Paranoici versus Psicopatici.
Paranoici contro psicopatici. Il celebrato think tank radical chic Censis ha sfornato l’ennesima analisi psicopolitica che tenta di rovesciare – come un calzino – la realtà dei fatti.
GLI ITALIANI SONO «CATTIVI E PARANOICI», SECONDO LA PSICOPOLITICA DEL CENSIS
Il Censis, non sapendo come giustificare l’aumento dell’indice di Gini in Italia e il grafico dell’elefante di Milanovic che dimostrano come tutta la ricchezza finisca nelle mani dell’1% di parassiti psicopatici globali, tira fuori la bufala sesquipedale del «Sovranismo Psichico».
Un’esegesi prægnans, quella di Scenari economici.it in “Censis e Servilismo Psichico”,
Ogni paese che si rispetti ha la sua congrega di dotti, questo è noto. Per dire, l’antica Grecia aveva il Liceo dei peripatetici, la Firenze del Cinquecento l’Accademia Neoplatonica, in Inghilterra c’è la Royal Society, in Francia l’Académie française. E in Italia? In Italia, signori miei, abbiamo il Censis, il Centro Studi Investimenti Sociali, che ha appena sfornato, fra un tripudio di trombe e di tromboni, il suo ultimo rapporto. Dal quale emerge uno scenario inquietante. Pare che gli italiani si sentano insicuri, non vedano di buon occhio l’immigrazione, e – udite udite! – siano in larga maggioranza stanchi dell’euro e dell’Unione Europea. Incredibile, ma che dico, inconcepibile. Il Censis, di fronte a un tale scenario, ha sguinzagliato le sue menti più acute le quali, in esito a sessioni interminabili di brainstorming sfrigolanti di scintille di genio, in una tempesta perfetta di eccellenze cerebrali, sono giunte a delle conclusioni sconvolgenti.
In via preventiva, è stato fucilato sul posto chi azzardava spiegazioni sordidamente populiste; tipo che in Italia c’è stato un esodo biblico di sfruttati provenienti dai paesi africani a loro svolta sfruttati dalla Francia di Macron; oppure che tale invasione ha innalzato, più che i contributi alle casse dell’Inps, il contributo alla manovalanza criminale urbana; oppure che esso è funzionale alle esigenze predatorie, a danno delle nuove classi subproletarie, in una logica tipicamente neoliberista; oppure che, su tale esodo, ha prosperato il business dell’accoglienza, a spese dello Stato, propiziato dagli stessi untuosi, ipocriti piazzisti del multiculturalismo coatto e della società senza frontiere; oppure che siamo oramai, e di fatto, una nazione colonia di un regime oligarchico e a-democratico rispondente al nome di UE. (Francesco Carraro, “Il Censis e il Servilismo Psichico”)
PROSEGUE SAGACEMENTE CARRARO,
Gli italiani sarebbero preda di “una reazione pre-politica con profonde radici sociali, che alimentano una sorta di sovranismo psichico, prima ancora che politico che talvolta assume i profili paranoici della caccia al capro espiatorio”.
Insomma, in primis non siamo più in grado di fare scelte politiche sensate, solo pre-politiche.
Nel rapporto Censis c’è più crassa ignoranza o più cattiva coscienza? Forse, né l’una né l’altra. È solo servilismo psichico. (Francesco Carraro, “Il Censis e il Servilismo Psichico”)
Il rapporto del Censis è riuscito a misurare (incredibilmente) gli effetti del nuovo governo nonostante il breve periodo dall’insediamento: i cittadini sarebbero impoveriti e delusi, perché «prima» stavano meglio. https://t.co/nmt79JlIGa
— Maurizio Belpietro (@BelpietroTweet) 8 dicembre 2018
I CATTIVI “PARANOICI” ITALIANI AFFERMANO CHE TERMINATOR MONTI HA DISTRUTTO LA DOMANDA INTERNA
Tutto vero quello che dice il Censis, nevvero?
Infatti i cattivi paranoici Italiani affermano che Mario Monti – nominato Presidente del Consiglio dopo il Golpe dello Spread, fatto partire dallo shorting selvaggio dei BTP delle famigerate Deutsche Bank, indagata, e Goldman Sachs – ha distrutto la domanda interna italiana.
Ah, no: è stato lo stesso Monti che in un’intervista alla CNN ha menato vanto, con il pretesto del consolidamento fiscale, dall’aver distrutto la domanda interna italiana, causando perdite di centinaia di miliardi di PIL, un milioni e mezzo di disoccupati in più, decine di migliaia di fallimenti e migliaia di suicidi.
I CATTIVI “PARANOICI” ITALIANI AFFERMANO CHE MONTI HA CAUSATO, CON IL “SALVA-ITALIA”, LA PERDITA DI 300 MILIARDI DI PIL?
Carlo Di Foggia e Marco Palombi sul Fatto di oggi ci raccontano cosa c’è scritto in un box a pagina 17 del Piano nazionale di riforma (Pnr), uno dei tre pezzi di cui si compone il Documento di economia e finanza (Def) approvato dal governo il 12 aprile.
Il titolo è anodino: “Una valutazione del ‘Salva Italia ’con la nuova variante del modello Igem con frizioni finanziarie ”. E che dice? Tradotto, questo: la manovra di Mario Monti, quella che secondo la vulgata di questi anni ci ha salvato dalla bancarotta nel dicembre 2011, in realtà ha distrutto l’economia italiana infliggendole minor crescita per 300 miliardi totali dal 2012 al 2015. Questa, a livello scientifico, non è una notizia per nessuno: una manovra di tagli e tasse, specie durante una crisi, distrugge Pil. La notizia vera è che sia il governo a scriverlo con questa nettezza nel suo più importante documento di finanza pubblica. (nextquotidiano.it)
I “PARANOICI” AFFERMANO CHE IL PD HA DISTRUTTO LA SANITÀ PUBBLICA
Paranoia quella che afferma che la Ur-Sinistra pidina, agli ordini del Capitalismo Totalitario, ha distrutto la Sanità Pubblica per i tagli alla spesa imposti dall’Europa e (Soprattutto) per favorire gli interessi economici di Assicurazioni Private e Sanità Privata?
Ah no. Anche in questo caso.
I Catafratti neoliberisti del PD hanno fatto chiudere 175 ospedali e cassato 70.000 posti letto.
Settantamila posti letto in meno in dieci anni. Centosettantacinque gli ospedali chiusi. Liste d’attesa sempre più lunghe che fanno aumentare la spesa privata. E per curarsi gli italiani fanno sempre più debiti nel silenzio di una politica che è al riparo da ogni rischio con superpolizze pagate con denaro pubblico. È lo scenario della sanità italiana in cui fa capolino il terzo incomodo: le assicurazioni che intravedono un grande mercato da conquistare. Il cambiamento in atto è epocale e sta progressivamente smantellando il Servizio sanitario nazionale creato nel 1978 per offrire assistenza a tutti i citttadini, come raccontano Massimo Quezel e Francesco Carraro nel libro Salute spa, in uscita in queste ore con Chiarelettere. (“ilfattoquotidiano.it”)
I CATTIVI “PARANOICI” ITALIANI TEMONO DI FARE LA FINE DELLA GRECIA, TRADITA DA TSIPRAS, L’EFIALTE GRECO
Pierre Moscovici, uno dei palafrenieri Ue di Richelieu Soros, ha affermato che la Grecia «si era salvata» grazie alle Sturmtruppen Cammellate dell’infame Troika UE-BCE-FMI.
I “Paranoici” affermano che gli psicopatici e i sottopanza del Neo Impero Carolongio UE sparano, come sempre, balle sesquipedali.
Falso? Ah no: tutto vero. I lacchè commissari UE di Imperator Soros mentono e a disvelarlo è Dunja Mijatović, Commissario per i Diritti Umani al Consiglio d’Europa.
Il 4 luglio scorso il Commissario Ue Pierre Moscovici annunciava senza nascondere un leggero autocompiacimento: “Alla fine dei tre programmi di salvataggio la Grecia è di nuovo un Paese normale dell’Eurozona”. Solo pochi giorni prima, il 29 giugno, la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa Dunja Mijatović aveva concluso la sua missione in Grecia. Tre giorni fa è stato diffuso il report del suo viaggio e il responso è spietato: le misure di austerità attuate da Atene su ”richiesta” della Troika hanno integrato una violazione dei diritti umani. Dal 2010 al 2018 lo Stato ellenico ha beneficiato (si fa per dire) di 288,7 miliardi di aiuti da parte di Commissione Ue, Fmi e Bce, vincolati all’approvazione di quindici pacchetti di austerità da parte del Governo greco. […]
in sei anni il numero dei senzatetto è quadruplicato, passando da 11mila a 40mila; i furti di elettricità da parte di cittadini impossibilitati a pagare le bollette sono aumentati di quasi il 1000% dal 2008 al 2016; il sistema sanitario greco è gravemente sottofinanziato, con una spesa sanitaria pubblica di circa il 5,2% del PIL, molto inferiore alla media UE del 7,5%; più della metà dei greci nel 2017 soffriva di problemi di salute mentale, con stress, insicurezza e delusione tra le cause più citate; i suicidi sono aumentati del 40% tra il 2010 e il 2015, con la mortalità per suicidio arrivata al tasso medio annuo del 7,8%, rispetto all’1,6% prima della crisi; il finanziamento degli ospedali pubblici è diminuito più della metà dal 2009 al 2015.
In pratica, uno scenario apocalittico. Secondo Mijatović, in Grecia l’austerità ha messo a rischio in particolare il diritto alla salute e il diritto all’istruzione. Quanto al primo, è stata paralizzata “la capacità del sistema sanitario di rispondere ai bisogni della popolazione, aumentando allo stesso tempo le necessità di cure”. E aggiunge: “Come ha rilevato la Panhellenic Medical Association, il sistema sanitario è sull’orlo del collasso”.
L’impatto delle misure economiche restrittive ha avuto effetti devastanti anche sulla salute mentale dei cittadini greci, “notevolmente deteriorata, con la depressione particolarmente diffusa a causa della crisi economica”. Non solo: “Di conseguenza, la maggior parte degli ospedali psichiatrici è sovraffollata, il che contribuisce al deterioramento delle condizioni all’interno di queste strutture”. I rapporti studiati dalla commissaria per i diritti umani indicano anche che dal 2010, anno dell’inizio del periodo di austerity, il numero di ricoveri forzati è “aumentato drammaticamente”: la maggior parte di questi pazienti è fatta da persone disoccupate, ex uomini d’affari poi finiti in bancarotta o genitori che non sanno più come sfamare i propri figli, scrive Mijatović. Pazienti che, beninteso, in precedenza non hanno mai mostrato segni di insanità mentale.
Il Commissario ha poi rilevato come nel corso degli anni più difficili siano stati segnalati “picchi nei tassi di HIV e di tubercolosi tra i consumatori di droghe” dopo il taglio di un terzo dei finanziamenti ai programmi di assistenza per i giovani a rischio. In sintesi, conclude Mijatović, le misure d’austerità e le loro conseguenze concrete sulla popolazione “minano il diritto alla salute sancito dall’articolo 11 della Carta sociale europea, di cui la Grecia è parte”. (“huffingtonpost.it”)
MA I “PARANOICI” STANNO MINANDO LE SICUREZZA DEGLI PSICOPATICI E DEI LORO SOTTOPANZA
Posso continuare all’infinito, ma l’ipostasi della mia analisi è la seguente: i locupletati pasicopatici, coloro che definiamo breviter i Soroi, e i loro propagandisti Catafratti neoliberisti, iniziano a tremare.
I “Paranoici” Gilet gialli stanno mettendo in ginocchio il gay psicopatico Emmanuel Macron, imposto come Presidente della Repubblica dai massoni contro-iniziatici Jacques Attali e George Soros.
Forse i sottopanza e i propagandisti del Capitalismo Totalitario dovrebbero ricordare che nel 1793 il “popolo paranoico” decollò gli psicopatici Luigi XVI e Maria Antonieta d’Asburgo, e presto, ad essere decollato metaforicamente dai Gilet Gialli potrebbe essere proprio il banchiere psicopatico Macron e sua nonna Brigitte.
Della serie: Euro/Maastricht, 70 anni di pace pic.twitter.com/rAF2kgdx5d
— Antonio Socci (@AntonioSocci1) 9 dicembre 2018
Dopo, potrebbe finalmente giungere il turno dell’Italia. Non c’è molto da sperare nel pavido ed ectoplasmatico governo gialloverde.
Solo una democratica rivolta di popolo contro i criminali e psicopatici dittatori del Capitalismo Totalitario e del Mercatismo Globale può cambiare lo status quo.
Voi da che parte state, da quella dei “paranoici” dal presente incerto ma dal futuro tutto da scrivere, oppure dalla parte dei parassiti-psicopatici-Aristoi che hanno il culo poggiato su montagne di denaro ma che presto finiranno all’Inferno? (e non parlo di un Inferno metafisico, parlo di quanto verrà loro inflitto sulla Terra materiale)
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Non l’avevo letto, questo piccolo articolo.
Davvero notevole l’esegesi.