
“They Live”, il film di John Carpenter.
Ieri abbiamo parlato del film “La Cosa” di John Carpenter, ma la migliore allegoresi carpenteriana del Capitalismo Totalitario è sicuramente…
l’icastico “They Live” – Essi Vivono.
THEY LIVE, LA TRAMA
Dopo il fallimento al box office di “Guaio grosso in Chinatown” del 1986, John Carpenter venne ostracizzato dai grossi Studios USA.
Per realizzare “They Live” (1988) dovette rivolgersi ad una produzione indipendente, “Off Hollywood”; malgrado si tratti di un film con costi da B-Movie, si tratta in realtà di un autentico capolavoro.
Ci rifacciamo, come in precedenza, a mymovies.it per la trama.
La polizia di Los Angeles, in assetto anti sommossa, irrompe in Justiceville, baraccopoli sorta alle porte della città, e divenuta rifugio di tutti gli sbandati e disadattati che vivono ai margini della società. I bulldozer spianano alcuni edifici, a cominciare da quello della Chiesa Episcopale Africana, da dove un sedicente predicatore cieco conduceva una personale crociata contro non meglio specificati invasori, nemici e corruttori dell’umanità. Tra gli spettatori dispersi dalle forze dell’ordine c’è John Nada, un operaio appena arrivato da Denver, che ha trovato lavoro presso un cantiere edile, il quale, incuriosito dal misterioso andirivieni osservato attorno alla chiesa poco prima dell’incursione degli agenti, esplora le macerie e dietro una parete trova un nascondiglio da cui sottrae una scatola di cartone, che si rivela piena di occhiali da sole.
Deluso, l’uomo getta il “bottino” in un cassonetto, ma tiene per sè un paio di occhiali senza immaginare che quell’oggetto dall’apparenza comune cambierà il corso della sua vita. Una volta inforcati, infatti, gli occhiali rivelano allo stupefatto Nada una incredibile Los Angeles completamente tappezzata di invisibili messaggi subliminali, che da ogni superficie adatta, cartelloni pubblicitari, insegne, manifesti, riviste, fino alle banconote stesse, invitano al consumo, all’obbedienza, all’apatia.
Ma soprattutto Nada scopre, irriconoscibili agli occhi ignari degli uomini, degli esseri dai volti mostruosi, simili a zombi, che vivono tranquillamente accanto alla gente comune. Questi alieni, provenienti da Andromeda, sono i veri padroni della Terra, di cui sono divenuti la classe dominante dopo averne occupato tutti i posti chiave, con l’aiuto e la connivenza servile di una parte della popolazione umana, disposta a tutto pur di continuare a godere delle sostanziose briciole di quel potere. […]
Rielaborando personalmente (anche se sotto pseudonimo) un racconto di Ray Nelson, Carpenter costruisce il suo film più apertamente schierato. Nada (niente, in spagnolo) è il prototipo dell’americano comune, che la politica socio-economica di quegli anni ’80 aveva finito per emarginare, relegandolo oltre i confini di un sistema disposto a premiare solo chi già prosperava al proprio interno. Le forze schiaccianti attraverso le quali il potere guida il consenso e controlla le masse sono la pubblicità e la televisione, e contro di esse Carpenter lancia il disperato attacco del suo signor Nessuno.
GLI ALIENI DI “THEY LIVE” NON SONO ALTRO CHE LA PARABOLA DEGLI PSICOPATICI CHE CONTROLLANO TUTTA LA RICCHEZZA MONDIALE
Lo stesso regista lo conferma in questo tweet del 2017. Il bersaglio che intendeva colpire è proprio l’attuale incontrollato, marcio e corrotto Capitalismo ultramondialista.
THEY LIVE is about yuppies and unrestrained capitalism. It has nothing to do with Jewish control of the world, which is slander and a lie.
— John Carpenter (@TheHorrorMaster) 4 gennaio 2017
DA CARPENTER AD HARE
L’esegesi del regista americano è semplice quanto efficace: la Timocrazia Globale è formata da non Umani, da Alieni.
Ovviamente, in They Live gli Alieni sono granguignoleschi esseri provenienti da Andromeda, ma l’allegoria è limpida come acqua di fonte. Gli Oligarchi Globali, che controllano le marionette politiche come Barack Obama e i Mainstream Media Mondiali, sono “alieni”, cioè altro rispetto agli Esseri Umani.
Rectius, i plutocrati, i Soroi (termine coniato dal Nobel P. Krugman in riferimento agli squali globali), sono minus habentes.
Hanno, pur detenendo ricchezze da far invidia a Marco Licinio Crasso, un elemento che li rende oggettivamente carenti, inferiori rispetto all’Essere Umano metafisicamente completo. Ad essi manca il pnèuma, non riescono ad entrare nel respiro cosmico universale.
Alla morte, essi semplicemente svaniscono, come la cupa nebbia all’elevarsi del Sole.
Siffatta differenza la esterna deduttivamente uno dei massimi esperti mondiali di psicopatia, il prof. Robert Hare, il quale afferma:
«Mancando la coscienza e l’empatia, fanno ciò che vogliono e a proprio piacere, violando le norme sociali e le aspettative sociali senza alcuna colpa o rimorso; ciò che manca, in altre parole, è la reale qualità che permette ad un essere umano di distinguersi dall’animale»
L’eco amplificata del più turpe degli Psicopatici, il satanico e satanista Aleister Crowley che declinava il suo unico e amorale dogma: «Fai ciò che vuoi».
Mi si permetta un’ultima chiosa,
È semplicemente folle il fatto che noi lasciamo ai Soroi, ai blasfemi Megalodonti Globali, la gestione delle nostre vite e il futuro dell’intiera Umanità.


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