Il Capitalismo è la Cosa.
Quando statuiamo che il CAPITALISMO È LA COSA, non ci riferiamo ad una generica…
cosa ma a LA COSA di John Carpenter.
Il Capitalismo esiste dai tempi della civiltà dei “Sag-gi” (Sumeri in Accadico). L’evoluzione della Moneta come Debito parte sin dagli albori della civiltà umana.
Ergo, l’Umanità inizia già schiavizzata da un concetto economico-sociale ben più antico dell’Attuale Quinto Sole, l’ultimo ciclo di creazione e distruzione.
LA TRAMA DE “LA COSA”
Per chi non ricordasse l’iconico film del visionario John Carpenter, riportiamo brevemente la trama:
Un husky siberiano in fuga sulle nevi dell’Antartide viene ripetutamente fatto bersaglio dei colpi di fucile sparati da un elicottero norvegese che lo insegue.
Gli uomini di una base scientifica americana verso la quale l’animale si avvicina assistono sgomenti alla scena che si conclude con l’esposione dell’elicottero colpito per sbaglio da una granata che il cacciatore intendeva lanciare contro la preda.
Il pilota Mac Ready ed il dottor Copper si recano al campo norvegese per avere spiegazioni sull’accaduto, ma scoprono che l’accampamento è stato devastato da una furia sovrumana e che tutti i suoi occupanti sono morti. La causa è una creatura aliena precipitata sulla Terra che possiede la facoltà di assumere le sembianze degli esseri con i quali viene a contatto, mutando continuamente aspetto.
Per gli uomini della base il problema è scoprire di quale corpo adesso l’alieno si è impadronito. […]
Carpenter […] frantuma ogni ottimismo portando nella sua fantascienza la personale convinzione di una società disgregata da fughe centrifughe, nella quale ciascun individuo è il nemico indecifrabile. La cosa di Carpenter al contrario dell’identificabile “uomo-carota” di Nyby ed Hawks, è di per sé l’indescrivibile, l’irrazionale, qualcosa di simile ad una montante follia contagiosa, e i suoi protagonisti nella loro intercambiabilità sono cose essi stessi, strumenti di un meccanismo che sfugge a qualsiasi definizione.
Il film fu un clamoroso insuccesso commerciale, tanto da indurre la Universal a revocare a Carpenter il progetto per la realizzazione di Fenomeni paranormali incontrollabili, diretto poi da Mark Lester. Gli ottimi effetti speciali, il trucco di Rob Bottin ed un largo impiego di risorse finanziarie, risultarono perdenti di fronte ad E.T. l’extraterrestre, il cui messaggio pacifista e consolatorio rispondeva in maniera più accessibile alle ansie di sentimento e domestica sicurezza del pubblico. (mymovies.it)
LA COSA DI CARPENTER COME ALLEGORIA DELL’ATTUALE CAPITALISMO
Per l’Uomo è avvenuta la stessa catastrofe. Ha trovato qualcosa di alieno, una sorta di Vaso di Pandora, lo ha scioccamente aperto e il Mostro, risvegliato, si è comportato esattamente come la Cosa di Carpenter. Questo Mostro è il Capitalismo.
Esso divora dall’interno i corpi degli Umani, lasciandone intatto l’aspetto esteriore, ma trasformandoli internamente in Mostri avidi di denaro e piaceri personali, da ottenere distruggendo la ricchezza e la vita degli altri esseri umani.
Il Capitalismo è solo la Psicopatia egotica di Mostri che immanentizzano la divinità nel materiale, corrompendo il dio, in tal guisa, ipostatizzato.
Non esiste alcun “Paradiso in Terra”, non esiste alcun “Paradiso senza Dio”.
Solo il demoniaco Mercato neoliberista può credere che la mercificazione e la mercantilizzazione di qualsiasi oggetto, perfino dell’acqua potabile, delle droghe pesanti, del sangue e degli organi umani, possa rendere felici gli Esseri Umani. Solo i criminali psicopatici dell’1% che controlla il 99% delle ricchezze mondiali crede e impone di credere in ciò.
L’ATTUALE CAPITALISMO È LA COSA CHE CI DIVORA DALL’INTERNO
Come abbiamo dimostrato sillogisticamente il Capitalismo nell’attuale fase – finale – è il Capitalismo dei Megalodonti Globali, degli immondi squali giganti che, avendo divorato ogni ricchezza di poveri e ceto medio, adesso si azzannano gli uno con gli altri.
Citiamo la chiusa del nostro ultimo studio:
Viviamo il Tempo che Voegelin definiva della «immanentizzazione dell’Eschaton», “ossia la chiusura della direzionalità escatologica all’interno dell’orizzonte intramondano, immanente e cosmologico. I totalitarismi del 20° secolo sarebbero per Voegelin espressione dello gnosticismo in quanto tentativi di trasformare il mondo attraverso la politica, che assume pertanto un carattere mistico o cosmopoietico. Tale è inoltre, secondo Voegelin, l’unico vero senso del termine «totalitarismo», che appunto si distingue dalla mera «tirannia» in quanto quest’ultima è solo un regime politico della forza o della violenza, mentre l’altro è una sorta di teocrazia ove il Dio trascendente è stato, invece, immanentizzato nell’uomo o in alcuni uomini, e che per questo motivo è particolarmente avverso a ogni religione rivelata”. (Treccani)
Il Capitalismo, in quanto Totalitarismo e in quanto Teocrazia, pretende di aver costruito un «Paradiso in Terra senza Dio». […]
Come vagheggiava Voegelin, oggi – più che mai – è indispensabile recuperare l’insopprimibile anelito alla Trascendenza dell’Essere Umano.
CARPENTER PERSE LA SFIDA AL BOX OFFICE CONTRO IL COEVO E ORRIDO E.T.
Perché gli esseri umani amano essere blanditi e plagiati.
L’Attuale Capitalismo, essendo in re ipsa il più feroce dei Totalitarismi, è anche la più convincente macchina da guerra della propaganda e la più possente delle Teocrazie della Storia Umana.
Se, per Spielberg, E.T. è l’Alieno-Capitalismo buono che profonderà immense ricchezze (virtuali) ai beoti che crederanno ai suoi falsi dogmi di fede, la Cosa di Carpenter è l’allegoresi della Società liquido-moderna postulata da Zygmunt Bauman, dell’atomizzazione e dell’isolamento dell’Essere Umano, posto in perenne e letale competizione con gli altri Umani.
Il “migliore” (rectius: lo psicopatico criminale) vince, diventando sempre più ricco; il perdente, il povero, merita solo la perdizione nell’oblio e nella morte.
La Cosa è il film che inizia il progetto tematico ribattezzato dallo stesso John Carpenter come Trilogia dell’Apocalisse. Si tratta di un trittico di lungometraggi che orbitano intorno alla fine del mondo per come lo conosciamo, alla distruzione di tutte le certezze su cui si fonda la civiltà contemporanea. Le altre due pellicole che compongono la Trilogia dell’Apocalisse sono Il Signore del Male (1987) e Il Seme della Follia (1994), film diversi tra loro, girati in epoche differenti ma che condividono una sorta di tragico destino per l’umanità. […]
Gli esseri viventi che entrano in contatto con la cosa ne vengono totalmente stravolti: ossa e carne si fondono tra loro cancellando ogni traccia dell’ordine morale e fisico che la natura da sempre impone come suo marchio inconfondibile. […]
Questo è il destino dell’Umanità se proseguirà lungo il sentiero di isolamento che ha intrapreso: non solo paranoia, ma anche la fine di sé, dell’io, del singolo. Se non collaboriamo, se non cerchiamo armonia, siamo destinati a vedere distrutto anche il più elementare mattoncino fondante la civiltà: il singolo essere umano. (mondofox.it)
Siffatto è l’Abisso in cui viene precipitata l’intiera, cieca, Umanità dalla più Maligna e Metastatizzata Liturgia, quella del Capitalismo Globale, guidato dagli autoreferenziali Aristoi come Bezos, Buffett, Gates, Zuckerberg, e capitanati dall’Anomos Globale e Frontman della Cabala, George Soros.
La genìa che l’economista keynesiano Paul Krugman definisce spregiativamente e rettamente i Soroi.
© 2018, Seyan. All rights reserved.