ISOLA DI AVALON
[LA GUIDA DEFINITIVA 2023]
“Qui giace sepolto l’inclito re Artù nell’isola di Avalon”
IL GRAAL
«La leggenda riferisce che, sotto tale forma [sotto forma di pietra divina], il Graal fu anche perduto da Adamo, fu riconquistato da Seth, passò infine nelle mani di Giuseppe di Arimatea, un cavaliere ai servigi di Ponzio Pilato, il quale, dopo la morte di Gesù, lo portò in una regione che in alcuni testi reca enigmaticamente proprio il nome della regione atlantica misteriosa, patria originaria dei Tuatha, la razza divina che già aveva gli oggetti equivalenti a quelli della leggenda del Graal: nell’Avallon, INSULA AVALLONIS (l’Isola di Avalon), l’isola bianca, ille blanche. Da qui si sviluppa un nuovo ciclo di leggende, ove le vicende dei ‘cavalieri celesti’ alla ricerca del Graal si intrecciano con quelle della corte di Re Artù». (Julius Evola)
IL GIARDINO DELLE ESPERIDI
Un mito intimamente connesso al leggendario Giardino delle Esperidi, ove le tre Esperidi, figlie di Atlante, cioè del re di Atlantide, custodivano il melo dai pomi d’oro.
Cantavano in coro presso le sorgenti che diffondevano l’ambrosia, il cibo che dona l’immortalità, il Graal.
Vi è una significativa similitudine tra il melo delle Esperidi, il biblico Albero della Conoscenza e il Caduceo:
“La Dea [Era] ne aveva affidato la custodia [del giardino] ad Atlante prima che questi fosse condannato a reggere perennemente il globo celeste sulla spalle.
Temi lo mise in guardia dicendogli: ‘il tuo albero sarà spogliato dai pomi d’oro da un figlio di Zeus’.
Preoccupato, Atlante costruì solide mura attorno all’orto, cacciando tutti gli stranieri dalla sua terra e affidando il sacro albero alle figlie, le Esperidi.
Ma un giorno Era, accorgendosi che le fanciulle stavano cogliendo dei pomi, ordinò dal drago Ladone di arrotolarsi intorno al tronco facendo attenta guardia.” (Alfredo Cattabiani,“Planetario”, Oscar Mondadori)
MITOPOIESI DEL SIMBOLO DELLA MELA
“Attraverso numerosi miti e leggende di diverse culture ed età, il Melo ed il suo frutto, la Mela, è la rappresentazione dell’archetipo della Grande Madre e dei suoi triplici aspetti di Vergine, Madre e Anziana. (…)Il melo, aval in bretone, occupa un posto di grande rilievo nella mitologia celtica.
L’Altro Mondo celtico è spesso disegnato come un’Isola sulla quale crescono i meli, i cui frutti hanno un sapore dolce che ricorda quello del miele.
La mela viene quindi ad avere uno stretto legame con l’Aldilà, quasi un frutto dell’immortalità, della scienza e della saggezza, un mezzo per entrare in contatto con l’Altro Mondo, spesso dato agli uomini da esseri provenienti proprio da là.” (Ylenia Viola, Avalon e il simbolismo della mela, www.bibrax.org)
È per questo che il geloso TETRAGRAMMATON veterotestamentario non voleva che Adamo ed Eva si nutrissero attingendo all’Albero delle Mele, mezzo, ut supra, per l’acquisizione dell’immortalità, della scienza e della saggezza.
Infatti, secondo l’Ebraismo ortodosso, i sette nomi di Dio sui quali gli scribi devono prestare particolare attenzione e le cui singole lettere non devono mai essere cancellate, sono: YHWH, El, Eloah, Elohim, Elohay, Shaddai, Tzeva’ot. (wikipedia)
Lo gnosticismo sostiene che il mondo è controllato dagli Arconti, fra i quali alcune correnti gnostiche pongono il Dio dell’Antico Testamento, che tiene l’uomo prigioniero di proposito (…). Il Pleroma paradisiaco (dal greco πληρωμα, Pienezza) è la totalità di tutto ciò che consideriamo “divino”, emanato da Dio, l’Eterno Principio Divino. Il Pleroma è spesso indicato come la Luce che esiste “al di sopra” (non in senso spaziale) del nostro mondo, occupata da esseri divini che sono autoemanati dal Pleroma stesso, gli Eoni. Questi esseri vengono a volte descritti come Eoni, a volte come arconti.
L’ALBERO DELLA CONOSCENZA – L’ILLUSIONE DELLA MATERIA
Per l’ennesima coincidenza (e a questo punto le coincidenze sono troppe per
essere casuali, il termine corretto da usare è sincronicità degli eventi), l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male è un melo ed il luogo ove sarebbe conservato il Graal, il dono di Dio (e, per questo, accomunato a Gesù, dono del Vero Dio per restituire agli Uomini la Libertà)“YaHWeH disse: ‘Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell’Albero della Vita, ne mangi e viva per sempre’.” (Genesi 3,22)
“Gesù era un Nazireo. Il prefisso è in entrambi i casi ‘Naz’, che significa ‘Serpente’. I Nazirei erano una setta di gnostici proveniente da Oriente, che si fuse con il gruppo degli Esseni. Gesù riunì il sapere della Kundalini d’Oriente con il sapere Atlantideo proveniente dal clero di Osiride, a cui era stato iniziato in Egitto. La leggenda di Gesù deriva dal mito di Mitra, infatti San Paolo credeva che Egli ne fosse la reincarnazione.” (Mark Amaru Pinkham, Hera n. 96)
Il Dio veterotestamentario, il Demiurgo, in questo scenario, pur con i suoi enormi poteri è inferiore agli umani, poiché non possiede alcuna energia divina, mentre una scintilla di pura trascendenza è insita negli Eletti umani.
Yaldabaoth, consapevole della cosa, ordinò agli Arconti di suggere tutte le energie positive dell’uomo, per spegnere questa scintilla. L’emanazione del vero Dio, Gesù, si trasformò in serpente affinché Adamo ed Eva mangiassero i frutti dell’Albero della Conoscenza, così da risvegliarsi e ritrovare la memoria della Sophìa, la Conoscenza Divina.
Morpheus, in quel film rivelatore che è Matrix, dice a Neo: “Sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri sei nato in catene in una prigione che non ha sbarre, che non ha odore. Una prigione per la tua mente.”
Il supremo Apostolato sacrificale di Gesù Cristo è evidente: Risvegliare dal torpore gli Umani in grado di vedere la Luce. Quando Essi vedranno e capiranno, Essi saranno liberi.
IL CRISTO CONTRO EL SHADDAI
SEMPRE SUL GRAAL
“L’unico modo per riconoscere se un libro sui Templari è serio è controllare se finisce col 1314, data in cui il loro Gran Maestro viene bruciato sul rogo.”
Pur rischiando esigua credibilità, andremo ben oltre la data limite fissata dal cabalista contro-iniziatico e defattualizzatore Umberto Eco.
Al di là delle evoluzioni successive, il termine Graal trae origine da Perceval ou le conte du Graal di Chrétien de Troyes e soprattutto nel Parzival di Wolfram von Eschenbach ove il Graal viene descritto coma una Magica Pietra (lapis exillis) che materializza ciò che dall’istante (postulante) viene desiderato.
“Gli studiosi hanno proposto numerose interpretazioni per la frase ‘lapis exillis’ tutte più o meno plausibili. ‘Lapis exillis’ potrebbe essere una forma corrotta di ‘lapis ex caelis’, ‘pietra venuta dai cieli’. Potrebbe anche essere una corruzione di ‘lapsit ex caelis’, ‘cadde dai cieli’, oppure di ‘lapis lapsus ex caelis’, ‘una pietra caduta dai cieli’, o infine ‘lapis elixir’, la favolosa Pietra filosofale degli Alchimisti. Certamente (…) l’intero poema di Wolfram è impregnato di simbolismo alchemico.”
LA PIETRA FILOSOFALE
Come riporta Esopedia, alla voce pietra filosofale,
La pietra filosofale è innanzitutto la creazione dell’uomo da parte di se stesso, vale a dire l’intera conquista del proprio potenziale e del proprio futuro; è in particolare la completa liberazione della propria volontà, che darà il dominio assoluto sull’Azoth e sul regno del magnetismo, vale a dire il potere assoluto sulla forza magnetica universale’. (Eliphas Levi, 19° secolo).
La pietra filosofale è presente anche nelle leggende del Graal. In quel caso si tratta del calice colmo di azioni cavalleresche e buone, che ridonerà fertilità al regno del Re. Il Re in queste leggende è il nostro Sé superiore, il nostro Sé divino, lo Spirito, l’Uomo Celeste o Adamo Kadmon, che è stato relegato giù nel mondo terreno. Trovare questa pietra, o il divino interiore, e lavorare su se stessi per portarlo alla superficie, donerà successo al Palazzo del Re. Wolfram von Eschenbach diceva che il Graal era una pietra preziosa, portatrice di ricchi frutti di Saggezza e Purezza.
Fu successivamente Robert de Boron, nel suo Joseph d’Arimathie che venne redatto tra il 1160 e il 1212 ad affermare che il Graal sarebbe stata la coppa dell’ultima cena ove Giuseppe di Arimatea avrebbe raccolto le gocce del sangue di Cristo.
Wolfram Von Eschenbach affermò che la sua fonte ispiratrice sarebbe stata il poeta provenzale Kyot. Wolfram narra che il poeta della Provenza avrebbe trovato un manoscritto nella moresca Toledo vergato da Flegatanis, un astronomo mussulmano e discendente di Salomone, il quale avrebbe scoperto il segreto del Graal studiando le stelle.
ALEISTER CROWLEY, IL SATANISTA
Aleister Crowley fu anche la guida mondiale dell’ Ordo Templi Orientis, un altro ordine templare fondato in Germania, che tanta influenza ebbe nella mistica nazista.Egli ebbe il seguente messaggio veicolato dal Dio Horus tramite la moglie Rose durante il suo soggiorno in Egitto:“Non vogliamo avere niente a che fare con i deboli e gli emerginati, che muoiano nella loro miseria, poiché essi non sono in grado di provare sensazioni. La pietà è il vizio dei re; calpesta i miserabili e i deboli; questa è la legge del più forte; questa è la nostra legge e la gioia del mondo…“Crowley nel 1918, mentre risiedeva a New York, iniziò insieme alla Donna Scarlatta di allora, Roddie Minor, una serie di rituali magico-esoterici da lui definiti Amalantrah Workings che, tramite riti occulti, magia sessuale e canti enochiani, avrebbero permesso la creazione di un portale metafisico per rendere possibile l’ingresso in questo piano fisico di entità praeterdimensionali.L’esperimento riscosse pieno successo, poichè venne introdotta, nel nostro piano dimensionale, una Entità Enochiana, da lui definita LAM, che in tibetano significa Via, Sentiero, Ingresso. Il disegno che egli fece di questo Entità ricorda in maniera stupefacente l’essere extraterrestre definito Grigio. A parere di Crowley, LAM era uno dei Capi Segreti.“Crowley era consapevole della possibilità di aprire i cancelli spazialie di immettere una corrente extraterrestre nell’onda vitale umana…Vuole una tradizione occulta – espressa da Lovecraft in modo persistente nei suoi scritti – che un qualche potere transfinito e super-umano stia schierando le sue forze con l’intento di invadere e prendere possesso di questo pianeta… Questo ricorda gli oscuri accenni di Charles Fort riguardo alla presenza sulla terra di una società segreta già in contatto con esseri cosmici che, forse, sta già preparando la via per il loro avvento” (Kenneth Grant, “Aleister Crowley e il Dio Occulto”, Ed. Astrolabio Ubaldini).» (www.isoladiavalon.eu, articolo VRIL)
GLI ATLANTIDEI E LA LOCALIZZAZIONE DELL’ISOLA DI AVALON
Come abbiamo testè visto, l’Isola di Avalon è legata ad Atlantide, in quanto sede della mitica civiltà che fece della Cultura e della Scienza il proprio fondamento.
Sarebbero evidenti i contatti e le similitudini tra il Grhal, la Pietra Nera ed il Cristallo di Luce, Lightball, Tuaoi, il cristallo primordiale che permetteva alla civiltà Atlantidea, per mezzo delle Sacerdotesse della Luce, di dare tangibile realtà ai pensieri umani.
E’ la pietra filosofale, lapis philosophorum, disperatamente cercata dagli alchimisti medievali.
Della Pietra Tuaoi o Terribile Cristallo parla anche Edgar Cayce nelle sue eccezionali profezie pubblicate dall’A.R.E.: «Il profeta dormiente [come veniva definito Cayce] descrisse in mlte sefute una misteriosa invenzione del popolo degli Atlantidei: un grande cristallo che originava un raggio di luce potentissima.»
“Gli Atlantidei possedevano installazioni che trasformavano l’energia nucleare racchiusa nelle sementi vegetali in energia tecnicamente utilizzabile anche per sollevare i loro veicoli volanti.” (Rudolph Steiner)
Un’analoga linea interpretativa fornisce Alan F. Alford ne “Il segreto di Atlantide e delle Antiche Civiltà Sommerse” (Newton & Compton Editori). Per Alford, Atlantide è l’ipostasi del Pianeta Esploso di Thomas C. Von Flandern.
“In conclusione, le mie scoperte appoggiano l’idea presa in considerazione da molte persone della comunità ‘new age’, che da tempo hanno avvertito che Atlantide doveva essere considerata come un simbolo o una metafora di perfezione spirituale e di una perdita dellìetà dell’oro. (…) Certamente non tutti concorderanno (…) che la vera natura del sé è l’anima e che la vera natura della realtà è il mondo invisibile e spirituale, ma ci sono molte persone oggi che credono in questo…” (Alan F. Alford, op. cit.)
SE NON ATLANTIDE, QUALE L’IPOSTASI DELL’ISOLA DI AVALON?
Se non Atlantide, qual’è la presunta collocazione dell’Isola di Avalon?
Per alcuni Avalon andrebbe identificata con Glastonbury. A partire dagli inizi dell’XI secolo prese corpo la tradizione secondo cui Artù sarebbe sepolto nella Glastonbury Tor, che in passato era circondata dall’acqua, proprio come un’isola. Durante il regno di Enrico II, secondo il cronista Giraldo Cambrense e altri, l’abate Enrico di Blois commissionò una ricerca, che, a una profondità di 5 metri, avrebbe portato alla luce un enorme tronco di quercia o una bara con un’iscrizione: “Qui giace sepolto l’inclito re Artù nell’isola di Avalon”.
I resti furono sotterrati di nuovo davanti all’altare maggiore, nell’abbazia di Glastonbury, con una grande cerimonia, a cui parteciparono anche re Edoardo I e la sua regina. Il luogo divenne meta di pellegrinaggio fino al periodo della Riforma protestante. Comunque, la leggenda di Glastonbury è considerata falsa e veniva utilizzata come propaganda per favorire un pellegrinaggio e raccogliere denaro per la ricostruzione del monastero. […]
Per altri Avalon sarebbe da ubicare sul Monte di San Michele, in Cornovaglia, che si trova vicino ad altre località associate con le leggende arturiane. Questo monte, è in realtà un’isola che si può raggiungere quando c’è bassa marea. La questione è confusa a causa di leggende simili e toponimi presenti in Bretagna.
FINORA L’UTOPIA: ARRIVIAMO INVECE ALLA REALTÀ CHE VIVIAMO OGGI, LA DISTOPIA
La nostra lotta non è contro la carne ed il sangue, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro gli spiriti del male sparsi nell’aria.”(San Paolo, Lettera agli Efesini 6,12)
LA SATANICA E CACOTOPICA AGENDA DEL WEF
Ecco l’Agenda dei Satanici e DEMoniaci Ultramiliardari del WEF:
Tenete a mente cosa affermano i sociocidi sociopatici del WEF: «TU non avrai NULLA!».
Perché loro, Soros, Gates, Bezos, Slim, et similia, continueranno imperterriti a possedere immense proprietà, a mangiar carne, bere vini millesimati, e a viaggiare su pantagruelici jet o yacht grandi come una corazzata.
A NOI, con il pretesto della Antiscientifica Supercazzola del Riscaldamento Globale Antropico propagandata dall’isterica burattina Ecoterrorista Greta Thunberg, vogliono far mangiare l’allergenica farina di grilli e scarafaggi, vogliono impedire la mobilità e toglierci financo le case, grazie all’immonda direttiva sulle “CASE GREEN”.
Ormai sappiamo che l’antisociale e oligarchica Metanazione UE è solo una quinta colonna funzionale alle esigenze del Capitalismo Totalitario capitanato del Führer della Cabala Mondiale, George Satan Soros.
Questo slogan non dice “non avremo niente”, ma dice “non avrai niente”.
Non si usa il verbo alla prima persona plurale, ma alla seconda singolare. Scelta di parole curiosa promossa da chi partecipa al Forum di Davos volando su jet privati e consumando migliaia di volte più dei normali cittadini, personaggi che difficilmente rinunceranno ai loro privilegi. Ecco, la decrescita felice non è nulla di tutto questo. Non ci può essere decrescita felice senza uguaglianza sociale. In una società della decrescita non è prevista una classe sociale di super ricchi che sta al di fuori e al di sopra. (segue link)
LA UE, IL REGNO DELLA MENZOGNA E DELLA CACOTOPIA, ANTITESI DELL’ISOLA DI AVALON
La Metanazione simil-nazista conosciuta come UE è davvero la concretizzazione della distopica Oceania in 1984 di George Orwell.
“Raccontare deliberatamente menzogne e nello stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall’oblio per tutto il tempo che serva, negare l’esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega, tutto ciò è assolutamente indispensabile.” (da Teoria e prassi del collettivismo oligarchico di Emmanuel Goldstein, Capitolo I: L’ignoranza è forza; 2000)
Che cosa sono, se non questo, il Grande Reset, la tabula rasa e il reinizio imposti dagli Illuminati di Davos con lo slogan raccapricciante “non avrai nulla e sarai felice”? La frase testimonia l’inversione cognitiva e linguistica cui siamo sottoposti. Vi è una torsione dei verbi ausiliari: la giusta lettura è “non sarai nulla e sarai felice”.
Seconda inversione: la felicità associata alla mancanza, alla privazione. Klaus Schwab, il ciambellano degli onnipotenti, ha studiato a fondo Orwell. Il titolo del primo capitolo di Teoria e prassi del collettivismo oligarchico è “l’ignoranza è forza”, uno dei tre slogan che campeggiano sulla facciata del Ministero della Verità. Niente di più essenziale per il potere: maggiori sono le conoscenze tanto più si è preda di dubbi e contraddizioni. (Roberto Pecchioli)
Come nell’Impero Nazista Hitleriano, la realtà viene totalmente defattualizzata nella UE e in tutto l’Occidente-Uccidente.
AVALON, IL FILM DI MAMORU OSHII
In un futuro distopico, gli uomini evadono dal grigiore quotidiano entrando in Avalon, simulazione virtuale della realtà in chiave bellica, dichiarata illegale per la sua pericolosità. Una volta interfacciatisi con il computer centrale, infatti, i giocatori si assumono il rischio di poter perdere la propria mente rimanendo così in stato vegetativo nel mondo reale. Guerriera di Classe A, Ash tenterà di accedere ad una zona interdetta del gioco per ritrovare un ex compagno di team e per capire meglio quello che è accaduto. […]Avalon affronta il rapporto tra uomo e macchina per riflettere, invero, sull’attendibilità di ciò che abbiamo davanti agli occhi. […] La stessa eliminazione dei colori in favore di una monocromia in alcuni momenti memore delle nuance di Stalker concorre alla creazione di una visione che assomiglia a poche altre, ad un mondo in cui il nuovo coabita con il vecchio, dietro o davanti a un simulacro indefinibile.
Serio, inquieto e inquietante, con alcune sequenze e una parte finale di eccezionale forza visiva, Avalon è un fantascientifico: «permeato da preoccupazioni di carattere metafisico, prima tra tutte quella di finire vittima di allucinazioni perverse in un mondo di simulazioni perpetue, nella quale il reale è un lontano ricordo» (Matteo Bittanti, Cineforum 428).
IL TEMPO DI SATANA
Viviamo il tempo di Satana e dei suoi servi:
Il finanziere George Soros ha dato consistenti contributi ad organizzazioni cattoliche per «spostare le priorità della Chiesa cattolica americana» dai temi vita e famiglia a quelli della giustizia sociale: occasione particolare, la visita di Papa Francesco negli Usa nel settembre 2015. È quanto emerso nei giorni scorsi, in aggiunta alle precedenti rivelazioni, dai numerosi documenti riservati hackerati alla sua Open Society Foundation. […]
Possiamo solo notare come certi esponenti ecclesiali di primo piano vengano individuati come omogenei ai progetti di chi vuole distruggere la Chiesa, a prescindere poi dal successo o meno che abbiano certi tentativi di approccio.
E non si può non andare immediatamente al caso di Jeffrey Sachs, l’economista dell’ONU e direttore dell’Earth Institute che ha avuto un ruolo importante nell’enciclica Laudato Sii, tanto da essere chiamato dal Vaticano sia per le presentazioni dell’enciclica sull’ambiente sia per i convegni internazionali sullo sviluppo sostenibile.
La sua inspiegabile onnipresenza è stata contestata nei mesi scorsi – oltre che dal nostro giornale (clicca qui, qui e qui) – dalle principali organizzazioni pro-life e pro-family internazionali perché Sachs è ben noto come grande sostenitore delle politiche di controllo delle nascite.
Ma è stato difeso a spada tratta dal presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, il vescovo argentino Marcelo Sanchez Sorondo, che ne ha anche sponsorizzato la nomina da parte di papa Francesco nella Pontificia Accademia da lui presieduta. Ebbene, ciò che forse non è stato detto, è che Sachs è anche conosciuto per essere un uomo di Soros (peraltro entrambi sono ebrei originari dell’Est Europa), da diversi decenni impegnato nella concezione e diffusione di teorie economiche a sostegno dell’Open Society perseguita da Soros.
Alla luce dei documenti che attestano le strategie di Soros nei confronti della Chiesa cattolica, la presenza di Sachs nei piani alti del Vaticano risulta meno inspiegabile, sebbene ancora più inquietante. A questo punto sarebbe però opportuno che a spiegarsi siano il vescovo Sorondo, il cardinale Maradiaga e quanti altri sono coinvolti in questa rete. (segue link)
SOLO GESÙ CRISTO E L’ARCANGELO MICHELE CI RIPORTERANNO NELL’ETÀ DELL’ORO DELL’ISOLA DI AVALON
Il 20 febbraio 1878 al termine di un conclave durato solo 36 ore il cardinale Gioacchino Pecci fu eletto papa e prese il nome di Leone XIII ( 1810- 1903). Molte persone, oggi anziane, ricordano che, prima della Riforma liturgica del Concilio Vaticano II, il celebrante ed i fedeli si mettevano in ginocchio, alla fine di ogni messa, per recitare una preghiera alla Madonna ed una al Principe degli Angeli, scritta dal papa Leone XIII, che diceva:
“San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, contro le malvagità e le insidie del demonio sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu, Principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime”.
Terrore e meraviglia
Ma cos’è accaduto? “Io non mi ricordo esattamente in quale anno è accaduto… un bel mattino, il grande papa Leone XIII aveva celebrato la Santa Messa ed assisteva ad una Messa di ringraziamento, come sua abitudine. Improvvisamente, lo si vide alzare bruscamente la testa, e fissare intensamente qualcosa al di sopra della testa del celebrante. Egli aveva lo sguardo fisso, senza battito di ciglia ma esprimendo un sentimento di terrore e di meraviglia, il suo volto cambiava colore ed espressione. Accadeva qualcosa di strano e di grande. Finalmente, come ritornando in se stesso, e dandosi con la mano un colpo leggero ma energico, si alzò. […]
Una visione agghiacciante
Secondo il suo segretario particolare, Monsignor Rinaldo Angeli, Leone XIII, quel mattino, aveva avuto una visione che l’aveva agghiacciato di orrore. Egli aveva visto innumerevoli demoni, ridenti e trionfanti, riunirsi al di sopra di Roma, come un gregge di corvi, ed investire la Città con la loro presenza maledetta. Il papa aveva avuto l’intuito che occorreva pregare ardentemente San Michele di respingerli. (don Marcello Manzione, “L’originale preghiera quasi sconosciuta di Leone XIII a San Michele”, it.aleteia.org))
SAN GIORGIO, SAN MICHELE E L’APOCALISSE
Nella mitologia norrena, il Ragnarök (o ragnarøkkr) rappresenta la battaglia finale tra le potenze della luce e quelle rettiliane del caos. Al termine il mondo, dopo la sua distruzione, rinasce totalmente rigenerato,
Il Ragnarök verrà preceduto dal Fimbulvetr, un inverno terribile della durata di tre anni. Al termine la violenza, il caos, il terrore regneranno sovrani.
Il dio serpe Miðgarðsormr, figlio di Loki, sorgerà dalle acque, soffiando il suo veleno ed appestando l’intera Terra. Thor interverrà e lo ucciderà con il suo martello, schiacciandolo, ma morrà ucciso dal veleno della serpe.
In tale parte delle leggende norrene è evidente la similitudine all’Apocalisse cristiana, con il Serpente che esce dal Mare.
La lotta tra le forze della luce e quelle rettiliane del caos è presente in tutte le culture.
ATLANTIDE E LEMURIA, LA LOTTA TRA BENE E MALE
Secondo alcuni, come abbiamo visto, la leggenda rappresenterebbe il residuo mitologico della reale guerra, scoppiata
L’esempio più evidente di queste leggende è la lotta tra San Giorgio e il Drago.
La Leggenda Aurea di San Giorgio narra che nella città di Selem, in Libia, vi era un immenso stagno, tale da nascondere un drago, il quale si ergeva dalle acque, avvicinandosi alla città, e uccideva con il respiro pestilenziale tutti gli esseri viventi che incontrava. Gli abitanti furono costretti ad offrirgli due pecore al giorno, e quando le pecore iniziarono a scarseggiare, una pecora ed un giovane estratto a sorte.
Un giorno fu estratta la figlia del re, la principessa Silene. Il re tentò in tutti i modi di evitarne la morte,ma il popolo in rivolta lo obbligò a dare corso al triste fato.
Mentre la ragazza si recava verso lo stagno, incontrò il cavaliere Giorgio in viaggio, il quale, conosciuto il destino che l’attendeva, le promise il suo appoggio.
Quando il drago uscì dalle acque in cerca del pasto giornaliero, San Giorgio montò a cavallo e, affrontatolo, lo trafisse con la sua lancia, ferendolo.
Il cavaliere avvolse la cintura della fanciulla al collo del drago e il drago li seguì in città, indebolito.
Gli abitanti si ritrassero inorriditi alla vista del mostro ferito, ma il cavaliere disse loro che lo avrebbe ucciso se tutti avessero operato la conversione alla fede di Cristo.
Così fecero e Giorgio uccise il drago.
Correlata a questa leggenda, vi è la mitologica figura dell’Arcangelo Michele che, all’inizio del tempo, combattè e mise in fuga, nelle dimensioni più infime, Satana Satana [sà-ta-na] (שָׂטָן Ebraico Satan, Greco e Latino Sátanas, Ebraico Tiberiano Śāṭān; Aramaico שִׂטְנָא Śaṭanâ; ﺷﻴﻄﺎﻥ Šayṭān: “Avversario; accusatore”), demone e serpente, figlio delle tenebre dello Spirito.
Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato.
Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni. Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. (Apocalisse, 12, 3-9)
LA PREGHIERA A SAN MICHELE ARCANGELO
“San Michele, Arcangelo, difendeteci nella lotta, Siate il nostro soccorso contro la malizia e le insidie del demonio. Che Dio lo comandi, noi ve ne supplichiamo. E voi, Principe della Milizia celeste, per la virtù divina, ricacciate nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che sono sparsi nel mondo in vista di perdere le anime. Amen!”.
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Davvero Commovente.
E non guadagnate niente.
Ma chi ve la fa fare?
Lo faccio perché credo nella Verità e Credo nel Logos dell’Unico Dio, Gesù Cristo.
Seyan
condivido in silenziosa condivisione, si fà cio’ che è giusto fare nell’attesa che le mani si ricongiungano in un gesto d’ Amore paterno , di pace