una intervista ad Antonio Di Pietro ad Adnkronos, 19 agosto 2006, l’ex ministro, già in accordi con gli Stati Uniti per ricevere il gas da scisto, il famigerato shale gas, aveva dichiarato che l’Italia aveva bisogno di undici rigassificatori, per ridurre la dipendenza dal gas russo e tunisino. In seguito l’ex ministro Pecoraro Scanio aveva annunciato che il piano dei rigassificatori doveva essere ridimensionato a quattro navi.
Infine la Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente ha dato parere favorevole agli impianti di Porto Empedocle, Priolo, Gioia Tauro, Trieste e Falconara Marittima.
Sembra che la decisione di acquistare gas di scisto dagli Stati Uniti o da altri al di fuori della Unione Europea dove tale procedimento è vietato tranne che in Polonia, sia stata presa 18 anni fa, e che la guerra in Ucraina sia un comodo pretesto non solo per finanziare lo svecchiamento dei nostri arsenali e depositi, ma anche per attuare un piano di lungo respiro che servirà solo ad arricchire le multinazionali statunitensi delle fonti energetiche. [enfasi aggiunta] (segue link)
La crisi energetica è frutto delle politiche capitalistiche che l’Italia sta seguendo da anni, favorendo solo gli USA e i padroni (Ekaty Chep) - FarodiRoma
L’Italia purtroppo ha molti problemi di ordine sociale, ambientale, strutturale. Alcuni problemi sono di difficile o difficilissima soluzione come quello della fragilità del nostro territorio, per lo più montuoso o collinare, con substrato roccioso di recente formazione e quindi più soggetto a frant…
Gli interessi vitali di Stati Uniti ed Europa, Russia compresa, non sono mai stati tanto divergenti dalla nascita degli Stati Uniti medesimi. E pure non si può cadere nel puerile giochino del “il nemico del mio nemico è mio amico”: gli americani stanno giocando la partita per continuare a dominare il mondo sulla pellaccia nostra di europei, e ci hanno pugnalati alle spalle più volte (noi italiani per primi: vedi Libia). (affaritaliani.it)
Torneremo a parlare dello sfrenato e sospetto sostegno offerto al pool di Mani Pulite dal Cabalista Sorosiano Bill Clinton, che ha favorito, mediante il golpe politico-mediatico-giudiziario del 1992-1993, la veloce erosione delle ricchezze pubbliche e il benessere del ceto medio italiano.
Il testo di Bettino Craxi “MEMORIA N 1 – Per una Commissione Parlamentare d’Inchiesta su Tangentopoli” sarà […] pubblicato sul prossimo numero de “L’Avanti!”, a corredo del lavoro che ha impegnato gli autori per oltre due anni. Originariamente pubblicato nel 1999 da “Critica Sociale”, il documento venne diffuso brevi manu, a volte col titolo di “testamento”. Non a caso questa scelta: infatti nel volumetto spicca una critica dettagliata e persino spietata della vita interna dei partiti a cui Craxi precedentemente si rivolse inascoltato in Parlamento sette anni prima chiedendo che la materia del finanziamento illecito della politica fosse affrontato e risolto una volta per tutte dal sistema politico che ne portava la responsabilità diretta, e non lasciato nelle mani della magistratura, che ne fece – come disse – “tritolo per far saltare il sistema democratico”. Cosa che regolarmente avvenne con la conseguente china di degrado politico, istituzionale e sociale dell’Italia negli anni successivi fino ad oggi.
Già allora, “Craxi chiese una Commissione Parlamentare per riformare il sistema politico. Nel clima di terrore di quegli anni non fu ascoltato e pagò per tutti. Ma ha lasciato al tempo futuro, dopo la sua morte di cui ormai era consapevole, la rinnovata richiesta di una Commissione Parlamentare su Tangentopoli (e a parte su Mani Pulite), cioè su un ‘golpe’ politico-mediatico-giudiziario in cui mai ha messo sotto accusa l’intero sistema della giustizia, ma i ‘clan di magistrati politicizzati’ deviati e coadiuvati da ‘clan giornalistici’ servili per una destabilizazione del sistema repubblicano in vista di una svendita del patrimonio economico finanziario e politico nazionale”. (segue link)
Mani Pulite, bomba di Claudio Martelli: “Fu un golpe, serve una commissione”
Doppia iniziativa de “L’Avanti”: un film e il documento con il quale Craxi subito chiese un’inchiesta su Tangentopoli, “un golpe politico-mediatico-giudiziario”
Ergo, dal 1992 ad oggi siamo l’unico Paese OCSE in cui i salari hanno perso in termini reali (circa il 3%). Da quando cioè il “Gesù” di Città delle Pieve, Mario Draghi, plenipotenziario per l’Italia della Cabala Amerikana dei Soroi, fa il bello e il cattivo tempo.
L’insipienza di coloro i quali hanno governato e governano l’Italia da trent’anni anni fa ad oggi – sempre genuflessi ai diktat delle Multinazionali USA, all’Impero del Male Americano, alla NaziUE e ai desiderata geopolitici dei Reichsführer Soros – sta realizzando compiutamente L’APOCALISSE FINALE dell’economia Italiana e la liquidazione totale del ceto medio.
L’Italia è dal 1945 ad oggi, come la Germania, un Paese occupato dall’Impero USA di Sauron anche mediante l’Esercito di Mordor-NATO.
Tutti i politici che hanno provato a liberare l’Italia dal cappio al collo Amerikano sono stati uccisi o esiliati. Sono finiti male. Il primo fu Enrico Mattei.
Ci liberò dalla dipendenza energetica del Secondo Impero Nazista (quello Amerikano) creando l’ENI che ostacolò il Monopolio delle Sataniche Sette Sorelle.
Promise che entro 7 anni avrebbe fatto uscire l’Italia dalla NATO. Venne ucciso dalla MAFIA, uno dei bracci assassini dell’Impero del Male Americano.
“Ci ho messo 7 anni per condurre il Governo italiano verso una apertura a sinistra. E posso dirle che mi ci vorranno meno di 7 anni per far uscire l’Italia dalla NATO e metterla alla testa dei paesi neutrali” .
In questo cablogramma del 7 agosto 1962 il Regno Unito veniva informato di una conversazione di Enrico Mattei. Questo cablogramma, manco a dirlo, è stato pubblicato da Julian Assange, giusto per farci un idea di ciò che è stato e che potrebbe essere quest’uomo per l’informazione libera.
Enrico Mattei che durante la Resistenza ebbe un ruolo importantissimo col nome di battaglia Marconi, l’aveva capito che indipendenza energetica significa indipendenza economica, che significa a sua volta indipendenza politica. Ed infatti dedicò la sua vita per la libertà energetica italiana. Fondò l’Eni e mise in discussione il monopolio delle multinazionali del gas e del petrolio, butta all’aria gli equilibri politici creati dagli USA in Italia nel dopoguerra.
Sfidò apertamente e con grandissime possibilità di vittoria le “sette sorelle”: Exxon, Shell, British Petroleum, Mobil, Chevron, Gulf e Texaco. A parte la Shell, olandese, e la British, britannica, le altre cinque erano tutte società statunitensi. Per questo fu definito dagli USA come un “pericoloso Comunista”.
La sua è la visione”Mediterranea”, la sua è una visione di paese non subalterno nel clima di Guerra Fredda e allo stesso tempo centrale nel teatro geopolitico ed economico del Mediterraneo.
Nel 1958 stipula il primo contratto di acquisto di petrolio col governo Russo, l’anno successivo lo amplia. Scambia il petrolio con prodotti Eni: gomma sintetica, tubi di acciaio per oleodotto, pompe, saracinesche e compressori per oleodotti.
Il Governo Sovietico, che fino a quel momento produceva circa 400 mila tonnellate al giorno di petrolio, si dichiara pronto a fornirne 12 milioni in 4 anni. I pozzi dell’Eni in quel momento ne fornivano 1 milione all’anno in Egitto e 2 milioni circa invece quelli in Iran. Giusto per avere un ordine di grandezza.
Riesce ad ottenere un prezzo per il greggio Russo di 0,67 cent di dollaro al barile contro il prezzo di listino del momento di 1,59 cent di dollari al barile. Questo accordo consente ad Eni di abbassare sensibilmente il prezzo della benzina.
Nel 1960 il New York Times [Il principale Völkischer Beobachter dell’Impero Nazista Amerikano, nota di Seyan] accusava Mattei “di non mantenere i patti stipulati nel dopoguerra, di avere rotto gli equilibri del mercato dei prodotti petroliferi, scavalcando e danneggiando con la sua egoistica autonomia non solo gli interessi delle grandi compagnie ma anche di avere compromesso futuri equilibri politici”.
Vincenzo Calia, PM che mise assieme migliaia di documenti, testimoni e perizie si espresse in questo modo: «Mattei si poneva come obiettivo l’autonomia energetica dell’Italia, la sua scomparsa azzerò quel progetto industriale e il nostro Paese tornò a dipendere dai grandi produttori internazionali».
Mauro De Mauro, giornalista de “L’Ora” si era avvicinato troppo al mistero dell’incidente aereo, e otto anni dopo, nel momento in cui stava per svelare la verità sull’omicidio di Mattei, fu fatto fuori. (segue link)
Enrico Mattei moriva 60 anni fa: il partigiano che voleva far uscire l’Italia dalla NATO -
Ambientalismo, Pacifismo, Diritti, Libera Comunicazione
Che differenza con il Capitalismo-Satanismo Necroliberista Made in USA.
Il CEO di Google, Sundar Pichai ha guadagnato lo scorso un quarto di miliardo di dollari (sic!) licenziando migliaia di dipendenti di Alphabet-Google. Google è una della Nazistiche Cinque Gambe Telematiche dell’Impero del Male Amerikano (Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft – G.A.F.A.M.).
Un altro Reichsführer del Web, Zucki-Zuckerberg, lo aveva preceduto licenziando migliaia di programmatori del fallimentare progetto META. Siffatto è lo Spencerismo che vige nell’Impero USA. Continuiamo.
Al Deep State USA non piaceva affatto l’attivismo politico di Aldo Moro. Incorruttibile e visionario come Mattei. desiderava la piena occupazione dei lavoratori italiani e una progressiva emancipazione dall’Impero Americano.
Precisiamo che sette sono i più grandi psicopatici della Storia Umana negli ultimi due Secoli: Napoleone, Hitler, Stalin, Mao, Pol Pot. Gli ultimi due sono i Golpisti GlobaliGeorge Soros ed Henry Kissinger.
Bloody Henry aveva come obiettivo la deindustrializzazione e la depopolazione italiana. Ergo,Aldo Moro andava fermato. Con ogni mezzo.
Se Allende vince, rischia anche l’Italia
Latina - Memorandum di Kissinger sul «pericolo» Allende del 5 novembre `70, a due giorni dall’insediamento. Per il consigliere per la sicurezza nazionale di Nixon metteva in pericolo l’equilibrio mondiale. «E specialmente l’Italia». Quindi andava bloccato. Con qualsiasi mezzo
Kissinger organizzò il Golpe Borghese per bloccare (almeno momentaneamente Moro) e l’ingresso del PCI nell’area di governo.
Possiamo riassumere al meglio il clima degli anni che seguirono il tentativo di Borghese: «il risultato politico che voleva ottenere chi aveva organizzato l’assalto è stato raggiunto: congelamento della politica di Aldo Moro, allontanamento del PCI dall’area di governo, garanzie di una totale fedeltà filo atlantica e filo americana: la verità è che il golpe c’è stato ed è riuscito». (segue link)
Un colpo di stato mancato? Il golpe Borghese e l’eversione nera in ...
1. Introduzione Il tentativo eversivo di Junio Valerio Borghese si inserisce nel quadro della strategia della tensione e più in particolare si collega con la stagione stragista vissuta in Italia da…
Il golpista Kissinger tentò di far uccidere Moro nel 1974 con l’attentato al Treno Italicus mediante la manovalanza dei neofascisti di Gladio e il supporto logistico della P2, la filiale italiana diThree Eyes Lodge (diretta dal Kissinger, da D. Rockefeller, defunto, e Z. Brzezinsky, defunto).
Nel vagone esploso avrebbe dovuto esserci lo statista pugliese, ma venne fatto fatto scendere pochi secondi prima della partenza dai funzionari del suo ministero perché doveva firmare dei documenti urgentissimi.
4 agosto 1974, il giorno della strage dell’Italicus - Cronaca - lanazione.it
Considerato uno dei più gravi attentati della strategia stragista degli anni di piombo. Dieci anni dopo un altro attentato nella stessa galleria
Moro continuò imperterrito per la sua strada nell’ambito del Compromesso Storico DC-PCI e questo fatto faceva storcere il naso a Kissingere al resto della sua turpe Cabala.
Già nel 1973 Moro aveva suscitato le ire di Kissinger e comparuzzi, avendo negato l’utilizzo delle basi italiane per la guerra del Kippur.
Nel settembre del 1974, quando Moro si recò negli States al seguito del Presidente della Repubblica, Bloody Henry gli fece chiaramente intendere che non doveva procedere oltre nella marcia di avvicinamento al PCI.
Peggio andò addirittura nel 1976 con Henry il Golpista che lo minacciò platealmente di gravi conseguenze se avesse continuato a perseguire la via del Compromesso Storico. Il Presidente della Repubblica Giovanni Leone, atterrito, tentò di ricomporre il dissidio, ma senza successo. Lo statista democristiano era ormai un Dead Man Walking.
L’eliminazione di Moro dalla scena politica si verificò proprio nello stesso periodo in cui lo statista stava perseguendo una concreta alleanza di governo con il Partito comunista. Una mossa strategica fortemente osteggiata dal governo statunitense. Già dalla fine del 1968 Moro espresse apertamente al proprio partito la volontà di collaborare con l’opposizione comunista, al fine di garantire un governo stabile tra il PCI e la DC. Tale convergenza politica, definita come «strategia dell’attenzione», risultò chiaramente agli occhi degli Stati Uniti e da Kissinger come l’inizio di una possibile spaccatura interna al blocco occidentale. Su tale questione il punto di vista del Dipartimento di Stato americano sembrò essere stato piuttosto chiaro e netto. Il comunicato del 12 gennaio 1978 del Pentagono alle istituzioni italiane non lasciò dubbi su come si sarebbe dovuto agire:
«Esperti del Governo hanno ripetutamente espresso tali vedute sulla questione della partecipazione dei comunisti ai governi dell’Europa occidentale. La nostra posizione è chiara: noi non siamo favorevoli a tale partecipazione e vorremmo veder diminuire l’influenza comunista nei paesi dell’Europa occidentale. Come abbiamo detto in passato, riteniamo che il modo migliore per conseguire questi obiettivi sia attraverso gli sforzi dei partiti democratici per soddisfare le aspirazioni popolari di un governo efficiente, giusto e aperto alle istanze sociali.»
Si trattò della cosiddetta “dottrina Kissinger”, secondo la quale i governi democratici (in particolare quello italiano) avrebbero dovuto seguire una linea politica di intransigente condanna nei confronti dei partiti comunisti. Nata alla fine degli anni sessanta quando Kissinger divenne Consigliere per la sicurezza nazionale durante la presidenza di Richard Nixon, questa strategia diplomatica d’intolleranza verso il blocco sovietico si originò a partire dal quadro internazionale che ormai fin dalla crisi della guerra in Vietnam sembrava instabile per gli Stati Uniti. […]
Nel 1976 il PCI ottenne il 34% dei voti e le speranze del «compromesso storico» voluto da Berlinguer e da Moro divennero sempre più concrete. Le relazioni internazionali tra Roma e Mosca continuarono a migliorare, sebbene il Cremlino divergesse politicamente da Berlinguer in merito al fatto che PCI avesse autonomamente deliberato di entrare in un governo di coalizione democristiano. Un’alleanza politica che sostanzialmente non fu apprezzata in toto né dagli Stati Uniti né dall’Unione Sovietica. È anche in tale contesto storico che deve essere inserito il sequestro e l’assassinio di Aldo Moro. (segue link)
Un oscuro protagonista dell’affaire Moro: Antonio Chichiarelli e il...
1. La vicenda Giovedì 16 marzo 1978 il presidente della Democrazia cristiana (DC), Aldo Moro, lasciò in automobile la sua abitazione in via Forte Trionfale 79 per dirigersi, insieme ai cinque agent…
John Coleman, nel suo Cospirators’ Hierarchy: The Story of the Committee of 300 (curiosamente reperibile nel sito della CIA) spiega chiaramente che l’intento della Cabala di Kissinger era appunto quella di depopolare e deindustrializzare l’Italia.Fu proprio Henry Kissinger il mandante del rapimento e omicidio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, infiltrate da CIA e Mossad, come ha rivelato successivamente il DC Giovanni Galloni.
L’ex vicepresidente del CSM ed ex vicesegretario della Democrazia Cristiana Giovanni Galloni il 5 luglio 2005, in un’intervista nella trasmissione Next di RaiNews24 disse che poche settimane prima del rapimento, Moro gli confidò, discutendo della difficoltà di trovare i covi delle BR, di essere a conoscenza del fatto che sia i servizi americani sia quelli israeliani avevano degli infiltrati nelle BR, ma che gli italiani non erano tenuti al corrente di queste attività che avrebbero potuto essere d’aiuto nell’individuare i covi dei brigatisti. Galloni sostenne anche che vi furono parecchie difficoltà a mettersi in contatto con i servizi statunitensi durante i giorni del rapimento, ma che alcune informazioni potevano tuttavia essere arrivate dagli Stati Uniti:
«Pecorelli scrisse che il 15 marzo 1978 sarebbe accaduto un fatto molto grave in Italia e si scoprì dopo che Moro doveva essere rapito il giorno prima […] l’assassinio di Pecorelli potrebbe essere stato determinato dalle cose che il giornalista era in grado di rivelare.»
Intervista con Giovanni Galloni nella trasmissione Next.
Lo stesso Galloni aveva già rilasciato dichiarazioni simili durante un’audizione alla Commissione Stragi il 22 luglio 1998[37], in cui affermò anche che durante un suo viaggio negli Stati Uniti del 1976 gli era stato fatto presente che, per motivi strategici (il timore di perdere le basi militari su suolo italiano, che erano la prima linea di difesa in caso di invasione dell’Europa da parte sovietica) gli Stati Uniti erano contrari a un governo aperto ai comunisti come quello a cui puntava Moro:
«Quindi, l’entrata dei comunisti in Italia nel Governo o nella maggioranza era una questione strategica, di vita o di morte, “life or death” come dissero, per gli Stati Uniti d’America, perché se fossero arrivati i comunisti al Governo in Italia sicuramente loro sarebbero stati cacciati da quelle basi e questo non lo potevano permettere a nessun costo. Qui si verificavano le divisioni tra colombe e falchi. I falchi affermavano in modo minaccioso che questo non lo avrebbero mai permesso, costi quel che costi, per cui vedevo dietro questa affermazione colpi di Stato, insurrezioni e cose del genere.»
Dichiarazioni di Giovanni Galloni, Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi, 39ª seduta, 22 luglio 1998.)
La vedova di Aldo Moro, Eleonora Chiavarelli, ebbe modo di dichiarare al primo processo contro il nucleo storico delle BR, davanti al presidente Severino Santiapichi, che suo marito era inviso agli Stati Uniti fin dal 1964, quando venne varato il primo governo di centro-sinistra (governo Moro I), e che più volte fosse stato «ammonito» da esponenti politici d’oltreoceano a non violare la cosiddetta «logica di Jalta». Le pressioni statunitensi sul marito, stante la deposizione della signora Moro, s’accentuarono dopo il 1973, quando Moro era impegnato nel suo progetto di allargamento della maggioranza di governo al PCI (compromesso storico). Nel settembre del 1974 il Segretario di Stato americano, Henry Kissinger, in occasione di una visita di Stato di Moro negli Stati Uniti, diede un monito ben chiaro allo statista DC avvertendolo della «pericolosità» di tale legame col PCI. E di nuovo, nel marzo 1976 gli avvertimenti si fecero più espliciti. (wikipedia, “Ipotesi sul caso moro”)
L’Impero Amerikano, mediante il plenipotenziario per l’Europa Kissinger assieme a CIA, Mafia, Gladio, P2, NATO, cospirarono tutti insieme per impedire a Moro di portare a termine il suo progetto politico, fino alle «conseguenze estreme» minacciate dal Kissinger: la morte dello statista pugliese.
Come scrive Daniel Ganser, autore di NATO’s Secret Armies, nel 1969 l’allora Consigliere per la Sicurezza NazionaleKissinger permise a 400 ufficiali italiani e della NATO l’iscrizione alla P2 di Gelli.
Gelli era diventato nel 1981 il principale referente dell’Impero USA per l’Italia, tanto da vantarsi di essere stato lui ad avere impedito l’accesso alle stanze dei bottoni al PCI.
Nel tentativo di porre sotto cattiva luce Moro ed emarginarlo, Henry Kissinger attivò anche la macchina del fango, accusandolo di essere lui quell’Antelope Cobbler che aveva intascato sostanziose bustarelle per permettere l’acquisto di aerei C-130 della Lockheed.
Alcuni giornali e settimanali riportarono che Antelope Cobbler e Aldo Moro potevano essere la stessa persona. La notizia fabbricata che Moro fosse Antelope Cobbler provenne da un taccuino dell’assistente del Dipartimento di Stato statunitense Loewenstein, dipendente da Henry Kissinger. La Corte costituzionale archiviò la posizione di Moro il 3 marzo 1978, tredici giorni prima che questi fosse sequestrato dalle Brigate Rosse.
«gli elementi risultanti circa una pretesa identificazione dell’on. Aldo Moro con l’Antelope Cobbler non venivano ritenuti attendibili, sicché la stessa Corte il 3 marzo 1978 disponeva con ordinanza di non compiere al riguardo nuovi atti istruttori né di trasmettere gli atti ad altra autorità.»
Fase Istruttoria – Corte costituzionale, 3 marzo 1978
(wikipedia)
Malgrado l’enunciato della Corte Costituzionale, il quotidiano Neocon La Repubblica continuò la sua campagna diffamatoria contro Moro, tanto di titolare proprio il giorno del rapimento, il 16 marzo 1978, “Antelope Cobbler? Semplicissimo è Aldo Moro Presidente della DC”. E proprio quell’articolo Aldo Moro compulsava attonito pochi secondi prima di essere rapito.
Qual era la fonte? Semplicissimo:Henry Kissinger.
Il quotidiano [La Repubblica] era entrato in possesso di una velina che circolava in quei giorni nelle redazioni dei giornali, la notizia venne pubblicata anche dal Corriere della Sera, La Stampa e il Giornale. La velina indicava come fonte, della notizia clamorosa, la segreteria di Stato americano. (segue link)
Aldo Moro: lo scandalo Lockheed e “l’Antelope Cobbler”
Aldo Moro era indicato il giorno del sequestro da Repubblica come “L’Antelope Cobbler” il famigerato collettore delle tangenti dello scandalo Lockheed.
Ben poco torna nel rapimento di Moro, a partire da quella che venne definita “geometrica potenza di fuoco”, con i brigatisti che uccisero tutti i componenti della scorta senza colpire il Presidente della DC e senza che nessuno di loro rimanesse ferito o ucciso. Peccato che tutti, per generale ammissione fatta ai successivi processi Moro, sparassero come cani e con armi che si inceppavano continuamente.
Kissinger inviò il suo consulente Steve Piecznik per “supportare” il Comitato di Crisi costituito a causa del rapimento Moro (composto esclusivamente da membri della P2), guidato da Francesco Cossiga. Il compito di Piecznik era semplice: Aldo Moro doveva morire, sic et simpliciter.
Caso Moro, Steve Pieczenik a Mix24 su Radio24: «Fino alla fine ho temuto che liberassero Moro» - Il Sole 24 ORE
Disposta l’acquisizione della cassetta dell’intervista a Mix24 di Minoli su Radio 24 all’esperto che sul caso Moro ha parlato di “manipolazione strategica” per stabilizzare la situazione italiana: «Aldo Moro era il fulcro da sacrificare attorno al quale ruotava la salvezza dell’Italia»
Curcio, fondatore delle BR chiese dalla prigionia ai suoi compagni di liberare il Presidente della DC, ma gli infiltrati della CIA nelle Brigate Rosse avevano l’ordine opposto: uccidere Moro. E così venne giustiziato.
Il PCI, partito operaista e comunista non sarebbe mai arrivato al governo del Paese. Ci arriverà anni dopo il PDS-DS-PD, ormai trasformato in una quinta colonna ultraliberista dell’Impero del Male Amerikano.
L’altro obiettivo politico in Italia su cui aprire la caccia era il “cinghialone”, come veniva satiricamente definito Bettino Craxi e in questo caso, per ottenere il regime change, il Deep State USA si avvalse dell’inchiesta di Mani Pulite.
Craxi aveva creato gli ultimi problemi agli USA, governati da Alzheimer Ronald Reagan, con la gestione della crisi di Sigonella. Il segretario del PSI e (allora) Presidente del Consiglio dimostrava di voler smarcare definitivamente l’Italia dal vassallaggio all’Impero Amerikano e dalla NATO.
Sigonella 11 ottobre 1985: l’ultimo scampolo di sovranità nazionale
Ricordo dei fatti di Sigonella, dei giorni immediatamente precedenti e dell’11 ottobre 1985.
Con la caduta del Katechon Sovietico, il destino della Prima Repubblica e di Craxi era segnato. Il regime change della Cabala Amerikana dei Soroi decise di utilizzare la leva giudiziaria contro i maggiorenti del Pentapartito, a partire da Bettino Craxi.
Antonio Di Pietro fece diversi viaggi negli USA ed ebbe vari contatti con CIA e FBI, che offrirono loro un supporto del tutto inusuale fino a quel momento, fatto di cui si lamentò l’ambasciatore americano in Italia, Reginald Bartholomew.
Ci fu una regia occulta degli Usa dietro Mani pulite? Le rivelazioni dell’ex ambasciatore americano
L’ex ambasciatore americano in Italia Bartholomew, prima di morire, racconta che intervenne per spezzare i legami tra il Consolato Usa a Milano e il pool di Mani pulite
Se si vuole capire davvero la furibonda arrabbiatura di Antonio Di Pietro per il dossier che (secondo quanto da lui stesso rivelato) lo vorrebbe collegare all’universo dei servizi segreti, bisogna andare indietro di dieci anni e più. All’ultimo periodo italiano di Bettino Craxi, e poi al lungo crepuscolo ad Hammamet. È in quel periodo che il leader socialista rende sempre più esplicita la sua convinzione, maturata fin dagli esordi di Mani Pulite e poi rafforzatasi strada facendo: quella che l’origine dei suoi guai giudiziari stia da qualche parte nella nebulosa dei servizi segreti, e più direttamente nella frangia della nostra intelligence di obbedienza americana. La convinzione che Mani Pulite fosse stata – se non progettata – comunque oliata ed agevolata da Oltreoceano, da quella parte di establishment Usa deciso a chiudere i conti con l’anomalia italiana, con l’Andreotti del dialogo con gli arabi, con il Craxi dell’affronto di Sigonella.
Questa convinzione – ribadita implicitamente pochi giorni fa da Rino Formica, ex ministro socialista – passava necessariamente per una rivisitazione del personaggio Di Pietro. Non c’erano solo le Mercedes, i prestiti, le piccole magagne per cui Di Pietro verrà processato e assolto. C’erano dubbi ben più corposi, e che comportavano una rilettura integrale della biografia del magistrato milanese: una carriera solo in apparenza naif, e in realtà compiuta sotto l’egida degli apparati occulti dello Stato, di qua e di là dall’Atlantico. È una ipotesi che, oggi come allora, Di Pietro considera una calunnia senza capo né coda. E fornisce risposte – a volte precise, a volte meno – sui misteri, veri o presunti, della sua storia personale. Eccone una sintesi. (segue link)
Usa, 007 e Seychelles: il lato oscuro di Di Pietro
La biografia di Di Pietro costellata di incognite: i legami coi servizi
segreti italiani e americani, il giallo della laurea, fino al
frettoloso addio alla toga. L’ex pm mette le mani avanti ma s’incarta
Resta il fatto che, mediante Mani Pulite, gli Sciacalli Amerikani della Globalizzazione, a partire dal Megalodonte George Soros, misero i loro adunchi artigli sulle ricchissime società a capitale pubblico come ENI, ENEL, TELECOM, Autostrade…, aumentando le loro ricchezze e le nostre diseguaglianze sociali,
Di fatto, il 1992 fu un anno drammatico per i conti dello Stato, con l’Italia che si trovava lontanissima dai parametri di Maastricht per entrare nell’Unione europea; il tasso d’inflazione era al 6,9% (invece che al 3), il deficit di bilancio all’11% (anziché al 3), mentre il rapporto debito/PIL era al 118% (non doveva superare il 60). Il 13 agosto 1992 l’agenzia Moody’s declassò la valutazione italiana ad Aa2 per via dell’insicurezza degli investimenti realizzabile in Italia in quel momento, mentre il 16 settembre il valore della lira negli scambi con le altre monete crollò fino al punto da uscire dallo SME.[7] Per porre un argine alla bancarotta, il governo Amato fu costretto a varare, nell’autunno di quell’anno, una legge finanziaria pesantissima per l’epoca: 93.000 miliardi di tasse, con in aggiunta il prelievo forzato del 6 per mille su tutti i conti correnti bancari italiani, considerato il vero e proprio «scontrino finale» di Tangentopoli. Si attuò la privatizzazione di quattro importanti aziende pubbliche – Enel, Eni, INA e IRI – e a questo proposito l’ex presidente Consob Guido Rossi dichiarò: «Senza Mani pulite non ci sarebbe stata la svolta delle privatizzazioni e l’Italia non sarebbe uscita dal suo sistema di “capitalismo senza mercato”». (wikipedia, “Mani Pulite”)
Missione compiuta.
Sfruttando le informazioni riservatissime di cui disponeva, lo Squalo Globale Soros speculò sulla lira il 16 settembre 1992, in cui vennero bruciati, a causa dell’insipienza di Ciampi,quasi 50 miliardi di dollari in valute di pregio. Il filantropo di origini ungheresi intascò oltre un miliardo di dollari, che divennero quasi tre assommando anche la speculazione sulla sterlina.
Di Pietro, nominato del 2006 Ministro delle Infrastrutture, voleva irrazionalmente costruire innumerevoli rigassificatori per approvvigionarci massicciamente dell’inquinante shale gas Amerikano, il cui costo era già allora dalle 5 alle 7 volte superiore rispetto al gas russo, tunisino o libico. Il Di Pietro era un russofobo e antiputiniano della primissima ora.
Guarda caso, dopo l’attacco della Wehrmacht-NATOalla Libia di Gheddafi del 2011 abbiamo perso sia il petrolio che il gas libico e nel 2022, grazie alla guerra russo-ucraina attizzata dai NaziDEM di DEMentia Joe Biden, abbiamo perso progressivamente il gas russo fino al bombardamento dei Nord Stream ordinato direttamente da Creepy Joe.
Nel video che segue la Dem-On Khillary Clinton ride sgangheratamente dell’atroce morte di Mu’ammar Gheddafi.
In pochi ricordano che in una intervista ad Antonio Di Pietro ad Adnkronos, 19 agosto 2006, l’ex ministro, già in accordi con gli Stati Uniti per ricevere il gas da scisto, il famigerato shale gas, aveva dichiarato che l’Italia aveva bisogno di undici rigassificatori, per ridurre la dipendenza dal gas russo e tunisino. In seguito l’ex ministro Pecoraro Scanio aveva annunciato che il piano dei rigassificatori doveva essere ridimensionato a quattro navi. (farodiroma.it)
Diego Fusaro accusò successivamente Mani Pulite di essere stato un golpe giudiziario pro domo Americana, causando un grave malore al Di Pietro che, a dire del filosofo, nella sua furia inconsulta, tentò addirittura di mettergli le mani addosso prima di crollare al suolo.
Fusaro: “Di Pietro dietro le quinte ha avuto un malore ed è crollato a terra dopo la nostra discussione” - Il Fatto Quotidiano
“Finita la trasmissione ‘L’aria che Tira’, il signor Di Pietro dietro le quinte si è infuriato e ha continuato a inveire e sbraitare contro il sottoscritto, il quale con olimpica compostezza ha ribadito fermamente che Mani Pulite fu un colpo di Stato. Purtroppo poi si è accasciato a terra perché ha…
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Il desolante risultato finale è che 60 anni dopo l’attentato ad Enrico Mattei, con una bomba attivata dalla Mafia su mandato degli USA, siamo tornati totalmente dipendenti (rectius: schiavi) delle fonti energetiche americane, tanto che persino l’ENI è in gran parte detenuta dai Fondi-Avvoltoio (BlackRock, Vanguard, State Street).
TORNIAMO ALLE DIOSCURE MELONI-SCHLEIN
Meloni e Schlein hanno molte più affinità di quanto non appaia superficialmente. Entrambi i loro partiti – e gran parte dei loro elettori – sono odiatori col Rolex al polso dei poveri, turbocapitalisti eiper-atlantisti, per nulla sovranisti (Orbán e Le Pen sono gli unici veri Sovranisti europei), subordinati al bellicismo apocalittico di DEMentia Joe Biden fino al masochismo e avversatori del Cristiano Vladimir Putin.
Nel passaggio dagli strati popolari della popolazione al ceto medio riflessivo, salendo nella scala sociale, sale anche l’adesione ad una guerra punitiva nei confronti della Russia.
Il ceto medio riflessivo e la guerra
Possiamo ormai dire che l’imbarbarimento di gran parte della piccola borghesia italiana, il cosiddetto ceto medio riflessivo, è un fatto compiuto.
Mentre i bassi strati della popolazione rimangono in qualche modo consapevoli che nessuno ha da guadagnare dall’acuirsi del conflitto, man mano che si sale nella scala sociale l’adesione ad una guerra punitiva nei confronti della Russia aumenta a dismisura.
Persone un tempo ragionevoli e posate ora si scagliano con violenza inusitata non solo contro Putin, ma anche contro coloro che osano associarsi alla richieste di un’indagine indipendente sui fatti dell’attentato al Nord Stream, per esempio: “cosa c’è da capire?”, urlano dalle loro bacheche di guerra, additando chi chiede indagini come un collaborazionista putiniano. […]
La guerra tramite propaganda è lo strumento democratico per eccellenza, modellato per dominare la mente delle masse [mass-mind]- la “volontà generale” di Rousseau.
I suoi obiettivi sono: (1) stimolare la coscienza collettiva sul fronte interno; (2) guadagnare il supporto della mente delle masse di nazioni neutrali; e (3) sovvertire la mente delle masse nel fronte interno del nemico.
Il primo si ottiene risvegliando gli istinti tribali latenti nell’uomo, trasformando il nemico in un demonio in modo da focalizzare tali istinti. […]
“Una delle rivelazioni più spaventose dell’intera guerra”, scrivono Morison e Commager, ‘era la facilità con cui la tecnica moderna e la suggestione di massa consentono a un governo di far credere qualsiasi cosa desideri alla sua gente, anche se tale gente è ragionevolmente intelligente e con un background individualistico e democratico.” (Alessandro Ferretti)
I lavoratori sono stati estromessi dall’Agenda delle Dioscure Meloni-Schlein
È doveroso ricordare che Aboubakar Soumahoro ne aveva fatto una sua personale rivendicazione, ribadendo il dritto a essere uguali col possesso di preziosi pellami, abiti griffati, scarpette dai tacchi impervi con le quali scansare le sagome dei villani. […]
Quella che anche nella sua nuova versione è una realtà contraffatta: in essa chi non sa farsi valere è uno sfigato immeritevole, nella quale è doveroso mettere a profitto le prerogative ereditate senza sforzo, nella quale chi è stato prescelto nella lotteria della vita ha diritto di esercitare la sua superiorità, di vantarsene immune ed impunito, nella quale chi non trova lavoro è un parassita da sottoporre a pubblico anatema, mentre élite unitarie nell’adesione a una ideologia perversa ci impone riti penitenziali e sacrificali. Oggi è un Primo maggio di lacrime e sangue: il lavoro è stato espropriato di diritti, prerogative, sicurezze, valori, quelli del riscatto, della dignità, della giustizia e dell’uguaglianza. E il nemico è sempre lo stesso qualsiasi siano la divisa che indossa, la bandiera che inalbera, i generali che fa scendere in campo. (segue link)
Primo maggio da Vogue | il Simplicissimus
Anna Lombroso per il Simplicissimus È doveroso ricordare che Aboubakar Soumahoro ne aveva fatto una sua personale rivendicazione, ribadendo il dritto a essere uguali col possesso di preziosi pellami, abiti griffati, scarpette dai tacchi impervi con le quali scansare le sagome dei villani. In realtà…
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ilsimplicissimus2.com
È proprio così, i traits d’union delle Dioscure italiche non mancano affatto: Aporafobia, Antioperaismo, Bideno-Sorosismo, Zelenskysmo e propaganda bellicista, «Putin è Fascista!».
Uno dei principali refrain dell’attuale esecutivo è di essere il governo “del merito”, tanto da denominare l’Istruzione come Ministero dell’Istruzione e del Merito.
C’è da chiedersi quale sia l’ermeneutica che l’attuale Destra dà a siffatto etimo, considerando che tutte le nomine di manager e figure apicali sono state improntante più sulla viciniorità che sulla competenza o sul merito,
La giovane figlia di Milly Carlucci sarà certamente degna di entrare nel Consiglio di amministrazione di Terna, anche se suona strano l’improvviso sorpasso su decine di manager ed esperti di energia. Non risulta, infatti, che la rampolla ne sappia molto di tralicci, allo stesso modo del nuovo Ad della stessa società pubblica, Giuseppina Di Foggia, che fino a due giorni fa si occupava di telefonini e non di alta tensione.
Evidentemente, il governo che ha creato il Ministero del merito vede “meriti” che ai comuni mortali sfuggono, ed è da maliziosi pensare che nell’ultimo giro di nomine l’unico merito che ha contato davvero è stato quello di saper saltare sul carro delle destre. Niente di nuovo rispetto agli anni in cui ha comandato la sinistra, ma stavolta con un bel problema in p
Se il Paese è ridotto così male (ieri abbiamo toccato il record storico del debito) è per l’assenza di una strategia industriale. E malgrado il rischio di perdere i miliardi del Pnrr, questa lacuna cresce. […]
Basti pensare che proprio il Cda in cui entra la figlia della Carlucci, nemmeno trentenne, era guidato dal manager – Stefano Donnarumma – che ha raggiunto il record storico di investimenti nei cavi elettrici, facendo partire un collegamento titanico tra Italia e Africa per scongiurare nei prossimi decenni la crisi energetica dell’ultimo anno.
La giovane figlia di Milly Carlucci è stata chiamata ad entrare nel nuovo Consiglio di amministrazione di Terna.
Nel frattempo la trasmissione “Non è l’Arena” condotta da un giornalista capace come Massimo Giletti è stata sospesa dal patron di La7 Urbano Cairo, probabilmente per impedire rivelazioni scottanti su Forza Italia e Silvio Berlusconi.
Massimo Giletti ha raccontato ai pm di Firenze che Salvatore Baiardo [uomo dei Graviano] gli mostrò una foto nella quale, a suo dire, erano ritratti insieme il generale dei carabinieri Francesco Delfino, l’allora imprenditore Silvio Berlusconi, e il boss – probabilmente latitante allora – Giuseppe Graviano. Indubbiamente una foto scoop, se vera: un generale dell’Arma passato anche dai Servizi segreti, l’uomo più ricco e potente d’Italia e il boss che ha concepito assieme a Totò Riina le stragi del 1992 e 1993, quelle nelle quali sono morti bambini innocenti e magistrati eroi come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Niente male. I tre, secondo la ‘didascalia’ orale, riferita da Giletti ai pm come un de relato di Baiardo, stavano seduti da qualche parte. Furono ritratti di nascosto da qualcuno. Chissà chi. Comunque, secondo Giletti, poteva esserci sotto un ricatto. (il Fatto Quotidiano, segue link).
“Baiardo mi fece vedere una foto di B. con Graviano” - Il Fatto Quotidiano
La7 cancella l’Arena di Giletti. Tre ipotesi sul siluro di Cairo Massimo Giletti ha raccontato ai pm di Firenze che Salvatore Baiardo gli mostrò una foto nella quale, a suo dire, erano ritratti insieme il generale dei carabinieri Francesco Delfino, l’allora imprenditore Silvio Berlusconi, e…
A detta del Procuratore Nino di Matteo,
“Questoè un vero e proprio ricatto, nemmeno troppo celato. È ancora più preoccupante, perché Berlusconi è parte importante della maggioranza di governo e quindi il ricatto nei suoi confronti rischia di coinvolgere il Governo. Ma d’altra parte, anche se il Paese non lo deve ricordare, non possiamo dimenticare quanto emerge dalla sentenza definitiva di condanna di Marcello Dell’Utria proposito dei risalenti e molto duraturi rapporti di Silvio Berlusconicon le allora più potenti famiglie mafiose di Cosa nostra. Quei fatti rappresentano una spada di Damocle sulla testa di un importante esponente politico, di un leader di una fazione politica, ma è una spada di Damocle che la politica tutta preferisce ignorare”. Infine Di Matteo ha parlato di un altro argomento d’attualità come le continue riforme della giustizia proposte dagli ultimi due governi: “La riforma Cartabia e le riforme preannunciate dal ministro Nordio vanno nella stessa direzione, che non è quella di rendere più veloce la giustizia, ma è quella di renderla sempre più debole e con le armi spuntate nei confronti delle manifestazioni criminali tipiche dei colletti bianchi. La riforma Cartabia ha aperto il varco: le riforme di Nordio darebbero la spallata finale al sistema, con grave pregiudizio non solo per le vittime dei reati, ma per tutti i cittadini che ancora si aspettano verità e giustizia dalla magistratura”.
“Ministro Cartabia e ministro Nordio. Governo Draghi e Governo Meloni. Per me si muovono nella stessa direzione – ha detto Di Matteo – E la direzione è quella di ridimensionare l’indipendenza della magistratura per potere controllare direttamente o indirettamente il suo operato. Un sistema di potere che ha la grave responsabilità di non applicare i principi costituzionali, oggi intende blindarsi, vuole essere affrancato ora e in futuro da ogni possibile controllo della magistratura e magari anche dei giornalisti d’inchiesta. Vuole una magistratura collaterale, debole con i forti, asservita e governata dalle stesse logiche e dinamiche opportunistiche del potere politico ed economico”. Quindi ha concluso: “La riforma Cartabia e le riforme che il nuovo governo ha in cantiere disegnano una magistratura dominata dal carrierismo, dall’attenzione soltanto ai numeri e alle statistiche, da un atteggiamento burocratico che la tenga lontana dalle grandi inchieste sulla criminalità del potere. Una magistratura che si lasci definitivamente alle spalle la stagione delle grandi inchieste su mafia e politica, la stagione dei maxi processi, delle indagini sulle stragi e sui mandanti delle stragi. Io credo che opporsi con tutte le nostre forze a questa vera e propria restaurazione costituisca per noi un dovere e una battaglia di libertà e democrazia”. (Giorgio Bongiovanni, “Di Matteo: da Graviano e Baiardo un ricatto a Berlusconi che può coinvolgere il Governo”, Antimafiaduemila.com)
La Sinistra Mondiale di sgoverno, quella dei NaziDEM bellicisti capitanati da JoeBiden detto DementiaJoe è in piena putrescenza, grazie anche all’acido ideologico prodotto dai Circuiti LatomisticiContro-Iniziatici e dalla cabalista e mondialista Fabian Society, che hanno contaminato nel tempo e fatto marcire tutte le fondamenta della Vera Sinistra, la Sinistra anticapitalista antiliberista antifascista anti-UE anti-atlantista, una ridotta in continua contrazione ormai difesa solo da pochi veri filosofi, come Preve (defunto), Fusaro o Žižek.
Insomma, con l’apogeo della cosmopolitizzazione, l’uomo non diventa il fantomatico «cittadino del mondo», secondo la chimera delle anime belle del globalismo. Al contrario, si muta, in quanto individuo monadico, in una repubblica a sé stante, in conflitto concorrenziale con tutte le altre.Si eclissa «l’amor di patria» e le patrie, anziché risolversi in una più grande nazione estesa quanto il pianeta, «si sono divise in tante patrie quanti sono gli individui»: la riunione universale del genere umano, promessa dal discorso del cosmopolita, si rovescia dialetticamente nella separazione individuale, coessenziale all’atomismo della società del libero mercato.Ancora, l’ostilità tra le patrie sparisce, sì, ma non nel senso di una sua neutralizzazione: semplicemente si trasla sul piano individuale, secondo la figura dell’hegeliano «sistema dell’atomistica» e dell’hobbesiano bellum omnium contra omnes degli atomi che competono nel piano liscio dell’unico mercato senza frontiere. Così inteso, lo spazio cosmopolitizzato non è «una casa per tutti, ma un mercato per ciascuno». (Diego Fusaro, “Glebalizzazione. La lotta di classe al tempo del populismo”, Rizzoli)
I mondialisti Mitterand, Blair e Clinton inaugurarono la cosiddetta “Terza via al Socialismo”, in realtà una manipolazione della Massoneria deviata (a partire dal Fabianesimo fino ad arrivare alle LuciferisteUr-Lodges Three Eyese Hathor Pentalpha) dopo il crollo del Katechon sovietico, al fine di depotenziare l’afflato rivoluzionario e sociale dei Partiti Comunisti occidentali e convertire tutti i cittadini dell’Uccidente Marcescente al Genderismo, al Wokismo, alla Cancel Culture, all’oikofobia, alla mercificazione dei Valori, al Dirittumanismo, al Migrazionesimo Sorosiano, alla Glebalizzazione.
La Fabian nasce 137 anni fa, il 4 gennaio del 1884 in un ristorante di Londra. Ha lo status di semplice associazione, priva di personalità giuridica, ma i suoi membri sono ancora oggi molto influenti e dentro ai sistemi di comando di mezzo mondo, dove dettano le principali parole d’ordine dell’establishment.
Ad esempio, il termine Nuovo Ordine Mondiale (New World Order), che abbiamo sentito riecheggiare tante volte in questi ultimi vent’anni, è di loro conio. New World Order è il titolo del saggio di uno dei fabiani più illustri: Herbert George Wells. In questo libro del 1940, a pochi mesi dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, lo scrittore, quattro volte candidato al premio Nobel, vagheggia un governo mondiale socialista fondato sul primato della scienza.
È […] questa la via attraverso la quale i fabiani intendono imporre una dittatura collettivistica: uno Stato socialista mondiale che stabilisca il nuovo ordine.
Vogliono instaurare un socialismo guidato da una ristretta aristocrazia del potere, ma non attraverso un atto rivoluzionario immediato quanto piuttosto attraverso il gradualismo, un prendere il potere un po’ alla volta, con riforme da attuare inserendosi man mano nei gangli delle istituzioni esistenti, trasformandole, in modo quasi impercettibile, dall’interno.
Solo quando si saranno realizzate le condizioni ottimali, allora occorrerà dare la zampata finale, colpire duro e, se necessario, usare anche la violenza per completare l’opera […]
Lasciamo ancora la parola a [Paolo] Mazzarenghi, che inquadra i legami internazionali dei fabiani:
«Occupandosi di temi di politica internazionale, i leader fabiani manifestano l’aspirazione a uno Stato mondiale a guida tecnocratica – del quale l’impero britannico doveva essere il germe -, incaricato di amministrare pianificatamente le risorse materiali e umane del pianeta.
Meritano di essere segnalati – e di essere investigati – i rapporti di contiguità, quando non di filiazione, fra i fabiani e i circoli mondialisti anglosassoni, come il britannico Royal Institute of International Affairs e lo statunitense Council on Foreign Relations, costituitisi attorno al 1920 e tuttora operanti e imperanti. (Davide Rossi, “La Fabian Society e la pandemia. Come si arriva alla Dittatura”, Arianna Editrice)
L’alchimistica Opera al Nero(Nigredo) – in questo caso fine a se stessa, mera putrefazione materica, senza alcuna trasmutazione spirituale – è ormai completata, grazie all’attività dei Democratsstatunitensi e della SinistraUfficiale Uccidentale. Siffatta opera è l’immanentizzazione dell’eschaton cristiano attraverso l’imposizione al Mondo della DEMoniacaideologia Woke-Gender e dell’Imperialismo Unipolare Americano.
Come non mai siamo prossimi all’Ultima Ora e all’Apocalisse.
«Figlioli: è l’ultima ora: e come udiste che verrà l’anticristo, proprio adesso si sono verificati molti anticristi. Da questo conosciamo che è l’ultima ora». (Dalla Prima Lettera di San Giovanni Apostolo, 2,18).
L’ultima ora è un fatto presente perché si è verificata nella storia una serie di fatti che, in qualche modo, la esprime: si tratta della presenza, sempre nell’ambito della storia, di tutto un insieme di germi, di tendenze che in senso opposto alla verità-valore di Cristo, provocano dei «Vuoti» rispetto a questi valori. Queste tendenze, gli «anticristi», possono concretizzarsi, quasi incarnarsi in persone concrete, ma sono, di per sé, delle categorie, dei paradigmi che vanno al di là e al di sopra delle persone che li possono esprimere. (Ugo Vanni, “L’Apocalisse”, EDB)
Le due principali tendenze anticristiche concretizzatesi oggi sono l’ideologia Woke e la Cancel Culture dei DEM di Biden, dei Radical Chic, di Antifal, dei Gretinisti e dei Black Lives Matter, con le conseguenti aggressioni squadristiche alle statue, non solo di Cristoforo Colombo o dei Presidenti Usa, ma anche di Gesù Cristo, della Madonna, di San Michele Arcangelo.
La furia iconoclasta dei DEMoniaci americani ha reso evidente che i loro veri avversari sono, ontologicamente, il Cristianesimo e l’Europa, culla della Religione Cristiana. E, per quanto assurdo possa sembrare, la Civiltà Giudaico-Cristiana Europea viene oggi difesa solo da un autocrate, Putin, mentre i governanti “democratici” europei hanno tradito i loro Popoli e l’Unico e Vero Dio, il Dio Vivente.
Siamo in guerra con la civiltà dell’Anticristo
Ora è il momento per la Russia di dire al popolo e al mondo per quali valori stiamo combattendo e quali ideali stiamo sostenendo. È strano che nessuno abbia provato a farlo fino ad ora.
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IL TANATOCAPITALISMO DEI SOROI
Il termine Soroiè stato coniato dal Nobel Paul Krugman, proprio per stigmatizzare la postura anomica e aneticadi George Soros e dei suoi comparuzzi oligarchi della Cabala Mondiale.
“Nessuno che abbia letto una rivista d’affari negli ultimi anni può ignorare che in questi giorni ci sono davvero investitori che non solo spostano denaro in previsione di una crisi monetaria, ma effettivamente fanno del loro meglio per innescare tale crisi per divertimento e profitto. Questi nuovi attori sulla scena non hanno ancora un nome standard; il termine che propongo è Soroi“.
La teoria pseudoscientifica del trickle-down (sgocciolamento delle risorse dai ricchi ai poveri) conciona di un’idea di sviluppo economico, in voga soprattutto negli Stati Uniti, che si basa sull’assunto secondo il quale i benefici economici elargiti a vantaggio dei ceti abbienti (in termini di alleggerimento dell’imposizione fiscale) favoriscono necessariamente, e ipso facto, l’intera società, comprese la classe media e le fasce di popolazione più marginali e disagiate. (Wikipedia)
Balle sesquipedali, come dimostra il saggio di Zygmunt Bauman La ricchezza di pochi avvantaggia tutti (falso!)e come viene reso palese dall’evidenza scientifica. Ex plurimis, citiamo La guerra capitalista (Brancaccio et al.), ove gli Autori riprendono il concetto marxiano di Centralizzazione del Capitale e dimostrano, dati alla mano, che nel Paese ove è più estrema la Concentrazione (Centralizzazione) del Capitale, gli USA, il PIL decresce e aumentano esponenzialmente i Poveri.
Una critica al Tanatocapitalismo dei Soroi viene (incredibile!) da uno dei media più Atlantisti d’Italia, il Corriere della Sera.
(Massimo Gramellini – corriere.it) – Sundar Pichai, il ceo della società che controlla Google, nel 2022 ha guadagnato 226 milioni di dollari.
Pichai sarà sicuramente il più formidabile manager del globo, e poiché oggi è un giorno di festa e siamo tutti più buoni, voglio illudermi che non ci sia alcun nesso tra l’entità dei suoi compensi e il recente licenziamento di dodicimila persone nell’azienda da lui guidata. Resta quel dato abnorme, disarmonico e potenzialmente foriero di disastri, come tutte le cose disarmoniche e abnormi. Da Platone a Olivetti, le menti più sagge di ogni epoca si sono sempre poste il problema di stabilire una relazione non sproporzionata tra lo stipendio dei capi e quello dei sottoposti: sette a uno, dieci a uno, dodici a uno. Non è certo un sintomo di comunismo, semmai di capitalismo intelligente, attento a evitare gli eccessi per puntellare la sua miglior garanzia di durata: l’esistenza di un ceto medio che si senta parte del sistema e perciò abbia qualcosa da perdere da un suo eventuale crollo. Invece negli ultimi decenni quella relazione è diventata di mille, diecimila, centomila a uno: a volte anche a zero. Il meccanismo dei premi in azioni, magari collegati a tagli di personale, ha preso il sopravvento, contribuendo a creare una ristrettissima Superclasse di semidei che tiene per sé tutte le fette della torta, non lasciando più alla massa impoverita neppure le briciole. E la storia ci insegna che le aristocrazie dominanti si sono sempre estinte in seguito a un’indigestione.
I Soroi sono un’immondaKakistocrazia Amerikana destinata ad essere presto schiacciata, sotto il suo stesso peso, dall’avidità.
Nei 35 anni successivi al crollo dell’Unione Sovietica, gli Stati Uniti si sono crogiolati nella convinzione, errata, di aver sconfitto il rivale. […] Gli Stati Uniti sono certamente riusciti a vassallizzare l’Europa Occidentale e Centrale, ma oggi sono costretti a fare i conti con gli Stati in precedenza bistrattati, guidati da Russia e Cina.
In questo periodo i Repubblicani e i Democratici hanno fatto spazio a due nuove correnti di pensiero: rispettivamente ai jacksoniani, attorno a Donald Trump, e ai wokisti, puritani senza Dio. Attualmente negli Usa s’intensificano gli spostamenti di popoli. Gli esperti elettorali costatano che molti statunitensi lasciano le regioni woke per raggiungere quelle jacksoniane [8]. Secondo le aziende di traslochi i clienti lasciano le grandi città per spostarsi in città più piccole, dove la vita è meno cara e più gradevole. Ma tutte notano anche che sempre più spesso i clienti avanzano una nuova motivazione: si spostano per riunirsi a parte della famiglia. Un fenomeno già rilevato dieci anni fa da Colin Woodard: gli statunitensi tendono a raggrupparsi per comunità di origine. I promotori immobiliari rilevano da parte loro il moltiplicarsi di quartieri protetti (Gates communities): i clienti si raggruppano con gente a loro simile, proveniente dalla medesima cultura e appartenente alla stessa classe sociale; spesso si dichiarano preoccupati dell’aumento dell’insicurezza e accennano alla possibilità di una guerra civile.
LA CADUTA DELL’IMPERO AMERICANO. DAL VANGELO SECONDO FRATER KRUGMAN. In un recente articolo sul New York Times, Paul Krugman afferma che è imminente la caduta dell’Impero Americano. Solo otto anni fa aveva affermato che l’Impero Americano era in declino, ma non era l’Antica Roma.
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www.isoladiavalon.eu
IL DARWINISMO SOCIALE
Il Darwinismo sociale e l’Eugenismo sono figli del Fabianesimo “Democratico”, non del Nazifascismo. Come si avvide Karl Marx, il Darwinismo dava sostegno “scientifico” al Capitalismo Predatorio e Satanico angloamericano oggi imperante in Uccidente e giustificava – come giustifica ancor oggi – le diseguaglianze sociali. Se sei ricco hai il diritto di calpestare gli altri, se sei povero devi toglierti di mezzo e smettere di produrre CO2 col tuo fetido respiro…
Il darwinismo sociale è una corrente di pensiero i cui sostenitori applicano allo studio delle società umane i principi darwiniani della «lotta per la sopravvivenza» (struggle for life and death) e della selezione naturale del più adatto, sostenendo che questi debbano essere la regola delle comunità umane. Si tratta di una corrente delle filosofie della vita sviluppata a partire dalla seconda metà del XIX secolo a opera di alcuni pensatori della corrente filosofica del positivismo, in particolare Herbert Spencer (1820-1903), e per tal motivo chiamata anche spencerismo sociale. La locuzione è rimasta nell’uso corrente soprattutto con significato polemico per indicare teorie razziste usate per esempio anche nel periodo del colonialismo. (wikipedia)
Avviene una selezione nell’interno della società umana, come nel mondo animale. I «migliori», i ricchi capitalisti, devono sopravvivere vivendo come divinità, a scapito dei poveri, i quali devono accettare la sterilizzazione e l’eutanasia per il bene dell’Umanità (sic!).
Le teorie razziali basate sulla discriminazione in base al censo sono figlie proprio del Movimento Fabiano. Margaret Sanger, nota Fabiana e simpatizzante del Ku-Klux-Klan, riteneva che i poveri andassero segregati e sterilizzati:
Ricordiamo che, sulla scia del darwinismo sociale propugnato da sir Francis Galton, all’inizio del XX secolo guadagnarono molta popolarità le Società di Eugenetica che, negli Stati Uniti così come nel Nord Europa, ben presto saranno le artefici di leggi che imporranno la sterilizzazione obbligatoria per gli “insani”. E sono proprio queste società che porranno le basi culturali – ed economiche – che porteranno agli esperimenti della Germania nazista. […]
In uno dei suoi libri più importanti “The Pivot of Civilization” (1920,Il fulcro della civilizzazione), la Sanger se la prende con i «filantropi», che prestano assistenza gratuita alle donne povere incinte, perché costringono «gli elementi più sani e più normali del mondo a prendersi il peso della fecondità irrazionale e indiscriminata degli altri…». E ancora avverte del pericolo che «gli abitanti dei quartieri poveri, che si moltiplicano come conigli, debordino dai confini dei loro quartieri o dei loro paesi e trasmettano ai migliori elementi della società le loro malattie e i loro geni di qualità inferiore».
E questi poveri da segregare e sterilizzare sono nella quasi totalità appartenenti a minoranze etniche. Per cui fin da subito le campagne per portare la contraccezione e poi l’aborto si concentrano nei quartieri dove prevalente è la presenza di neri e ispanici, oltre alle altre minoranze etniche. Stessa cosa vale a livello internazionale, dove l’IPPF agisce quasi esclusivamente nei paesi in via di sviluppo. (Riccardo Cascioli, la Nuova Bussola Quotidiana)
Il Partito Democratico USA, come il Labour Party, trova il suo humus e il suo fondamento ideologico-politico nel Darwinismo Sociale. Costoro sono gli Eletti, gli Optimates, gli Epistocrati, solo essi sono sempre nel giusto. E non c’è alternativa (There Is No Alternative) al “miglior” sistema economico di tutti i tempi: il Capitalismo Totalitario Necroliberista Uccidentale.
Lev Trotsky pensava [rettamente] che il fabianesimo fosse un subdolo tentativo di salvare il capitalismo dalla furia della classe operaia. Ha scritto: «in tutta la storia del movimento laburista britannico vi è stata pressione da parte della borghesia sul proletariato attraverso l’uso di radicali, intellettuali, salotto e chiesa socialisti, e owenisti, che respingono la lotta di classe, difendono i principi di solidarietà sociale, predicano la collaborazione con la borghesia, imbrigliano, e indeboliscono politicamente l’avvilito proletariato.» (Wikipedia)
Come abbiamo visto, se sei povero sei «cattivo o coglione». E questo vale sia per la Sinistra Uccidentale Dirittumanista che per la Destra Uccidentale Fascio-atlantlantista.
SINISTRA O DESTRA STESSA MINESTRA
La realtà del “Sogno Occidentale” (rectius: “Sogno Americano”) è questa:
— pocalypsis pocalypseos (@apocalypseos) April 8, 2023
Le città governate dalla Sinistra Uccidentale espellono dai propri centri non solo i poveri ma anche il ceto medio, come denuncia la radical chic Selvaggia Lucarelli, la quale afferma che, pur essendo «più che benestante», non ha la possibilità di acquistare un appartamento decente anche nei quartieri semiperiferici di Milano.
Repetita Juvant. Se la Sinistra Uccidentale Italiana avversa platealmente i Poveri, non è che l’attuale Governo sia amico dei Poveri e Nemico dei Ceti Ricchi Parassitari. Tutt’altro.
Tutto cambia perché nulla cambi. (Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il “Gattopardo”)
Icastico il saggista P. Pellizzetti sul Fatto,
“Perché Giorgia Meloni ce l’ha così tanto con i poveri?” si chiedeva la settimana scorsa Andrea Scanzi nel suo giornaliero commento in streaming. E si dava una risposta riprendendo l’analisi di Marco Revelli, apparsa sul Fatto cartaceo qualche giorno prima: secondo questa Destra, per i poveri l’ascensore sociale prevede solo la funzione di farli ulteriormente sprofondare.[…]
Mentre – per quanto riguarda l’attuale crociata contro i “paria”, variamente definiti “inferiori”, “sfigati” (copy Matteo Renzi) o “sdentati (copy François Hollande), comunque “poveracci” – la figura allegorica più confacente sarebbe un’altra: quella del muro divisore che impedisca qualsivoglia commistione tra i reietti e chi intende tenerli separati dal resto della società.
Ovverossia l’intento dell’operazione discriminatoria, perseguita con estrema determinazione, è soprattutto rivolto a svolgere la funzione protettiva da sgraditi contatti dei ceti immediati sovrastanti con questi “scarti” disprezzati. Per definizione, brutti, sporchi e cattivi. Canagliume. Più chiaramente: evitare il pericolo che sia la piccolissima borghesia a precipitare nella moltitudine indifferenziata del popolo, così perdendo la propria identità distintiva. I penultimi ossessionati dal mantenimento delle distanze dagli ultimi, quale tutela di una sorta di minimale superiorità a cui aggrapparsi nella difesa di una precaria demarcazione cetuale. Per dirla con Pierre Bourdieu, “affermare la posizione che si occupa nello spazio sociale come rango da conservare o distanza da mantenere”. A qualunque costo.
Del resto un sentire che marchia il Novecento, se è vero che le insorgenze reazionarie – dal Fascismo al Nazismo – hanno certamente trovato i propri finanziatori nelle classi agiate finanziario-imprenditoriali (i siderurgici della Ruhr per Adolf Hitler o gli agrari e gli industriali lombardi per Benito Mussolini) ma la loro diffusa manovalanza è sempre stata reclutata nelle file del ceto medio-basso. E – piaccia o non piaccia – il gruppo dirigente che Giorgia Meloni ha traghettato nelle stanze del Potere reca evidentissime le stigmate di questa bassa medietà originaria. A partire dalla stessa capofila: la puffetta mannara dalla voce baritonale, cresciuta nel semi-popolare quartiere romano della Garbatella. (segue link)
Blog | L’odio verso i poveri di questo governo ha radici nella nostra storia - Il Fatto Quotidiano
“Secondo questa Destra, per i poveri l’ascensore sociale prevede solo la funzione di farli ulteriormente sprofondare”
In Italia un giovane su quattro è a rischio povertà. Dal 1990 a oggi l’Italia è l’unico Paese Ocse in cui i salari non solo non sono aumentati, ma sono addirittura crollati: -2,9%. Nel 2022 erano più bassi del 12% in termini reali rispetto al 2008, secondo quanto affermato dal Global Wage Report 2022-23 dell’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro). E negli ultimi anni, a una situazione già nera, si è aggiunto il boom dei prezzi, che ha fatto crollare il potere d’acquisto di lavoratori e lavoratrici.
Il quadro, insomma, ci restituisce un’Italia dai bassi salari, che non aumentano – anzi diminuiscono! – e con un’inflazione che li attacca ulteriormente.
Tra i banchi del governo, però, pare non se ne sia accorto nessuno. Vivono, probabilmente, su un altro pianeta. L’estrema destra di governo è, infatti, ferocemente contraria all’introduzione di qualsiasi forma di salario minimo. In questa battaglia si trova, guarda caso, dallo stesso lato della barricata di gran parte dell’imprenditoria italiana, della quasi totalità del potere mediatico e di quei “poteri forti”, che a parole Meloni, Salvini & Co. combattono, ma di cui condividono praticamente ogni progetto. (Giuliano Granato, portavoce di “Potere al Popolo”)
Non obliamo che è stata proprio la Sinistra italica a liquidare definitivamente con Amato, nel luglio del 1992, la “Scala Mobile” e ad assestare le mazzate finali ai lavoratori italiani con l’approvazione della peggiore riforma pensionistica del Mondo, la Riforma Fornero (2011) e il renziano Jobs Act (2014).
Favorendo il ceto imprenditoriale italiota – il più parassitario dell’Uccidente – con CCNL vergognosi (stilati con la indecente complicità della triplice confederale CGIL-CISL-UIL), non ostacolando l’evasione fiscale e fiscalizzando i debiti di grandi capitalisti (De Benedetti, Zunino, Punzo, Mezzaroma…) caricandoli sul groppone di MPS, sottacendo poi dei lucrosissimi asset svenduti (“Privatizzazioni”) come Telecom ai “Capitani Coraggiosi” Colaninno e Tronchetti Provera, per non parlare di Autostrade Per l’Italia letteralmente regalata ai Benetton e ricomprata a peso d’oro da Draghi & Co. che hanno corrisposto ad Atlantia dei Benetton oltre 9 miliardi di euro, pur non essendo stata effettuata in 25 anni alcuna vera manutenzione, come si evince dalle tragedie di Avellino e Ponte Morandi (e tutti i viadotti e tunnel crollati).
Autostrade, trionfo Benetton: 9,3mld dallo Stato. Pagheranno gli automobilisti
La famiglia ex proprietaria ha dovuto pagare solo 580 mln per la ricostruzione del ponte Morandi. Un grande affare che costerà caro a chi viaggia
E la Destra, che usa un linguaggio d’antan contro i percettori del Reddito di Cittadinanza definiti Poltronisti (che ricorda tanto i Panciafichisti di Mussolini), per non essere da meno, si appresta ad erogare 15 miliardi di euro per il Ponte sullo Stretto, che non verrà mai completato, ma tornerà utile ad arricchire i Soliti Noti e le Mafie. E non solo.
L’esecutivo pro tempore si dimostra, ça va sans dire, servo dei Bideno-Sorosiani. Il Ponte sullo Stretto lo vuole la NATO (cioè l’aggressivo braccio armato dell’Impero Nazista Americano).
Nella relazione presentata alle Camere il 31 marzo scorso dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini (di concerto con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti) si legge alle pagg. 1-2 che “Il Ponte sullo Stretto costituisce inoltre un’infrastruttura fondamentale rispetto alla mobilità militare, tenuto conto della presenza di importanti basi militari NATO nell’Italia meridionale”.
Non possiamo ancora una volta che ribadire quanto abbiamo più volte denunciato in passato: il Ponte sullo Stretto di Messina non è solo un’infrastruttura devastante dal punto di vista sociale, economico e ambientale ma è anche il cavallo di Troia per legittimare l’ulteriore escalation del processo di militarizzazione e riarmo della Sicilia e del Mezzogiorno d’Italia, accelerando la conversione del territorio in piattaforma avanzata per le operazioni di guerra e distruzione del pianeta.
Ma
[quanto] l’idea-Ponte sia fragile in termini bellico-militari è stato rilevato durante le audizioni alla Camera dei deputati dal professore Michele Calvi, ordinario di Tecnica delle costruzioni presso lo IUSS – Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia (seduta del 18 aprile). Nonostante i SìPonte abbiano da sempre decantato le presunte caratteristiche di resistenza dell’infrastruttura ad un’esplosione nucleare, il professore Calvi ha espresso una certa perplessità sulla tenuta del Ponte nel caso in cui vi si schiantasse contro un aereo di piccole dimensioni.
E i costi sociali-politici ed economici per difendere il Ponte indifendibile? Mai analizzati e quantificati eppure basterebbe riprendere i suggerimenti proposti dall’Esercito italiano oltre 35 anni fa per rendersi conto della sua assoluta insostenibilità finanziaria. Batterie di missili terra-aria e sistemi radar da installare a protezione dello Stretto, rafforzamento del dispositivo navale e dei sottomarini militari nelle acque dello Ionio e del basso Tirreno, attivazione di cellule di pronto intervento aereo negli scali di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Sigonella, corpi d’élite anti-terrorismo e agenti 007 sparsi a destra e manca tra Scilla e Cariddi, ecc., ecc.: queste le draconiane misure individuate, con la contestuale riduzione ai minimi termini delle libertà individuali e degli spazi di agibilità politica per le popolazioni dello Stretto. Costi inestimabili e inaccettabili che rendono ancora più inaccettabile e incompatibile il Ponte sullo Stretto.
Gli squadristi Bideno-Sorosiani, nella loro DEMoniaca corsa verso la Terza Guerra Mondiale vagheggiata dai Servi di Satana, stanno innescando una Guerra Civile Americana che appare sempre più inevitabile. I Dem-On contro i Veri Cristiani.
Come scrive Politico, la possibilità della deflagrazione di una nuova guerra civile è sempre più palese negli Stati Uniti a causa delle politiche DEMenziali dei Woke-DEM, ma diventa un rischio sempre più palpabile anche in Italia: se si continua con i tagli draconiani al welfare, con la nazistica distopia delle auto Green e delle case Green, la stragrande maggioranza degli Italiani non potrà più permettersi né auto, né casa, né una vita. In Italia le rivolte scoppiano quando tutti finalmente comprendono di non avere più niente da perdere. Purtroppo quasi sempre quando è ormai troppo tardi per opporsi con efficacia alle folli dittature, come quella della UE.
Difendi la tua casa: no alla follia EU sulle “Case Green” - Korazym.org
La “Direttiva sulle Case Green” costringerà a spese folli per rendere le case “più ecologiche” secondo gli assurdi criteri del fanatismo ambientalista.
DIFENDI LA TUA CASA: No alla Direttiva UE sulle “Case Green”!
L’Unione Europea vuole approvare la cosiddetta “Direttiva sulle Case Green”, che ci obbligherà per legge a pagare costosissime ristrutturazioni per 
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Ma è inutile aspettarsi una resipiscenza da parte delle DEMenti Giovani Generazioni e di altrettanto dissennati Over-50.
Nella terminologia del diritto penale, il complice è colui che ha posto in essere una condotta che di per sé non costituisce reato, ma che contribuisce all’azione delittuosa di un altro soggetto, il reo. Noi ci siamo trovati e ci troviamo di fronte a individui – anzi a un’intera società – che si è fatta complice di un delitto il cui il reo è assente o comunque per essa innominabile. Una situazione, cioè, paradossale, in cui vi sono solo complici, ma il reo manca, una situazione in cui tutti – che si tratti del presidente della Repubblica o del semplice cittadino, del ministro della salute o di un semplice medico – agiscono sempre come complici e mai come rei. Credo che questa singolare situazione possa permetterci di leggere in una nuova prospettiva il patto hobbesiano. Il contratto sociale ha assunto, cioè, la figura – che è forse la sua vera, estrema figura – di un patto di complicità senza il reo – e questo reo assente coincide con il sovrano il cui corpo è formato dalla stessa massa dei complici e non è perciò altro che l’incarnazione di questa generale complicità, di questo essere com-plici, cioè piegati insieme, di tutti i singoli individui. Una società di complici è più oppressiva e soffocante di qualsiasi dittatura, perché chi non partecipa della complicità – il non-complice – è puramente e semplicemente escluso dal patto sociale, non ha più luogo nella città. […]
Io non posso più, di fronte a un giurista o a chiunque denunci il modo in cui il diritto e la costituzione sono stati manipolati e traditi, non revocare innanzitutto in questione il diritto e la costituzione. È forse necessario, per non parlare del presente, che ricordi qui che né Mussolini né Hitler ebbero bisogno di mettere in questione le costituzioni vigenti in Italia e in Germania, ma trovarono anzi in esse i dispositivi di cui avevano bisogno per istaurare i loro regimi? È possibile, cioè, che il gesto di chi cerchi oggi di fondare sulla costituzione e sui diritti la sua battaglia sia già sconfitto in partenza. Se ho evocato questa mia duplice impossibilità, non è infatti in nome di vaghi principi metastorici, ma, al contrario, come conseguenza inaggirabile di una precisa analisi della situazione storica in cui ci troviamo. È come se certe procedure o certi principi in cui si credeva o, piuttosto, si fingeva di credere avessero ora mostrato il loro vero volto, che non possiamo omettere di guardare.
Io ritengo di non aver nulla a che spartire con chi ha imposto – o da pecora panglossiana accettato, sottomettendosi, pur con atroci dubbi –, i vaccini sperimentali genici imposti coartatamente, come non ho niente a che spartire con chi, violando la Costituzione, appoggia militarmente un corrottissimo regime neonazista qual è quello ucraino, solo per favorire gli interessi geopolitici ed economici dell’Impero del Male Amerikano. Interessi che, è giusto sottolineare, sono contrapposti a quelli del Popolo Italiano.
Non voglio avere nulla a che fare con quelli che, nella particolare tassonomia umana declinata dal boss don Mariano al Capitano Bellodi in quel capolavoro che è Il giorno della civetta di Sciascia, vengono definiti i pigliainculo.
Pecore, Palpatine Draghi e la Kakistocrazia – 4
Pecore, Palpatine Draghi e la Kakistocrazia – 4 Pecore: Ultima puntata di Pecore con il Progetto Pandemie Programmate e la Kakistocrazia di Mario Draghi
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L’ORA DELL’APOCALISSE È ORMAI PROSSIMA
Il serpente di Genesi capitolo 3 era Satana. Satana assunse le sembianze di un serpente, si impossessò di esso, o ingannò Adamo ed Eva facendo loro credere che fosse un serpente a parlargli. I serpenti non possono parlare. L’Apocalisse 12:9 e 20:2 descrive Satana come un serpente. “Egli prese il dragone, il serpente antico, che è il diavolo e Satana, e lo legò per mille anni” (Apocalisse 20:2). “Cosí il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli” (Apocalisse 12:9).
Mentre la Bibbia non dice chiaramente se il serpente camminasse su quattro o due zampe prima della maledizione, sembra probabile che, come gli altri rettili, egli fosse un quadrupede. Questa sembrerebbe essere la migliore spiegazione di Genesi 3:14: “Allora l’Eterno DIO disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, sii maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le fiere dei campi! Tu camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita.” Il fatto che il serpente fu maledetto a strisciare sulla pancia e mangiare la polvere della Terra per sempre è anche un modo per indicare che il serpente sarebbe per sempre stato disprezzato e considerato una creatura vile e spregevole, un oggetto di disprezzo e vilipendio.
I NAZIDEM USA ORA GLI OPPOSITORI LI INTERNANO, COME FACEVA HITLER CON I COMUNISTI
Molti veri democratici sognano e agognano un successo del tycoon Donald Trump nelle Presidenziali 2024 per cambiare le cose. Illusi: il comportamento dei DEMocrats USA nel 2020 e 2022 dimostra che ciò sarà estremamente difficile, se non drammaticamente impossibile, anche in considerazione della marea di milioni di dollari erogati dal Burattinaio Globale Soros ai lacché DEM per vincere le elezioni da Procuratori Distrettuali. Ergo, i NaziDEM-NeoCON USA (rectius:i loro Burattinai Soroi) controllano contemporaneamente il Potere Legislativo (anche grazie ai RINOs repubblicani che “collaborano” con i DEM nel Deep State Americano), Esecutivo e Giudiziario.
Alla faccia della Separazione dei Poteri montesquiana!
Arresto imminente per Trump? Dem e Soros pronti a tutto pur di farlo fuori - Federico Punzi
Incriminazione solo politica, legalmente non regge. Ma politicamente lo favorisce o lo azzoppa? Intanto, documentati i soldi “cinesi” alla famiglia Biden.
Tutto ciò spiega l’arresto di Trump negli scorsi giorni.
Le prese di posizione di Trump contro la guerra che è ormai l’unica ragione di esistenza dei sedicenti democratici americani, ma direi dell’occidente stesso incatenato al non senso di emergenze artificiali, ha probabilmente causato il disperato intento di toglierlo dalla prossima gara elettorale con le inconsistenti accuse che gli vengono mosse da un procuratore di Soros. […]
Insomma è molto difficile che Trump possa essere rieletto perché nulla verrà lasciato di intentato affinché egli non ritorni alla Casa Bianca e di certo le elezioni del 2024 saranno ancora peggio di quelle del ’20 . […] Ben poco [comunque] cambierebbe perché Trump pur essendo un dissidente riguardo ai piani di reset, sarebbe pur sempre alla guida di un impero che combatte per sopravvivere e non potrebbe ignorare che le sorti dell’economia e della potenza americana sono strettamente legate al dollaro come moneta di scambio e di riserva universale. Nel momento in cui questo strumento di dominio venisse meno ( e sta venendo meno ogni giorno di più) ci sarebbe un formidabile crollo in un Paese in cui già ormai un terzo della popolazione vive peggio che nel terzo mondo mentre la maggior parte delle persone, riesce a malapena ad arrivare a fine mese o fine settimana, vive nell’incubo dei conti non pagati, ma non può protestare in alcun modo perché ciò significa .spesso la perdita del lavoro e con esso della casa, dell’assicurazione sanitaria, della visibilità sociale. Oltretutto non ci sono ferie pagate e nessun congedo di maternità o paternità retribuito e le madri possono essere licenziate per essere rimaste a casa a prendersi cura dei propri figli malati. Tutto il denaro e le risorse vengono risucchiate dai super ricchi ma non c’è alcun tentativo di liberarsi da questa condizione, perché, come si dice, Il modo migliore per impedire agli schiavi di ribellarsi è convincerli che non sono schiavi; fare in modo che essi colpevolizzino se stessi per le loro condizioni e continuino ad ubbidire non supportati da alcuna visione o speranza sociale, ma semplicemente dalla prospettiva di poter diventare un giorno essi stessi proprietari di schiavi anche se con probabilità di uno a un milione. Una situazione che Steinbeck sintetizzò in questa frase: “Immagino che il problema fosse che non avevamo proletari che si considerassero tali, tutti erano capitalisti temporaneamente a corto di soldi. “. Una sindrome antropologica che ormai conosciamo anche in Europa dove la demenziale cultura anglosassone che nega l’esistenza stessa della società e delle sue logiche , si è affermata, dando vita a una mostruosa e ancor più patologica imitazione. (il simplicissimus)
L’immagine che segue è una modifica dell’opera di David E. Dees (1957-2020) sul Deep State USA, capitanato dal Burattinaio Globale Mangiafuoco Dem-On Soros.
RIBELLIONE AL CAPITALISMO-SATANISMO E AL NECROLIBERISMO? JAMAS!
Sperare che le nuove generazioni si ribellino al Capitalismo Satanico Totalitario e alla Società del Controllo preconizzata dal Nuovo Ordine Mondiale Fascista dei Soroi – basata sul monitoraggio elettronico asfissiante e omnicomprensivo della popolazione come in Cina è pura utopia, tenendo anche a mente le gravi carenze intellettive e cognitive di Millennials e Z-Gen, confermate da innumeri studi scientifici.
Milioni di giovani esibiscono i loro corpi su piattaforme tipo OnlyFans convinti di essere imprenditori di sé stessi!
Ma ci sono anche tantissime minorenni che usano il Web per prostituirsi – e non per problemi economici ma per pagarsi borse griffate e minicar. Siffatta è spesso l’autoimprenditorialità in Uccidente!
Se anche la California, la patria della rivoluzione web e delle app e dell’ultra liberismo digitale, ha fatto una legge – nei giorni scorsi – per far trattare come dipendenti i lavoratori della gig economy, bisogna davvero essere ciechi per non vedere le crepe allargarsi sul muro. Il muro che finora ha retto la retorica della gig economy, dove aziende come Uber, Lyft e Deliveroo hanno chiamato “manager di sé stessi” i lavoratori. […]
L’esser “manager di se stessi” rivela, infatti, il trend comunicativo del mercato del lavoro degli ultimi anni. ‹‹Una sterminata letteratura economico-aziendale, nonché una pressoché ossessiva discorsività politica, mettono in relazione tale liberalizzazione del mercato del lavoro alle istanze di flessibilità organizzativa imposte dalla mondializzazione dei mercati e dalle ‘sfide’ che la competizione economica planetaria impone. […]
Non è un caso, poi, che l’imprenditoria di se stessi sia il mantra di un periodo storico che vede le riforme del lavoro e del diritto che lo regola, sia a livello interno che come input internazionali, spingere verso la flessibilizzazione della prestazione lavorativa. Nell’analisi della dilatazione degli spazi, ma soprattutto del concetto di impresa si è partiti dalla sua progressiva smaterializzazione, concentrandosi sull’esaltazione del management di se stessi e si è approdati al culto dell’autoimprenditorialità. (Alessio Consiglio, “Gig Economy, il Re è nudo: sono sfruttati non «imprenditori di sé stessi»”, agendadigitale.eu)
Filosofi ed epistemologi come D. Fusaro B.C. Han e J. Crary hanno scritto diversi saggi che smontano la narrazione distopica dell’autoimprenditorialità.
Il Necroliberismo Uccidentale ha creato, per continuare a perpetuarsi come un cancro in metastasi, una nuova Antropologia, l’Autoimprenditore che sfrutta sé stesso. Proprio riferendosi a Psicopolitica di Byung-Chul Han,
L’individuo come “progetto”, nell’epoca del neoliberismo spinto, è l’imprenditore di sé stesso e, in quanto imprenditore, è allo stesso tempo il soggetto e l’oggetto dello sfruttamento: l’individuo contemporaneo è colui che sfrutta sé stesso, in vista dell’accrescimento del Sé come capitale umano da reinvestire. Questo processo avrebbe, poi, due conseguenze: la prima sarebbe la trasformazione della lotta di classe in una lotta interiore al singolo individuo/lavoratore; la seconda mostrerebbe il motivo per cui, sempre di più, l’individuo che non riesce tende a dare la colpa a sé stesso e non al “sistema”. (Delio Salottolo)
Insomma, la visione di Han è apocalittica,
di quella apocalisse specifica che si realizza nell’adagio “è più facile immaginare la fine del mondo che la fine del capitalismo” e che sembra nutrirsi di suggestioni heideggeriane su una certa chiusura destinale. (D. Salottolo, cit.)
Taluno tratteggia il filosofo Han come un Savonarola tecnoapocalittico, in realtà egli illumina il vero lato oscuro del Capitalismo: esso è Distruzione e, come Satana è la divinità oscura della Distruzione,il Capitalismo è l’altra faccia del Satanismo. Capitalismo e Satanismo sono le due facce della stessa medaglia.
Oggi il lavoro assume la forma della libertà e dell’auto-realizzazione. Sfrutto me stesso nella convinzione di realizzarmi. Il sentimento dell’alienazione, qui, non sorge; così, questo è anche il primo stadio dell’euforia da burnout. Mi butto entusiasticamente nel lavoro, fino a esserne annientato: mi realizzo morendo. Mi ottimizzo nella morte. Mi sfrutto volontariamente, fino a distruggermi. (enfasi aggiunta, segue link)
Elogio della distanza | Federica Buongiorno
Byung-Chul Han insegna Kulturwissenschaft presso la Universität der Künste di Berlino, in Germania, ed è uno scrittore e teorico della cultura di origine coreane (è nato, infatti, a Seoul nel 1959). Dopo gli studi iniziali di metallurgia in Corea del Sud, ha conseguito il dottorato in Filosofia (199…
Il Capitalismo-Satanismo ha un solo fine: distruggere l’intera Umanità, poiché il Male è prima distruzione dell’esistente e, infine, autodistruzione. La follia dell’autodistruzione.
Pensare che un Rider di Deliveroo-Italia, lavoratore autonomo secondo la società, possa diventar ricco, è pura follia.«Lo stipendio medio mensile in Deliveroo varia indicativamente da €490 per un lavoro da Fattorino/a a €1.050 per una posizione da Addetto/a alle consegne. Lo stipendio annuale medio in Deliveroo varia indicativamente da €4.600 per una posizione da Fattorino/a a €12.870 per una posizione da Rider». (it.indeed.com)
Nel frattempo il Governo NaziDEM-NeoCON USA, come ordinato dai Burattinai della Cabala Mondiale, nasconde i dati che dimostrano chiaramente che la Crisi Climatica Antropica è solo la più grande Bufala pseudoscientifica della Storia Umana, al pari del Geocentrismo e del Terrapiattismo, il che aumenta la possibilità che, a causa del Capitalismo Satanico Totalitario, la specie umana si estingua entro la fine del secolo. L’Apocalisse.
Il governo Usa “nasconde”dati climatici che negano il riscaldamento globale | il Simplicissimus
Il governo Usa nasconde o comunque non diffonde i dati climatici in suo possesso che smontano la favola del riscaldamento globale. Una notizia così trent’anni fa avrebbe generato uno scandalo enorme mentre oggi finisce nel mucchio delle notizie non date e non comprese nemmeno dagli oppositori di N…
L’Occidente sta unilateralmente distruggendo le sue capacità di generazione di energia, mentre il resto del mondo continua a trarre vantaggio da combustibili fossili prontamente disponibili e relativamente poco costosi, osserva Gatestone in un rapporto del 14 aprile.
Ad esempio, la Cina ha aperto in media due nuove centrali elettriche a carbone alla settimana e le emissioni globali di CO2 in tutto il mondo non occidentale continuano ad aumentare poiché non esiste ancora «alcuna alternativa disponibile ed economica ai combustibili fossili», afferma il rapporto, scritto da Drieu Godefridi.
Citando i dati dell’ultimo studio dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), Gatestone afferma che «la crescita economica e il benessere in Europa e negli Stati Uniti sono più minacciati da politiche ambientali estremiste e deliranti che dal riscaldamento globale».
In altre parole, gli sforzi per combattere il cambiamento climatico in Occidente stanno facendo più male di qualsiasi cosa vista dal cambiamento climatico stesso. (Agenparl cita l’autorevole think tank indipendente Gatestone Institute)
Climate Change Alarmism Is a Lie that Must Stop
With China opening an average of two new coal-fired power plants a week and India apparently more determined than ever to continue its development curve, as is the entire non-Western world, global CO2 emissions will continue to rise for the foreseeable
Ovvio che l’esito finale già nei prossimi anni per la stragrande maggioranza degli esseri umani uccidentalizzati– ormai monadizzati e competitivi tra di loro nella Società Liquida, convinti di essere capitalisti momentaneamente a corto di capitali – sarà il suicidio, la dipendenza da droghe e alcool, la psicosi o la morte per stenti.
Il tutto verrà accelerato dall‘Intelligenza Artificiale.
Qualcuno stima in effetti che potremmo raggiungere verso il 2030 la cosiddetta “intelligenza artificiale generale”, con il risultato che l’umanità perderebbe il controllo della tecnologia che sta sviluppando e che alla fine tutti sulla terra morirebbero (Thornhill, 2023). (segue link)
Vincenzo Comito: Nuova rivoluzione tecnologica e lavoro
Nuova rivoluzione tecnologica e lavoro
di Vincenzo Comito
Il programma di AI generativo ChatGPT, sospeso e poi riammesso in Italia, sta invadendo i mercati e riaccende il dibattito sulle ricadute di queste tecnologie innovative sul mondo del lavoro e sui possibili effetti disastrosi sulle compet…
I GIOVANI DEMENTI
Il problema dell’Uccidente Marcescente è proprio la DEMenza delle nuove generazioni.
Come è ormai acclarato e pacifico, le nuove generazioni, a causa degli smartphone, della delirante Woke-CancelCulture e della carenza di lettura, hanno mezzo punto in meno di QI all’anno rispetto ai sessantenni. In brevis, un trentenne ha quindici punti in meno di Quoziente Intellettivo rispetto ad un sessantenne istruito ed avulso dai Cinegiornali Luce e dai Giornaloni del Mainstream.
Reiterate esperienze, dalle raccolte firme, ai dibattiti pubblici, ai comizi segnalano una visione concorde: la distribuzione generazionale della consapevolezza politica segue quasi perfettamente una curva decrescente. Chi mostra maggiore urgenza di agire nei confronti delle leve del potere sono i più anziani, e man mano che si scende d’età le fila dei politicamente consapevoli si riducono, fino a quasi annullarsi nella sfera dei giovani e giovanissimi (diciamo fascia 18-24).
Ora, è importante osservare come questo sia un fatto storicamente inedito. Fino a tempi recenti i giovani hanno fatto parte delle fila degli “incendiari”, le università sono sempre state fucine di protesta, la passione politica nasceva alla soglia biografica tra lo studio e l’ingresso nel mondo del lavoro. E questo è del tutto naturale, perché l’impegno e l’energia richiesti da una partecipazione politica critica si trovano più facilmente in un ventenne che in un sessantenne; e parimenti vincoli, oneri e responsabilità crescono ordinariamente con l’età.
Dunque la domanda è: cosa ci è successo?
Per avere un indizio è sufficiente guardare all’attivismo politico giovanile, che invero ancora esiste, ma la cui forma è istruttiva. È interessante notare su quali tematiche si concentra oggi tale attivismo. Una breve ispezione porterà alla luce:
1) Un ambientalismo focalizzato sul cambiamento climatico;
2) Problemi di identità di genere, violenza di genere, eguaglianza di genere, autodeterminazione di genere, linguaggio di genere;
3) Animalismo di tipo disneyano e pratiche alimentari autoflagellatorie (veganismo, laudationes della carne sintetica e della farina d’insetto, ecc.);
4) per i più arditi, qualche appello ai “diritti umani” in versione altamente selettiva (dove incidentalmente le violazioni avvengono tutte e solo presso i nemici dell’America). […]
Il vecchio sistema di controllo sociale alternava la repressione violenta dei bollori giovanili con periodici conflitti bellici in cui farli sfogare; il nuovo sistema di controllo invece fornisce già dei campi attrezzati dove poter fare finte rivoluzioni con le spade di cartone, su isole senza comunicazione con quella terraferma dove il potere reale gioca le sue partite. […]
Proliferano e prosperano letture geopolitiche dove Putin è malvagio e i russi sono degli orchi; letture sociali dove i critici delle varie “ideologie gender” sono abominevoli omofobi; dove chi non abbraccia a comando un cinese è “fascista”, e chi lo abbraccia dopo il contrordine è “stalinista”; letture ecologiche dove si imbrattano i musei perché “non c’è più un minuto da perdere”, prima di tornare a casa nella ZTL a giocare sulla Smart TV da 88 pollici; ecc. ecc.
Questa infantilizzazione dell’analisi storico-politica rende fatalmente impotente ogni “attivismo”, che esamina il mondo come se al suo centro stesse la distribuzione di aggettivi morali. E quando qualcuno gli fa osservare che tutto quell’estenuante starnazzare isterico non produce neppure un prurito al potere, che anzi applaude, hanno pronto un altro attributo morale: sei cinico.
Nel complesso il quadro è il seguente, mentre il potere vero ci consiglia resilienza perché se prendi la forma dello stivale che ti calpesta soffri di meno, mentre ci consiglia di non fare figli e di non andare in pensione per amore del futuro, mentre ogni giorno ti spiega che devi essere mobile per lavorare dove c’è bisogno e che però devi smetterla di muoverti perché rovini il clima, mentre ti piscia in testa spiegando che così risparmi sulla doccia, mentre accade tutto questo e molto altro le famose “masse” si accapigliano furiosamente su asterischi rispettosi, sull’inderogabile urgenza dell’antifascismo e sui diritti degli asparagi. (Andrea Zhok)
Già, i giovani marciano al passo dell’oca ululando istericamente contro l’inesistente Riscaldamento Globale Antropico, imbrattando monumenti con vernice indelebile e cantando Bella Ciao, inquadrati militarmente dietro il burattino Greta Thunberg, senza rendersi conto di essere anch’essi pupazzi agitati da Mangiafuoco Soros & Global Gangsters.
Zombie, la Truffa della Crisi Climatica Antropica e le Sardine
ZOMBIE, LA TRUFFA DELLA CRISI CLIMATICA ANTROPICA E LE SARDINE. Zombie e gretini delusi. È stato scoperchiato il Vaso di Pandora che copriva la Truffa della “Crisi Climatica provocata dall’Attività Antropica”.
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SONNAMBULI COME ZOMBIE
In “24/7 – Il Capitalismo all’assalto del sonno”, Jonathan Crary definisce sonnambuli i giovani di oggi, “sonnambuli che dormono sempre perché dormono sempre meno”.
METTI UN LIKE, LAVORA SEMPRE, NON DORMI MAI
Oggi la nostra vita è messa a profitto in ogni suo aspetto, ventiquattro ore al giorno, sette giorni alla settimana e trecentosessantacinque giorni all’anno. Oggi che, nell’era della tecnologia avanzata, il capitalismo estrae valore dal nostro lavoro quanto dal nostro svago – accumulando dati dei po…
Le ossessive e ripetitive interazioni sui social tolgono loro sonno e lucidità razionale, facendo annegare gli schiavi del panottico digitale nel mare magnum dei click e delle emozioni prefabbricate. Come leggiamo nel frontespizio del libro di Anne-Cècile Robert, “La Strategia dell’Emozione”, Elèuthera,
L’oceano emotivo che ha travolto la nostra società sta progressivamente erodendo lo spazio sociale e politico marginalizzando lo spirito critico e la ragione stessa, […] questo impero dell’emozione […]sta minando la capacità dell’individuo di scegliere, decidere, conoscere. […] Una strategia ben congegnata che induce i cittadini ad uno stato di subalternità infantile neutralizzando ogni spirito di rivolta. Questo controllo sociale giocato sul registro emozionale […] sta mettendo a rischio la nostra vita democratica. Ed è per questo che l’autrice ci invita – senza fare sconti a nessuno a cominciare dalla stampa – ad asciugarci le lacrime e tornare a quello spirito critico che, solo, può salvare la democrazia.
Cari Gretini, Sardine, o Movimentisti della Ur-Sinistra sorosiana, globalista e immigrazionista, voi dormite di un sonno sempre più profondo, dominato dai distopici sogni imposti dal Capitalismo Totalitario dei Soroi.
Incubi in cui Greta Thunberg è il nuovo Gesù che salverà il Mondo, Al Gore il Profeta del Green New Deal, George Soros il Divino Filantropo, e J.M. Bergoglio un santo buonista che venera ereticamente falsi idoli come la Pachamama.
Svegliatevi o vivrete in eterno il sonno della morte, il sonno degli Zombie.
Non dormiamo dunque come gli altri, ma restiamo svegli e siamo sobri. (Paolo di Tarso, Prima Lettera ai Tessalonicesi)
I SALVATORI DELLA TERRA
I Filantrocapitalisti Soroi nella loro infinita bontà hanno stabilito che almeno la metà dell’attuale Umanità deve togliersi di mezzo. Produce troppa CO2 e quindi deve essere liquidata (assieme a quasi tutti i capi di bestiame e a tutte le auto a combustione interna), avendo gli Umani la pessima abitudine di respirare, mangiare e defecare.
Loro, i buonisti, gli Epistocrati Soroi, vogliono insegnare a noi untermeschen, a noi bestie che rifiutiamo – intelligentemente – di appecoronarci, che dobbiamo vivere senza auto, senza casa se non è Green (come prevede la distopica UE, che delira di sostenibilità energetica per 21 milioni di case italiane, quando l’unica cosa insostenibile è il vuoto metafisico mentale e la corruzione che allignano nella NaziUE), senza riscaldamento, puzzando come carogne putrefatte per risparmiare acqua, mangiando scarafaggi, carne sintetica e grilli.
I “Difensori della Terra” concionano che «in gioco ora c’è l’ambiente [sic!] e dobbiamo cambiare le nostre priorità. La farina di grilli e la carne sintetica potranno anche essere una moda del 2023, ciò che conta è diversificare il più possibile la nostra dieta alimentare, scegliendo proteine di origini diverse così da salvare, oltre che la nostra salute, il pianeta [sic!]».
Una difesa ad oltranza per i deliri dei finto-ambientalisti Oligarchi Soroi, i Peggiocrati Globali.
Sarebbe bello pensare che i mostri totalitari del XX secolo sarebbero serviti da sufficiente monito all’umanità a non camminare mai più incautamente nella direzione sanguinaria dell’autoritarismo. Ahimè, sembra che le lezioni brevemente apprese in un secolo di guerre mondiali, genocidi, conquiste e rivoluzioni siano state spazzate via come i semini di un dente di leone, in modo che il male possa ancora una volta attecchire e crescere. Ovviamente, il World Economic Forum non si vede come Stalin, Hitler, Tojo, Mussolini, Pol Pot o Mao. Si vede come John Kerry: come un “gruppo selezionato di esseri umani” che salverà il pianeta per chiunque altro. I totalitarismi del secolo scorso vedevano se stessi in modo diverso? Come Albert Camus avrebbe potuto chiedersi: quando “il benessere dell’umanità” non è stato “l’alibi dei tiranni”?
Quando gli individui più ricchi e potenti del pianeta si riuniscono sotto la protezione di una schiacciante sicurezza militare che garantisce loro tanto l’incolumità quanto l’esclusione degli altri viene in mente un monito contenuto nel libro di Adam Smith La ricchezza delle nazioni: “Raramente la gente dello stesso mestiere si ritrova insieme, anche se per motivi di svago e di divertimento, senza che la conversazione risulti in una cospirazione contro il pubblico, o in qualche espediente per far alzare i prezzi”.
Con il folle impulso a rimpiazzare le energie da idrocarburi con insufficienti alternative “green” che fanno salire i prezzi delle materie prime e dei beni in tutto il mondo, mentre il costo della vita in rapido aumento soffoca tutti tranne i più abbienti, le parole di Smith non sono mai state più accurate. Come spiega John Kerry senza mezzi termini, l’unico modo per combattere anche il minimo cambiamento climatico occorre “denaro, denaro, denaro, denaro, denaro, denaro, denaro”. È strano vedere una “élite” plutocratica e autocelebrativa scoprire il gioco. Se ciascuna di queste esortazioni al “denaro” vale centomila miliardi di dollari, Kerry potrebbe anche essere vicino a parlare francamente.
Prima che i sostenitori del lavaggio del cervello del Club Klaus urlino che le motivazioni umanitarie del World Economic Forum non hanno nulla a che fare con il fare soldi, pensate a come sia folle una simile affermazione. I ricchi hanno un incentivo economico a nascondere le loro fortune dietro la parvenza della benevolenza, in modo da evitare sospetti e arricchirsi ancor di più. […]
Dal bastone alla carota, ossia dalla punizione alla ricompensa. Possono viaggiare su jet privati, ma alla fine, la congrega del World Economic Forum non è altro che la più grande concentrazione di mascalzoni che la criminalità organizzata sia mai riuscita a riunire nello stesso spazio, orchestrando i piani più efficaci mai concepiti per costringere popolazioni in passato libere a fare esattamente quello che dicono. È Cosa Nostra reinterpretata come “la cosa di Klaus”. In un’era più giusta, chiunque partecipasse alle riunioni del WEF sarebbe arrestato per associazione a delinquere finalizzata a commettere estorsioni e frodi. Invece, poiché “i padroni del nostro futuro” hanno investito molto denaro nelle elezioni dei leader più importanti dell’Occidente, presidenti, primi ministri, legislatori e persino militari sono fin troppi felici di difendere la loro causa. […]
Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha detto alla sua platea del WEF che l’economia mondiale è in grave pericolo, senza sottolineare che sono state le politiche fatte di restrizioni e lockdown per contrastare il Covid-19 e i tentativi di utilizzare la pandemia come un “grande reset” per sancire il passaggio dell’Occidente dalle energie da idrocarburi a quelle “green” ad essere responsabili di gran parte del danno. […]
n sostanza, il capo dell’organo di governo internazionale preferito dai globalisti chiede che i leader nazionali ignorino intenzionalmente la volontà del loro popolo e istituiscano un sistema per criminalizzare la libertà di parola, in modo che il dissenso scompaia magicamente proprio come un manifestante in un campo di “rieducazione”. Queste sono le stesse “élites” del WEF che poi hanno l’audacia di voltarsi e predicare la “democrazia” e i “valori occidentali”. […]
È patente che il WEF di Schwab-Soros è la MAFIA più pericolosa della Storia dell’Umanità e che i suoi soliti habitué (corrotti epistocrati, oligarchi uccidentali, politici, giornalisti, banksters) sono più ferali di Al Capone.
Siffatti pletorici kakistocrati fanno, detto trivialmente, «i froci col culo degli altri».
E non parliamo solo dei Nazicapitalisti Soros-Schwab-Bezos-Gates-Gore-Fink et al., parliamo anche delle star dello show-biz uccidentale come Leonardo Di Caprio, Emma Thompson, Taylor Swift (o in Italia i #Ferragnez) et similia che, da wokisti eco-attivisti, vorrebbero requisire auto, case, carne e riscaldamenti a miliardi di persone, ma loro continuano indefessamente e ipocritamente a viaggiare in mastodontici jet privati (giusto per la cronaca H. Ford e J. Travolta hanno 15 aerei privati in due!), e posseggono superyacht e ville megagalattiche, producendo da soli in pochi mesi più inquinamento e CO2 di una città come Andria in un anno.
L’eugenetista DEM Bill Gates ha tracciato fin da TED Talk 2010 il nostro distopico futuro: carne artificiale creata da cellule staminali manipolate e, al fine di diminuire la popolazione, genderismo, pandemie create artificialmente e Fake Vaccines, cioè vaccini-che-non-vaccinano, ma bombe geniche utili ad aumentare la sterilità e l’aumento esponenziale dei tumori.
L’aumento a 390.700 del numero assoluto dei casi nel 2022 pone interrogativi per i quali attualmente non ci sono risposte esaurienti. Queste stime per l’Italia per il 2022 sembrano indicare un aumento del numero assoluto dei tumori. (“I numeri del cancro in Italia nel 2022”)
Grazie a quello che sempre più deve essere considerato lo “Snake Oil” – l’Olio di Serpente dei ciarlatani da fiera di Big Pharma – il vaccino sperimentale genico “Anti-CoViD” mRNA, tra gli innumeri Effetti Avversi ha generato la crescita esponenziale dei “turbo cancro”.
Di recente l’Istituto Superiore della Sanità ha parlato di una vera epidemia di tumori, appare possibile la correlazione tra i vaccini ad mRNA e l’insorgenza e la progressione di forme tumorali. Un’allarmante tendenza all’aumento dei tassi di cancro in persone perfettamente sane ma vaccinate ha suscitato una grande attenzione anche in rapporti pubblicati su riveste mediche. Quello che viene definito “turbo cancro” e cioè un’accelerazione del processo patogeno scatenato dalla cellula tumorale, da quando i vaccini Covid sono stati immessi sul mercato potrebbe essere il principale responsabile di questo disastroso aumento di casi di cancro determinando un aumento del tasso di mortalità. Fra questi il tumore del pancreas, che ha già di per sé una maggiore aggressività, possiede infatti la più bassa percentuale di sopravvivenza di tutti i tumori, ha subito in questi ultimi tempi un sensibile aumento di casi. Nella fattispecie, le proteine Spike dei vaccini ad mRNA potrebbero avere un’azione cancerogena, potrebbero favorire la persistenza del cancro, spingendolo a moltiplicarsi in modo esponenziale per invadere il resto del corpo. I cosiddetti vaccini a base di mRna, iniezione di terapia genica, potrebbero spegnere i geni che combattono il cancro (geni P-53) definiti anche guardiani del genoma. Il dottor Hoffe, della British Columbia, in un articolo pubblicato sul Natural News, spiega così che la maggior parte dei vaccinati potrebbe subire danni irreparabili. Le proteine Spike tossiche sono riconosciute dal sistema immunitario come nemiche, per cui l’organismo, ingannato dai cambiamenti dell’RNA e dell’mRNA, cerca di attaccare i prioni Spike (proteina alterata derivata da proteine normali prodotte dalle cellule) dopo che queste proteine hanno viaggiato e magari colpito un determinato organo provocandone grave infiammazione. Uno degli organi maggiormente colpito è il pancreas, responsabile attualmente di molte patologie oncologiche. Importante sottolineare, come specificato dal dott. Rakesh Jain (Harvard Medical School), come l’influenza del microambiente di un tumore sia fondamentale per la sua progressione e resistenza ai trattamenti, difatti solo il 5% delle cellule sono effettivamente cellule tumorali, il resto è costituito dal microambiente. Questo aspetto è di primaria importanza perché le proteine Spike dei farmaci Covid ostacolano il flusso di ossigeno agli organi vitali grazie alla loro capacità di ipercoagulazione, così come si è visto con i coaguli vascolari rilevati durante le autopsie dei vaccinati Covid. (Corrado Perricone, “Il covid e l’esplosione dei tumori al pancreas”, ilroma.net)
“Colpa dei non vaccinati: non sono stati abbastanza convincenti” | il Simplicissimus
Diciamo le cose come stanno: vivere dentro la menzogna è come raggiungere la pace dei sensi, una sorta di Nirvana della verità: perché nulla può più scalfire la narrazione. non c’è assurdo o contraddizione che possa mettere in crisi questo stato di grazia, così ,per esempio, qualche giorno fa un dis…
Per la gioia e l’esultanza di chi vuole liberarsi di almeno la metà della popolazione umana, in particolare quella più povera, la mortalità generale, dopo la “Vaccinazione anticovid” coartata, sta aumentando.
Già lo si sapeva, ma adesso arriva una conferma difficilmente smentibile: un nuovo studio fatto su ben 31 Paesi mostra che quanto maggiore è stata la copertura vaccinale nel 2021, tanto maggiore è l’aumento della mortalità mensile per tutte le cause nei primi nove mesi del 2022; anzi gli autori, esaminando montagne di dati sono riusciti a stabilire anche una precisa relazione: un aumento di un punto percentuale della copertura vaccinale raggiunta nel 2021 è stato associato a un aumento dello 0,105% della mortalità mensile nel 2022. In parole povere i vaccini sembrerebbero responsabili dell’1 per mille della mortalità generale che è una cifra enorme provocando di fatto le stesse le stesse patologie respiratorie, indipendentemente dal virus. Questo senza nemmeno altri effetti aversi come il danneggiamento del sistema cardio vascolare e il turbo cancro i cui effetti pienamente dispiegati si vedranno tra qualche anno. Come se questo non bastasse i vaccini si sono rivelati più efficienti del virus: mentre quest’ultimo colpisce a le persone anziane e affette da gravi patologie, i sieri genici sono fatali anche per molti giovani diminuendo in maniera consistente il dato sull’aspettativa di vita.
Altre ricerche hanno mostrato che gli i anticorpi IgG4 hanno cominciato a dominare il sistema immunitario a partire dalla dalla terza iniezione. Tali anticorpi sono spesso responsabili di infiammazioni croniche, e oltretutto rallentano qualsiasi difesa contro le infezioni da corona . Le tre iniezioni di siero si chiamano “immunizzazione di base”, ma il nome corretto sarebbe “garanzia di malattia”. L’importanza della ricerca di cui parliamo sta nel fatto che è molto difficile negare la correlazione tra vaccino e aumento di mortalità con argomentazioni fumose tipo il lungo Covid, o persino i problemi del caldo problemi del caldo e via dicendo: un rosario di evidenti fesserie. Questa vergognosa raccolta di idiozie che i camici bianchi legati alla medicina del profitto tentano di mettere in campo potevano anche passare fino a quando gli aumenti della mortalità in alcuni Paesi sparsi come Inghilterra, Germania, Scozia venivano taciuti o al massimo riferiti in maniera dubbiosa, proponendo sempre spiegazioni alternative così assolutamente fantasiose da chiedersi se siamo di fronte alla scienza oppure un bar sport dei peggio frequentati . Ma adesso che l’aumento della mortalità è stato misurati con precisione in 31 Paesi d’Europa bisognerebbe cominciare ad esigere risposte chiare e non fumose. (il simplicissimus, “Provata la strage vaccinale in 31 Paesi europei”)
Il pandemonio - Report
Ad aprile di tre anni fa eravamo in pieno lockdown.
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Ricordate i Viro-Cazzari che vaneggiavano che «chi non si vaccina si ammala, fa ammalare, muore e fa morire»? Smentiti seccamente da Janine Small di Pfizer all’Europarlamento il 10 ottobre 2022.
O i leccons e gli sbufalai-bufalai che latravano che «il vaccino è sicuro al 1000 per cento, è stato esaurientemente sperimentato e chi ne dubita è complottista»?
Tutte balle sesquipedali.
Doubled Pregnancy Loss Rate, Raised Foetal Abnormality Rate and Concentration of Lipid Nanoparticles in Ovaries – How Could They Call This Vaccine ‘Safe’? – The Daily Sceptic
Doubled pregnancy loss rate, raised foetal abnormality rate and concentration of lipid nanoparticles in ovaries in Pfizer’s animal studies – how could they tell women this vaccine is ‘safe’?
Dall’inchiesta di Bergamo emerge che sul contratto dei vaccini Pfizer si navigava nel buio. Persino Nicola Magrini si infuriò perché i dati grezzi non sarebbero stati disponibili prima del dic 2024: comprare a scatola chiusa per milioni di persone lo riteneva assurdo #Reportpic.twitter.com/zaGU3BCxfI
I dati grezzi del vaccino Pfizer non sarebbero stati disponibili prima del dicembre 2024: per l’ex direttore di Aifa Magrini era grave
Per aver mosso le stesse critiche di Magrini all’opacità dei contratti per i vaccini molti giornalisti, anche di Report, sono stati bollati come pericolosi e complottisti.
Se ora sappiamo che anche nelle massime istituzioni sanitarie c’erano dubbi sulle modalità con cui erano fatti i contratti e la trasparenza sui dati riguardanti efficacia e sicurezza dei vaccini è grazie a l’imponente lavoro fatto dalla Procura di Bergamo che ha chiuso le indagini il 20 febbraio scorso.
Tuttavia qualche politico si è lamentato di aver saputo dai giornali di essere indagato, per via di ritardi delle notifiche, ed è stato invocato l’intervento del Ministro della Giustizia che sta valutando un’ ispezione presso la Procura di Bergamo. Insomma, alla fine il problema diventa chi racconta un problema.
Senza giornalisti e magistrati su quello che è effettivamente accaduto durante la pandemia sarebbe calato l’oblio. (Sigfrido Ranucci di “Report” su Facebook il 10/04/2023)
Ringraziando la fobopolitica del Green Pass da Maßnahmenstaat imposti dalDinamico Duo Draghi-Speranza, con il placet di ISS-CTS-AIFA-Virostar-Scientisti e megafonati dalle presstitutes di regime, sono esplosi esponenzialmente in Italia a carico dei tri-vaccinati i tumori ai testicoli, i carcinomi al seno triplo negativo e i valori di emocromo di milioni di “vaccinati” sono lievitati enormemente, come finalmente i medici di famiglia ammettono, anche se a denti stretti.
Non va obliato che la proteina Spike prodotta dai vaccini non rimane in situ dell’inoculazione, scomparendo dopo pochi giorni, ma va in circolo, stanziando in cervello, cuore, fegato, anche per dieci mesi, ed è proprio questo fatto ad aver incrementato i danni vascolari in giovani e atleti.
La notizia è passata come al solito sotto silenzio, ma non per questo significa che non sia importante. I ricercatori di Harvard e del MIT (Massachusetts Institute of Technology) hanno individuato la presenza persistente ad alti livelli della proteina Spike libera nel plasma che risulta essere all’origine delle rare miocarditi finora osservate nella fascia d’età compresa fra 12 e 21 anni in seguito alla vaccinazione anti Covid-19 con i vaccini a Rna messaggero (mRna). Non tragga in inganno l’aggettivo “rare”. È la solita foglia di fico messa per anestetizzare le coscienze.
Trattandosi di pazienti adolescenti, quindi con rischio inesistente di sviluppare forme gravi di Covid, significa che un’intera fetta di popolazione giovanile è stata esposta al rischio di contrarre miocarditi, mentre chi l’ha contratta, fossero anche pochi su un campione vastissimo di giovani vaccinati, deve fare i conti con una patologia pericolosa partendo da una condizione di salute totale che ora è compromessa. [
«Vaccino, la protezione è a zero, ma la spike fa danni»
«Gli anticorpi del vaccino ormai hanno una protezione pari a zero, in compenso la proteina spike è ubiquitaria e si annida nei tessuti, con reazioni ancora gravi che andrebbero studiate a fondo. Invece tanti colleghi hanno ancora gli occhi foderati di prosciutto». Il bioimmunologo Mantovani spiega p…
Anche le afflizioni da trombocitopenia e leucemia sono schizzate alle stelle dopo la pseudo-vaccinazione con i vaccini sperimentali, tanto pubblicizzata dai “tenori” che vocalizzavano il surreale “Sì sì vax”.
WEF, Schwab, Soros, Gates, et similia hanno di che esultare: col vaccino c’è il 14,5% di mortalità mondiale in più!
Un altro studio completo e indipendente compiuto sui dati ufficiali giunge alla conclusione inequivocabile che l’iniezione di vaccini a mRna contro il covid è dannosa in termini di mortalità. […]
Non è un caso se lo studio in questione si intitola la “primum non nocere” riprendendo il primissimo e più importante principio etico in medicina che esprime l’imperativo di non usare cure che possano causare dei danni ai pazienti causare alcun danno, cosa che purtroppo si è verificata in misura senza precdenti enti negli ultimi tre anni. Gli autori dello studio descrivono il loro metodo: “ Le statistiche ci forniscono un approccio metodologico chiave per misurare l’impatto sulla salute pubblica della vaccinazione contro il Covid-19. La relazione matematica tra gruppi vaccinati e vivi può essere ripetuta con un’affidabilità statistica relativamente elevata tra gruppi vaccinati e morti a causa dei grandi numeri della popolazione. Questo metodo offre anche una maggiore utilità statistica in quanto elimina l’ effetto Simpson” Riporto questo passo passo non per complicare le cose, ma per sottolineare cje questo effetto dovuto alle variabili nascoste è stato usato a man bassa per confondere le acque e per dimostrare che i vaccini erano efficaci e innocui. Comunque sia lo studio ha raggunto queste conclusioni: “I calcoli sono stati eseguiti per ciascuno dei seguenti cinque intervalli di quattro settimane: settimane 35-38 (2021), settimane 39-42 (2021), settimane 43-46 (2021), settimane 47-50 (2021) e settimana 50(2021)-1(2022). I risultati confermano che la mortalità dei gruppi vaccinati contagiati dal coronavirus è stata in media del 14,5% superiore alla mortalità dei gruppi non vaccinati contagiati dal coronavirus. Conclusioni I gruppi infetti vaccinati sembrano avere una mortalità media più elevata rispetto alle loro controparti infette non vaccinate.” (ilsimplicissimus)
C’erano già esperti (ovviamente non prezzolati da Big Pharma) che affermavano fin dagli albori della “Pandemia”, proclamata come tale dal criminale Tedros Adhanom Ghebreyesus amatissimo da Bill Gates, che il “vaccino” non solo non garantiva l’immunità, ma non garantiva neanche di impedire le ospedalizzazioni, dato che i non vaccinati hanno sviluppato nei fatti una protezione immunitaria ben superiore rispetto a quella dei cosiddetti “vaccinati”.
Uno di questi è il microbiologo tedesco Sucharit Bhakdi.
La voce Delle Voci - Microbiologo tedesco: col vaccino Covid il vostro sistema immunitario vi autodistruggerà
Mercola intervista Bhakdi e il microbiologo tedesco passa in rassegna i fatti e le finzioni che hanno caratterizzato questa pandemia di coronavirus. In questa intervista il microbiologo tedesco Dr. Sucharit Bhakdi passa in rassegna i fatti e le finzioni che hanno caratterizzato questa pandemia di…
Bhakdi affermava inoltre che,
Il vaccino COVID può innescare virus latenti e cancro
Le iniezioni COVID possono anche decimare i linfonodi, poiché i linfonodi sono pieni di linfociti e di altre cellule del sistema immunitario. Alcuni dei linfociti moriranno immediatamente al contatto, causando un’infiammazione.
Le cellule [dei linfonodi] che non moriranno, assumeranno l’mRNA e inizieranno a produrre la proteina spike, saranno quindi riconosciute come produttrici di virus e verranno attaccate dal sistema del complemento. Si crea essenzialmente una guerra tra alcune cellule immunitarie contro altre cellule immunitarie. Come risultato di questo attacco, i linfonodi si gonfiano e diventano dolorosi.
Questo è un problema serio, perché i linfociti presenti nei linfonodi sono le sentinelle che, per tutta la vita, tengono sotto controllo le infezioni latenti, come l’herpes zoster. Quando non funzionano bene o vengono distrutti, questi virus latenti possono attivarsi. Questo è il motivo per cui stiamo vedendo segnalazioni di herpes zoster, lupus, herpes, Epstein-Barr, tubercolosi e di altre infezioni emergenti come effetti collaterali di queste iniezioni. Naturalmente, il fenomeno può interessare anche certi tipi di cancro.
“Come tutti sappiamo, i tumori si formano ogni giorno nel nostro corpo, ma queste cellule tumorali vengono riconosciute dai nostri linfociti e quindi eliminate,” dice Bhakdi. “Sono perciò molto preoccupato che il mondo sia costretto ad iniettarsi un qualcosa che cambierà l’intero volto della medicina.”
Le mostruosità prodotte dalla Quack Medicinedi Bourla-Bancel cominciano ad appalesarsi in tutto il loro orrore.
— Kevin – WE THE PEOPLE❤️ – DAD🦁 🐉 🔥 – (@bambkb) May 2, 2023
Leading US insurance researcher extrapolates UK govt excess mortality data and concludes that 600,000 US citizens will die every year from ‘covid vaccine’ induced ailments. #VaccineGenocidepic.twitter.com/1gTZykM4nk
Lasciamo la chiosa finale sulla surreale vicenda dei Vaccini-Che-Non-Vaccinano ad un Media autorevole e indipendente, L’Indipendente (nomen omen) con un pezzo a firma Raffaele De Luca,
“Esiste un’opinione diffusa (ma imprecisa) secondo cui l’efficacia contro l’infezione e la trasmissione siano state stabilite da prove sostanziali e questi vaccini contribuiscano all’immunità di gregge”, si leggeva nel testo della petizione presentata da CAALM – una coalizione che sostiene che i medicinali debbano essere adeguatamente etichettati – la quale ricordava altresì come diverse dichiarazioni imprecise in tal senso fossero arrivate dagli esponenti istituzionali oltre che in maniera implicita dalle cause farmaceutiche e dall’FDA stessa, che avevano fatto passare il messaggio per cui l’adozione diffusa di questi vaccini avrebbe portato all’immunità di gregge. «Non avrai il Covid se effettuerai queste vaccinazioni», aveva ad esempio affermato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nel luglio 2021, mentre il mese successivo l’FDA aveva sottolineato come “gli obiettivi di vaccinazione della sanità pubblica di immunizzare il 75% della popolazione (per raggiungere l’immunità di gregge)” non fossero stati “ancora raggiunti”. […]
Dichiarazioni che però sembrano poco coerenti con il clima che si respirava durante la pandemia, quando le autorità hanno sostanzialmente inculcato nei cittadini un presunto dovere civico a vaccinarsi per non far ammalare le altre persone. Un atteggiamento adottato non solo negli Stati Uniti – come dimostrato dalle dichiarazioni sopracitate – ma anche in altri Paesi quali l’Italia. Basterà citare le dichiarazioni fatte a supporto dell’introduzione del green pass dell’ex premier Mario Draghi, che nel luglio 2021 aveva parlato di una presunta «garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose», o le più recenti affermazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che negli scorsi mesi aveva parlato della consapevolezza degli italiani vaccinatisi di salvaguardare non solo la salute propria ma anche quella «degli altri». […]
Ipotizzare che negli scorsi anni non sia stata diffusa l’idea secondo cui i vaccini anti-Covid avrebbero fermato l’infezione o la trasmissione, dunque, pare alquanto difficile, per cui la scelta dell’FDA di non specificare che l’autorizzazione non si è basata sull’efficacia contro le stesse pare poco comprensibile. Ciò soprattutto poiché – come ammesso dalla stessa Pfizer – i vaccini non sono stati testati sulla trasmissione prima di immetterli sul mercato. Inoltre, l’attuale decisione dell’FDA fa seguito all’enigmatica modifica della definizione della parola vaccino attuata dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC), che nell’agosto 2021 – in corrispondenza temporale con l’approvazione definitiva del vaccino Pfizer – era passato dal definire il vaccino come un preparato in grado di “produrre immunità” a descriverlo come “una preparazione che viene usata per stimolare la risposta immunitaria del corpo contro le malattie”.
Nel bipensiero orwelliano che ormai domina qui in Uccidente Amerikanista, si sovverte l’ermeneutica, assegnando ad un oggetto il segno opposto; i Vaccini, fino al Pretesto Pandemia, avevano l’unanime e scientifica significazione di preparato biologico prodotto allo scopo di procurare un’immunità acquisita attiva contro un particolare tipo di infezione (wikipedia). Ora i vaccini genici servono solo a stimolare. Qualcosa sicuramente stimolano, magari l’evacuazione…
I vaccini sono serviti ad arricchire spropositatamente gli azionisti di Pfizer e Moderna (in primisi, BlackRock, Bill & Melinda Gates Foundation, Vanguard, Soros, et similia), favoriti anche dal comportamento criminale della Baronessa Furfantessa von der Leyen, che ha siglato con lo Snake Oil Salesman Bourla contratti da 70 miliardi di euro tramite SMS e cancellandoli non appen sono stati richiesti.
La narrazione mediatica sull’origine del virus è […] falsa. Innanzitutto il virus non ha un’origine naturale da un pipistrello, ma è stato creato in laboratorio. Ci hanno detto a lungo che nessuno ritenesse possibile un’origine artificiale del virus. In realtà la comunità scientifica internazionale non è mai stata compatta nel fare simili affermazioni. Il caso più famoso di “dissidenza” è quello di Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina nel 2008, ma ci sono altri scienziati che sostengono di avere le prove di un atto deliberato di bioingegneria, censurati dai media e dalle principali testate scientifiche. Tra i dissidenti più illustri citerei il microbiologo Ralph Baric, il maggior studioso al mondo di coronavirus, che ha spiegato candidamente che «si può ingegnerizzare un virus senza lasciare nessuna traccia», e non in linea teorica, perché nei laboratori di avanguardia lo si fa già da almeno 10 anni. Il covid-19 non solo è stato costruito in laboratorio, ma molti indizi mostrano come la sua origine non sia a Wuhan, ma nel laboratorio statunitense di Fort Detrick, proliferando da qui in tutto il mondo grazie alla commistione di interessi del deep state occidentale. Alcuni dati per chiarire la questione: occorre sapere che dal 2006 ad oggi gli USA hanno acquisito il controllo di circa 200 laboratori militari di microbiologia simili a quello di Wuhan, sparsi in tutto il mondo, buona parte dei quali limitrofi ai territori della Russia e della Cina. Questi laboratori servono ad affinare armi batteriologiche in cui gli USA sono maestri da un secolo, grazie a ricerche supervisionate dai militari del Pentagono che lavorano a stretto contatto con le multinazionali farmaceutiche. Tra le principali entità private finanziate dal governo statunitense c’è Ecohealth Alliance, una fondazione supportata da tre grossi pilastri: la consulenza legale di studi riconducibili alla CIA; alcune grandi case farmaceutiche che lavorano sui vaccini e i tre maggiori colossi della finanza (Blackrock, Vanguard, State Street Corporation), principali azionisti di tutte le aziende di Big Pharma. La Ecohealth Alliance ha da anni stretti rapporti con l’istituto di virologia di Wuhan; ciononostante riteniamo che la genesi del covid-19 sia statunitense sulla base dei seguenti dati: dal gennaio all’agosto 2019 viene svolta la simulazione Crimson Contagion 2019 che coinvolge la Casa Bianca, tutti i ministeri e i 17 servizi segreti, i principali istituti di ricerca, università, multinazionali, banche e società finanziarie. L’obiettivo è testare le capacità degli USA di rispondere ad una pandemia di sorprendenti somiglianze con quelle del covid. Simulazioni simili vengono svolte a Chicago ad agosto, oltre che dal governo britannico, dall’OMS, dal World Economic Forum e da privati come la Bill e Melinda Gates Fondation.
In sintesi: il virus è comparso almeno 6 mesi prima negli USA rispetto alla sua effettiva comparsa “mediatica” in Cina; tutto quel che è accaduto effettivamente dal 2020 in poi era stato previsto in anticipo; rimane il dubbio se a Fort Detrick sia avvenuto un incidente, con la conseguente manovra sulla Cina per deviare i sospetti, oppure se ci sia stata una programmazione e pianificazione completa da parte del deep state statunitense. […]
Dopo aver costruito politicamente l’emergenza, si è puntato tutto sui vaccini imposti dall’EMA ai paesi occidentali, nella totale mancanza di trasparenza sui contratti concordati dall’UE con le multinazionali. Mentre alcuni invocavano un “comunismo scientifico nella lotta al virus”, ossia lo sviluppo di una collaborazione internazionale che superasse le questioni geopolitiche, ha prevalso la logica della chiusura completa sui vaccini extra-occidentali (il cubano Soberana, il russo Sputnik, i cinesi Sinovac e Sinopharm, ecc.); vergognoso è stato parlare di “libere” vaccinazioni e di “consenso informato” in un contesto di terrorismo mediatico in cui sono stati omessi i rischi derivanti dalle nuove tecnologie usate per realizzare quelli che di fatto non erano vaccini ma farmaci di dubbia efficacia. Perfino Michael Yeadon (ex vicepresidente di Pfizer) ha ricordato il carattere sperimentale dei sieri a tecnologia mRNA. […]
Per convincere i recalcitranti, nell’estate 2021 viene introdotto il “green pass”. Ricordiamo la frase pronunciata dal presidente Mario Draghi il 22 luglio: «Il Green pass è una misura con cui gli italiani possono continuare a divertirsi, ad andare al ristorante e a spettacoli all’aperto e al chiuso, con la garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose».
Il PC è stato tra i primi a sostenere che il green pass è un provvedimento che non ha alcun fondamento medico-scientifico, perché l’assunto principale su cui si regge, ossia che i vaccinati non contagiano, viene rapidamente confutato dalla realtà empirica, nonostante le negazioni mediatiche. Sfruttando la paura di nuove chiusure, parte la caccia e la condanna sociale ai “no-vax”, categoria in cui vengono inseriti tutti i “critici”, dei farmaci mRNA e del green pass. Nonostante l’evidenza che i vaccinati si contagiano lo stesso, a volte con gravi sintomi, si lancia la pratica del “booster”, ossia la “terza dose”, con un “vaccino” diverso da quello usato per le prime due. Si è dato luogo così complessivamente a 48 incroci diversi di immunizzazione, una vera follia a detta di alcuni microbiologi. La gestione politica della pandemia è stata quindi criminale sotto ogni punto di vista. […]
Altro punto inquietante è che il maggior finanziatore dell’OMS è Bill Gates, uno degli uomini più ricchi, potenti e influenti del mondo, e da diversi anni un grande sostenitore dei vaccini, promuovendo accordi con le stesse multinazionali come la Pfizer per sviluppare nuove tecnologie mRNA. È diventata famosa la denuncia di Robert Kennedy Jr., nipote del presidente ucciso nel 1963, secondo cui Gates vorrebbe approfittare dei vaccini per iniettarci dei chip nei nostri organismi. […]
Dal punto di vista borghese il proletario migliore non è quello che muore di fame ma quello che sa stare al suo posto, consuma merci (anche medicinali), restando mansueto e accontentandosi dell’osso lanciatogli dal padrone. Le élite sono state capaci di tutto in passato. In un contesto in cui rischiano di perdere il potere non possiamo escludere nessuna ipotesi, nemmeno quella di applicazioni neomalthusiane o di scenari distopici tesi a “ricablare” il cervello dei proletari. […] Basta comprendere che le menzogne del regime non sono iniziate solo con la pandemia covid e le guerre imperialiste, ma attraverso un pluridecennale revisionismo storico favorito perfino dalle sinistre, riguardano anche l’intera storia del movimento comunista mondiale, che lungi dall’essere accomunabile al nazismo, è stato e continuerà sempre ad essere il più fiero e coerente nemico delle élite criminali borghesi e il principale alleato dei popoli di tutto il mondo.
Va da sé che il sistema capitalistico (soprattutto quello in fase terminale qui in Uccidente) distrugge per il puro piacere di distruggere e toglie ai poveri senza nulla creare, al fine di causarne la morte.
I neomalthusiani teorizzano che la terra sia un veicolo spaziale “progettato” per non più di 4 miliardi di persone e portano avanti il loro filantropico progetto di sterminare i 4 miliardi di troppo, “l’umanità inutile” descritta da Yuval Noah Harari nel suo Homo Deus. Nazioni come il Canada legalizzano l’eutanasia e il cambio di sesso anche per i minori, come se la vita umana fosse priva di valore. […]
Bene fa Monsignor Viganò a dire che chi decida di lavarsi una volta alla settimana, mangiare insetti e auspicare lo sterminio di quattro miliardi di suoi simili è senza dubbio un fanatico, quando non un malato di mente. Non è un caso se due tra i più importanti sacerdoti della Green Religion soffrono della sindrome di Asperger.
In questo scenario desolante, in cui traspare come l’essere umano – persino “l’ateo urbano” – resti sempre una vittima dei propri miti, professare la Green Religion non impedisce di fottersene delle centinaia di migliaia di morti e della totale distruzione dell’ambiente (non soltanto quello urbano e antropizzato) causati dalla guerra. Fanatici, privi di compassione, manipolati dalla propaganda, ci avviamo verso il trasumanesimo senza nemmeno rendercene conto, condotti da un’élite che si definisce filantropica ma che sarebbe meglio riconoscere per ciò che è realmente: satanista. (Alfredo Tocchi, “Clima, attivismo non è politica ma fede: come evitare la deriva transumanista” affaritaliani.it)
Allora uno dei sette angeli che hanno le sette coppe mi si avvicinò e parlò con me: “Vieni, ti farò vedere la condanna della grande prostituta che siede presso le grandi acque. [2]Con lei si sono prostituiti i re della terra e gli abitanti della terra si sono inebriati del vino della sua prostituzione”. [3]L’angelo mi trasportò in spirito nel deserto. Là vidi una donna seduta sopra una bestia scarlatta, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna. [4]La donna era ammantata di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una coppa d’oro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione. [5]Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso: Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra. [6]Allora mi accorsi che la donna era ubriaca del sangue del popolo di Dio e del sangue di quelli che sono morti per la fede in Gesù.” (Apocalisse, 17:1-6).
Il Drago Rosso è una metonimia: rappresenta gli attuali Stati Uniti come effetto teleologico dell’agire di Satana, la causa prima di ogni Male Materiale. Come abbiamo riassunto, le Forze del Maligno dominano l’Impero Americano. La prostituzione, il meretricio, e ogni più turpe abominio sono stati completamente sdoganati in Occidente-Uccidente.
Abbiamo dato ampia spiegazione di ciò.
L’attuale Babilonia è il centro mondiale della Prostituzione e del Peccato par excellence: New York (la prima Capitale Americana), simbolicamente rappresentata dalla mela mangiata, difesa da Ecate-Libertas con in mano la fiaccola di Lucifero (Lux Ferre), in contrapposizione all’Oriente: la terra del Dio-Sole Gesù Cristo.
Non è casuale che New York sia la sede dei principali mercati Azionari e di merci mondiali: il denaro è lo sterco del diavolo.
Ecate era detta la Triviadai Romani. Patrona della Prostituzione, era anche Patrona e Padrona di tutti i Demoni e della Necromanzia.
Ma v’è da aggiungere che Ecate, essendo la personificazione della Grande Madre era una Dea di Vita, mentre in Uccidente domina la Satanica Cultura della Morte, la Necrocultura fatta di Necroliberismo, Finanza Globalizzata, Violenza, Pedofilia, Wokismo, Aborti e Morte.
Il Tempio Satanico aprirà una clinica per aborti nel Nuovo Mexico
Il Tempio Satanico (TST), un gruppo di attivisti politici noto per protestare contro il simbolismo religioso negli spazi pubblici, ha annunciato che aprirà una clinica per aborti nel New Mexico, offrendo prescrizioni per prodotti abortivi. «Il TST è orgoglioso di espandere le opzioni di riproduzio…
È anche per tale motivo che la Civiltà Uccidentale può essere rettamente appellata Necrociviltà e il Neoliberismo definito giustamente Necroliberismo.
Il massimo quotidiano del pianeta, il New York Times, ha dedicato un lungo articolo alla figura di Les Knight, 75 anni, il fondatore del movimento Voluntary Human Extinction («Movimento per l’Estinzione Umana Volontaria»). […]
Il vero manovratore della Necrocultura non vuole solo l’assassinio della massa umana. No. Vuole che sia l’uomo stesso a implementarla: vuole cioè, la perversione. Non vuole eliminare del tutto gli uomini: deve conservarne una parte, per offenderli ed umiliarli, perché essi sono a immagine del vero avversario del manovratore della morte.
Una parte degli uomini, secondo questo disegno, sarà poi necessaria affinché si adori il manovratore nei tempi ultimi. Come sa il lettore di Renovatio 21, non è improbabile che quantomeno una parte di tali adoratori possano essere creature prodotte in laboratorio, figli della provetta, cioè coloro, dice l’Apocalisse di San Giovanni, « il cui nome non è scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo» (Ap 13, 8)
Quindi: la riduzione della popolazione terrestre è realtà. Tuttavia, la sua completa estinzione, non è nei piani del Male.
Il fetore di marcescenza, corruzione e putrefazione che promana dalla Necrociviltà Uccidentale è fortissimo. Le Civiltà Non-Occidentale lo avvertono fortemente. Noi che viviamo (obtorto collo) al suo interno ne abbiamo le nari talmente pregne da non neanche avvertirlo più, siffatto fetido afrore.
Ma almeno dovremmo riuscire a vederne i segni esteriori, come l’Architettura Decostruttivista.
Potrà sembrare incredibile, ma il seguente caos liquido e marcescente è ilcentro di Salute mentale di Lou Ruvo, disegnato da Frank Gehry.
Il decostruttivismo ha funto da apripista alla Satanica Società Liquida made in USA. Solo che il Liquido non è acqua, ma Pus Puteolente e Putrescente, come tutto l’Uccidente in Putrefazione, dominato dalla Necrosi in Decomposizione conosciuta comeImpero del Male Amerikano.
SODOMA E GOMORRA: L’APOCALISSE ARRIVA IN USA
Il Secondo Impero Nazista statunitense (SIN=PECCATO) pagherà il fio della sua empietà e Dio lo punirà con fuoco e fiamme dal Cielo, come fece con Sodoma e Gomorra.
Ciò distrugge il nostro cuore e la nostra anima, ma solo per i milioni e milioni di Veri Cristiani che ivi vivono, non certo per i Nazi-DEM-RINOs-WOKE-Soroi.
Tremino gli empi e i demoni per l’inevitabile e inemendabile Vendetta del Signore.
»Farò su di loro terribili vendette, castighi furiosi, e sapranno che io sono il Signore, quando eseguirò su di loro la vendetta» (Ezechiele, 25:17)
Nel tweet successivo, un gruppo di DEMoniaci attivisti NaziDEM e filo-NATO gioca a palla con una Sacra Bibbia che poi viene gettata nello sterco di un lurido bagno frequentato da siffatte entità anticristiche:
Sodom and Gomorrah 2.0 US, NATO-Liberal activists play football with a Bible. pic.twitter.com/rWPAcJgVyY
L’omosessualità non era l’unica ragione per cui Dio distrusse Sodoma e Gomorra. Ezechiele (16:49–50) ci dà un’idea più chiara: “Ora questo fu il peccato di sua sorella Sodoma: lei e le sue figlie erano arroganti, sovralimentate e indifferenti; non aiutavano i poveri e i bisognosi. Erano superbie e facevano cose detestabili davanti a me”. Quindi, i peccati di Sodoma includevano orgoglio, apatia, compiacenza, pigrizia e indifferenza per i diseredati.
[Sempre] Ezechiele (16:50) aggiunge che un peccato di Sodoma era che facevano “cose detestabili”. La parola ebraica “detestabile” è la traduzione di qualcosa che è moralmente disgustoso. È la stessa parola usata in Levitico 18:22, dove l’omosessualità è un “abominio”. Anche Giuda (1:7) interviene: “Sodoma e Gomorra e le città circostanti si diedero all’immoralità sessuale e alla perversione”. Quindi, ancora una volta, mentre l’omosessualità non era l’unico peccato di Sodoma e Gomorra, sembra essere stata comunque la ragione principale della distruzione di quelle città.
Coloro che tentano di spiegare le condanne bibliche dell’omosessualità affermano che il peccato di Sodoma e Gomorra fu l’inospitalità. Questo è uno dei peccati: gli uomini di Sodoma e Gomorra erano certamente inospitali. Probabilmente non c’è niente di più inospitale dello stupro di gruppo omosessuale. Ma dire che Dio ha distrutto due città e tutti i loro abitanti semplicemente perché erano inospitali ignora alcuni ovvi dettagli della storia.
Sodoma e Gomorra si resero colpevoli di molti altri peccati, ma l’omosessualità fu la principale ragione per cui Dio versò zolfo ardente sulle città, distruggendole completamente assieme ai loro abitanti. Fino ad oggi, l’area in cui si trovavano Sodoma e Gomorra rimane una terra arida e desolata. Sodoma e Gomorra servono come potente esempio di come Dio si sente riguardo al peccato in generale e all’omosessualità in particolare. (gotquestions.org)
Le donne postmoderne uccidentali ostentano in grande maggioranza – quando non sono lesbiche – una sessualità sfacciata e sfrenata che era in precedenza prerogativa delle prostitute, o, visto lo sdoganamento ormai avvenuto del termine, delle Puttane: in particolare le Millennials e le Z-Gen, manipolate e massificate dalla Necrociviltà Occidentale, subordinate e dominate dalla religione del Capitalismo Totalitario made in USA che ha trasformato gli esseri umani in merci.
Satana è bisessuato e ciò spiega lo sdoganamento nell’Anglosfera del genderismo, con la progressiva messa al bando dell’eterosessualità e della Famiglia Vera.
Nell’anglosfera la satanica ideologia Woke-Gender è diventata la norma, a partire dalle scuole di ogni ordine e grado.
Regno Unito, l’ideologia di genere imposta nelle scuole: proteste di massa
Bagni unisex e studenti obbligati a vestirsi con le stesse uniformi. La scuola come prima linea per imporre l’ideologia di genere
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Baphomet (il Dio della Massoneria contro-iniziatica) e Satana sono la stessa entità DEMoniaca; non è ultroneo rammentare che anche Baphomet è androgino.
La Statua di Bafometto del Satanic Temple USA è una plateale elegia non solo al Satanismo ma anche alla pedofilia, ormai sdoganata dalla Sinistra Uccidentale.
Raffigura Baphomet mentre manipola e domina, sia mentalmente che fisicamente, due bambini.
La DEMoniaca ideologia dei “progressisti” WOKE sta portando alla devastazione di centinaia di statue della Madonna, di Gesù e dell’Archistratega Arcangelo Michele (l’Arcangelo che insorge contro Satana).
Gli USA a guida DEM dovrebbero appellarsi eponimamente Usatania (USA-SATANIA), in onore al loro dio.
I DEMoniaci WOKISTI NaziDEM e i loro squadristi – come Antifa e Black Live Matters – ancora non paghi di siffatto abominio e ripercorrendo la via dei loro referenti hitleriani, fanno immensi roghi di libri (Bücherverbrennungen) e abbattono le statue dei filosofi. I filosofi del passato hanno un grosso difetto: inducono al Pensiero Libero, mentre al Pensiero Unico Politically CorrectdellaSinistra Uccidentale (DEM Usa, socialdemocratici e democratici UE, laburisti) piacciono solo gli iloti incapaci di pensare autonomamente.
Sotto questo genere di attacchi, intensificatisi con il movimento Black Lives Matter, sono finite le statue di Cristoforo Colombo e di illustri presidenti del passato negli Stati Uniti, da Jefferson a Roosevelt; di Churchill e di Cecil Rhodes nel Regno Unito; di Voltaire e persino quella di san Michele e il drago (perché «indica una preferenza religiosa») in Francia; e la statua di Montanelli a Milano. Alla fine del 2021 la pagina di Wikipedia dedicata agli abbattimenti di statue promossi dal movimento Black Lives Matter ne contava 234 negli Stati Uniti, 17 nel Regno Unito, 4 in Belgio, 4 in Francia, 2 in Canada, 2 in Sudafrica. Meno noti, ma forse ancora più significativi, sono gli episodi che hanno portato alla messa all’indice, più o meno riuscita, di libri considerati politicamente scorretti. In alcuni casi, la cancellazione dei libri è addirittura fisica. Un istituto scolastico francofono dell’Ontario (Canada), ad esempio, ha pianificato e realizzato l’incenerimento di 4700 volumi considerati inadatti ai bambini per la presenza di «stereotipi negativi». Fra i libri bruciati, anche biografie di esploratori e persino fumetti come Tintin e Asterix e Obelix. In altri casi la cancellazione consiste nell’esclusione di testi classici controversi dai programmi scolastici e universitari, oppure nel ricorso ad avvertimenti (trigger warnings) per mettere in guardia gli studenti rispetto a supposti contenuti sensibili. Nel mirino del politicamente corretto sono finiti Omero, Platone, Euripide, Eschilo, Dante, Shakespeare, Cartesio, Kant e, fra gli autori più recenti, Conrad, Melville, Kipling, Fitzgerald, Hemingway, Twain. Ma la tentazione di cancellare, correggere, riscrivere alla luce della sensibilità moderna non risparmia neppure altre arti. Sotto gli strali del politicamente corretto sono finiti i dipinti di Gauguin, che non andrebbero più esposti perché il loro autore «ebbe relazioni con quattordicenni polinesiane» (motivazione analoga a quella usata per imbrattare la statua di Montanelli); due brani per pianoforte di Claude Debussy (Le petit nègre, Le coin des enfants), eliminati per la presenza di «sfumature razziste»; un film classico come Via col vento, bersagliato dalle critiche e preceduto da avvertimenti antirazzisti per gli spettatori; la Carmen di Bizet, riscritta capovolgendo il finale dell’opera per non esporre lo spettatore alla vista di un «femminicidio» (ora è Carmen che uccide don José); fino ad arrivare allo stillicidio delle fiabe classiche stigmatizzate e riscritte, o dei grandi film di Disney – da Dumbo agli Aristogatti – contestualizzati con penosi preamboli. (Luca Ricolfi, “La Mutazione”, Rizzoli)
Come non ricordare che la scurefascista della Sinistra Ufficiale Uccidentale, praticando il “Vangelo” dellaDEMoniaca religione delPolitically Correct, è arrivata a censurare Roald Dhal!
I GIOVANI LEADERS RAMPANTI E DEMENTI DALLE GRETINISTE IN POI
Comunque sono tutte le nuove generazioni occidentali, tarate dall’Effetto Flynn inverso, ad essere dominate e subordinate alla religione DEMoniaca del Capitalismo Totalitario e della sua terra d’elezione: gli USA-Satania oUSatania.
In Uccidente l’Unica e Vera Religione del Dio Vivente è stata sostituita con il Luciferianesimo, con il Wokismo e con la Religione del Clima.
Clima, attivismo non è politica ma fede: come evitare la deriva transumanista
L’umanità contemporanea si percepisce come una specie animale al vertice della catena alimentare, nulla di diverso, nulla di più
Spuntata negli Stati Uniti, a New York dodici anni fa, nel 2007, Avaaz è una sorta di sigla finalizzata alla “organizzazione di comitati di propaganda elettorale”, di ispirazione tendenzialmente parademocratica.
Attraverso pletorici indirizzari mail, infatti, invade quotidianamente i computer di tutti gli iscritti alla sua piattaforma, post poi sponsorizzati e promossi su tutti i social.
Ma chi sono i burattinai della dinamicissima piattaforma che orienta i voti prima negli Usa e poi man mano in mezzo mondo?
Entriamo allora in un perfetto gioco di scatole cinesi, orchestrate dal burattinaio Soros, il quale un quarto di secolo fa fece crollare – speculando in modo criminale sulla sterlina – anche la nostra lira, provocando i provvedimenti lacrime e sangue dell’ultimo governo della prima repubblica di casa nostra, quello guidato da Giuliano Amato.
La sigla cardine mossa da Soros si chiama MoveOn.org, attraverso la quale il magnate di origini ungheresi e naturalizzato statunitense controlla oltre 500 gruppi di ‘influencer’ made in Usa, che a loro volta si vedono recapitare ‘regali’ (sic) milionari da ‘donatori’ soprattutto a stelle e strisce.
Il gioco continua e si allarga nel suo raggio d’azione.
Infatti, sta perfettamente al gioco un misterioso sindacato yankee, “SEIU”, nonché una ancor più misteriosa organizzazione di ‘social justice warriors’, vale a dire ‘Black Lives Matter”, sigle che già dal nome si commentano da sole.
Ma proseguiamo lungo il tortuoso e soprattutto ‘border line’ percorso delle sigle griffate Soros.
DA ‘RES PUBLICA’ AD ‘ACCESS NOW’
Altra società strettamente affiliata al magnate si chiama ‘Res Publica’, una rete di ‘professionisti’ – per definirli così – dediti anima e corpo alla tutela del ‘bene pubblico’ (ari-sic) e del ‘buon governo’: proprio come anni fa proclamava ai quattro venti Berlusconi dalle nostre parti.
Negli States, a capeggiare questo vasto movimento di opinione pilotata via web, il magnate-filantropo MangiaPaesi Soros ha piazzato, come un perfetto burattino, tal Ricken Patel, pedigree che si tinge perfino di frequentazioni universitarie ad Oxford e poi corroborato attraverso esperienze maturate in seno all’International Crisi Group, che irradia la sua ‘democratica’ onda pacifista in svariati paesi, dal Sudan all’Afghanistan, dalla Liberia alla Sierra Leone.
Emma Bonino
Dal 2011 profonde il suo impegno a sostegno degli attivisti siriani, Patel. Un vero cuore a stelle e strisce che pulsa anche a botte di Rockfeller e Bill GatesFoundation, le due major nell’empireo della ‘solidarietà’ a stelle e strisce.
Manca all’appello un’altra sigla, sul fronte umanitario targato Avaaz in lungo e in largo per il mondo. E’ quella di “EIL Pariser”, fantasioso nome che agisce da perfetto passpartout per aprire le strade sia in direzione dell’ennesima sigla in campo, Access Now, oltre alla già citata Avaaz e alla madre di tutte le sigle, ovvero la corazzata di casa Soros, Open Society Foundation.
UNA OPEN GRIFFATA EMMA BONINO
Una corazzata che controlla le ONG di mezzo mondo, Open, e condiziona i destini di tanta politica, geopolitica, sottopolitica e parapolitica. Nell’International Board di Open – va ricordato – siede la nostra Emma Bonino, commissario UE esattamente vent’anni fa, oggi al timone di + Europa con Bruno Tabacci e Benedetto Della Vedova. Una formazione politica che ha sempre ottenuto pingui finanziamenti dalle sigle dell’arcipelago firmato Soros.
Secondo il Washington Post, il gruppo MoveOn.org ha ricevuto nel 2004 “1,6 milioni di dollari da George Soros e da sua moglie”.
Il secondo big nella super list di fans dell’altra corazzata made in Soros, MoveOn, si chiama Tom Perriello, un “funzionario del Dipartimento di Stato Usa”, nonchè avvocato, “già rappresentante della Virginia presso il Congresso Usa”. Di chiare origini italiane, Perriello è un dei più influenti esponenti del partito democratico a stelle e strisce, of course.
Molto attiva sul fronte anti Putin, Avaaz. Tanto da organizzare una petizione contro i Mondiali in Russia: “opponetevi ai crimini della Russia in Siria”, il messaggio lanciato nel web; “non andate a giocare i mondiali”, lo slogan messo in rete mediante la piattaforma. (Andrea Cinquegrani) [enfasi aggiunta]
LE GIOVANI GENERAZIONI DELLA SINISTRA UFFICIALE UCCIDENTALE SONO SOPRATTUTTO DEMENTI
I DEMenti Nazi-DEM-WOKE venti-trentenni hanno un QI inferiore di almeno 15 punti rispetto ai sessantenni di pari cultura e istruzione. Non è solo il cosiddetto Effetto Flynn Capovolto a dimostrarlo, ma anche altri recenti studi, da The Daily Sceptic:
Le istituzioni culturali d’élite della Gran Bretagna – la BBC, le università, il National Trust – sono dominate dal WOKE . Dal momento che le persone intelligenti tendono ad andare avanti nella vita, potresti presumere che il risveglio abbia un’intelligenza superiore. Non è così, secondo un nuovo studio.
Louise Drieghe e colleghi hanno intervistato 300 adulti nordamericani utilizzando la piattaforma Mechanical Turk . Per misurare le capacità cognitive dei partecipanti, hanno somministrato l’Ammons Quick Test, che consiste nell’assegnare correttamente le parole alle immagini. Precedenti studi hanno dimostrato che i punteggi delle persone nel test sono strettamente correlati ai loro punteggi nei test del QI più completi, come la Wechsler Adult Intelligence Scale .
I ricercatori hanno anche valutato il sostegno dei partecipanti alla libertà di parola e la preoccupazione per la correttezza politica. Per misurare il primo, hanno costruito una scala di 9 elementi, comprendente elementi come “Ogni individuo ha il diritto inalienabile di esprimere liberamente i propri pensieri” e “La censura della parola lascia poco spazio al dibattito e ai diversi punti di vista”. […]
La scoperta chiave di Drieghe e colleghi è mostrata nella prima colonna della tabella sottostante. I valori sono coefficienti di correlazione, un modo per quantificare quanto siano fortemente correlate due variabili.
Come si può vedere, c’era una moderata correlazione positiva tra capacità cognitiva e sostegno alla libertà di parola, e una moderata correlazione negativa tra capacità cognitiva e preoccupazione per la correttezza politica. (Gli asterischi ci dicono che questi risultati sono statisticamente significativi.)
I nordamericani con capacità cognitive più elevate sono più favorevoli alla libertà di parola e meno preoccupati per la correttezza politica. Sono meno WOKE. […]
Il che fa sorgere la domanda: se i WOKE sono meno intelligenti, come hanno guadagnato così tanta influenza?
Scrive icasticamente il filosofo Andrea Zhok:
Ieri menzionavo a proposito di Elly Schlein la categoria schwabiana dei Young Global Leaders. Purtroppo siccome molti ancora si informano sul Corriere o da Mentana anche di fronte alla semplice menzione di questa nozione c’è chi ha evocato il complottismo.
“Figurati se esiste qualcosa che accomuna tutti questi brillanti “giovani leader globali” in giro per il mondo (Justin Trudeau, Jacinda Ardern, Emmanuel Macron, Maia Sandu, Sanna Marin, Kaya Kallas, ecc. ecc.)?” […]
Ma una delle cose che colpisce maggiormente in questa accolita è la capacità di promuovere simultaneamente agende di apparente supporto ai diritti di alcuni gruppi (accuratamente selezionati), e agende di bullismo aggressivo nei confronti di altri gruppi, di volta in volta identificati come politicamente non conformi (che siano i renitenti alle inoculazioni o ai proclami bellicosi della Nato).
Quest’accoppiata di “dirittumanismo” e bullismo politico colpisce perché in molti siamo abituati a concepire l’idea della difesa dei diritti come un tratto politico associato all’universalismo egalitario. […]
A titolo di esempio di questa apparentemente paradossale unione di istanze può essere utile citare un’altra eminente Young Global Leader come la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock.
La Baerbock si è già distinta per una serie di apparenti gaffes, che in verità tali non sono, come quando, smentendo le posizioni della diplomazia tedesca ed europea, ha affermato pubblicamente che la Germania “è in guerra con la Russia”, o quando di fronte ad un pubblico tedesco esterrefatto ha affermato “Metterò l’Ucraina al primo posto. Non importa quello che pensano i miei elettori in Germania o i sacrifici che dovranno fare questo inverno”. […]
Ciò che caratterizza i Young Global Leaders è la micidiale unione di un’incontenibile ambizione individuale (esito educativo del competitivismo liberale) e dell’apodittica certezza (favorita da abissali livelli di ignoranza) di incarnare il Progresso, che, come loro, ha una terribile fretta di arrivare. (Andrea Zhok, “Young Global Leaders”, sinistrainrete.info)
L’acme della DEMenza tra i “Giovani Leaders Globali” lo raggiunge indiscutibilmente Justin Trudeau, figlio del massone contro-iniziatico Pierre Trudeau. Non pago della sua di DEMenza e Gretinista incallito, ha nominato nel suo governo una marea di Millennials DEMenti.
Tra Trudeau e il pacifista Donald Trump non correva buon sangue. Oggi, grazie al governo bellicista e NaziDEM di DEMentia DEMentor Joe Biden, i rapporti USA-Canada sono allo zenit.
Non è ultroneo rammentare che, come in Italia ove nel 2020 c’è stato un colpo di Stato simil-nazista secondo i più illuminati ricercatori dell’aletheia a partire da G. Agamben, anche il Trudeau ha imposto un Maßnahmenstaat paranazista durante la Pandemia Corona, imponendo l’Emergencies Act contro i manifestanti Free-Vax.
Passiamo alla Millennial DEMente canadese Mélanie Joly:
Potrebbe essere stato “un lapsus freudiano”, come l’ha definito l’ambasciatore russo in Canada, ma in una conferenza stampa il 10 marzo, il ministro degli Esteri canadese, Mélanie Joly, ha sollevato la possibilità di un cambio di regime in Russia.
Affrontando l’importanza della pressione diplomatica sulla Russia, Joly ha affermato che “siamo in grado di vedere quanto stiamo isolando il regime russo in questo momento – perché dobbiamo farlo economicamente, politicamente e diplomaticamente – e quali sono gli impatti anche su società e quanto stiamo assistendo a un potenziale cambio di regime in Russia”.
Secondo quanto riportato da The Canadian Press , Joly “ha affermato che il cambio di regime è davvero il punto di sanzioni e perseguire la responsabilità per presunti crimini di guerra”. “L’obiettivo è sicuramente farlo”, ha detto, “per indebolire la capacità della Russia di lanciare attacchi molto difficili contro l’Ucraina. Vogliamo anche assicurarci che Putin e i suoi facilitatori siano tenuti a rispondere”. Ha aggiunto che “fa sempre la differenza tra il regime e la gente di un dato paese”.
Se si trattava di un lapsus freudiano, una precedente dichiarazione di un funzionario canadese non lo era. Il 13 aprile 2022, il vice primo ministro Chrystia Freeland, in un discorso preparato al Parlamento, sembrava chiedere un cambio di regime quando ha dichiarato che “l’assalto di Putin è stato così feroce che ora capiamo tutti che le democrazie del mondo – compresa la nostra – può essere al sicuro solo una volta che il tiranno russo e i suoi eserciti saranno completamente sconfitti”.
Joly, lei stessa, ha già fatto osservazioni simili. Nei primi giorni della guerra, discutendo delle sanzioni, Joly disse che “il nostro obiettivo è soffocare il regime russo”.
Nei primi mesi di guerra ci furono diverse richieste di cambio di regime. Il più famoso è stato il grido del presidente Biden che “Per l’amor di Dio, quest’uomo non può rimanere al potere.” (Ted Snider, Antiwar)
Siffatti sono i “democratici” che dal 1999 in poi hanno esportato la “Democrazia” a suon di missili, proiettili all’uranio impoverito e bombe al fosforo, provocando milioni di morti tra Jugoslavia, Afghanistan, Irak, Siria, Libia, sottacendo dei colpi di Stato fascisti in Georgia, Ucraina e Kirghizistan denominati “Rivoluzioni Colorate” e i gravi tumulti nel Maghreb (“Primavera Araba”) fomentati da CIA, Dipartimento di Stato USA, Gene Sharp e dal sociopatico Golpista GlobaleGeorge Soros che, non obliamo, ha confermato pubblicamente di essere stato un collaborazionista delle SS naziste, ridendo crassamente della cosa. Il Dem-On Soros sghignazza e confessa dal minuto 8,21 in poi le sue nefandezze:
Last but not least, la millennial canadese Pascale St-Onge,
Canadian activist Yves Engler asks Canada’s minister of sport, Pascale St-Onge, why Israeli athletes are not barred from sports competitions, while the Russian and Belarusian are. pic.twitter.com/DLXcDWowL6
Dulcis in fundo, la Sinistra Sanna Marin, notoria per i festini a base di alcool, sesso e “farina”, deposita una corona di fiori sulla tomba del macellaio di Pravji SektorucrainoDmytro “Da Vinci” Kotsiubailo, morto al fronte.
Finnish PM Sanna Marin lays flowers for the ultra-nationalist Banderite commander of Right Sektor who joked that his dog ate the bones of Russian children https://t.co/d65UziYRZapic.twitter.com/uWtw8iW2H4
D’altro canto la Finlandia fece parte dell’Asse Fascista che aggredì la Russia nel 1941, con il plauso – ex plurimis – del presidente emerito della Repubblica italiana Giorgio Napolitano.
«L’Operazione Barbarossa civilizza i popoli slavi: dato che il nostro sicuro Alleato [è] lanciato alla conquista della Russia vi è la necessità assoluta di un corpo di spedizione italiano per affiancare il titanico sforzo bellico […], allo scopo di far prevalere i valori della Civiltà e dei popoli d’Occidente sulla barbarie dei territori orientali.» (Giorgio Napolitano – “BO’ “, Luglio 1941, giorn. univ. del GUF di Padova)
Una postfazione sulle Young Global Leadersdell’Uccidente va dedicata sicuramente alla neosegretaria del PD, Calvin Schlein.
Il PD è una degenerazione storica progressiva il cui ruolo odierno nella politica italiana è di permettere a una significativa parte dell’elettorato di continuare a mentirsi. C’è infatti una parte di popolazione che è cresciuta all’interno dello schematismo oppositivo destra-sinistra, che si vagheggia alla lontana “erede del grande PCI e della Resistenza”, che vuole continuare a tutti i costi ad immaginarsi “di sinistra”, e che tuttavia ha interessi di classe e orientamento ideologico coincidente al millimetro con le istanze liberali che sono state il primo obiettivo polemico del socialismo e del comunismo storici.
A queste persone il PD fornisce da anni un preziosissimo alibi. Grazie al PD essi possono muoversi a braccetto con gli eredi di quel movimento storico che ha massacrato Allende, violentato il Vietnam, promosso il maccartismo, demolito senza pietà diritti sociali e servizi pubblici, sfruttato colonialmente e neocolonialmente mezzo mondo, svenduto i servizi sanitari alle multinazionali, costruito un’oligarchia finanziaria tecnocratica con capitale Davos, ecc. e possono farlo sentendosi “de sinistra” perché tengono appesi nelle stanche sedi qualche ingiallito poster di Gramsci o Che Guevara.
La ragione per cui l’unica buona notizia che può provenire dalle fila del PD sarebbe la notizia del suo scioglimento non ha a che fare con un qualche rancore particolare, ma con la constatazione oggettiva che il PD ha solo questa funzione storica: quella di permettere il sussistere di una vernice di falsa coscienza buonista a copertura di una sostanza di completa aderenza all’agenda del potere liberalcapitalista.
Ma qual è questa agenda? Il nucleo centrale di questa agenda è molto semplice: si tratta di smantellare ogni forma di identità (individuale, storica, politica, naturale) che faccia resistenza alla tendenza generale del capitale. E qual è questa tendenza generale? È la tendenza a favorire l’assoluta liquidità delle relazioni (flessibilità, mobilità territoriale, precarietà, adattamento illimitato alle esigenze della produzione), in modo da permettere all’unica finalità dell’autoriproduzione del capitale di imporsi senza resistenze.
Ciò che crea problemi a questa tendenza sono tutte le strutture di radicamento e appartenenza: famiglie, comunità, stati-nazione, religioni, ideologie classiche, visioni del mondo strutturate in generale. Chiunque ponga al vertice dei propri valori una qualunque di queste istanze tende a creare una matrice di resistenza nei confronti del meccanismo guida del capitale, che esige l’assoluta disponibilità a trasformarsi internamente e spostarsi esternamente in ogni modo che possa risultare funzionale al macchinario mondiale della produzione-consumo.
Il gioco cui si è prestato il PD in modo esemplare (ma non solo il PD, ovviamente) è esattamente questo. Se infatti uno volesse andare alla ricerca di cosa hanno in comune politiche così diverse come il sostegno alla globalizzazione, le politiche di apertura dei confini, l’introduzione di agende mercatiste nell’istruzione e nella sanità, il supporto a ogni iniziativa biopolitica che mini le forme famigliari a base naturale, la rivendicazione di ogni minoranza salvo quelle di rilevanza politica, la distruzione delle tutele del lavoro dipendente e delle garanzie per il lavoro indipendente, ecc., tutto ciò e molto altro non ha niente di comune salvo alimentare il processo di liquefazione delle relazioni. L’orizzonte cui il meccanismo complessivo tende è la riduzione di ogni gruppo sociale a somma di individui, e di ogni individuo a somma di obiettivi variabili, dettati dalla propaganda o dalla pubblicità del momento: la liquefazione e liquidazione del mondo.
Ecco, se si comprende questa dinamica fondamentale, si comprende bene perché la nuova segretaria del PD [la Schlein] è semplicemente lo sbocco coerente (e direi terminale) del processo degenerativo nato nel novembre 1989 alla Bolognina. Non è colpa sua. Fa semplicemente inconsapevolmente parte di quei Young Global Leaders (come li chiama Schwab: da Trudeau a Sanna Marin) che, essendo nati e vissuti integralmente nell’atmosfera culturale del neoliberalismo, ed essendo stati nutriti culturalmente di giornalettismo progressista, non hanno semplicemente accesso a nulla di ciò che il mondo e l’umanità sono stati (e fuori dall’Occidente ancora sono). Perciò la loro aderenza alle agende del potere costituito, finanziario e tecnocratico, è sincera e senza remore. Donde il fascino della loro serena semplicità, che li rende telegenici e appetibili alle nuove generazioni.
Ci venga permessa un’affermazione satirica e non sessista: forse la signora Schlein, che paga “a forfait” una armocromista da 300 euro l’ora, avrebbe risparmiato ottenendo maggiori risultati con una plastica facciale; le sue fattezze facciali (ahilei) Asinine ne avrebbero beneficiato.
Ma forse il tutto è stato scelto armocromisticamente perché il PD italiano è (come del resto tutta l’Italia) una colonia dei DEM USA, il cui simbolo è appunto l’Asino. Quindi la Schlein fa pendant con il Partito che porta solo Asini al Governo (a al Congresso e alla Magistratura) negli Stati Uniti.
LA NAZIDEM SANNA MARIN
La premier dei festini, Sanna Marin, ha pagato la sua nequizia e la mancanza di intelligenza politica, venendo trombata duramente alla elezioni politiche finlandesi del 2 aprile.
Ogni tanto arriva una buona notizia e quella di oggi è la sconfitta della “weffinette” finlandese Sanna Marin, una specie di prodigio di ottusità efutilità, come si può facilmente accertare se solo si vanno a leggere le dichiarazioni impromptu di questi anni Ma insieme alla buona notizia arriva per i finlandesi quella cattiva, anzi grottesca ovvero il fatto che ormai l’ingresso nella Nato è stato concordato e sarà siglato domani, che il Paese entrerà giocoforza nel novero degli obiettivi russi in caso di guerra aperta con la Nato senza peraltro aver alcun vantaggio, ma enormi svantaggi da questa mossa . Del resto la sciacquetta stuporosa, tipica creatura del Wef aveva esaurito il suo compito proprio nel portare il Paese nell’alleanza atlantica con la conseguente accettazione di rischi in cambio di nulla anzi di una probabile continuazione della recessione in cui il Paese è entrato proprio quando si è cominciato a parlare della sua adesione all’alleanza delle menzogne. Mancano evidentemente le materie prime della Russia,
La Repubblica, ovvero il più affidabile foglio di Davos, scrive per attutire la sconfitta , che Sanna Marin ha perso le elezioni, ma non la Finlandia, dal momento che il suo partito ha preso il 19 per cento al posto del 17 per cento delle precedenti elezioni. Semmai si potrebbe anche dire che la Marin ha perso la Finlandia, man non le elezioni, ma è del tutto inutile pretendere troppa logica dai valletti del potere: il problema è che gli altri partiti sono cresciuti parecchio nonostante una campagna a tappeto a favore di questa insulsa hostess del Wef, certo di pochi punti percentuali il che tuttavia è tantissimo in un Paese dove ci sono almeno tre partiti attorno al 20 per cento ciascuno. e altri tre intorno al 10. In effetti nel 2019 i cosiddetti socialdemocratici ottennero il governo prendendo ,appena lo 0,25% in più dei loro rivali conservatori e fondando il governo su alleanze con liste civiche e verdi che sono stati spazzati via nell’ultima tornata elettorale : la vera grande sconfitta viene a lì . C’è tuttavia una ragione in questa interpretazione benevola di Repubblica: secondo cui non si è persa la Finlandia tentare appunto di nascondere almeno in parte il grottesco della situazione visto che i due partiti che hanno preso più voti di quello socialdemocratico avevano una posizione molto più prudente se non addirittura contraria sull’ingresso nella Nato. (il simplissimus, “Grottesco finlandese”)
La Sinistra Ufficiale Uccidentale dimostra, una volta di più, di essere altrettanto (se non più) fascista della Destra.
La finta sinistra lavora per e poi fa vincere la vera destra.
È un principio che vale da noi e anche in Finlandia. […]
Gli elettori hanno preferito gli originali alla fotocopia, anche se illuminata da finto progressismo. (Giorgio Cremaschi, “Sanna Marin”)
Gongola (assieme a noi) anche Marco Travaglio per il botto della DEMente finlandese:
Un saluto commosso a Sanna Marin: le sia lieve la terra. Sembra ieri che era l’astro nascente della Gauche Caviar-Tuittér, così ggiovane, glamour, smart, cool, riformista, atlantista e bellicista. Ora è già trapassata: anche in Finlandia gli elettori hanno scelto la destra “sovranista”, ancor più filo-Nato e guerrafondaia di lei. Il suo guaio è che aveva più fan a Washington, Bruxelles, Kiev e Roma che a Helsinki. E purtroppo in Finlandia votano i finlandesi. Spiace per i nostri giornaloni che da una dozzina d’anni annunciano il “tramonto del sovranismo”, o “del populismo”, o di entrambi. Spiace soprattutto per Repubblica, che aveva eletto Santa Sanna a spirito guida del Pd dopo il mesto tramonto di altri fenomeni costruiti in laboratorio, anzi in redazione: Renzi, Gentiloni, Sala, Pisapia, Bonino, Letta, Calenda e altri trascinatori di folle. Esauriti i portenti nazionali, i talent scout del quotidiano-portafortuna si erano rivolti all’estero. E, dopo epiche catastrofi come Blair, Obama e Macron, erano planati sulla Marin. L’altroieri era ormai terza in tutti i sondaggi, ma Rep la dava “ancora in corsa per la premiership”. E quando Sanna ha ammesso la sconfitta, Rep si è consolata così: “Ecco perché Sanna Marin non ha perso la Finlandia, ma ha perso il governo”. Ah ecco.
Ora si cercano le cause del disastro. Noi le lasciamo agli esperti e ci concentriamo sulle concause: gli stagionati morosi italioti di Sanna. Tipo Testa di Chicco (“Mi sono innamorato di Marin”) e Polito el Drito (“Mettiti in coda”). Ma soprattutto il prof. Recalcàzzola, che su Rep insalivava come un Renzi o una Boschi qualunque “la coraggiosa premier finlandese” (manco fosse Anna Frank), “la lezione politica della sua gioia di vivere”, citando San Tomaso, Dante e l’immancabile Lacan per bollare l’“odio invidioso” e l’“ideologia patriarcale e maschilista” di chi osava criticarla per i festini alcolici: tutti putiniani allergici alla “giovane bella e intelligente” che “ha portato il suo Paese verso la Nato e rivendicato l’autonomia del suo popolo di fronte alla prepotenza bellica russa”, ma “sa anche godere della vita” e “rialzare il grigiore stantio della piccola politica alla dignità della festa”. […]
Ps. A proposito: ma sull’Ingegnere che dà della “demente” a Giorgia Meloni (una donna!), il circoletto degli indignados non ha nulla da dire? O si occupa solo di vignette e caricature? O ha anticipato la gita di Pasquetta? (Marco Travaglio, “I Marin pescatori”, editoriale sul Fatto Quotidiano del 4 aprile 2023)
In più occasioni la Rampante e DEMente Marin ha dimostrato quanto basso sia il suo QI, in comune con tutti i Giovani Leaders Uccidentali. Tanto DEMente da far entrare, appunto, nella NATO la Finlandia, anche se è diventato palese a chiunque che l’Alleanza Atlantica è solo il braccio armato degli interessi geopolitici imperiali del S.I.N. Amerikano: e gli altri Alleati crepino, se necessario.
Probabilmente proporranno presto alla Marin pescatrice di sostituire il segretario pro tempore della NATO, Stolto-Stoltenberg.
Rimarchevole che Sanna Marin, sgomitante per fare foto assieme al Banderista Zelens’kyj o ai vati del Nuovo Ordine Mondiale Schwab-Soros, si sia sgonfiata come un soufflé mal riuscito, dopo la trombata elettorale.
“Devo ammettere francamente che la mia resistenza è stata messa a dura prova in questi anni”, ha ammesso Marin, con parole che ricalcano quelle spese recentemente dalla leader neozelandese Jacinda Ardern e dall’ex premier scozzese Nicola Sturgeon. (ilRiformista)
Potrà sembrar strano, ma proprio le più competitive pasionarie del Tanatocapitalismo Necroliberista Made in USA cominciano ad avere il fiato corto: iniziano finalmente ad avvertire quanto il Capitalismo Totalitario sia Disumano e Antiumano, in una parola Satanico?
Ma non è che la Destra si stia mostrando migliore della Sinistra Uccidentale. Giorgia Meloni si appalesa più atlantista e più aporafobica di Undertaker Draghi, ricordando la lotta al RdC, considerando la riforma IRPEF che farà gravare ancor più il carico fiscale sui salariati e pensionati del ceto medio-basso e sottacendo di proposte surreali come quella di eliminare tutti gli angliscismi e i francesismi, pena multe da 5000 a 100.000 euro. Immaginiamo che le Socialitè o le Influencerdovranno rinominarsi rispettivamente Sciaperone e Influenzatrici, mentre per le “Escort” si rinnoverà l’uso di “Bagascia”, mai caduto in disuso, in verità.
IL PENNIVENDOLAME UCCIDENTALE CI AVVICINA ALL’APOCALISSE
L’Europa si avvicina al proprio suicidio, alla propria Apocalisse, seguendo pecorescamente il SIN Usa.
Le Presstitutes Uccidentali concionano di “Valori della Civiltà e dei Popoli d’Occidente” appoggiando il Guitto Tossico e Banderista Zelensky dopo che la NATO ha abbaiato fin dal 2014 ai confini della Russia, come ammesso persino da Bergoglio.
Qual è la differenza tra il macellaio nazista Hitler e l’altrettanto macellaio nazista Biden? https://www.youtube.com/watch?v=aVYKYn3z0hA
I fanfaristi fanfaronidell’Amerika hanno compiuto l’ennesimo passo verso il Totalitarismo Uccidentale, passando dal Provax al Nopax. Ovviamente la Stampa Libera Italiana s’è mostrata la più servile d’Uccidente.
Putiniani d’Italia, troppe cose non tornano in questa faccenda della lista - Articolo21
Troppe cose non tornano in questa faccenda della lista dei “putiniani d’Italia” sfornata dal Corriere. La cosa è apparsa evidente fin dalle prime ore dopo la pubblicazione. Nel mio piccolo il 5 giugno ho fatto un tweet che ha raggiunto le centomila visualizzazioni. E mi ero limitato a fare solo alcu…
Abbiamo abolito la libertà di pensiero. Chi non pende dalle labbra di Biden, Zelensky e Stoltenberg, ma li critica se sbagliano o pubblica notizie a loro sgradite, è un venduto a Putin. E viene linciato, infilato in liste di proscrizione come “putiniano” con tanto di foto segnaletiche sui grandi giornali: Barbara Spinelli, Alessandro Orsini, Luciano Canfora, Carlo Rovelli, Donatella Di Cesare, Gustavo Zagrebelsky, Angelo d’Orsi, Lucio Caracciolo, Ugo Mattei, Massimo Cacciari, Alessandro Barbero, Michele Santoro, associazioni come l’Anpi, la Cgil, Pax Christi, Sant’Egidio, perfino i generali Fabio Mini e Marco Bertolini (ormai persino i generali sembrano dei pacifisti) e tanti altri.
Abbiamo abolito il garantismo, quello vero. Si può accusare chiunque di prendere ordini o addirittura soldi da Putin senza uno straccio di prova.
Abbiamo abolito il dovere di cronaca e anche la deontologia professionale dei giornalisti. Tutte le notizie diffuse da Kiev vengono prese per oro colato, tutte quelle targate Mosca bollate come fake news, anche se spesso si scopre l’opposto. Papa Francesco attacca Draghi e la Nato per l’aumento delle spese militari al 2% del Pil e viene censurato da Tg1, Corriere della Sera e Repubblica. In compenso Corriere e Repubblica inventano liste di “putiniani d’Italia”. Mentre i russi fanno propaganda senza credere alle bugie che raccontano (tant’è che destituiscono e sostituiscono continuamente i comandi militari dopo ogni errore commesso nei territori occupati), i media atlantisti credono alla propria propaganda e soprattutto inducono a crederci i poveri ucraini. (Marco Travaglio, “Scemi di guerra”, Paper FIRST)
Davvero distopico il comportamento da Grande Fratello Orwelliana dell’«Informazione» mainstream italica. Un chiaro esempio promana da uno dei tanti Organ House dell’Impero USA di Joe Biden, linkiesta:
«Più di mille persone hanno protestato contro le sanzioni anti-russe davanti a una base Nato in Italia. L’azione è stata organizzata dall’associazione socio-politica Italia Unita, in collaborazione con il partito Russia Unita». Così la Tass riferì della «Manifestazione 20221218 Aviano – Italia fuori dalla guerra», con l’adesione di una cinquantina di sigle, sia di sinistra che di destra. Organizzatore Amedeo Avondet: un ex-esponente di Fratelli d’Italia spesso presente sulle tv russe, che scrive sulla stessa Tass.
Un esempio che è stato il culmine di «La critica di matrice filo-Cremlino alla Nato nell’ecologia mediatica italiana»: l’intervento che Giovanni Ramunno, generale dell’Esercito e giornalista, già consigliere militare per la comunicazione del Presidente del Comitato Militare dell’Unione Europea, ha svolto lunedì nel corso di «Dezinformacija e misure attive: le narrazioni strategiche filo-Cremlino in Italia sulla NATO, le politiche estere e di sicurezza dell’Occidente, e i rischi di guerra nucleare». il secondo di tre incontri che l’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici ha organizzato su «Dezinformacija e misure attive: le narrazioni strategiche filo-Cremlino in Italia» e di cui il primo appuntamento c’era stato il 26 gennaio.
«I filo-putiniani sono di destra e di sinistra», ha spiegato infatti Ramunno. «I filo-putiniani sono la destra e la sinistra estrema con i sovranisti». Ricordata una serie di studiosi sul tema delle «narrative» – da Alec Fischer a Jerome Bruner, Alister Miskimmon e William Labov – ha spiegato come, utilizzando determinate metodologie, sia relativamente facile individuare l’origine russa di alcune «narrazioni» oggi presenti nei discorsi di contestazione al sostegno per l’Ucraina. Una, ad esempio, è quella della «gabbia di ferro» in cui Paesi come l’Italia sarebbero costretti da organizzazioni come Nato e Ue. Un’altra, quell’«abbandono» cui l’Italia e altri Paesi sarebbero stati lasciati da queste organizzazioni di fronte a problemi come il Covid o il rincaro delle bollette che per via delle sanzioni veniva annunciato come inevitabile.
Due appunti in teoria opposti, quelli di essere troppo o troppo poco presenti allo stesso tempo. Ma è caratteristica della «dezinformacija» russa quella di dire allo stesso tempo cose anche opposte.
“PUTINIANI” E “PUTINVERSTEHER”
Per la distopica Weltanschauung di siffatti Mainstream Media i Putiniani e i Putinversteher, inventati di sana pianta dal Corriere e da JohnnyRiotta l’Amerikano, esisterebbero davvero e marciano all’unisono con Putin.
Tipico modus operandi da bipensiero che il Burattinaio Globale George Soros ha imposto ai Mainstream Media di tutto l’Uccidente: LA VERITÀ È MENZOGNA.
Prima della guerra russo-ucraina A volte i classici del passato possono aiutarci a comprendere la contemporaneità. È il caso di «1984», nono romanzo di George Orwell, che ci catapulta in una dimensione distopica governata dal Grande Fratello, un’entità minacciosa, ispirata per molti versi ai dittatori del secolo scorso. L’opera di Orwell descrive la vita di Winston Smith, impiegato del ministero della Verità, un ente pubblico destinato alla censura della storia, alla cancellazione di ogni nome o evento ostile alla narrazione univoca del regime: «Se tutti i documenti raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un fatto storico, quindi vera», scrive Orwell. Una lucida premonizione della Cancel Culture che, invece di confrontarsi laicamente con il passato, preferisce sbarazzarsene tirando acqua al mulino del politically correct.
È curioso come Winston annoti le proprie riflessioni libertarie su un diario cartaceo. Immagine dal forte significato allegorico: la carta ospita il pensiero di chi scrive, le sue riflessioni, la sua unica e inimitabile visione del mondo. Proprio per questo Hitler e i suoi seguaci organizzarono nel 1933 le cosiddette «Bücherverbrennungen», grandi roghi in cui vennero bruciati migliaia di libri avversi all’ideologia nazista e dunque ritenuti dannosi per la tenuta del regime.
Ma ciò che più inquieta del romanzo di Orwell è la dittatura del pensiero unico: al regime non basta mantenere il potere ed esercitarlo a proprio piacimento. No, vuole manipolare la mente dei cittadini, pretendendo non solo la loro sottomissione fisica, ma anche quella psicologica. Non esiste vita privata: tutto passa al vaglio dello Stato, ogni attività è funzionale alla propaganda del Big Brother, il Grande Fratello. Per controllare meglio i suoi sudditi, il regime ricorre al «teleschermo», uno strumento con cui il Grande Fratello può osservare ogni movimento, carpire ogni informazione, riconoscere ogni potenziale sintomo di dissenso. E che cos’è il teleschermo se non un odierno trojan che invade, spesso immotivatamente, la sfera privata del cittadino rivelandone i segreti e le debolezze? […]
Proprio come accade in «1984», dove Winston fatica a stringere qualunque amicizia per paura di essere tradito e consegnato al regime: «Non si avevano amici, allora si avevano camerati». È lo «psico-reato». I pensieri costituiscono un pericolo e la loro manifestazione può essere punita con la morte: «La guerra è pace, la libertà è schiavitù e l’ignoranza è forza». Fortunatamente non siamo ancora arrivati a quel punto, ma all’inferno si arriva a piccoli passi. E Orwell lo aveva compreso.
E invece ci siamo arrivati. Gli sbavantipropagandisti dell’Atlantismosenza se e senza ma propalano il sostegno militare e logistico (oltre che innumerevoli mercenari) al regime nazista di Kiev come se fosse una colomba di pace: per siffatte genìe LA GUERRA È PACE.
Repubblica sgancia la terza lista di proscrizione di fantomatici “putiniani”. È firmata da Gianni Riotta e s’intitola “Destra, sinistra e no Green pass: identikit dei putiniani d’Italia. Da Savoini a Fusaro, da Spinelli a Mattei, Foa e Mutti, editore del fascioputinista Dugin”. Tutti “Putinversteher”, quelli che “capiscono Putin” e lo giustificano. Un frittomisto scombiccherato e imbarazzante che il pover’uomo attribuisce a uno “studio della Columbia University curato dai docenti Olga Bertelsen e Jan Goldman” per dargli una parvenza di autorevolezza. Ne avesse azzeccata una. Non è uno studio, ma un semplice documento di ricerca intitolato Russian Active Measures: Yesterday, Today, Tomorrow. Non è della Columbia University, che non c’entra nulla (fa parte di una raccolta di saggi pubblicata dalla casa editrice tedesca Ibidem, distribuita negli Usa dalla Columbia University Press, casa editrice dell’ateneo). I curatori Bertelsen e Goldman non sono docenti della Columbia (il primo lavora alla Embry-Riddle Aeronautical University di Prescott, Arizona; il secondo alla Citadel di Charleston, South Carolina). E neppure lo sono gli autori dello scritto, che non sono nemmeno docenti universitari (Massimiliano Di Pasquale si presenta come “fotogiornalista e saggista” e Luigi Sergio Germani è “direttore scientifico dell’Istituto Gino Germani di scienze sociali e studi strategici”). Il testo non c’entra nulla con l’invasione dell’Ucraina, essendo uscito un anno fa, nel 2021. E soprattutto non cita mai Spinelli, né Mattei, né Boldrini, né Fassina: metà dei nomi messi alla gogna da Riotta sono farina del sacco di Riotta. Gli autori si propongono di “discutere l’influenza russa sulla cultura e sull’accademia italiana”. E distinguono “due diversi tipi di intellettuali filo-russi in Italia”: i “neo-eurasianisti” con “posizioni radicali pro-Mosca e anti-Occidente” e i “Russlandversteher” con “una posizione pro-russa pragmatica e moderata, basata su considerazioni di realpolitik”. Riotta, con un colpo di bacchetta magica, trasforma i “Russlandversteher” in “Putinversteher”, stravolgendo del tutto il senso dell’analisi; e con un altro la postdata a dopo l’“operazione speciale” di Putin. Testuale: “Uno studio della Columbia University analizza il fenomeno dei “Putinversteher” nostrani, per i quali il presidente russo fa solo ‘gli interessi nazionali’. Da Savoini a Fusaro, da Spinelli a Mattei a Foa, ecco chi giustifica il Cremlino”. Peccato che Spinelli e Mattei non siano mai citati dal presunto “studio”. Quello dei “Putinversteher” diventa così un gran frullatore che serve a Riotta per additare alpubblico ludibrio chi vuole lui. […]
Riotta si arma di forbici, ago e filo per un bel taglia e cuci. Aggiunge qualche nome a piacimento: Barbara Spinelli, promossa sul campo “Putinversteher con bollo diplomatico”; Ugo Mattei, docente di diritto civile che si batte contro il green pass nelle università; la Boldrini, che ha osato astenersi alla Camera sulle armi all’Ucraina, Fassina che l’ha criticato e Petrocelli che ha votato contro.In compenso salva (per ora) Romano, Caracciolo, Freccero e il defunto Chiesa. Accusa l’ex presidente Rai Marcello Foa di essere un “commentatore di reti di propaganda russa”: cioè di Russia Today, lo stesso che usciva come inserto di Repubblica. Ma soprattutto omette del tutto l’università più citata nel documento: la romana Luiss, ateneo privato legato a Confindustria, di cui gli autori ricordano la partnership con l’Enel e l’Istituto statale di Mosca per le relazioni internazionali. Per pura coincidenza, Riotta dirige la scuola di giornalismo della Luiss. Nemmeno una sillaba sulle critiche del documento al Corriere e a Repubblica, accusati di aver pubblicato editoriali che “hanno rinforzato messaggi di propaganda russi” durante le proteste di Euromaidan. E dove scrive Riotta? Su Repubblica, of course. Il finale del Cortigiano Johnny è un’istigazione ai rastrellamenti che piacerebbe a Putin e sarebbe un tantino inquietante, se Riotta lo leggesse e lo prendesse sul serio qualcuno: “Li riconoscete a prima vista: tutti hanno la stessa caratteristica”. Quella di pensare con la propria testa, ma soprattutto di averne una. (Marco Travaglio, “Scemi di guerra”, PaperFIRST)
Per il totalitarista Big Brother George Soros, L’IGNORANZA È FORZAed è per questo che egli finanzia IFCN, l’ONG che distribuisce a chi assicura di divulgare il Vangelo del Falso Profeta Soros i diplomini da “fact-checker”.
Soros, fake news e senso del ridicolo… – Il blog di Giampaolo Rossi
I CERCA-BUFALE
Si chiama International Fact-Checking Network (IFCN) ed è la rete di organizzazioni che ha sottoscritto i principi del Fact-Checking Code redatto dal Poynter Institute, uno dei più importanti istituti giornalistici e analisi media del mondo.
Ecco spiegata la “lotta alle Fake News” che sta tanto a cuore a Mangiafuoco Sorose ai suoi burattini NaziDEM bideniani. Una censura da PropagandaministeriumGoebbelsiano per tacitare le voci indipendenti, tacciandole di essere Fake News, in modo che le Menzogne propagandate dai Media del Regime T0talitario DEM Made in USA non possano mai essere contrastate.
Non pago, Mangiafuoco Soros ha finanziato anche Steven Brill, il DEMocrat co-fondatore di NewsGuard, un’organizzazione che ha la pretesa di “bollinare” l’affidabilità dei siti di informazione. Guarda caso, ad avere quello che possiamo definire satiricamente il “BOLLINO DI AFFIDABILITÀ DI SOROS” sono sempre media omologati e corifei del credo del Falso Logos dell’Open Society Sorosiana come Open (nomen omen) di Mitraglietta Mentana.
SOROS’ CONTENT ANALYSIS: DECIDES TO INVEST $10M IN BRILL’S MAG
Although staffers are jumping ship at Brill’s Content, billionaire George Soros – always a friend of the downtrodden – is betting $10 million it will stay afloat. Soros is among a…
ALESSANDRO ORSINI CONTRO TUTTI
Alessandro Orsini è uno dei più noti esperti di geopolitica internazionale che ha, agli occhi del pennivendolame italiota, un grosso difetto: dice la verità e disdegna le veline inviate dai NaziDEM di DEMentia Joe Biden alle redazioni dei “giornaloni” e dei Cinegiornali Luce asserviti al Fascio-Atlantismo.
L’orda ignorante, che include anche leader di partito, conduttori radiofonici, presidenti di regione, direttori di quotidiani e reti televisive, ricercatori universitari, non fa altro che scrivere: “Putin è finito!”; “Putin è completamente isolato”; “la Russia arretrerà sempre di più e alla fine crollerà”; “la Nato è più forte della Russia”. Ecco, con molto affetto, vorrei rivolgermi direttamente a queste persone, i membri dell’orda italiana, e dire loro in stile letterina:
Cara orda ignorante, vergogna d’Italia, menti semplici della società complessa, invece di insultare o censurare schiumando rabbia randagia, perché non provate a porvi domande più utili e costruttive del tipo: “Quanto arretrerà l’Italia nello scacchiere internazionale a causa di questa guerra?”; “quali saranno le conseguenze di questa guerra sull’industria italiana?”; “in quale proporzione aumentano i pericoli nel Mediterraneo per la sicurezza nazionale dell’Italia a causa di questa guerra?”; “in che modo questa guerra accresce il ruolo internazionale della Turchia in Libia o dell’Algeria a discapito dell’Italia?”; “se la Russia crollasse davvero, quali sarebbero le ricadute sulla sicurezza dell’Europa?”; “l’Italia sarebbe eventualmente pronta alla terza guerra mondiale?”. Cara orda ignorante, vergogna del genere umano, smorfia di dolore a motivo della tua semplicità, invece di passare il tuo tempo a tifare manco fossi allo stadio Milan-Juve ultimo minuto, perché non provi a pensare? Forse un giorno la tua mente incontrerà un ragionamento. Speriamo soltanto che non sia troppo tardi per la tua mente di zanzara.
Chi insulta, chi vuole censurare dividendo il mondo in putiniani e anti-putiniani, è un imbecille. Non abbiate paura di dire a parlamentari, presidenti di regione, direttori di quotidiani, direttori di reti televisive, leader di partito, conduttori radiofonici, capi di Stato, presidenti del Consiglio: “Tu sei un imbecille”. (A. Orsini)
Siamo arrivato alla più indegna e ridicola propaganda gobbelsiana imposta alla dis-informazione de’ noantri in cui si legge che i Russi combatterebbero con il badile, avendo terminato le munizioni!
Solo media discreditati, megafoni della Dittatura Atlantista, possono divulgare siffatte idiozie. Resta tutto da spiegare come l’Esercito Russo, pur impugnando solo pale, abbia ucciso oltre 50.000 combattenti ucraini (e feriti tre volte tanto) solo negli ultime tre mesi di “controffensiva ucraina”.
Solo un giornalismo da accatto, fatto di accattoni a caccia di elemosine e mancette dalla UE e da Mangiafuoco Soros, può pubblicare siffatte sesquipedali supercazzole!
Già. perché sono proprio gli imbonitori da fiera Nopax ad essere a libro paga del Deep State USA, non certo i cosiddetti Putiniani.
In ogni caso abbiamo in Italia, da tre anni a questa parte, un’informazione mainstream paragonabile a quella propalata dal Völkischer Beobachter hitleriano.
Uno dei pochi veri epistemologhi italiani, Alessandro Orsini, viene SISTEMATICAMENTE azzannato dalle orde barbariche di Corriere-Stampa-Repubblica e dei Cinegiornali Luce Rai-La7-Mediaset, per il sol fatto di dire la VERITÀ!
Alessandro Orsini: “Tu sei un imbecille”
(Alessandro Orsini) – L’orda ignorante, che include anche leader di partito, conduttori radiofonici, presidenti di regione, direttori di quotidiani e reti televisive, ricercatori univer…
Chi non si piega ai DEMoniaci diktat dell’Impero Nazista Amerikano bideno-sorosiano e osa rimanere con la schiena dritta, non appecoronandosi, come in vece fa l’immensa pletora di prostitute intellettuali uccidentali al soldo di Soros, viene immediatamente censurato.
Essere uno studioso significa dire sempre la verità a tutti costi e sotto tutte le circostanze. È una condanna a vita che crea nemici potenti.
Da più di un anno, Corriere della Sera, Repubblica, la Stampa, dicono che la libertà in Italia è in pericolo a causa delle spie di Putin nei talk show. Oggi, grazie alla stampa americana, scopriamo che la libertà in Italia è in pericolo a causa delle spie di Biden. Scopriamo, si fa per dire, che Biden violenta le nostre libertà e la nostra democrazia spiando tutti noi, incluso il segretario generale dell’Onu. Ma se Biden spia i nostri politici più importanti, allora significa che può anche ricattarli se provano a lanciare un’iniziativa di pace in Ucraina. Biden è un difensore della società libera in casa propria e un grande sostenitore delle dittature in casa altrui. Dire la verità significa riportare i fatti in modo oggettivo e distaccato. E i fatti da riportare sono molti per cui preferisco elencarne soltanto tre per ragioni di sintesi e di chiarezza:
1) I fatti dicono che la lotta per la libertà non c’entra niente con la ragione per cui l’Italia alimenta la guerra in Ucraina dall’esterno calpestando la propria Costituzione. Una delle ragioni principali è che quasi tutta la nostra classe politica è sotto ricatto perché è stata spiata e intercettata per anni come accade nelle dittature. Per cui nella democrazia italiana è stato immesso un elemento delle dittature: lo spionaggio sistematico finalizzato al ricatto politico.
2) I fatti dicono che la ragione principale per cui Biden investe nella guerra in Ucraina è l’espansione della Nato nell’Europa dell’est in funzione anti-russa, tant’è vero che, subito dopo l’inizio della guerra, la Nato ha aumentato il territorio che controlla in Europa al confine con la Russia grazie all’ingresso della Finlandia. Se l’Ucraina perdesse, Biden avrebbe incassato ugualmente un grosso bottino.
3) Biden non ama la libertà, bensì il potere. Se amasse la libertà, non avrebbe abbandonato gli afgani democratici ai talebani e non sosterrebbe le dittature più brutali del mondo.
L’Italia ha un problema con le spie russe nei talk show o con quelle americane?
Amo gli Stati Uniti. Ma amo di più la verità. Uno studioso non giura fedeltà a un Paese straniero. Giura fedeltà alla verità.
Ovvio che si stia avvallando una radicale e massiccia manipolazione delle coscienze dei cittadini occidentali, in particolare dei più giovani, maggiormente condizionabili e sensibili alle istanze aberranti dei politici europei che stanno tradendo i loro Popoli con il pretesto che i nazisti di Kiev starebbero combattendo per i comuni valori di civiltà e democrazia!
I POLITICI EUROPEI CHE TRADISCONO I LORO POPOLI
Come scrive rettamente Michel Chossudovsky dell’autorevole Global Research, l’Impero Americano guidato da DEMentia Joe Biden, con l’attacco al Nord Stream ha dichiarato guerra all’Europa dei suoi stessi “Alleati” (rectius: Colonie o Protettorati).
L’America è in guerra contro l’Europa
11 ottobre 2022
I gasdotti Nord Stream oggetto dell’attacco si trovano all’interno della giurisdizione territoriale (marittima) di quattro stati membri dell’Unione Europea. Nel diritto internazionale, l'”integrità territoriale” si estende alle “proprietà” situate all’interno delle acque territoriali dello Stato nazionale.
Costituisce atto di guerra la deliberata distruzione di tali “proprietà” all’interno delle acque territoriali di un paese da parte o per conto di un attore statale straniero.
Secondo la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen “le fughe” nel Mar Baltico sono dovute a “sabotaggio”:
” Qualsiasi interruzione deliberata dell’infrastruttura energetica europea attiva è inaccettabile e porterà alla risposta più forte possibile”, ha avvertito, e ha sollecitato un’indagine per ottenere piena chiarezza sugli “eventi e perché”.
Il primo ministro danese Mette Frederiksen li ha definiti “atti deliberati” , aggiungendo: “Non stiamo parlando di un incidente”.
Von Der Leyen non ha spiegato chi potrebbe esserci dietro questi “atti deliberati” di sabotaggio.
Bomba
In un’intervista televisiva del 7 febbraio 2022, il Presidente degli Stati Uniti ha riconosciuto che gli Stati Uniti avrebbero agito contro Nord Stream se necessario. Questa dichiarazione è stata fatta 3 settimane prima dell’invasione russa:
Il presidente Joe Biden: “Se la Russia invade, ciò significa che carri armati e truppe attraversano nuovamente il confine con l’Ucraina, allora
“Non ci sarà più un Nord Stream 2”
Giornalista : “Ma come lo farai esattamente, visto che il progetto è sotto il controllo della Germania?”
Biden: “Lo faremo, te lo prometto, saremo in grado di farlo”. (enfasi aggiunta)
Le prove suggeriscono che questo attacco terroristico era stato contemplato dall’amministrazione Biden prima dell’invasione russa. È stato effettuato dalla CIA?. “Saremo in grado di farlo”, ha detto Joe Biden.
Atto di guerra degli Stati Uniti contro l’Unione europea
Il Nord Stream, che ha origine in Russia, attraversa le acque territoriali di quattro Stati membri dell’UE, tra cui Finlandia, Svezia, Danimarca e Germania. L’autorizzazione è stata fornita e approvata dai parlamenti di quei paesi prima della costruzione. Inoltre, i gasdotti Nord Stream richiedevano anche l’approvazione di Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, che facevano parte del processo consultivo prima della costruzione. Bombshell: da un punto di vista legale (diritto internazionale: Carta delle Nazioni Unite, diritto del mare) questo non è stato un attacco terroristico contro la Russia, è stato un atto di guerra degli Stati Uniti contro l’Unione europea.
I gasdotti Nord Stream oggetto dell’attacco si trovano all’interno della giurisdizione territoriale (marittima) di quattro stati membri dell’Unione Europea. Nel diritto internazionale, l'”integrità territoriale” si estende alle “proprietà” situate all’interno delle acque territoriali dello Stato nazionale.
Costituisce atto di guerra la deliberata distruzione di tali “proprietà” all’interno delle acque territoriali di un paese da parte o per conto di un attore statale straniero.
“ La Classe Politique ”:Alto Tradimento
L’America non è più “un alleato” dell’UE . Piuttosto il contrario. Il ruolo insidioso degli USA nel compiere atti di sabotaggio contro l’UE è ampiamente documentato. Oltre ogni dubbio.
Nel frattempo, i politici corrotti dell’UE non solo incolpano la Russia, ma stanno preparando il terreno per la distruzione dell’Unione europea per conto di Washington.
Stanno “dormendo con il nemico” a scapito dei popoli d’Europa.
Il tradimento costituisce un atto di tradimento da parte di politici europei in alti uffici per conto di una potenza straniera, che con vari mezzi sta attivamente e deliberatamente innescando il caos economico e sociale sia nell’Europa occidentale che in quella orientale.
Gli Stati Uniti non sono alleati dell’UE. Piuttosto il contrario. Washington sta conducendo una guerra contro l’Europa, con il sostegno di funzionari governativi corrotti nelle alte cariche. È un atto di tradimento.
Anche i media sono complici, cioè nel sostenere un flusso di bugie. L’obiettivo non detto è quello di fornire un volto umano a questi atti di tradimento.
Tradimento ai più alti livelli di governo.
Ciò che è richiesto è il “cambio di regime” in tutta l’Unione europea, nonché azioni penali contro i politici corrotti.
U.S. Act of War against the European Union: President Biden Ordered the Terror Attack against Nord Stream. High Treason against the People of Europe - Global Research
In international law, “Territorial Integrity” extends to “properties” located within the territorial waters of the Nation State. The deliberate destruction of said “properties” within a country’s territorial waters by or on behalf of a foreign state actor constitutes an act of war.
È gravissimo che, pur sapendo che è stato l’Impero USA a sabotare i gasdotti baltici, i politici europei continuino en masse a collaborare con il criminale folle e bellicista Joe Biden.
Per preservare la pace, la libertà e la prosperità, una cosa è necessaria: la liberazione dell’Europa dagli Stati Uniti, scrive Werner Rügemer.
Dopo il cancelliere fondatore dello stato separato della Repubblica Federale di Germania imposto dagli USA, Konrad Adenauer, e il cancelliere della riunificazione, Helmut Kohl, ora il 17 aprile 2023 Angela Merkel ha ricevuto la più alta onorificenza dello stato tedesco: Grand Croce dell’Ordine al Merito. Solo i cancellieri dell’Unione Cristiano Democratica (CDU) sono onorati in questo modo. I cancellieri socialdemocratici come Willy Brandt sono considerati dissidenti: potrebbero non essere onorati.
Contributo all'”interesse nazionale degli Stati Uniti”
Un premio più importante è stato assegnato alla cancelliera permanente della Germania e presidente della Cdu, in carica dal 2005 al 2021, qualche anno prima: nel 2011 il presidente Usa Barack Obama le ha conferito la Presidential Medal of Freedom a Washington. Questa medaglia della libertà degli Stati Uniti viene assegnata a uomini, e talvolta donne, per il loro contributo “alla sicurezza e all’interesse nazionale degli Stati Uniti”. In altre parole, non per il loro contributo alla sicurezza e all’interesse nazionale, diciamo, della Germania o dell’Europa.
La Merkel si era distinta, tra le altre cose, per aver sostenuto incondizionatamente e con passione la guerra degli Stati Uniti contro l’Iraq sotto il presidente George W. Bush nel 2002. Allora il cancelliere socialdemocratico Schröder/SPD e il ministro degli Esteri Joseph Fischer/Verdi non credevano al falso statunitense che gli iracheni Il presidente Hussein aveva armi di distruzione di massa ed era pronto a usarle, anche contro Israele. Schröder ha rifiutato di partecipare direttamente alla guerra per conto della Germania. […]
Il principale consigliere presidenziale negli Stati Uniti, Zbigniew Brzezinski, aveva pubblicamente giustificato la nuova fase della strategia globale degli Stati Uniti nel 1997 dopo la fine del socialismo: “L’Eurasia è il continente più grande della terra e geopoliticamente assiale. Si estende da Lisbona a Vladivostok. Soprattutto, l’Europa è l’indispensabile testa di ponte geopolitica dell’America nel continente eurasiatico…. (quindi) con ogni espansione della portata dell’Europa, si espande anche la sfera di influenza diretta degli Stati Uniti. E per il dominio dell’Eurasia da Lisbona a Vladivostok, ha detto, l’Ucraina è lo stato chiave.
Tuttavia, ha affermato Brzezinski, l’Europa si sta indebolendo attraverso le sue politiche sociali tentacolari, “un sistema sociale estremamente gravoso che indebolisce il potere economico…. Lasciati a se stessi, gli europei corrono il rischio di essere completamente assorbiti dai loro problemi sociali”. Gli Stati Uniti devono cambiarlo, ha detto Brzezinski.
Il noto analista geopolitico Thierry Meissan scrive,
È difficile ammetterlo, sebbene gli anglosassoni non ne facciano mistero. Parafrasando una celebre citazione del primo segretario generale dell’Alleanza, la Nato è stata creata per «tenere la Russia all’esterno, gli Americani all’interno e l’Unione Europea sotto tutela». Non c’è altra spiegazione per il prolungamento delle inutili sanzioni contro Mosca e degli altrettanto inutili nonché letali combattimenti in Ucraina
È passato quasi un anno dall’ingresso in Ucraina dell’esercito russo per applicare la risoluzione 2202 del Consiglio di Sicurezza. La Nato rifiuta questa motivazione e ritiene che la Russia abbia invaso l’Ucraina per annetterla. In quattro oblast i referendum per l’adesione alla Federazione di Russia sembrano confermare l’interpretazione della Nato, ma la storia della Novorossia conferma la motivazione della Russia. Le due narrazioni vanno avanti in parallelo, senza mai intersecarsi. […]
Oggi la Nato ci garantisce di non essere in guerra perché non ha dispiegato truppe in Ucraina. Tuttavia gigantesche quantità di armi vengono mandate in Ucraina affinché i nazionalisti integralisti ucraini, formati dalla Nato, resistano a Mosca; inoltre è in corso una guerra economica senza precedenti per distruggere l’economia russa. Tenuto conto dell’entità di questa guerra, per interposizione dell’Ucraina, lo scontro diretto fra Nato e Russia sembra suscettibile di scoppiare in ogni momento. […]
L’afflusso di armi in Ucraina è un espediente: la maggior parte del materiale bellico non arriva su questo campo di battaglia. Rete Voltaire ha scritto che le armi inviate all’Ucraina in realtà servono a scatenare un’altra guerra nel Sahel; il presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, lo ha pubblicamente confermato, affermando che molte armi destinate all’Ucraina sono già nelle mani degli jihadisti africani. Del resto, costituire [in Ucraina] un arsenale alla bell’e meglio, aggiungendo armi di epoca e calibro differenti, non serve a nulla. Nessuno possiede la logistica necessaria per fornire ai soldati munizioni così diverse. Bisogna dedurne che queste armi non sono inviate all’Ucraina perché vinca la guerra. […]
Con questa dichiarazione, e ancor più con il sabotaggio, Washington ha mostrato il suo disprezzo verso l’alleato tedesco. Non è cambiato nulla da quando il primo segretario generale della Nato, Lord Ismay, dichiarò che il vero scopo dell’Alleanza era «tenere all’esterno l’Unione Sovietica, gli americani all’interno e i tedeschi sotto tutela». […]
La Germania, per la quale il sabotaggio di questi gasdotti è il più grave colpo dalla fine della seconda guerra mondiale, ha incassato senza fiatare. Contemporaneamente ha ingoiato il piano Biden di salvataggio dell’economia Usa a danno dell’industria automobilistica tedesca. Berlino ha reagito avvicinandosi alla Cina ed evitando di litigare con la Polonia, nuova carta vincente degli Stati Uniti in Europa. La Germania ora si propone di rilanciare la propria industria sviluppando le fabbriche di munizioni per rifornire l’Alleanza.
La sottomissione della Germania alla sovranità Usa è stata di conseguenza condivisa dall’Unione Europea, controllata da Berlino.
Seconda osservazione: i tedeschi, nonché l’insieme dei Paesi dell’Unione Europea, hanno preso atto dell’abbassamento del loro tenore di vita. Insieme agli ucraini, gli europei sono le uniche vittime della guerra in corso e vi si adattano. […]
Terza osservazione: l’obiettivo di questa guerra non è la Russia, ma l’indebolimento dell’Unione Europea.
Gli Europei, soprattutto i giovani europei – afflitti in gran maggioranza dall’Effetto Flynn Capovolto, ergo DEMenti – devono essere “educati” ad amare la guerra e non la Pace!
Nessuna guerra può proseguire a lungo senza un minimo di sostegno popolare. Quando il consenso evapora completamente, i soldati si ammutinano. È dunque comprensibile che i governi occidentali investano molto nella manipolazione dell’opinione pubblica. La posta in gioco è enorme e ogni strategia manipolatoria ha il proprio mantra.
Nel caso della guerra in Ucraina, i manipolatori dell’informazione hanno investito nel mantra del “morto di sonno”. La loro idea è questa: “Se convinciamo l’opinione pubblica che Putin ha un esercito di pezzenti, gli italiani accetteranno più facilmente i sacrifici imposti dalla guerra pensando che la Russia reggerà pochissimo”. Quanto alla ritirata da Kherson, mi sono già diffuso su queste colonne. I fatti non consentivano di rappresentare i russi come un esercito allo sbando, eppure i manipolatori lo hanno detto a reti unificate. Oggi lo schema si ripete con la battaglia di Bakhmut. I manipolatori sono arrivati a scrivere che i russi, terminate le munizioni, combattevano con le pale. In realtà, avanzavano a cannonate. È stato detto che i russi non riescono a prendere la città perché il loro esercito è molto più debole di quello ucraino.
Proverò a demistificare alcune questioni partendo da una domanda: perché la battaglia di Bakhmut prosegue da mesi? Le ragioni sono numerose. Una delle più importanti è che l’avanzata russa è stata rallentata da due barriere, una naturale e l’altra artificiale. Nelle stesse condizioni, l’esercito americano difficilmente avrebbe fatto meglio. La prima barriera è rappresentata dal fiume che divide la città. Superare un fiume in corsa mentre il nemico spara all’impazzata utilizzando persino i droni kamikaze sarebbe un problema per qualunque esercito del mondo. A ogni modo, i russi hanno superato il fiume da pochi giorni e adesso fronteggiano la barriera artificiale rappresentata dalla linea ferroviaria. La situazione è aggravata dal fatto che i binari sono stati costruiti su una leggera altura ed è ovvio che sparare con un’inclinazione favorevole – dall’alto verso il basso per farmi capire da tutti – è un vantaggio per chi difende e uno svantaggio per chi offende. In questo momento, i russi hanno preso anche il centro di Bakhmut confinando gli ucraini nella parte occidentale della città. Sotto il profilo della manipolazione dell’opinione pubblica, la propaganda italiana non è diversa da quella russa. In entrambi i casi, i punti di forza dell’avversario vengono spacciati per punti deboli.
Pendiamo il caso dei detenuti utilizzati dal gruppo Wagner. Secondo i manipolatori italiani, la Russia usa i detenuti perché ha un esercito ridicolo. Le cose stanno diversamente. Terminati i detenuti, Putin userà le truppe regolari al posto loro. Gli ucraini non usano i detenuti. Quindi il vantaggio è per i generali russi che hanno mandato incontro a morte certa i meno addestrati, a differenza degli ucraini che, a Bakhmut e non soltanto, hanno perso ottimi soldati. È sufficiente ricorrere alla logica: se un soldato deve prendere un proiettile in testa dopo dieci minuti dall’inizio della mischia è meglio che sia poco addestrato giacché la perdita diventa meno onerosa per lo Stato che gli ha dato soltanto sei mesi di stipendio prima di spedirlo all’altro mondo riducendo le bocche da sfamare in carcere. Questo non significa che l’esercito russo non subirà rovesci; ne subirà eccome. Significa che, non essendo un esercito di morti di sonno, reagirà ai rovesci che verranno. Non è un’informazione di poco conto quando agli italiani viene chiesto di sostenere questa guerra per i prossimi dieci anni.
Benigni (che ha vinto l’Oscar falsificando la Storia e facendo liberare ne “La vita è bella” dagli Americani quello che sembra il Vernichtungslager di Auschwitz che venne liberato dai Russi, fatto di cui anche L. Segre s’è lamentata) ha concionato a Sanremo 2023 che «se tutti gli altri Paesi avessero la nostra Costituzione non esisterebbero più le guerre». Spieghi, allora, perché pur avendola noi questa Costituzione, da un anno mandiamo armi ad un regime criminale e corrotto qual è quello zelenskyano, anche se l’Ucraina non appartiene né alla UE né alla NATO.
Nel frattempo i NaziDEM USA hanno schioccato le dita e ci stiamo preparando a sostenere con le nostre navi la guerra Amerikanaalla Cina e financo a mandare i nostri soldati ai confini con l’Ucraina, pronti a marciare contro la Russia come nel 1941, quando le Forze dell’Asse Fascista aggredirono vilmente la Russia Sovietica .
Più truppe ai confini, la svolta della Nato per arginare Mosca
I nuovi piani anticipati dal New York Times saranno ratificati a luglio a Vilnius insieme all’aumento delle spese per la difesa (Paolo Mastrolilli – repubblica.it) – NEW YORK — Di…
Una domanda sorge spontanea:
Perché gli Europei devono “arginare” la Russia se Putin ha un esercito di cartapesta che combatte solo con pale e badili? Problemi di schizofrenia e dissonanza cognitiva per il “giornalismo” occidentale.
I NUOVI FASCISTI TRAVESTITI DA ANTIFASCISTI
Il conformismofascio-atlantista, salvo rare eccezioni, domina il Mainstreamin Uccidente. https://www.youtube.com/watch?v=jnzyFvcENAw
L’Anti(fascismo) conformista militante è quello che accusa Putin di essere fascista e i VeriPacifisti di essere al soldo di Putin (“Putiniani”), avvalendosi delle novelle SA ed SS come Antifa e Black Lives Matter e randellando mediaticamente chi ha il coraggio di non fiancheggiare l’Impero NaziDEM Statunitense, con le fascistiche liste di proscrizione dei “Putiniani” e correlata ostracizzazione.
Il conformismo uccidentale del XXI secolo è formato proprio dai fanatici Provax e Nopax. Guarda caso, gli stessi “giornaloni” servilmente mussoliniani e hitleriani oggi sono bideniani e zelenskyani.
L’Antifascismo è un feticcio agitato dai Necroliberisti Tanatocapitalisti come George Soros e dalle presstitutes di regime per giustificare la Supremazia e il Dominio Militare degli USA su tutto il Mondo (ergo, la Supremazia economica e finanziaria dei Soroi). Èil Triangolo del Male: Imperialismo USA → Capitalismo → Satanismo.
I finanziatori dell’antifascismo […] Vi è un altro, più forte legame. Con il capitale finanziario. Per esempio, la Tides Foundation, che è attiva negli Stati Uniti e riceve donazioni finanziarie da George Soros, finanzia regolarmente gruppi antifascisti, compresi quelli che organizzano disordini di massa come gli scontri a Berkeley in febbraio di quest’anno, quando gli antifascisti hanno picchiato persone, bruciato macchine e rotto vetrine. Il movimento “antirazzista” Black Lives Matter, che si occupa principalmente dell’organizzazione di disordini di massa, ha ricevuto nel 2016 da George Soros, attraverso la Open Society Foundation e il Center for American Progress, guidato da John Podesta, 33 milioni di dollari. Altri 100 milioni di dollari sono stati assegnati dalla Ford Foundation e dall’organizzazione Borealis Philanthropy, che ha creato a questo scopo il Black-led Movement Fund. Finanziare iniziative antifasciste e antirazziste in Europa è anche una delle priorità della Open Society Foundation, così come di altre strutture d’influenza americane. Per esempio lo stesso fondo Ford contribuisce attivamente a molte iniziative anti-razziste in tutta Europa. La rete delle organizzazioni europee SOS Racisme, nata in Francia, fu originariamente creato dalla sinistra tradizionale su richiesta del Presidente Mitterrand e del Partito Socialista. L’organizzazione è ancora finanziata in larga parte dallo stato francese. Tutte le reti antifasciste in Europa sono legate agli stati o ai fondi di beneficenza finanziati dai capitalisti. Semplicemente non ci sono altre fonti di finanziamento in Europa. Si scopre un paradosso: militanti di sinistra e anarchici ricevono fondi dallo stato e dai capitalisti, cioè dai loro principali “nemici di classe”. Ma perché? I soldati del liberalismo La risposta è ovvia: la gestione degli afflussi di capitali è necessaria a riorientare i radicali lontano dalla critica e dalla lotta al sistema borghese verso l’azione contro un mitico “fascismo”. Il capitalismo offre, invece di combatterlo, di condurre la lotta ai fantasmi ideologici, così come agli oppositori dello stesso capitalismo provenienti dal campo della destra. È molto conveniente, sicuro e redditizio in termini di denaro. […] Chiama il tuo nemico ideologico “un fascista” e le masse saranno al tuo fianco. E nessuno capirà. È importante solo avere il tempo di urlare la parola maledetta prima. E ottenere per questo una sovvenzione dal grande capitale e dalla macchina statale. Gli intellettuali occidentali hanno creato il concetto di “fascismo eterno” nello spirito di Umberto Eco, cercando di ampliare il più possibile la definizione di questo fenomeno così da poterlo applicare al numero massimo di avversari dell’ordine mondiale liberale, delegittimandoli in tal modo e attaccandoli con “squadre d’assalto” di antifascisti. Così i rappresentanti di tutte le forze populiste di destra antisistema, dal Partito della Libertà austriaco al Front National in Francia allo UKIP in Gran Bretagna, sono stati etichettati come fascisti. […] L’antifascismo moderno non è solo finanziato dallo stesso capitalismo finanziario, ma è anche pienamente d’accordo con le politiche aggressive dei paesi occidentali. Antifascisti hanno partecipato a tutte le rivoluzioni colorate che l’Occidente ha promosso. Nel caso dell’Ucraina, per esempio, nel 2014 non erano imbarazzati dalla presenza di neonazisti nelle vicine barricate. Se prendiamo la guerra in Jugoslavia, il conflitto in Kosovo, il bombardamento della Libia — gli antifascisti assumono sempre la posizione dell’egemonia e delle sue procure. Sono sempre dalla parte degli Stati Uniti e dei “ribelli” da questi sponsorizzati: dai bosniaci e albanesi agli estremisti islamici in Siria. Quando serve, supportano i nazionalisti, gli estremisti religiosi, chiunque. Chi è e chi non è “fascista”, lo decide Bernard-Henry Levy. […] Ad alcuni può sembrare sorprendente, ma l’antifascismo oggi è un fenomeno reazionario che protegge l’egemonia liberale, lo status quo liberale e i politici liberali. Coloro che non vogliono cambiar nulla, che sostengono la necessità di attrarre milioni di migranti e di ridurre la responsabilità sociale dello Stato e delle imprese, che minano la sovranità nazionale dei propri paesi in favore delle imprese transnazionali e sono strettamente collegati in reti di governance mondiali. (segue link)
Anti(fascisti): l’esercito del terrore globalista
“A seguito dello scontro tra i sostenitori di Trump e gli anti-fascisti a Berkeley, sei persone sono rimaste ferite”, “le proteste contro Marine Le Pen a Parigi si sono trasformate in una rissa di massa”, “antifascisti hanno usato Molotov al comizio di Marine Le Pen”, “gruppi antifascisti sono sospe…
Emblematico il fatto che financo l’elitista Bill Gates abbia preso le distanze dal corrotto e fascista governo ukronazi di Zelensky:
Bill Gates: The Ukrainian government is one of the worst in the world, a corrupt government, controlled by a few rich oligarchs, unfortunately for the Ukrainian people. pic.twitter.com/5aUEvXydcP
Tanto sfacciati quanto incuranti della Verità, gli schiccheracarte uccidentali, tra cui spiccano – per servilismo – quelli italiani.
Giorgio Agamben stigmatizzava l’informazione imposta. Il governo tra i vari decreti legge ne ha emanato anche uno che finanzia i giornali che pubblicano le informazioni del governo sul coronavirus. Tutti i giornali hanno preso questi fondi. Credo che un giorno gli storici guarderanno a questo momento come un momento della storia in cui i giornalisti hanno dato prova della più vergognosa e infame complicità con l’amministrazione pubblica.
Ciò che il filosofo non poteva assolutamente immaginare è che la Propaganda Uccidentale di Regime avrebbe continuato a dis-informare e a prostituirsi non solo alla Sanitocrazia deivenditori dei sieri genici sperimentali che vanno nomati rettamente Snake Oil, ma anche alla propaganda fascistadeiNaziDEM bideniani.
LE APOCALITTICHE DONNE “GIOVANI LEADERS OCCIDENTALI”
29. The next day, April 27, 2022, DHS Secretary Alejandro Mayorkas announced in a House Appropriations Subcommittee hearing that a “Disinformation Governance Board” had been created, to be headed by the singing censor, Nina Jankowitz. https://t.co/OwWF7PW1Ct
Ecco la sedicente sbufalaia Jankowitz in uno dei suoi innumeri show DEMenziali à la Mary Poppins. Il che attesta perché il Mondo stia scivolando verso l’Apocalisse Nucleare grazie ai nazistici Dissennati e Dissennatori del DEMocratic Party USA e ai loro servi sciocchi europei.
E c’è ancora chi vaniloquia dell’Occidente-Uccidente Giardino della Democrazia e delle Libertà che deve essere difeso dai Barbari Non-Occidentali come Vlad “The Mad” Putin…
Siamo in un momento storico difficilmente definibile. Ci stiamo allontanando dalla democrazia liberale per come fino a oggi la abbiamo conosciuta. Il processo è graduale, ma inesorabile.
Pochi ne hanno consapevolezza.
Si afferma ad esempio il principio di dover proteggere la popolazione dalla disinformazione, aprendo in questo modo la porta a ogni tipo di censura. Passano inosservate misure che in altri periodi storici avrebbero fatto inorridire. Sono chiuse le televisioni e i social di Paesi stranieri. L’Europa chiede che ai dipendenti delle istituzioni europee sia impedito di collegarsi al social network cinese TikTok.
Gli Stati Membri più ligi si precipitano a fare altrettanto con i dipendenti statali.
I ministri europei firmano un documento che esclude gli atleti di un Paese dai prossimi giochi olimpici.
In alcuni teatri non sono ammessi concerti russi. In alcune università si preferisce bandire gli autori russi.
La libertà di stampa e di informazione, di pensiero e di espressione è il cardine delle democrazie liberali e del tessuto politico, giuridico, culturale europeo. La cultura e lo sport dovrebbero essere esenti da strumentalizzazioni politiche e sono sempre stati ponti tra i popoli, veicoli di pace.
Misure inquietanti che scombussolano la nostra esistenza di cittadini europei sono prese nell’indifferenza dell’opinione pubblica.
Un noto Istituto di ricerca italiano diviene la cassa di risonanza di determinate posizioni politiche, mentre avrebbe la funzione di assicurare ai cittadini una analisi professionale della politica internazionale. […]
Di recente, in un intervento su un quotidiano di un ricercatore molto seguito di questo Istituto, leggo che per convincere il Sud globale ad allinearsi alla politica occidentale bisogna sconfiggere la Russia. Non bisogna porsi pertanto il problema dei nostri doppi standard, di come applichiamo l’etica alla politica internazionale in accordo ai nostri interessi perdendo credibilità nel mondo, no, dobbiamo soltanto sconfiggere la Russia.
Non dobbiamo porci il problema di come l’esportazione della democrazia e la guerra al terrore abbiano destabilizzato intere regioni del mondo, no. Dobbiamo soltanto vincere la guerra contro Mosca: una potenza atomica.
Dovevamo riconoscere l’iniquità delle politiche coloniali e neo-coloniali del passato? Ancora una volta il ricercatore non ha dubbi: l’unica cosa che conta è l’elemento della forza. Ristabilire l’ordine imponendo a uno Stato ribelle la Pax Americana. Il Sud globale e i nuovi protagonisti del mondo multipolare abbasseranno la testa, si piegheranno ai vincitori.
Che un intervento di questo genere possa essere pubblicato da un quotidiano che un tempo accoglieva gli articoli dell’intellighentia italiana è uno dei tanti segnali della barbarie della nostra epoca.
Editorialisti, storici, giornalisti che vanno di moda, politici e diplomatici ripetono acriticamente il catechismo occidentale, fornendo alla società civile le interpretazioni più stravaganti delle relazioni internazionali come se divulgassero gli script demenziali dei film hollywoodiani che fanno cassa.
Così nessuno ha vergogna di ipotizzare che i russi abbiano sabotato il gasdotto di cui sono proprietari e che avrebbero potuto utilizzare come leva per spingere un Paese dipendente energeticamente come la Germania a una postura più soft. Alla domanda del perché Mosca avrebbe compiuto un’azione così autolesionista si risponde in coro: per addossare la colpa agli occidentali.
In effetti, come Nietzsche aveva intuito: di fronte alla tragedia attuale non c’è arma se non una risata che seppellirà il mondo.
Negli ultimi anni, è emersa un’industria artigianale di “controllori di fatti” ed esperti di “disinformazione” per portare avanti la missione di mettere a tacere il dissenso nella sua agenda in tutto il mondo. L’analisi del finanziamento di queste organizzazioni riconduce a una figura familiare: il miliardario di sinistra George Soros.
Il New York Post ha interrotto la scia di dollari di Soros che collegava una rete globale di organizzazioni intente a sopprimere e screditare le voci conservatrici online.
«Nel corso dell’anno, verso la metà del mandato, in una lettera aperta firmata da altri 11 gruppi di sinistra, la Leadership Conference on Civil and Human Rights finanziata da Soros ha invitato i CEO di Big Tech a intraprendere un’azione “immediata” per diffondere il cosiddetto “voto disinformazione” per “aiutare a prevenire l’indebolimento” della democrazia. I firmatari avevano ricevuto un totale di 30,3 milioni di dollari da Soros in soli quattro anni.
Come ha rivelato la pubblicazione ungherese Remix, delle 11 organizzazioni di verifica dei fatti approvate da Facebook per l’Europa centrale e orientale, otto sono state finanziate da Soros. Come nel caso degli Stati Uniti, questi gruppi di controllo dei fatti sono ampiamente critici nei confronti della destra politica.
Un progetto del Poynter Institute in particolare, l’International Fact-Checking Network (IFCN), è stato lanciato nel 2015 con un finanziamento iniziale proveniente dal National Endowment for Democracy (sostenuto dal Dipartimento di Stato USA), Omidyar Network, Google, Facebook, la Bill & Melinda Gates Foundation e la Open Society Foundations di George Soros. (Luigi Camilloni, “Come George Soros finanzia i «controllori dei fatti» per mettere a tacere il dissenso e come indottrina la prossima generazione”, Agenparl.eu)
Ergo è il Burattinaio Globale Soros e i suoi burattini NaziDEM bideniani a controllare Poynter Institute e IFCN. Pensate che il Demagogo e Dittatore Globale Soros darebbe il suo placet a gente che pensa democraticamente e liberamente con il proprio cervello, o non piuttosto ai suoi Lecconse Minions?
Il “controllo dei fatti” è un elemento importante nella macchina di censura online della sinistra, che offre alle società di social media un pretesto politicamente neutrale per censurare i punti di vista conservatori.
Facebook utilizza notoriamente i fact checker per eludere la responsabilità della censura, anche se la sua famigerata decisione di sopprimere la storia del laptop di Hunter Biden è avvenuta prima che qualsiasi fact checker di terze parti intervenisse. In tribunale, Facebook ha ammesso che i fact check, nonostante la loro pretesa di imparzialità e l’obiettività, sono solo opinioni».
«L’impero senza scopo di lucro di Soros annovera tra i membri dei suoi vari consigli i principali giornalisti della NBC, del Washington Post e della Reuters. È un grande donatore per ProPublica e NPR e ha speso almeno $ 131 milioni dal 2016 al 2020 per sostenere letteralmente centinaia di gruppi di media attivisti che promuovono le sue opinioni di sinistra su crimine, genere e capitalismo, oltre a intervenire facilmente per respingere tutte le critiche al miliardario come in qualche modo antisemita», prosegue il New York Post.
«E se qualche plebe inizia ad avere idee proprie – come, diciamo, che il laptop di Hunter Biden era reale – i “controllori di fatti” finanziati da Soros si muoveranno per schiacciare il dissenso . Ha collaborato con Big Tech fatcats, creando l’agghiacciante “Good Information Inc” con il co-fondatore di LinkedIn Reid Hoffman. Sostiene IFCN, una rete globale dedicata alla lotta alla “disinformazione” che ha fatto pressioni su Facebook per aumentare la censura, e un altro gruppo che spinge i CEO della tecnologia a fare lo stesso. Finanzia la casa madre di PolitiFact, così come un piccolo esercito di gruppi simili in Europa».
«Tali gruppi hanno aiutato la discussione tabù sull’ipotesi di fuga di laboratorio sull’origine di COVID, gli imbrogli di Hunter e altre grandi storie reali definendoli falsi. In altre parole, anche Soros e Big Tech lavorano a braccetto per interrompere la libera inchiesta».
«Anche i membri più alti dello staff della Casa Bianca si muovono nella sua cerchia di influenza . Come l’amica di Biden Neera Tanden, ex presidente del Center for American Progress finanziato da Soros. O il capo dello staff uscente Ron Klain (un membro del consiglio presso l’ala di lobbying della CAP). O il Segretario di Stato Antony Blinken, il cui padre ha importanti legami con Soros e che ha agito contro un importante critico di Soros all’inizio del suo mandato. E 17 membri dei principali team di transizione usati da Biden per entrare in carica avevano legami significativi con Soros».
«La prossima generazione di americani è già pronta a marciare lungo le stesse linee ideologiche. La Open Society Foundations di Soros ha stanziato 63 milioni di dollari nel solo 2020 per gli sforzi per plasmare l’istruzione superiore. Il suo denaro ha finanziato programmi come la “Bard Palestine Youth Initiative”, uno sforzo di Georgetown che mira a radicalizzare la nostra magistratura e una lezione letterale su “Abolire le carceri e la polizia”. Ha promesso a Bard un potenziale sbalorditivo di 500 milioni di dollari. Prendili finché sono giovani e il domani ti appartiene». […]
Prendili quando sono giovani. Insegna ai giovani d’America, Europa e altrove che la polizia e le carceri sono i maggiori problemi della società, dobbiamo spendere enormi somme per la diversità e il cambiamento climatico e il dissenso deve essere censurato. (Luigi Camilloni, cit.)
I sistemi di manipolazione del pensiero e di censura finanziati e supportati in tutto l’Uccidente da Mangiafuoco George Soros sono identici a quelli attuati dalla NSDAP hitleriana ed ora egli controlla quasi tutti i Procuratori Distrettuali USA, in modo che le sue SA e SS (Antifa, Woke e Black Lives Matter) possano distruggere, sprangare, e financo uccidere, senza rischiare di essere arrestati. La stessa impunità di cui godevano gli squadristi nazisti nella Germania di Hitler.
Ripetiamolo: IFCN che fa avere i diplomini da “Fact-checkers”. IFCN è una creatura del Burattinaio Globale George Soros. È davvero scandaloso che i censorini mentanini abbiano la discrezionalità e il potere di censurare e oscurare su Facebook tutti i media concorrenti di Open, peraltro ben più autorevoli e, va rimarcato, assolutamente indipendenti, come LaVerità, Affaritaliani, l’Indipendente, l’AntiDiplomatico, Byoblu, Visione TV, Contro TV, etc.
È assolutamente riprovevole che un sempronio cui è stato attribuito un diplomino da “debunker” da IFCN della Poynter che, repetita juvant, è una organizzazione finanziata dallo Squalo Globale Soros, dal Dipartimento di Stato USA, dalla NED, DaGoogle, da Facebook, e che ha impiegato ben dodici anni per conseguire una laurea triennale – come lui stesso è stato costretto ad ammettere –, si permetta di definire «bufalaio» un vero giornalistavincitore di Pulitzer come Seymour Hersch, con argomentazioni assolutamente fuorvianti ed epistemologicamente, mi si permetta di dirlo, del tutto infondate.
Quei “cacciatori di bufale” finanziati da Soros e dagli Usa
L’European fact-checking, il covo dei fact-checker finanziati da Soros e dal governo degli Stati Uniti per imporre il pensiero unico.
Sempre gli Openini Mentanini hanno avuto l’attestatino di Media più Affidabile d’Italia (sic!) da NewsGuard (sic!)
Puntuale come una fake news di politica estera su Open di Enrico Mentana, esce oggi il nuovo report “di fine anno” di NewsGuard.
Sconosciuta ancora ai più, l’agenzia statunitense creata da uno dei personaggi più potenti della Borsa di Wall Street, è oggi il vero motore della censura online. Espressione diretta dei gangli del potere statunitense e con riferimenti diretti a Nsa, CIA e Council of Foreign Relation, NewsGuard ha oggi – come vi abbiamo ampiamente documentato qui – il potere di decidere quello che letteralmente potete o non potete leggere sui vostri cellulari.
Come lo fa? Attraverso i suoi “bollini” a giornali e siti di informazione che vanno ad alterare gli algoritmi di browser, motori di ricerca e social con i quali “collabora” e che oggi rappresentano il filtro principale dell’informazione ai cittadini italiani.
Ebbene, anche nel report 2022 dell’agenzia nordamericana scritto da chi riceve “autopremi” da un Consolato Usa per il suo lavoro, l’AntiDiplomatico figura tra i “siti più influenti a fare disinformazione”. E con questa didascalia che vi riproponiamo per intero.
Lantidiplomatico.it
Un sito di estrema sinistra che si occupa di notizie internazionali che ha pubblicato spesso contenuti falsi e ha dato spazio alla disinformazione russa.
Dopo che NewsGuard ha chiesto un commento al direttore de Lantidiplomatico.it in merito alla sua analisi sulle pratiche di credibilità e trasparenza del sito, su Lantidiplomatico.it è uscito un articolo intitolato “NewsGuard: come un’agenzia Usa censura testate regolarmente registrate in Italia”. Il sito ha anche invitato NewsGuard via email a rivolgersi ai suoi legali “per ogni ulteriore comunicazione”.
Fermo restando che siamo l’AntiDiplomatico e non Lantidiplomatico.it e che la nostra è una testata regolarmente registrata al Tribunale Civile di Roma e non un “sito” – due bufale in poche righe che vanno a sfidare i record di Open – del commento sorprende l’impunità di chi possa bollare un giornale con tale superficialità e approssimazione. Superficialità, approssimazione e propaganda filo Nato che vi abbiamo documentato, pubblicando tutte le comunicazioni intercorse con i nostri “controllori”.
A “vincere il primo premio di attendibilità” NewsGuard è ancora una volta Open di Enrico Mentana. Sì, trattenete facili ironie, ma avete capito bene, il giornale che vanta il record di bufale diffuse in minor tempo a livello mondiale e l’organo di propaganda più eccentrico dell’estremismo atlantista, per l’agenzia Usa è il “più attendibile”.
Strappando per distacco e al fotofinish il primo premio per la “bufala del 2022”, non sappiamo se NewsGuard abbia solo voluto premiare la fedeltà alla causa del suo paese di chi censura i suoi concorrenti su Facebook . Quello che è certo è che, troppo impegnati a cercare hacker russi o interferenze cinesi da fonti che vogliono restare anonime, i nostri partiti non hanno ancora trovato il tempo di occuparsi di un’agenzia straniera che ha il potere di censurare giornali italiani che sostengono una visione di mondo diversa da quella decisa a Washington.
E il Truman Show Orwelliano può tranquillamente continuare anche nel 2023…
Non poteva non finire diversamente dall’attribuire il premio di “Sito più autorevole d’Italia per il 2022”, conferito da NewsGuard ad Open. Se la suonano e se la cantano tutto tra di loro.
E pensare che gli Openini sfornano fake news in quantità industriale. Ma ovviamente non se le autocensurano su Facebook: bufalai sì, fessi, no…
Citiamo ex plurimis le articolesse in cui si afferma che Vlad the Mad ucciderebbe i nemici infilandogli veleno nelle mutande (sic!), che i Russi combatterebbero da mesi con le vanghe (sic!), la qual cosa sembrerebbe stonare con i 50.000 morti tra le fila delle FF.AA. ucraine solo negli ultimi 3 mesi e la riconquista di Artemovsk.
Nel link che segue (solo) alcune delle (innumerevoli) fake news propalate dagli Openini Mentanini:
Open, il fact-checker di Facebook, pubblica quattro fake news in tre giorni
Il sito di Enrico Mentana ha rilanciato notizie senza verificarle.
Davvero Orwelliano che il Mentana definisca webeti e propalatori di Fake News tutti coloro i quali non la pensano come lui e come i suoi catoni censorini.
D’altra parte siffatta è la stessa gente che si scagliava con la bava alla bocca contro chi – appellandosi correttamente alla Costituzione – rifiutava l’inoculazione dei vaccini genici sperimentali.
Il video successiva evidenzia quali siano i valori di “Rispetto della Libertà di Parola” che albergano in Mentana e in tutto il Mainstream Uccidentale, con “Chicco”che battibecca in modo reiterato e pervicace al fine di impedire a Marco Rizzo di esplicitare con pienezza il suo libero pensiero e poter argomentare convincentemente.
Allo spettatore non rimane null’altro che il ricordo di una zuffa alla capponi di Renzo Tramaglino, e non certo per colpa di Rizzo…
Bene ha fatto Berlusconi a rifiutare recisamente l’invito di andare da MentanAzov.
Ciò che l’Uccidente non capisce è che ad essere isolato non è Putin, ma è il Secondo Impero Nazista Americano o Impero di Sauron capitanato da Bidenhitler e seguito pedissequamente dalle sue colonie europee, tra cui l’Italia, passata dal Gauleiter Amerikano Mario Draghi all’altrettanto bellicista Giorgia Meloni.
La pletora dei giovani DEM-enti leaders Uccidentali, capitanati dal Dissennatore Dissennato Dementia Joe Biden, ci sta trascinando, come detto, verso l’Apocalisse, l’Armageddon Nucleare.
Corsi e ricorsi storici: a fermare la barbarie nazifascista ottant’anni fa fu Stalin. A cercare di fermare l’espansionismo dell’Impero Americano a guida DEM e l’Asse del Male Occidentale è Vladimir Putin. Due criminali entrambi, ma due criminali indispensabili per la sopravvivenza dell’Umanità.
Il primo Impero Nazista della Storia fu quello hitleriano: ergo, l’Impero Americano attuale è il Secondo Impero Nazista.
Credere che il SIN (Sin significa Peccato e la Terra del Peccato, USatania, non può essere altro che la Terra di Satana) sia nostro amico o alleato è follia. Con amici come gli Americani a guida DEM realmente non necessiti di nemici! Ma nemici dei Popoli Occidentali sono in primis i politicanti europei Quisling e Gauleiter collaborazionisti del SIN.
Nell’attuale momento storico in Occidente si stanno accumulando inesorabilmente falsificazioni e contraddizioni che, fossimo in un paradigma popperiano, saremmo già giunti alla dismissione della “visione ufficiale”, almeno dal 2020, come spazzatura.
Solo chi si sia tappato intenzionalmente occhi, orecchie (e naso) può non aver notato l’infinita serie di balle che ci sono state rifilate con tutta l’arroganza possibile per tre anni.
Scrivendo su un mezzo (META) che funziona da gendarme delle verità ufficiali, non ci provo neanche a nominare l’infinita serie di gravissime e oramai acclarate menzogne che ci sono state rifilate durante la pandemia. Se l’algoritmo di segnalazione è sempre lo stesso, mi ritroverei bloccato per 30 giorni, dunque non ci provo nemmeno.
Sulla guerra russo-ucraina invece sembra finora che la tolleranza sia maggiore, dunque si può provare sommessamente a ricordare che per i nostri robertisaviani Putin doveva essere a quest’ora morto male una decina di volte, e sostituito da una fronda interna una ventina; per le myrtemerline la Russia aveva esaurito da tempo le scorte di missili (ed è di ieri il più pesante attacco missilistico alle infrastrutture ucraine dall’inizio della guerra); per i federichirampini la guerra non ci sta costando nulla, anzi; per i davidparenzi l’esercito russo non ha i calzini e combatte a colpi di vanga; per i massimigiannini la Russia è isolatissima nel mondo e la sua economia è già collassata più volte; e via quotidianamente delirando.
Questo nonsenso costante e spudorato (e abbiamo taciuto le confabulazioni dei televirologi che farebbero arrossire il barone di Muenchausen) in condizioni normali sarebbe stato oggetto di stigmatizzazione interna al sistema della comunicazione.
Ma questa è proprio la grande novità del periodo: l’uniformazione dell’informazione “autorevole” sulla linea governativa (dell’unico governo che conta in Occidente, quello americano).
Nessuno o quasi tra i “maggiori” della sfera dell’informazione coglie la palla al balzo di una qualunque delle mille menzogne conclamate, per avviare un’operazione di approfondimento e controanalisi. Al contrario, c’è un costante coordinamento nel produrre veline di copertura.
A titolo di esempio basta vedere come fino all’inchiesta di Seymour Hersh l’investigazione ufficiale sull’attentato al North Stream 2 era in piena fase di insabbiamento: era tutto un succedersi di piste inconcludenti, disinteresse ad approfondire e insinuazioni di autolesionismo russo.
Una volta uscita l’inchiesta che puntava il dito sul governo americano, dieci giorni e sono iniziate a piovere “indiscrezioni” in tutti i principali media del mondo occidentale, “indiscrezioni” secondo cui ora sì che abbiamo le prove: l’attentato sarebbe da imputare ad un gruppetto privato filoucraino, va da sé rigorosamente indipendente da ogni governo (praticamente il club dello snorkeling del Mar Nero).
La funzione di copertura di tali “indiscrezioni” è talmente ovvia da risultare imbarazzante, ma ha dalla sua una grande carta, la carta che sin dall’inizio rende questi castelli di bugie difficilmente scalfibili.
La visione che noi tutti dovremmo accogliere per comporre in unità alternativa e coerente i dati correnti è una visione che deve imparare a trattare come sistema ostile ed ingannevole l’intero blocco di potere occidentale, i vertici della politica, della finanza, dei media e tutto ciò che a cascata è da essi influenzabile. (Andrea Zhok)
Lasciamo la chiosa finale del paragrafo a Cardini-Mini (“Ucraina la Guerra e la Storia”, PaperFIRST).
Gli europei, e soprattutto gli italiani, hanno dimostrato di essere degli schiavi ignobili.
IL SECONDO IMPERO NAZISTA (SIN) USA
Il Secondo Impero Nazista Usa ha bisogno di servi sciocchi ma utili. Ai vertici della DEMenza spiccano i Grünen Eco-Nazisti Baerbock-Habeck e la “farinaia finlandese”Sanna Ilma. Plastica rappresentazione di quali siano gli effetti devastanti provocati dall’Effetto Flynn inverso sulle Giovani Generazioni.
Annalena [Baerbock] bacchetta il mondo. La giovane ministra degli esteri tedesca, la verde Baerbock, 44 anni, in pochi giorni ha rimproverato il turco Erdogan, ha ammonito la Cina, preso a schiaffi il Mali e criticato il Canada. Moralmente ha magari ragione, ma crea problemi al cancelliere Olaf Scholz e non si preoccupa delle conseguenze per il suo Paese. Un ministro non dovrebbe fare prediche, ma cercare di trovare un compromesso per risolvere i conflitti, sempre che ne abbia la competenza, e la forza.
La Germania sarà ancora leader in Europa (sempre meno, dopo l’addio di Angela Merkel), ma non ha alcun ruolo nel Pacifico per intromettersi tra Cina e Stati Uniti. Frau Annalena ha il difetto tipico dei tedeschi, almeno secondo i luoghi comuni, non sempre falsi. Si comporta da Besserwisser, letteralmente chi la sa meglio, il grillo parlante convinto di avere sempre ragione. Come un primo della classe che con troppo zelo finisce per infastidire anche il professore.
Il suo cuore è a stelle a strisce, ma è più realista del re. Il presidente Joe Biden ha cercato fino all’ultimo di convincere Nancy Pelosi a non andare in visita a Taiwan. Frau Annalena è scesa in campo a fianco di Nancy ammonendo Pechino di rispettare Taiwan, e promettendo un aiuto tedesco se invaderà l’isola. (Roberto Giardina, “Baerbock ministra attaccalite”, italiaoggi.it)
Quell’altro geniaccio di Robert Habeck ha confermato che, «È vero, ad agosto abbiamo distrutto il mercato del gas ma la nostra missione era di riempire gli stoccaggi e certo cosi’ facendo abbiamo fatto salire i prezzi fino a 350 euro a megawattora ma credo che abbiamo fatto la cosa giusta. Se non la avessimo fatto e ora avessimo riserve insufficienti, ci chiederebbero tutti perche’ non ci abbiamo pensato prima».
Lo dica ai milioni di Europei che non hanno i soldi per le bollette decuplicate e alle centinaia di migliaia di aziende fallite, che siffatti servi sciocchi di DEMentia Joe Biden han provocato.
Un rapporto desecretato della Rand Corporation, legata a doppio filo ai NaziDEM USA, ce lo svela:
Il documento, che risale a gennaio, riconosce che l’aggressiva politica estera perseguita dall’Ucraina prima del conflitto spingerebbe la Russia a dover intraprendere un’azione militare contro il Paese. Il suo vero scopo, sostiene, era quello di spingere l’Europa ad adottare un’ampia gamma di sanzioni contro la Russia, sanzioni che erano già state preparate. Di conseguenza, l’economia dell’Unione europea, afferma, “crollerà inevitabilmente” e i suoi autori si rallegrano del fatto che, tra le altre cose, risorse fino a 9 miliardi di dollari torneranno negli Stati Uniti e persone ben istruite e giovani in Europa saranno costretti ad emigrare. L’obiettivo chiave descritto nel documento è dividere l’Europa – in particolare Germania e Russia – e distruggere l’economia europea inserendo utili idioti in posizioni politiche per impedire alle forniture energetiche russe di raggiungere il continente. […]
[Il] documento firmato Rand, sotto il titolo di apertura “Indebolire la Germania, rafforzare gli Stati Uniti”, suggerisce che c’è un “bisogno urgente” di un afflusso di risorse dall’esterno per mantenere l’economia americana nel suo complesso, ma “soprattutto il sistema bancario”.
” Solo i paesi europei vincolati dagli impegni dell’UE e della NATO possono fornirci queste linee di azione senza costi militari e politici significativi per noi “. […]
“ L’unico modo possibile per garantire che la Germania rifiuti le forniture energetiche russe è coinvolgere entrambe le parti nel conflitto militare in Ucraina. Le nostre continue azioni in questo paese porteranno inevitabilmente a una risposta militare dalla Russia. È chiaro che la Russia non lascerà la pressione del massiccio esercito ucraino sulla Repubblica popolare di Donetsk senza una risposta militare. Questo permetterebbe di ritrarre la Russia come la parte aggressiva e quindi attuare l’intero pacchetto di sanzioni, che è già stato redatto ”.
I partiti verdi costringeranno la Germania a “cadere nella trappola”. (Markus Anderson, controinformazione.info)
Ecco la considerazionE di cui godono i Grünen tedeschi all’interno del governo SIN Usa.
I politici del Partito dei Verdi Annalena Baerbock (a sinistra) e Robert Habeck (a destra) sono descritti dagli Stati Uniti come idonei per essere stati manipolati per attuare direttive per conto degli Stati Uniti, in particolare l’obiettivo di distruggere l’economia tedesca. “Idealmente – una completa interruzione delle forniture” Gli autori esprimono la speranza che il danno tra Germania e Russia sarà così grande da rendere impossibile per i paesi di ristabilire relazioni normali in seguito.
“ Una riduzione delle forniture energetiche russe – idealmente, un arresto completo di tali forniture – porterebbe a risultati disastrosi per l’industria tedesca. La necessità di deviare quantità significative di gas russo per il riscaldamento invernale aggraverà ulteriormente le carenze. I lockdown nelle imprese industriali provocherebbero carenze di componenti e pezzi di ricambio per la produzione, una rottura delle catene logistiche e, infine, un effetto domino ”.
In definitiva, un crollo totale dell’economia in Europa è considerato sia probabile che auspicabile.
“Non solo darà un colpo devastante all’economia tedesca, ma l’intera economia dell’intera economia dell’UE crollerà inevitabilmente. “ (Markus Anderson, citato)
I PAZIENTI INGLESI (DA MANDARE AL MANICOMIO)
Tra i DEFICIENTI, più che DEMenti, camerieri europei del SIN Americano non possiamo non annoverare il beone britannico Boris Johnson detto “Prosecchino” e Liz Truss, durata appena 45 giorni come premier britannico.
Una vera e proprio DEMente, la Liz, anche a sentire altri Apparatčik dell’Anglosfera: «Nel gennaio 2022, l’ex primo ministro australiano Paul Keating, che fa parte del consiglio internazionale della China Development Bank, ha accusato Truss di fare commenti «demenziali» sull’aggressione militare cinese nell’Oceano Pacifico, affermando che «la Gran Bretagna soffre deliri di privazione di grandezza e rilevanza» (Wikipedia).
Russofoba, DEMente e ignorante, Liz la Pazza:
Liz Truss è ufficialmente la nuova premier del Regno Unito, terza donna a guidare il governo britannico dopo la Tacher e la May. Fino ad oggi era la ministra degli Esteri, ricordata con ironia per alcune perle frutto della sua preparazione in storia e geografia: “l’Ucraina – aveva dichiarato in febbeaio – è un paese orgoglioso con una grande storia, che ha dovuto subire diverse invasioni dai mongoli ai tartari (mai visti da quelle part, ndr). All’Ucraina noi forniamo e inviamo armamenti difensivi, altrettanto forniamo sostegno ai nostri amici alleati baltici attraverso il Mar Nero” (semplicemente Lituania, Estinia e Lettonia non affacciano sul Mar Nero ndr). Poi in un colloquio con Lavrov ha fornito un’altra sua “perla”. Rispondendo all’insistenza della Truss, secondo la quale la Russia deve assolutamente ritirare i suoi soldati dalla frontiera con l’Ucraina, Lavrov ha detto che i soldati russi si trovano dentro il proprio paese: “Voi riconoscete la sovranità della Russia sulle regioni di Rostov sul Don e Voronezh??” La signora Truss, dopo essere rimasta in silenzio un po’ di tempo, ha risposto: “la Gran Bretagna non riconoscerà mai la sovranità della Russia su queste regioni”. Insomma non ha idea dei confini della Russia (e nemmeno dell’Ucraina). […]
Come ministra degli Esteri, la Truss è stata in prima linea nel sostegno all’Ucraina e alle sanzioni occidentali contro la Russia e non ha escluso l’utilizzo di armi atomiche in un prevedibile allargamento del conflitto. (segue link)
Liz Truss, la guerrafondaia fautrice dell’uso dell’atomica, quella che non conosce la geografia, è il nuovo premier britannico - FarodiRoma
Liz Truss è ufficialmente la nuova premier del Regno Unito, terza donna a guidare il governo britannico dopo la Tacher e la May. Fino ad oggi era la ministra degli Esteri, ricordata con ironia per alcune perle frutto della sua preparazione in storia e geografia: “l’Ucraina – aveva dichiarato in febb…
Chi si aspettava un miglioramento con il miliardario necroliberista Rishi Sunak è rimasto immediatamente deluso, tanto che financo un media mainstream come LaStampa ha dovuto ricredersi.
E invece mi sbagliavo. Due primi ministri dopo, Londra guida sempre l’avanguardia della guerra contro la Russia a tutti i costi, con tutti i mezzi, in ogni luogo, non hanno affatto smarrito il lessico di Boris. Munizioni contraerea missili obici anticarro siluri carrarmati istruttori: non basta? No! É il momento dei proiettili insaporiti all’uranio, per nuocer di più e lasciar tracce velenose e su tutti, buoni e cattivi. Gli europei stanno entrando in guerra camminando all’indietro, rinculando, ripetendo ad ogni passetto in più verso la catastrofe dell’impegno diretto sul campo la giaculatoria dell’esser pacifisti, di non veder l’ora di imboccare il boulevard della pace. Come se questi due estremi non fossero degli opposti che si elidono, e l’una uccide l’altra. Facendo finta di non sapere che la pace su questa via è possibile solo se si chiama resa senza condizioni del nemico. E quella bisogna ottenerla, accettando di pagare un prezzo diretto e non solo versando cambiali agli altri.
Il Regno Unito no: della pace non vuol sentir parlare, coniuga la parola solo se si traduce con vittoria. Sono sempre un passo avanti, gli inglesi, incitano, eccitano, soffiano e quando la brace sembra meno vispa trovano i modo per ravvivarla provocando e aumentando la posta. Come accade gettando sul campo i proiettili all’uranio. […]
La perfezione ancillare fu raggiunta con Blair, inventore della formula dell’imperialismo postmoderno, diceva lui, informale e filantropico. Una bugia come quelle, assai formali, che pronunciò per appoggiare l’invasione americana dell’Iraq. Nel 1997 l’ambasciatore inglese a Washington, appena nominato, ricevette queste istruzioni da Jonathan Powell capo gabinetto di Blair: «Attaccati al culo della Casa Bianca e resta lì». Blair parlava più pudicamente di «camminare spalla a spalla» con la democrazia americana. Son cambiati i governi, le guerre, le bugie. Gli inglesi sono sempre fermi lì. (Domenico Quirico, “Con i proiettili all’uranio Londra ravviva la brace”, lastampa.it)
Repetita Juvant: il pennivendolame italico venne così stigmatizzato al tempo del Pretesto Corona dal filosofo Giorgio Agamben: «Credo che un giorno gli storici guarderanno a questo momento come un momento della storia in cui i giornalisti hanno dato prova della più vergognosa e infame complicità con l’amministrazione pubblica.»
Quello che Agamben non poteva sapere è che i collaborazionisti della dis-informazione de’ noantri (assieme a tutto il mainstream uccidentale) avrebbero continuato il proprio “lavoro” sostenendo e supportando il criminale regime neonazista di Zelensky e il macellaio NaziDEM Dementor Biden.
L’esternazione di Ignazio La Russa riguardo i “musicisti” che marciavano per via Rasella il 23 marzo del 1944 e fischiati con un bel bombardone dai Gruppi d’Azione Patriottica farebbe ridere se non ci fosse da piangere per una riscrittura metodica che ripercorre le tappe di quella che fu la Resistenza per arrivare dalle foibe che azzerano gli eccidi feroci dell’esercito mussoliniano nei Balcani alle esperienze socialiste del Ventesimo secolo.
Ormai si può dire di tutto senza passare per falsari o imbecilli. Tanto c’è il Parlamento Europeo che ha timbrato col fuoco l’editto che equipara nazismo e comunismo. Dimenticando i tanti partigiani comunisti finiti sotto tortura ed esecuzioni della Gestapo, caduti combattendo per liberare dal nazifascismo quell’Europa che oggi ha altri nazisti, dall’Ucraina agli uffici degli eurodignitari UE che, secondo il mandato del padrone d’oltreoceano e nei suoi esclusivi interessi, pianificano la guerra sin dal golpe di Euromaidan e ai bombardamenti in Donbass nel 2014.
Ma detto questo, e proprio perché ormai è chiaro che se la caduta di Berlino ha segnato la fine del Terzo Reich e Hiroshima e Nagasaki hanno sancito la nascita del Quarto, quello del suprematismo dell’anglosfera e della sua finanza (polo imperialista UE dove sei?), ed è chiaro ai compagni più avveduti e al passo coi tempi chi sia il nemico e cosa stia facendo, con la guerra e passando per la tecno-dittatura pandemica (tra guerra nucleare e batteriologica, interna ed esterna…), si tratta per l’appunto di capire cosa sia oggi il nazismo.
Per questo riporto un pensiero di Andrea Zhok, che condivido in ogni singolo passaggio:
[…] “Il Potere reale, il Potere apparentemente illimitato, arrogante e pericoloso oggi è nelle mani di un blocco politico tecnocratico e neoliberale, trasversale a destra e sinistra, un blocco il cui baricentro è il “medio-progressismo” (cit. Fantozzi) rappresentato al meglio da forze come il PD.
E’ così negli USA, è così nell’UE ed è così in Italia.
E riciclare oggi il “pericolo fascista” non è più un errore di analisi: è una colpa politica grave, è complicità con il potere nella sua forma più pericolosa.” […]
Il 25 aprile si avvicina e con esso lo scadenzismo che oggi serve liturgicamente allo stato per sancire ogni depotenziamento dei valori fondativi della Resistenza, ma anche a certa sinistreria per suonarsela e cantarsela dopo due anni di infame complicità con il fascismo contemporaneo dello stato e dell’oligarchia liberale atlantista che mirabilmente cita Zhok.
I pugili suonati sono proprio questi. Voglio ancora pensarli inconsapevoli. Gli altri, i dem e cespugli, sono proprio i fascisti di oggi. In buona compagnia con la Meloni. Tutti servi dell’unico vero manovratore. (Nico Maccentelli, “Bande musicali quelle dei nazisti, banditen i partigiani”)
IL PENNIVENDOLAME UCCIDENTALE APPECORONATO ALL’IMPERO NAZISTA AMERIKANO
Ecco cosa risponde icasticamente e causticamente un vero giornalista come Marco Travaglio alla “libera stampa” genuflessa al Neo Impero Nazista Amerikano:
Cari censori liberali e democratici, fate pure il vostro sporco lavoro. […] Spacciate la nostra ostilità a tutte le guerre per putinismo. […] Ma non credete che non abbiamo capito perché sfidate il ridicolo con questi servizietti: stavolta l’opinione pubblica che tentate di trascinare in guerra con la vostra propaganda da quattro soldi non vi segue. È molto più lucida dei “decisori”, come insegnano le piazze di Francia e d’Israele. È questo che vi spaventa: più fabbricate balle, liste di proscrizione e censure, più aumentano gli italiani che vi sbugiardano e vi abbandonano. Perciò siete ossessionati da un piccolo giornale corsaro come il Fatto: perché è ancora una volta un punto di riferimento per quelli che non se la bevono. E stavolta non sono minoranza, ma maggioranza, come indicano i sondaggi e le classifiche dei libri che tanto vi allarmano. […] Siete voi che vi dovete giustificare e vergognare. Non noi.
Siete voi, antifascisti a targhe alterne, che avete sciolto peana ai neonazisti dei battaglioni Azov&C., colpevoli di quei crimini. Siete voi che avete trasformato i diritti civili e umani in un colabrodo, indignandovi giustamente per i delitti Regeni e Politkovskaya e i depistaggi russi ed egiziani, ma tacendo su casi gemelli come quello di Andy Rocchelli, il reporter ucciso dalle truppe regolari ucraine in Donbass nel 2014 perché vi documentava la guerra civile, ancora in attesa di giustizia perché il regime di Kiev ha sempre depistato le indagini. Siete voi che avete compilato o avallato liste di proscrizione (falsamente attribuite ora alla Columbia University, ora ai Servizi) contro chi la pensa diversamente da voi o si limita a difendere l’articolo 11 della Costituzione, bollandolo come putiniano agli ordini o al soldo di Mosca, chiedendo di non invitarlo più in tv o di deferirlo al Copasir e vantandovi di non ospitarlo. Siete stati voi a screditare il buon nome del giornalismo propalando notizie false (il default della Russia, gli effetti balsamici delle sanzioni, l’isolamento internazionale di Putin, la sua imminente fine per una collezione di malattie da Guinness, l’autosabotaggio russo dei gasdotti Nord Stream 1 e 2, l’autobombardamento russo della centrale nucleare di Zhaporizhzhya, la prossima o già avvenuta liberazione dei territori ucraini occupati); e tacendo o bollando di fake news notizie vere (gli appelli del Papa contro i governi “pazzi” del riarmo al 2% del Pil, lo scoop del premio Pulitzer Seymour Hersh sul sabotaggio Usa dei gasdotti russi, i decreti Zelensky che mettono fuorilegge gli 11 partiti di opposizione e vietano di trattare con Putin, gli appelli al negoziato non dei “pacifinti”, ma persino del capo di Stato maggiore delle forze armate Usa, generale Mark Milley, scettico su una vittoria militare ucraina).
Siete voi che avete criminalizzato i pacifisti con insulti e calunnie, trasformando il valore della pace in un disvalore e il “ripudio” costituzionale della guerra in un via libera al bellicismo, all’escalation e alla cobelligeranza con un Paese non alleato che dal 4 ottobre ripudia il negoziato per decreto. Siete voi che avete spacciato le sanzioni su gas e petrolio russi per una battaglia di democrazia, infatti ora li acquistiamo (o ne acquistiamo di più) da tirannie altrettanto o più ributtanti di quella russa: Algeria, Egitto, Angola, Mozambico, Congo, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Qatar. Siete voi che minimizzate gli effetti letali dell’uranio impoverito da quando Londra ha annunciato che ne farà dono agli ucraini. Quindi, cari censori liberali e democratici, siete voi che dovete giustificarvi agli occhi degli italiani. Non noi. Fatevene una ragione e provate a spiegare che cosa vi è successo, se ci riuscite.
Già, perché dopo le menzogne sulla quack medicine dei venditori di “Olio di Serpente”Bourla-Bancel, il Vaccino-che-non-vaccina, che abbatte le difese immunitarie e sta generando milioni di Effetti Avversi nel Mondo, ora la nuova frontiera del Giornalismo Occidentale è la propalazione del dogma che i proiettili all’uranio impoverito provocano qualche mal di testa curabile con semplice aspirina o, al massimo, con Tachipirina e Vigile Attesa.
Nel 2001, l’ex procuratrice del tribunale dell’Aja, Carla Del Ponte, definì l’utilizzo dell’uranio impoverito da parte della NATO, «un crimine di guerra». Da allora si iniziò a parlare della cosiddetta “sindrome dei Balcani”, un insieme di malattie come i linfomi di Hodgkin e altre forme di cancro.
In Italia, come censito dall’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), circa 8.000 militari italiani, di ritorno dalle missioni nei Balcani, sono stati colpiti da diverse malattie.
Una sentenza del 2013, emessa dalla Corte dei Conti della Regione Lazio, ha sottolineato la correlazione tra la malattia e le condizioni ambientali in cui il militare aveva prestato servizio (Kosovo). […]
Ora che il Regno Unito ha annunciato che fornirà all’Ucraina proiettili all’uranio impoverito, i media di massa, invece che deplorare tale decisione, si stanno sforzando, anche in maniera grottesca, di insabbiare tali rischi per la salute, pur di avallare l’invio di tali munizioni anticarro perforanti ad alto potenziale. […]
Ospite a L’Aria che Tira su La7, Antonio Caprarica ridimensiona il rischio e spiega che le armi all’uranio impoverito «sono armi normalissime» e che «non c’è nessuna escalation» nel conflitto, in quanto le munizioni vengono usate normalmente in guerra. Nello stesso salotto televisivo, anche Lorenzo Cremonesi del Corriere della sera ci tiene a specificare che «sono solo alcune delle tante armi usate». Nulla di male, dunque, se vengono adottate anche dall’esercito ucraino.
Va oltre Il Giornale, che decide di dare spazio all’“autorevolezza” di un fisico, Luca Romano, che minimizza il pericolo dell’uranio impoverito, spiegando che non «sono armi atomiche, solo proiettili anticarro particolarmente efficaci» e che anzi, i proiettili sono “sicurissimi” e, oltre a essere “economico”, l’uranio «non presenta rischi aggiuntivi di tossicità rispetto alle altre armi».
Similmente, Fanpage.it ha interpellato Mirko Campochiari, storico, analista militare, collaboratore di Limes e fondatore di Parabellum, che spiega che i proiettili all’uranio impoverito non hanno niente a che vedere con le armi nucleari ma costituiscono una componente standard nell’arsenale inglese, e non solo. Più avanti, Davide Falcioni evidenzia quanto spiegato da Campochiari e sottolinea che «le munizioni all’uranio impoverito non hanno nulla a che fare con le armi nucleari e sono dotate di una radioattività molto bassa».
Peccato che nell’aprile del 2018, in un’inchiesta pubblicata sempre da Fanpage, si denunciava la “strage” dei soldati morti a causa delle munizioni con uranio impoverito e la linea editoriale andasse in una direzione contraria a quella presente. […]
Che cosa ne è stato di quei morti e delle denunce di allora?
Apoditticamente il Direttore del Fatto, Travaglio, afferma,
L’uranio sarà anche impoverito, ma il suo Fan Club non fa che arricchirsi. Dopo il duo Caprarica-Fubini, giovedì a Piazzapulita ne parlavano Vittorio Emanuele Parsi e Francesca Mannocchi. Invano Corrado Formigli ricordava la strage infinita di soldati in missione all’estero, mentre quelle dei civili possiamo soltanto immaginarle. Poi intervistava Sigfrido Ranucci sui bombardamenti anglo-americani a Fallujah (Iraq) col fosforo bianco. E, con Padellaro e Negri, notava il doppiopesismo del Tribunale dell’Aja che vuole arrestare Putin dopo aver dormito sonni profondi sulle stragi occidentali da uranio impoverito e da fosforo bianco. Ma ora che l’uranio impoverito lo donano generosamente gli inglesi agli amici di Kiev non riesce proprio a indignare né Parsi né Mannocchi. Sì, certo, spiegava Parsi, agli ucraini va raccomandato di “non raccogliere queste cose (sic, ndr) senza cautela, perché potrebbero essere pericolose” e financo “avere delle controindicazioni”, tipo l’aspirina. Ma “non hanno nessuna capacità di escalation”, quindi “sta a noi decidere se vogliamo fare (sic, ndr) l’agenda dei russi o la nostra”. Ovvio che è meglio la nostra, anche se è difficile distinguerla da una cartella clinica di oncologia. Mica possiamo darla vinta a Putin rinunciando a sterminare un po’ di ucraini con un po’ d’uranio.
Padellaro osservava che la parola “uranio” allarma vieppiù l’opinione pubblica per un’escalation senza sbocchi né strategie. Ma Mannocchi metteva su l’arietta di Parsi: queste cose spettano ai “decisori”, non certo all’“opinione pubblica, che non ha la lucidità.”
Fortuna che in Occidente a decidere sono decisori à la Speranza, che sorvolavano bellamente sul fatto che la terapia vaccinale genica imposta a noi sudditi era sperimentale e che oggi, malgrado i cittadini europei siano en masse contrari alla fornitura d’armi alle SS zelenskiane, i nostri decisori attuali ci stanno trascinando verso l’Apocalisse Nucleare.
Meloni su guerra in Ucraina: “L’opinione pubblica non ci interessa, Kiev va sostenuta”
Il premier consolida la linea di condotta del suo Paese in tema di aiuti alla Nazione attaccata dalla Russia
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qds.it
Le esternazioni della Meloni sono del tutto identiche a quelle fatte da Annalena Baerbock, uno dei deteriori elementi DEMenti dell’esecutivo teutonico Scholz, un governo di palafrenieri dei NaziDEM Bideno-Sorosiani amerikani.
Io sono io, e di voi non m’importa, ha detto Annalena Baerbock a Praga. La giovane ministra degli esteri tedesca, 41 anni, sicuramente non ha visto Il marchese del Grillo, ma la battuta di Alberto Sordi, «io sono io», lascio perdere il resto, le sarebbe piaciuta. Dispiace parlare troppo di lei, ma è colpa o merito suo, fa di tutto per restare alla ribalta. Non è che abbia sempre torto, ma sbaglia spesso il tono, ha commentato la Berliner Zeitung.
«Io sono per appoggiare l’Ucraina contro Putin, costi quel che costi, e non m’importa degli elettori. Potranno esprimere la loro opinione, quando torneranno a votare», ha proclamato. Ora, è giusto aiutare gli ucraini, e un politico che non cambia idea, anche a costo di perdere voti, è caso raro. Ma la sua esternazione è piaciuta a pochi tedeschi, e ancor meno ai suoi compagni al governo. Lei è ministro degli esteri, è compito del Cancelliere scegliere la linea in politica estera, e anche lui dovrebbe parlare a nome del governo, non personale. «Mir ist egal», non mi interessa, ha aggiunto Frau Annalena. Si sente investita di una missione, e va avanti, creando problemi internazionali. È mancato poco che fosse lei la Cancelliera, al posto di Frau Merkel. Nel luglio del 2021 era in testa, con rassicurante vantaggio, e troppo sicura commise errori che le costarono la vittoria. Come leader del partito al secondo posto nella coalizione, sarebbe comunque toccata a lei la carica di vicecancelliere, ma anche i suoi verdi le preferirono Robert Habeck. Annalena era troppo impulsiva, e incontrollabile. Per lei, un’umiliazione. E agisce come se il capo fosse lei. Il partito la difende. Le sue parole vengono manipolate dai russi, come è avvenuto per Sanna Marin, la giovane premier finlandese, sorpresa a ballare in modo esuberante, forse dopo un bicchiere di troppo. Ma il discorso è in rete, Annalena dice quel che pensa. E la difesa è un boomerang: se i russi sfruttano la registrazione di Praga, significa che sono convinti faccia il loro gioco. «Frau Baerbock ha il merito di parlare sempre chiaro…e spesso provoca degli incidenti», ha riconosciuto il quotidiano di Berlino. «Le sanzioni contro Putin rimarranno anche in inverno, tutti dovranno fare sacrifici», Frau Annalena ha aggiunto che ci saranno aiuti per i tedeschi in difficoltà. Ma per l’autunno si temono proteste popolari. Sabato, a Praga, nella Wenzelplatz, dove nel ’68 i céchi affrontarono i panzer dell’Armata Rossa, in 70mila hanno manifestato contro le sanzioni contro la Russia
DOPO LIZ TRUSS, SANNA MARIN, ANNALENA BAERBOCK, L’ALTRO SERVO SCIOCCO OLAF SCHOLZ
Non so se siffatta pletora di politici europei possano essere definiti Utili Idioti o Servi Sciocchi o quelli che, nella sua personale tassonomia umana, il Padrino ne “Il Giorno della Civetta” definiva i piglianculo (che oggi, più elegantemente, vengono definiti i resilienti), ma l’Oscar della DEMenza va assegnato inemendabilmente ad Olaf Scholz.
Lo zombie cancelliere tedesco Scholz sapeva perfettamente che Joe Biden il DEMente e “Fuck the EU” Victoria Nuland sarebbero stati, come avevano promesso, i mandanti ed esecutori diretti e materiali del Sabotaggio dei Nord Stream, un vero e proprio atto di terrorismo internazionale, molto prima che lo svelasse il Pulitzer Seymour Hersch.
Malgrado ciò, è rimasto a dormire, esattamente come gli altri governanti-zombie europei.
L’8 febbraio 2023, in un articolo bomba, il veterano giornalista investigativo Seymour Hersh afferma che gli Stati Uniti hanno distrutto i gasdotti Nord Stream il 26 settembre 2022 per impedire a Vladimir Putin di utilizzare il gas naturale come arma per le sue ambizioni politiche e territoriali, evitando un conflitto diretto con la Russia. In una conferenza stampa nel settembre 2022 sulle conseguenze del peggioramento della crisi energetica nell’Europa occidentale, il segretario di Stato americano Antony Blinken aveva suggerito che fermare il Nord Stream è una “straordinaria opportunità per rimuovere una volta per tutte la dipendenza dall’energia russa” e impedire alla Russia di “armare l’energia” per scopi politici. […]
Hersh afferma che il bombardamento dei gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico è stata un’operazione segreta ordinata dalla Casa Bianca. Secondo lui, il presidente Biden ha dato l’ordine di una “Black Op” per distruggere gli oleodotti del Nord Stream, e l’attacco è stato effettuato dalla CIA in collaborazione con la Norvegia. L’amministrazione Biden si è affidata ai diplomati della scuola di immersione della Marina a Panama City perché non facevano parte del comando delle forze speciali, le cui operazioni devono essere riferite al Congresso. […]
Lo scorso giugno, i sommozzatori della Marina, operando sotto la copertura di un’esercitazione NATO di metà estate ampiamente pubblicizzata nota come BALTOPS 22, hanno piazzato gli esplosivi a distanza che, tre mesi dopo, hanno distrutto tre dei quattro gasdotti Nord Stream, secondo una fonte con conoscenza diretta della programmazione operativa.
Due dei gasdotti, noti collettivamente come Nord Stream 1, fornivano alla Germania e a gran parte dell’Europa occidentale gas naturale russo a buon mercato da oltre un decennio. Una seconda coppia di gasdotti, chiamata Nord Stream 2, era stata costruita ma non era ancora operativa. Ora, con le truppe russe che si ammassavano sul confine ucraino e la guerra più sanguinosa in Europa dal 1945 incombente, il presidente Joseph Biden ha visto i gasdotti come un veicolo per Vladimir Putin per utilizzare il gas naturale come arma per le sue ambizioni politiche e territoriali. […]
Il presidente Biden e il suo team di politica estera – il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, il segretario di Stato Tony Blinken e Victoria Nuland, il sottosegretario di Stato per la politica – erano stati espliciti e coerenti nella loro ostilità nei confronti dei due gasdotti, che correvano fianco a fianco per 750 miglia sotto il Mar Baltico da due diversi porti nella Russia nord-orientale vicino al confine estone, passando vicino all’isola danese di Bornholm prima di terminare nel nord della Germania. […]
È stato in questo momento instabile che Biden ha autorizzato Jake Sullivan a riunire un gruppo interagenzia per elaborare un piano.
Tutte le opzioni dovevano essere sul tavolo. Ma ne sarebbe emersa solo uno.
PIANIFICAZIONE
Nel dicembre del 2021, due mesi prima che i primi carri armati russi entrassero in Ucraina, Jake Sullivan convocò una riunione di una nuova task force composta da uomini e donne del Joint Chiefs of Staff, della CIA e dei Dipartimenti dello Stato e del Tesoro e chiese raccomandazioni su come rispondere all’imminente invasione di Putin.
Sarebbe stato il primo di una serie di incontri top secret, in una stanza sicura all’ultimo piano dell’Old Executive Office Building, adiacente alla Casa Bianca, che era anche la sede del President’s Foreign Intelligence Advisory Board (PFIAB). Ci furono le solite chiacchiere avanti e indietro che alla fine portarono a una domanda preliminare cruciale: la raccomandazione inoltrata dal gruppo al presidente sarebbe stata reversibile – come un altro strato di sanzioni e restrizioni valutarie – o irreversibile – cioè azioni cinetiche, che non poteva essere annullata? […]
Ciò che è diventato chiaro ai partecipanti, secondo la fonte con conoscenza diretta del processo, è che Sullivan intendeva che il gruppo elaborasse un piano per la distruzione dei due gasdotti Nord Stream, e che stava realizzando i desideri del Presidente.
Tutti i soggetti coinvolti hanno compreso la posta in gioco. “Questa non è roba da bambini“, ha detto la fonte. Se l’attacco fosse riconducibile agli Stati Uniti, “È un atto di guerra“.
Tuttavia, all’inizio del 2022, il gruppo di lavoro della CIA ha riferito al gruppo interagenzia di Sullivan: “Abbiamo un modo per far saltare in aria i gasdotti“.
Quello che è successo dopo è stato sbalorditivo. Il 7 febbraio, meno di tre settimane prima dell’apparentemente inevitabile invasione russa dell’Ucraina, Biden ha incontrato nel suo ufficio della Casa Bianca il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che, dopo qualche esitazione, era ormai saldamente nella squadra americana. Alla conferenza stampa che seguì, Biden disse con aria di sfida: “Se la Russia invade … non ci sarà più un Nord Stream 2. Porremo fine a tutto ciò”.
Venti giorni prima, il sottosegretario Nuland aveva consegnato essenzialmente lo stesso messaggio a un briefing del Dipartimento di Stato, con poca copertura da parte della stampa. “Voglio essere molto chiara con te oggi“, ha detto in risposta a una domanda. “Se la Russia invade l’Ucraina, in un modo o nell’altro il Nord Stream 2 non andrà avanti“.
Molti di coloro che sono stati coinvolti nella pianificazione della missione del gasdotto sono rimasti costernati da quelli che consideravano riferimenti indiretti all’attacco.
“È stato come mettere una bomba atomica a terra a Tokyo e dire ai giapponesi che l’avremo fatta esplodere“, ha detto la fonte. “Il piano prevedeva che le opzioni venissero eseguite dopo l’invasione e non pubblicizzate pubblicamente. Biden semplicemente non l’ha capito o l’ha ignorato”. […]
L’OPERAZIONE
La Norvegia era il luogo perfetto per basare la missione.
Negli ultimi anni di crisi est-ovest, l’esercito americano ha notevolmente ampliato la sua presenza all’interno della Norvegia, il cui confine occidentale corre per 1.400 miglia lungo l’Oceano Atlantico settentrionale e si fonde sopra il circolo polare artico con la Russia. Il Pentagono ha creato posti di lavoro e contratti ben pagati, con alcune controversie locali, investendo centinaia di milioni di dollari per aggiornare ed espandere le strutture della Marina e dell’Aeronautica americana in Norvegia. I nuovi lavori includevano, soprattutto, un avanzato radar ad apertura sintetica molto a nord che era in grado di penetrare in profondità nella Russia ed è entrato in linea proprio quando la comunità dell’intelligence americana ha perso l’accesso a una serie di siti di ascolto a lungo raggio all’interno della Cina. […]
Tornati a Washington, i pianificatori sapevano che dovevano andare in Norvegia. “Odiavano i russi e la marina norvegese era piena di superbi marinai e sommozzatori che avevano generazioni di esperienza nell’esplorazione altamente redditizia di petrolio e gas in acque profonde“, ha detto la fonte. Ci si poteva anche fidare di loro per mantenere segreta la missione. (I norvegesi potrebbero aver avuto anche altri interessi. La distruzione del Nord Stream, se gli americani ce l’avessero fatta, avrebbe consentito alla Norvegia di vendere molto più del proprio gas naturale all’Europa.)
A marzo, alcuni membri della squadra sono volati in Norvegia per incontrare i servizi segreti e la marina norvegesi. Una delle domande chiave era dove esattamente nel Mar Baltico fosse il posto migliore per piazzare gli esplosivi. Il Nord Stream 1 e 2, ciascuno con due serie di gasdotti, erano separati per gran parte del percorso da poco più di un miglio mentre si dirigevano verso il porto di Greifswald nell’estremo nord-est della Germania.
La marina norvegese si affrettò a trovare il posto giusto, nelle acque poco profonde del Mar Baltico a poche miglia dall’isola danese di Bornholm. Le condutture correvano a più di un miglio di distanza lungo un fondale marino profondo solo 260 piedi. Ciò sarebbe perfettamente stato alla portata dei subacquei, che, operando da un cacciatore di mine norvegese di classe Alta, si sarebbero immersi con una miscela di ossigeno, azoto ed elio che fuoriesce dai loro serbatoi e cariche di C4 a forma di impianto sulle quattro tubazioni con copertine di protezione in cemento. Sarebbe stato un lavoro noioso, dispendioso in termini di tempo e pericoloso, ma le acque al largo di Bornholm avevano un altro vantaggio: non c’erano grandi correnti marine, il che avrebbe reso molto più difficile il compito di immergersi.
Dopo un po’ di ricerche, gli americani erano tutti d’accordo. […]
I norvegesi sono stati fondamentali per risolvere altri ostacoli. La marina russa era nota per possedere una tecnologia di sorveglianza in grado di individuare e innescare mine sottomarine. Gli ordigni esplosivi americani dovevano essere camuffati in modo da farli apparire al sistema russo come parte dello sfondo naturale, cosa che richiedeva un adattamento alla specifica salinità dell’acqua. I norvegesi avevano una soluzione.
I norvegesi avevano anche una soluzione alla questione cruciale di quando l’operazione avrebbe dovuto aver luogo. Ogni giugno, negli ultimi 21 anni, la Sesta Flotta americana, la cui nave ammiraglia ha sede a Gaeta, in Italia, a sud di Roma, ha sponsorizzato un’importante esercitazione NATO nel Mar Baltico coinvolgendo decine di navi alleate in tutta la regione. L’attuale esercitazione, che si si sarebbe tenuta a giugno, sarebbe stata chiamata Baltic Operations 22, o BALTOPS 22. I norvegesi hanno proposto che questa sarebbe stata la copertura ideale per mettere le mine. […]
Le bombe sarebbero state ancora piazzate durante BALTOPS, ma la Casa Bianca temeva che una finestra di due giorni per la loro detonazione sarebbe stata troppo vicina alla fine dell’esercitazione, e sarebbe stato ovvio che l’America era stata coinvolta.
Invece, la Casa Bianca ha avuto una nuova richiesta: “I ragazzi sul campo possono trovare un modo per far saltare le condutture in seguito a comando?”
Alcuni membri del team di pianificazione erano irritati e frustrati dall’apparente indecisione del presidente. I sommozzatori di Panama City si erano ripetutamente esercitati a mettere il C4 sui gasdotti, come avrebbero fatto durante BALTOPS, ma ora il team in Norvegia doveva escogitare un modo per dare a Biden ciò che voleva – la possibilità di emettere un ordine di esecuzione di sua scelta.
Gli americani al lavoro in Norvegia hanno operato con la stessa dinamica e hanno diligentemente iniziato a lavorare sul nuovo problema: come far esplodere a distanza gli esplosivi C4 su ordine di Biden. Era un incarico molto più impegnativo di quanto capissero quelli di Washington. Non c’era modo per la squadra in Norvegia di sapere quando il presidente avrebbe premuto il pulsante. Sarebbe stato entro poche settimane, tra molti mesi o tra sei mesi o più?
Il C4 collegato alle condutture sarebbe stato attivato da una boa sonar lanciata da un aereo con breve preavviso, ma la procedura prevedeva la più avanzata tecnologia di elaborazione del segnale. Una volta installati, i dispositivi di temporizzazione ritardata collegati a una qualsiasi delle quattro condutture potevano essere attivati accidentalmente dal complesso mix di rumori di fondo dell’oceano in tutto il Mar Baltico pesantemente trafficato: navi vicine e lontane, trivellazioni sottomarine, eventi sismici, onde e persino creature marine. Per evitare ciò, la boa del sonar, una volta posizionata, avrebbe emesso una sequenza di suoni tonali unici a bassa frequenza, molto simili a quelli emessi da un flauto o da un pianoforte, che sarebbero stati riconosciuti dal dispositivo di cronometraggio e, dopo un’ora prestabilita di ritardo, innescare gli esplosivi. (“Vuoi un segnale sufficientemente robusto in modo che nessun altro segnale possa inviare accidentalmente un impulso che fa esplodere gli esplosivi“, mi è stato detto dal dottor Theodore Postol, professore emerito di scienze, tecnologia e politica di sicurezza nazionale al MIT. Postol, che ha servito come consigliere scientifico del capo delle operazioni navali del Pentagono, ha affermato che il problema che il gruppo doveva affrontare in Norvegia a causa del ritardo di Biden è stato un caso: “Più a lungo gli esplosivi sono in acqua, maggiore sarà il rischio di un segnale che farebbe esplodere le bombe.”)
Il 26 settembre 2022, un aereo di sorveglianza P8 della Marina norvegese ha effettuato un volo apparentemente di routine e ha sganciato una boa sonar. Il segnale si è diffuso sott’acqua, inizialmente al Nord Stream 2 e poi al Nord Stream 1. Poche ore dopo, gli esplosivi C4 ad alta potenza sono stati innescati e tre dei quattro gasdotti sono stati messi fuori servizio. Nel giro di pochi minuti, pozze di gas metano rimaste nelle condutture otturate potevano essere viste diffondersi sulla superficie dell’acqua e il mondo apprese che era accaduto qualcosa di irreversibile. […]
una motivazione più eloquente per l’azione del presidente è venuta dal Segretario di Stato Blinken.
Interrogato in una conferenza stampa lo scorso settembre sulle conseguenze del peggioramento della crisi energetica nell’Europa occidentale, Blinken ha descritto il momento come potenzialmente positivo:
“È una straordinaria opportunità per rimuovere una volta per tutte la dipendenza dall’energia russa e quindi togliere a Vladimir Putin l’uso dell’energia come arma per portare avanti i suoi piani imperiali. Questo è molto significativo e offre enormi opportunità strategiche per gli anni a venire, ma nel frattempo siamo determinati a fare tutto il possibile per assicurarci che le conseguenze di tutto ciò non siano a carico dei cittadini dei nostri paesi o nel resto del mondo.”
Più di recente, Victoria Nuland ha espresso soddisfazione per la chiusura del più recente dei gasdotti. Testimoniando a un’udienza della Commissione per le relazioni estere del Senato alla fine di gennaio, ha detto al senatore Ted Cruz: “Come lei, lo sono, e penso che l’amministrazione sia molto gratificata di sapere che Nord Stream 2 è ora, come le piace dire, un pezzo di metallo in fondo al mare”.
La fonte aveva una visione molto più saggia della decisione di Biden di sabotare più di 1500 miglia di gasdotto Gazprom con l’avvicinarsi dell’inverno. “Bene”, disse, parlando del Presidente, “devo ammettere che il ragazzo ha un paio di palle. Ha detto che lo avrebbe fatto, e lo ha fatto”.
Alla domanda sul perché pensasse che i russi non avessero risposto, ha detto cinicamente: “Forse vogliono la capacità di fare le stesse cose che hanno fatto gli Stati Uniti”.
“Era una bellissima storia di copertina“, ha continuato. “Dietro c’era un’operazione segreta che ha messo esperti nel campo e apparecchiature che operavano su un segnale segreto”.
“L’unico difetto è stata la decisione di farlo.”
LA GERMANIA VIENE ANNIENTATA COME POTENZA INDUSTRIALE
Proprio in questi giorni gli orchi dell’Esercito di Mordor, grazie anche alla collaborazione dei fascisti polacchi di M.J. Morawiecki, hanno minato Nord Stream 1 e Nord Stram 2, rendendoli inutilizzabili per sempre.
L’azione del terroristico sabotaggio è stata quasi sicuramente eseguita dal gruppo navale d’assalto anfibio statunitense guidato dalla portaelicotteri USSKearsage assegnato al Mar Baltico con la cooperazione della nave da assalto anfibio HMS Albion.
Sommozzatori angloamericani hanno piazzato diverse cariche esplosive temporizzate, di cui sembra che alcune non siano esplose. Ma sono state sufficienti quelle che hanno funzionato.
Cui prodest?
I due gasdotti erano stati realizzati con un costo complessivo di circa 20 miliardi di euro per assicurare alla Germania e all’Europa il gas russo senza utilizzare i gasdotti che attraversano Ucraina e Polonia, soggetti al rischio di tensioni o ricatti e al pagamento di diritti di transito a Varsavia e Kiev che non a caso, non hanno mai nascosto la totale ostilità al progetto Nord Stream 2. […]
I due gasdotti erano stati realizzati con un costo complessivo di circa 20 miliardi di euro per assicurare alla Germania e all’Europa il gas russo senza utilizzare i gasdotti che attraversano Ucraina e Polonia, soggetti al rischio di tensioni o ricatti e al pagamento di diritti di transito a Varsavia e Kiev che non a caso, non hanno mai nascosto la totale ostilità al progetto Nord Stream 2.
Un gasdotto duramente osteggiato anche dagli Stati Uniti che fin dai fatti del Maidan a Kiev del 2014 cercano di interrompere la saldatura tra la potenza energetica russa e la potenza economica europea. Impossibile non ricordare che Washington è stata ferocemente ostile al progetto Nord Stream 2 fino a minacciare più volte Berlino e a nominare un “inviato speciale” che si occupasse di premere sulla Germania.
Nelle settimane precedenti l’inizio del conflitto in Ucraina sia il presidente Joe Biden sia il sottosegretario agli esteri Victoria Nuland (quella che nel 2014, durante i fatti del Maidan disse in una conversazione telefonica che l’Europa doveva “fottersi”) hanno detto chiaramente che in caso di attacco russo all’Ucraina il Nord Stream sarebbe stato fermato.
“Se la Russia invaderà l’Ucraina non ci sarà più un Nord Stream 2. Vi porremo fine – aveva detto il presidente – Vi assicuro, saremo in grado di farlo”. […]
https://www.youtube.com/watch?v=ixhg95phl8s Se fosse un’inchiesta di polizia, nessun investigatore ignorerebbe movente e indizi simili e non sembra casuale neppure che le esplosioni nei due gasdotti sottomarini russi si siano registrate il giorno stesso in cui veniva inaugurato il gasdotto che porta il gas norvegese in Danimarca e Polonia. […]
Benché politica e media occidentali da sette mesi cerchino di convincerci che i russi “si bombardano da soli”, colpendo prima un loro campo di prigionia, poi una centrale nucleare sotto il loro controllo e ora i costosissimi gasdotti Nord Stream, è difficile comprendere che interesse avrebbero avuto a compiere questo raid subacqueo.
Tra le conseguenze di questo attacco ai gasdotti vi sarà con ogni probabilità un ulteriore indebolimento e frammentazione interna dell’Unione Europea, dove ogni solidarietà (se mai c’è stata) verrà meno e ogni nazione cercherà di sopravvivere all’inverno come meglio potrà, anche tagliando forniture di energia contrattualizzate ai vicini (come sta accadendo all’Italia). […]
la distruzione dei gasdotti del Baltico, nelle attuali condizioni, condanna oggi la Germania e l’Europa alla recessione e al baratro (industriale, economico e sociale) togliendo di mezzo ogni ipotesi di tornare in tempi ragionevoli a rifornirci di gas russo a buon mercato.
Anche se nessuno, neppure la Germania che per le sue scelte economiche ha dovuto fare i conti con l’ostilità di tre amministrazioni statunitensi (Obama, Trump e Biden), sembra avere il coraggio di esternare dubbi o chiedere chiarimenti agli americani per le esplosioni nei gasdotti, è inevitabile che Washington con i suoi alleati britannici, ucraini e polacchi sia in cima alla lista dei sospettati.
Non solo perché le sue massime autorità avevano minacciato di neutralizzare quei gasdotti o perché navi ed elicotteri statunitensi incrociavano nei giorni scorsi proprio in quell’area del Mar Baltico, ma soprattutto perché impedire la saldatura tra la potenza industriale tedesca/europea e la potenza energetica russa è un obiettivo strategico delineato e perseguito da Washington da almeno dieci anni.
Il fatto che l’Europa sia con tutta evidenza il “bersaglio grosso” di questa guerra ma al tempo stesso nessuno osi inserire gli USA e alcuni alleati nella lista dei sospettati, la dice lunga circa la sovranità e l’autorevolezza che è in grado di esprimere anche di fronte a un disastro di questa portata. (Gianandrea Gaiani, “L’attacco ai gasdotti NordStream: il Bersaglio è l’Europa”, analisidifesa.it)
Guarda caso, dopo le scomode verità rivelate da Tucker Carlson sul sabotaggio operato dai NaziDEM PAZZI e DEMenti Biden-Nuland e dopo aver portato alla luce le tonnellate di immondizia prodotta dal corrotto, marcio e tossico Zelenskyj, Carlson è stato licenziato da FoxNews.
Tucker Carlson reacting to a video of Zelensky thanking BlackRock.
Tucker has consistently covered the corruption in Ukraine. In February this year BlackRock disclosed ownership of 45.74MM shares of Fox Corporation.
È assolutamente inconcepibile, vergognoso e indecente che tutti i corrotti “governanti” (rectius:collaborazionisti) Europei permettano al corrotto Biden e ai suoi psicopatici sicofanti di usare metodi criminali e mafiosi alla Al Capone contro i Cittadini Europei.
IL CLOACUME DEI “GIORNALAI” E DEI CINEGIORNALI LUCE SI STRINGE A COORTE PER DIFENDERE IL SATANICO IMPERO DI SAURON GUIDATO DAL NAZI-DEMENTOR JOE BIDEN
Prima o poi doveva accadere. Bastava aspettare. Dopo averlo rimpinzato di miliardi e di armi, gli Usa scoprono che il governo Zelensky “manca di trasparenza” sia nelle azioni belliche in Ucraina sia sui “piani militari sotto copertura su territorio russo”. Tipo quando ha organizzato a Mosca l’omicidio di Darya Dugina (che forse comprendeva quello del padre Alexander Dugin, filosofo putiniano, fallito per un soffio) senza consultare Washington. Finora l’interesse di Usa e Ucraina (e talvolta perfino della Russia) all’escalation per una guerra infinita coincidevano: solo l’Europa aveva l’interesse opposto, anche se i suoi folli governi continuano a sanzionare e dissanguare i propri popoli. Ma ora l’avvertimento Usa a Kiev e l’allarme di Biden sull’Armageddon potrebbero dare una svolta alla guerra. Magari fra un mese, dopo le elezioni di mid-term. L’importante è che, se non i governi europei più votati al bellicismo beota (tipo il nostro), almeno Washington comprenda che la giusta solidarietà col popolo ucraino aggredito dai russi non va confusa con l’obbedienza cieca, religiosa, al verbo di Zelensky. (Marco Travaglio, Zelenkenstein – Il Fatto Quotidiano)
Draghi ha a cuore solo la sopravvivenza dell’Impero Talassocratico Americano – non certo quella dell’Italia – e agli USA non interessa affatto del declino dell’Italia e dell’Europa. Anzi, fa parte dei loro piani geopolitici globali la recessione totale europea e la progressiva liquidazione della nostra economia, della nostra industria, dell’industria tedesca, e di quella del resto d’Europa. «La nostra recessione sarà l’unica sanzione che farà male alla Russia».
La nostra industria, come quella tedesca, era legata a doppio filo all’economico gas russo. Con il sabotaggio dei Nord Stream effettuato dall’Impero Americano (che si appalesa sempre più, dal 1999 ad oggi, come Stato Terrorista con quasi 30 milioni di vittime provocate dal 1945 ad oggi), il milieu angloamericano prende tre piccioni con una fava:
Durante l’inverno anche i milioni di Tedeschi che protesteranno contro il razionamento saranno inani: un cambio di postura geopolitica di Scholz non avrebbe l’effetto di ripristinare la fornitura di gas russo. Ci vorranno vent’anni per ricostruire i gasdotti. Il cordone ombelicale che legava sempre più Russia ed Europa è stato tagliato di netto e per sempre:
Senza gas russo sono finite le plusvalenze trentennali teutoniche di cui si lamentavano in particolare i NaziDEM come Clinton, Obama e Biden. La potenza mercantile tedesca è destinata a sgretolarsi;
I produttori gasieri americani non rischiano più il fallimento. Chi mai in Europa sarebbe stato così folle da acquistare GNL a 10 volte il costo del gas russo? Oggi lo facciamo, accelerando il nostro suicidio a tutto vantaggio dell’Impero USA di Sauron.
Ma chi solleva il velo di Maya disvelando la verità è un “Putiniano” per i Minions LeccaDraghi.
Vista la magra riuscita delle liste di “putiniani”, gli scemi di guerra ne sperimentano di nuove. Non più all inclusive, ma sfuse, a rate: un nome al giorno (quasi tutti del Fatto, rara testata non edita dal Pentagono) per educarne cento. “Travaglio e il Fatto ormai in campagna aperta per Putin e la sua guerra”, twitta Riotta a proposito di un mio pezzo sulla “giusta solidarietà col popolo ucraino aggredito dai russi” e l’insofferenza Usa per Zelensky. Ma il cortigiano Johnny va capito: Biden scopre che Putin ha l’atomica e potrebbe usarla prima della famosa vittoria ucraina, Blinken chiede di trattare e la Cia invia pizzini a Zelensky perché si dia una calmata. Che fare? Non potendo dare dei putiniani pure a Biden&C., i nostri Nando Mericoni insultano i giornali che danno la notizia anziché censurarla come loro. Che oscurano pure il decreto Zelensky che vieta di trattare con Putin (il Fatto ne parla e Cappellini di Rep grida all’“orrore” e al “marciume”). […]
L’equazione degli scemi di guerra è chiara: chi chiede negoziati è putiniano. Alcuni eurodeputati Pd votano con M5S e sinistra una risoluzione (bocciata) che impegna “Ue e Stati membri a vagliare tutte le potenziali vie per la pace”? È “l’ala filo-Putin” (Giornale). Conte invoca un corteo pro negoziati? Il pompierino della sera Massimo Franco si spettina tutto perché “emerge una nebulosa che fa della ‘pace’ e del ‘dialogo’ un manifesto antieuropeo e anti Nato” e vuole “la resa ai russi” (peraltro mai chiesta da alcuno), “suona come smentita alla decisione del governo” (lesa draghità) e mira a “costringere il Pd all’estremismo antibellico”. Quindi chi è contro la guerra di Putin non è solo putiniano, ma anche estremista. Da non confondere con quelli che vogliono la guerra e pure l’atomica, cioè i moderati. (Marco Travaglio, Scemi di guerra: il sequel – Il Fatto Quotidiano)
Solo dei Nazisti post litteram come gli Angloamericani possono accettare la morte per fame, freddo e stenti di migliaia e migliaia, se non milioni, di “alleati” Europei pur di deindustrializzare l’Europa in modo di impedirle di diventare un futuro “competitor” dell’Impero USA.
L’Apocalisse si avvicina grazie alla Cabala dell’Impero del Male USA, ritornato tale dopo la conquista dei NaziDEM bideniani della Presidenza Americana, successiva al breve interludio pacifista di D. Trump.
Apocalisse e Cabala
APOCALISSE E CABALA Babilonia è la Talassocrazia USA. Dominata dalla mafia massonica-finanziaria: La Cabala, oppur nomata la Monade del Male. La Cupola dell’Apocalisse.
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www.isoladiavalon.eu
LA LOTTA CONTRO LA RUSSIA FINO ALL’ULTIMO EUROPEO
Il Piano Morgenthau, che aveva stabilito la depopolazione e la de-industrializzazione della Germania alla fine della seconda guerra mondiale, è stato implementato oggi dai NaziDEM USA in tutta l’Europa. Come il quisling Giuseppe Prina svendette gli Italiani ai Francesi, i quisling del XXI secolo – l’Olimpico Mario Draghi, la Baronessa Furfantessa von der Leyen ventriloquo del neonazista Zelensky, l’Eco-Nazista ed elitista Annalena Baerbock lacché dell’invasato Zelensky, la DEMente inglese Liz Truss, Sanna Marin (completamente dedita a balli, sesso e “farina”), la dissennata svedese Magdalena Andersson che ha liquidato una neutralità vecchia di secoli, et al. – hanno svenduto gli Europei all’ipostasi dell’Impero Nazista nel XXI secolo: l’Impero Americano, l’Impero di Biden-Laden, l’Impero di Sauron.
Gira dietro le quinte dell’informazione un documento datato 25 gennaio 2022 redatto dall’amministrazione americana, ma fortunosamente venuto alla luce. dal quale si evince che il piano di suicidio europeo ovvero per la distruzione dell’economia continentale a cominciare dalla Germania era uno degli scopi, se non il principale scopo della vicenda che si è sviluppata in Ucraina. Non sono in grado di garantire l’autenticità di tale documento. […]
Indebolimento della Germania, dell’Europa, rafforzamento degli Usa
Lo stato attuale dell’economia statunitense indica che essa non possa funzionare senza un supporto finanziario e materiale esterno. Le politiche di allentamento quantitativo, a cui la Fed ha fatto ricorso regolarmente negli ultimi anni, così come l’emissione incontrollata di contanti durante i blocchi Covid del 2020 e 2021, hanno portato a un forte aumento del debito estero e a un aumento dell’offerta di dollari. Il continuo deterioramento delle condizioni economiche comporterà molto probabilmente una perdita della posizione del Partito Democratico al Congresso e al Senato nelle prossime elezioni del novembre 2022. In queste circostanze, un procedimento di impeachment nei confronti del Presidente non può essere escluso e deve essere evitato a tutti i costi. […]
Vulnerabilità nell’economia tedesca e europea
Se la Germania entra in una crisi economica controllata, è prevedibile un aumento del flusso di risorse dall’Europa agli Stati Uniti. L’attuale modello economico tedesco poggia su su un accesso illimitato alle risorse energetiche russe a basso costo perciò un’interruzione delle forniture russe potrebbe innescare una crisi sistemica che sarebbe devastante per l’economia tedesca e indirettamente per l’intera Unione Europea. […]
Quindi il danno per i paesi dell’UE sarà abbastanza paragonabile a quello per i russi e in alcuni paesi, in particolare la Germania, sarà maggiore. Il prerequisito perché la Germania cada in questa trappola è il ruolo guida dei partiti verdi e dell’ideologia in Europa. I Verdi tedeschi sono un movimento fortemente dogmatico, se non zelante, il che rende abbastanza facile convincerli a ignorare le argomentazioni economiche. Da questo punto di vista, i Verdi tedeschi sovra performano i loro omologhi nel resto d’Europa. Le caratteristiche personali ( qui, come si evince da altre parti del documento integrale, si fa riferimento alla scarsa intelligenza dei personaggi Ndr) e la poca professionalità dei loro capi – su tutti Annalena Baerbock e Robert Habeck – suggeriscono che è quasi impossibile per loro ammettere in tempo i propri errori.
Quindi, plasmare rapidamente l’immagine mediatica della guerra aggressiva di Putin sarà sufficiente per trasformare i Verdi in ardenti e incalliti sostenitori delle sanzioni, un “partito della guerra”. In questo modo il regime sanzionatorio può essere introdotto senza ostacoli. […]
Lo scenario esaminato contribuirà quindi sia indirettamente che direttamente al rafforzamento della situazione finanziaria nazionale [USA]. Nel breve termine, invertirà la tendenza dell’incombente recessione economica e, inoltre, consoliderà la società americana distogliendola dalle preoccupazioni economiche immediate. Questo a sua volta ridurrà il rischio nelle elezioni.
A medio termine (4-5 anni), i vantaggi cumulativi della fuga di capitali, del riallineamento dei flussi logistici e della riduzione della concorrenza nei settori chiave potrebbero ammontare a 7-9 trilioni di dollari. Purtroppo anche la Cina dovrebbe beneficiare di questo scenario di sviluppo nel medio termine. Allo stesso tempo, la forte dipendenza politica dell’Europa dagli USA ci permette di neutralizzare efficacemente i possibili tentativi dei singoli Stati europei di avvicinarsi alla Cina. [rand-corporation-ukraina-energikris tratto da un sito svedese].
Non credo ci sia bisogno di un ulteriore commento né di sottolineare come ciò che viene detto per i politici tedeschi vale a maggior ragione per quelli italiani che ci stanno massacrando per un’infame paghetta del padrone,
I NaziDEM dell’Impero Satanico Amerikano di Sauron non hanno intenzione di «Lottare contro la Russia fino all’ultimo Ucraino». NO. Hanno intenzione di lottare contro la Russia fino alla morte dell’ultimo Europeo. Cioè NOI.