HORUS
Horus è la denominazione latina del Dio egizio Hr la cui lettura è Heru oppure Hor.
Il culto di Horus si diffuse in Egitto già dal periodo predinastico, quello dei Re Scorpione.
Nel periodo dinastico, i Faraoni si appropriarono dell’aura e dei poteri di veggenza e pre-veggenza del Dio Horus, venendo così considerati la personificazione del Dio Horus in terra.
Horus veniva raffigurato come un falco, poiché, come un falco, era in grado di vedere acutamente e in profondità, conoscendo l’ipostasi delle manifestazioni reali.
Il mito più accreditato narra che Horus, figlio di Osiride e di Iside, per vendicare la morte del padre da parte del fratello di quest’ultimo, Seth. perse l’occhio durante l’epica battaglia. Una volta sconfitto, Seth dovette restituire l’occhio che venne risanato dal Dio Thot.
A seguito di translitterazione mitologica, Horus venne sostituito da Ra e all’icononografia tradizionale di Horus viene aggiunto il cerchio solare e l’occhio, smarrito per una ragione non nota, sarebbe stato lo scopo di una ricerca affidata a Shu e Tefnet. A causa del protrarsi nel tempo di tale ricerca il dio del sole si sarebbe provvisto di un nuovo occhio che al ritorno del rivale non volle cedergli il suo precedente ruolo. Allora Ra avrebbe trasformato l’occhio in un serpente posto sulla sua fronte, l’ureo.
L’amuleto, il cui nome significa, essere sano, essere integro ebbe grande importanza e diffusione nella civiltà e venne posto, di regola, all’interno dei bendaggi che avvolgevano il corpo del defunto, oltre che su amuleti, rilievi, incisioni e papiri, in quanto simbolo di rigenerazione. Graficamente è costituito da un occhio sovrastato dal sopracciglio e sotto da una spirale, per alcuni il tratto residuo del piumaggio del falco, animale del quale Horus prende le sembianze, ma anche evoluzione dei segni di lacrime.
Questa teocrasia che lega il cerchio o disco solare (che in seguito verrà divinizzato con il nome di Aton) con Horus, dando luogo alla fusione sincretistica di Amon-Ra è legata alla ricerca della conoscenza o fonte divina, legata, come abbiamo descritto, alla vista.
I celti avevano denominato, difatti, il Sole “llygad y dydd” (che in gaelico indica anche una specie delle Asteracee), cioè occhio del giorno, la luce del sole che, scompaginando l’armate delle tenebre, arreca vita e conoscenza. Ma non va confusa la mera vista fisica con la vista interiore. Difatti i veggenti della mitologia greca erano, spesso, ciechi come Tiresia. Come se la vista tratta dagli occhi fisici impedisse l’apertura del “Terzo occhio”, l’occhio divino, e non permettesse di cogliere altro che l’ombra della Fonte divina, come nel “Mito della caverna” di Platone.
“Il Sole Nero (Schwarze Sonne) è la fonte inesauribile della luce divina, la porta alle vibrazioni della Luce Eterna.” (Ordensbuch der geheimwissenschaftlichen Tempelritter)
«Gli Antichi Saggi credevano che il destino dell’Umanità consistesse in un ritorno alla Fonte, a Dio e al Paradiso. […] Coloro che detenevano la conoscenza segreta potevano trovare la Via alla Fonte Divina e varcare la soglia del Paradiso Perduto». (www.isoladiavalon.eu, articolo ILUM – Sole Nero )
Nel 1999 la storica e archeologa D. M. Murdock riporta in auge questa teoria nel “The Christ Conspiracy” pubblicato con lo pseudonimo di Acharya S. L’opera è stata anche utilizzata come base della prima parte del film web Zeitgeist.In un capitolo del suo libro l’autrice mette in luce delle somiglianze notevoli che intercorrerebbero tra la figura di Gesù Cristo e quella di Horus. In questo ripercorre sostanzialmente le tesi di Massey sul parallelismo Horus/Gesù. La questione relativa all’attendibilità delle sue tesi è tuttora molto controversa e il dibattito molto acceso.La Murdock non ha una formazione accademica da egittologa ed una delle critiche fondamentali che le si rivolgono è di non aver attinto da fonti primarie ma di aver utilizzato fonti poco attendibili come “Ancient Egypt: The Light of the World” di Gerald Massey.Nel suo ultimo libro “Christ in Egypt” (Ed. 2009) l’autrice replica che il suo lavoro non si ispirerebbe a quello di Massey (sebbene a distanza di cento anni risulterebbe sostanzialmente corretto) ma su molteplici fonti di egittologi tra cui cita Margaret Murray, egittologa e antropologa vissuta negli anni ’30, che nel libro “Il Dio delle streghe” si è occupata di stregoneria medievale cercando di trovare le sue radici nel periodo pre-cristiano. Anche la storicità del lavoro della Murray è ancora molto discussa e le sue argomentazioni sono oggi aspramente criticate in ambito accademico: tra gli storici che criticano la sua impostazione di ricerca e quindi i risultati raggiunti ci sono Norman Cohn, Ronald Hutton, G. L. Kittredge, Keith Thomas, J. B. Russell e Carlo Ginzburg.Questo getta ulteriori ombre sulla canonicità storico/scientifica dell’opera della D.M. Murdock. Si consideri inoltre che, analogamente a quanto affermato dagli egittologi in relazione alle tesi di Massey, la ricostruzione della vita di Iside e Horus fatta dalla Murdock è in aperto contrasto con i risultati raggiunti dall’attuale egittologia e non trova riscontri nella narrazione delle vicende di Horus e Iside come narrate nella mitologia egizia.L’unica fonte di riferimento per questa tesi resterebbe quindi l’iscrizione di Luxor, sopra indicata, in una traduzione e interpretazione considerata dagli egittologi moderni totalmente fallace, che non trova altri referenti se non il succitato Massey.L’autrice sostiene di aver ritrovato questi motivi nel corso dei suoi studi e di averli poi riordinati in una specie di racconto evangelico per mettere in luce le somiglianze di fondo. Ecco alcune delle presunte analogie individuate dalla Murdock nel suo libro:
fu annunciata la sua nascita alla madre dall’angelo Thot, che le comunicò anche che il figlio sarebbe stato concepito verginalmente
nacque in una grotta il 25 dicembre dalla vergine Iside, annunciato da una stella d’oriente
venne adorato nella grotta da pastori e da tre saggi che gli offrirono in dono oro, incenso e mirra
da bambino insegnò in un tempio
ebbe 12 discepoli
all’età di 30 anni fu battezzato da una figura nota come Anup, che venne in seguito decapitato (come Giovanni Battista)
combatté 40 giorni nel deserto contro Satana
compì miracoli, come la resurrezione dei morti e la camminata sulle acque
fu chiamato il “Santo Bambino” ed era noto con molti nomi, tra cui: “La Verità”, “La Luce”, “La Vita”, “L’Unto Figlio di Dio” e il “Buon Pastore”, “L’Agnello”, “La Stella del Mattino”
Sapeva volare e cantare
Horus nacque a Annu, il “posto del pane”, mentre Gesù nacque a Bethleem, la “casa del pane”
fu crocifisso tra due ladroni e dopo tre giorni risorse dai morti
viene rappresentato da una croce
assieme a Iside e Osiride, Horo costituisce un membro della trinità egizia.»
(Wikipedia, parte ora espunta dalla voce “horus”)
«Nello gnosticismo, il Bene è rappresentato dall’Eone Gesù, mentre il male è il Demiurgo El Shaddai, che è anche l’Arconte ostile Elsadaios, l’Arconte che rappresenta il Sole.Sempre Jan Van Helsing nel suo “Società Segrete e il loro Potere nel Ventesimo Secolo” scrive che «Sebontedorff identificò chiaramente El Shaddai, il Dio dell’Antico Testamento, con il distruttore, l’antagonista di Dio (Gesù Cristo, il vero Dio)».E’ indicativo che Satan, in Ebraico, significa l’avversario, l’antagonista.» (www.isoladiavalon.eu, articolo La Società Vril)
Aleister Crowley fu anche la guida mondiale dell’ Ordo Templi Orientis, un altro ordine templare fondato in Germania, che tanta influenza ebbe nella mistica nazista.Egli ebbe il seguente messaggio veicolato dal Dio Horus tramite la moglie Rose durante il suo soggiorno in Egitto:“Non vogliamo avere niente a che fare con i deboli e gli emerginati, che muoiano nella loro miseria, poiché essi non sono in grado di provare sensazioni. La pietà è il vizio dei re; calpesta i miserabili e i deboli; questa è la legge del più forte; questa è la nostra legge e la gioia del mondo…“Crowley nel 1918, mentre risiedeva a New York, iniziò insieme alla Donna Scarlatta di allora, Roddie Minor, una serie di rituali magico-esoterici da lui definiti Amalantrah Workings che, tramite riti occulti, magia sessuale e canti enochiani, avrebbero permesso la creazione di un portale metafisico per rendere possibile l’ingresso in questo piano fisico di entità praeterdimensionali. L’esperimento riscosse pieno successo, poichè venne introdotta, nel nostro piano dimensionale, una Entità Enochiana, da lui definita LAM, che in tibetano significa Via, Sentiero, Ingresso. Il disegno che egli fece di questo Entità ricorda in maniera stupefacente l’essere extraterrestre definito Grigio. A parere di Crowley, LAM era uno dei Capi Segreti.“Crowley era consapevole della possibilità di aprire i cancelli spazialie di immettere una corrente extraterrestre nell’onda vitale umana…Vuole una tradizione occulta – espressa da Lovecraft in modo persistente nei suoi scritti – che un qualche potere transfinito e super-umano stia schierando le sue forze con l’intento di invadere e prendere possesso di questo pianeta… Questo ricorda gli oscuri accenni di Charles Fort riguardo alla presenza sulla terra di una società segreta già in contatto con esseri cosmici che, forse, sta già preparando la via per il loro avvento” (Kenneth Grant, “Aleister Crowley e il Dio Occulto”, Ed. Astrolabio Ubaldini).» (www.isoladiavalon.eu, articolo VRIL)
Nel 1904,
durante una vacanza a Il Cairo, [Aleister Crowley] fu protagonista di un evento mistico che lo spinse a fondare il culto di Thelema. La moglie di Aleister cominciò a trovarsi in uno stato anormale, e questo convinse il marito che c’era una entità sovrumana che si era messa in contatto con lei. Il 20 marzo Crowley seguì le indicazioni dettate dalla moglie in stato di trance ed eseguì (con successo, secondo quanto scrisse in seguito) un rito di invocazione al dio egiziano Horus. Il dio gli avrebbe comunicato l’imminente inizio di un nuovo eone magico, e gli affidava l’incarico di profeta. L’8 aprile e i due giorni successivi Crowley affermò di aver udito una voce che gli dettava un testo che lui trascrisse e in seguito pubblicò con il nome The Book of the Law. Secondo Crowley la voce proveniva da uno spirito di nome Aiwass (o Aiwaz), il ministro di Horus. Una buona parte del testo è composto da un cifrario numerico che lo stesso Crowely affermava di non essere in grado di decifrare. (Wikipedia, voce Aleister Crowley)
Per meglio delineare l’episodio, questo interessante stralcio:
“Il 19 marzo 1904, il «Santo Angelo Custode» di Crowley gli si manifestò al termine di un’evocazione medianica nel Museo Boulaq del Cairo. La moglie Rose Edith Kelly (1874-1932), che aveva doti medianiche, passò davanti a diverse immagini del dio del Sole egizio Horus e condusse Aleister di fronte ad un stele funebre di legno (che Crowley chiamò la Stele della Rivelazione), dipinta nel periodo della 26ª dinastia, che ritraeva Horus mentre riceve un sacrificio da un defunto, un sacerdote di nome Ankh–af–na–khonsu. Crowley fu entusiasmato dal fatto che questo pezzo fosse stato numerato dal museo con il 666, il numero in cui si era identificato fin dall’infanzia. L’entità, presentatasi con il nome di Aiwass (o Aiwaz), comunicò a Crowley che «l’equinozio degli dèi era giunto, una nuova epoca dell’umanità era cominciata e lui stava per essere eletto quale tramite fra le forze solari-spirituali ed il genere umano. In altre parole, Crowley sarebbe divenuto il nuovo Messia» di una nuova religione alla cui base stava The Book of Law o Liber al vel Legis («Libro della Legge»), il nuovo vangelo dettato dallo stesso Aiwass l’8, 9 e 10 aprile successivi. Questo libro annunciava dunque l’avvento di una nuova era, quella dell’Eone Horus che subentrava all’eone Cristo, destinata a durare 2.000 anni a partire dal 1904, e si fondava sulla «Legge di Thélema» (dal greco «volontà») riassunta nel codice di condotta «Do what thou wilt shall be the whole of the Law» («Fà ciò che vuoi sarà tutta la Legge»), ossia la più completa autonomia da qualsiasi legge positiva, divina o umana che fosse”. (www.centrosangiorgio.com, “la grande bestia 666“)
Malgrado Crowley ritenesse che la II Guerra Mondiale fosse il Sacrificio Cruento che introduceva l’Era di Horus, al termine dell’Eone di Cristo e che Hitler fosse suo “Fratello Nero”, non vi è alcuna prova che i due si fossero incontrati o che Hitler avesse effettivamente studiato il Liber Legis, anche se le sue Visioni sul Nuovo Ordine Mondiale sembrerebbero confermarlo.» (www.isoladiavalon.eu, articolo Il volo di Hess e l’Inghilterra Esoterica).
Come non riconoscere nei Rosa+Croce quell’antica società segreta di cui il satanista Crowley era membro e il cui scopo era, come scriveva Fort, di far ri-prendere possesso di questa dimensione all’eone Horus? (ut supra)
E come non vedere che i Rosa+Croce e il Secondo Ordine dell’Hermetic Order of Golden Dawn, quelli che David Icke definisce gli “Illuminati”, non sono nient’altro che diversi nomi dati a quell’antica società?
«La spiegazione data dai suoi allievi, che Osho fu ucciso dai fondamentalisti Cristiani, che vedono Satana in tutto ciò che non è cristiano, non mi convince per varie ragioni.
Osho con i suoi scritti incita a non temere la morte ed a viverla come uno stato di passaggio, in cui addirittura si vivrà meglio che nel corpo fisico.
HORUS E MALANGA
Secondo il ricercatore indipendente Corrado Malanga, il Dio Horus sarebbe collegato alla “cospirazione aliena”, trattandosi, in realtà. di un’entità xenobiologica coinvolta nell’agenda aliena il cui obiettivo è il totale assoggettamento degli umani.
“Ai tempi di Alien Cicatrix, si parlava di un alieno soprannominato “monocolo”, per via del suo terzo occhio sulla fronte: molto alto, con caratteristiche da volatile e tratti in comune con i costumi dei faraoni egizi, descrizioni abbastanza variabili, anche nelle rappresentazioni, per via del fatto che a volte apparivano come “dietro uno schermo”. Negli ultimi anni quest’alieno è stato sempre più presente nelle ipnosi: non che prima non ci fosse, ma dato che ci sono sempre più addotti che prendono coscienza della loro situazione, e che proseguono più facilmente nel percorso della liberazione, è chiaro che ci sarebbero stati più contatti diretti con gli esseri più “in alto” nei gruppi di potere alieni. E proprio grazie a quest’aumento di dati, siamo riusciti a definire meglio questo “monocolo”, tanto da capire che in realtà è un grosso volatile, assimilabile in tutto e per tutto al dio egizio Horus. […]
Maggiore e migliore Coscienza si traduce in migliori e più numerose descrizioni di quest’essere, stavolta senza il filtro dello “schermo”, e sempre più simili tra loro, nonostante non sia stato scritto praticamente nulla in proposito fino a pochissimo tempo fa. E’ per questa migliore comprensione che ciò che apparivano come escrescenze ossee sulle spalle, sono proprio ali ripiegate, ipotesi inizialmente scartata; la protuberanza sul viso è proprio un becco; si muove in modo “psicocinetico” perchè vola, infatti è un volatile. […]
Ma gli ultimi dati vanno ancora oltre: ciò che conosciamo come “Horus” non è il “vero” alieno, in quanto pare si tratti di una razza di grossi volatili parassitata da quelle che sono le vere entità che tirano le fila. […]
La presenza storica dell’Horus viene documentata da una singolare ipnosi in cui viene agganciata una memoria di un carrier dell’antichissimo Egitto, che inizia a parlare in arabo, rispondendo sempre in questa lingua alle domande di Corrado: quest’addotto ovviamente non conosce l’arabo, e tutta l’ipnosi registrata sta venendo tradotta da esperti linguisti. […]
Le corrispondenze tra Horus e Gesù Cristo sono impressionanti, come una storia che si ripete nello spazio e nel tempo, e la “pietra” in questione è riferita alle piramidi egizie, le “chiese” in questo caso. Ma non finisce qui: l’ipnosi rivela chiaramente che l’Horus, non si sa se il suo corpo o chi lo guida, “proviene dalla stella più a sinistra nella fascia di Orione”. Molti conti tornano, ed è stato molto interessante sentire l’analisi dei fonemi e dei termini usati nelle risposte in arabo, che hanno rivelato informazioni davvero utili.” (www.sentistoria.org, “Resoconto della conferenza di Verona di Corrado Malanga del 9 maggio 2009”)
Il disegno che segue rappresenterebbe Horus nella canalizzazione di un presunto addotto.
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