LA PIETRA NERA
Sarebbero evidenti i contatti e le similitudini tra il Grhal, la Pietra Nera ed il Cristallo di Luce, Lightball, Tuaoi, il cristallo primordiale che permetteva alla mitica civiltà Atlantidea, per mezzo delle Sacerdotesse della Luce, di dare tangibile realtà ai pensieri umani.
E’ la pietra filosofale, lapis philosophorum, disperatamente cercata dagli alchimisti medievali.
Della Pietra Tuaoi o Terribile Cristallo parla anche Edgar Cayce nelle sue eccezionali profezie pubblicate dall’A.R.E.
“Il profeta dormiente [come veniva definito Cayce] descrisse in mlte sefute una misteriosa invenzione del popolo degli Atlantidei: un grande cristallo che originava un raggio di luce potentissima.”
E’ di notevole interesse che Cayce avesse preconizzato che nel 1998 sarebbe stata scoperta una stanza segreta all’interno della Piramide di Cheope a Giza contenente i segreti della conoscenza dei reali costruttori delle Piramidi: gli Atlantidei, nel 10.500 a.C.
Qualcuno potrebbe obiettare che ciò non è mai avvenuto. In realtà non è così. Nel 1992-1993, l’Upuaut 1 e 2, i robot costruiti da Rudolf Gantenbrink nell’ambito dell’Upuaut Project scoprirono una camera segreta all’interno della Piramide. Gantenbrink era convinto di poter continuare le indagini con un nuovo robot, ma le autorità competenti gli revocarono ogni ulteriore permesso. Aveva scoperto troppo?
Gatenbrink affermò nel 1994 che “l’ipotesi che dietro la lastra in pietra si possa trovare una camera ha sconvolto tutti, al punto che hanno preferito interrompere le ricerche. (…) È sempre stata rifiutata con forza l’esistenza di una camera segreta e ora, all’improvviso, proprio questa possibilità si ripresenta come un un’ inquietante minaccia.”
LA CAMERA SEGRETA
Ricordiamo che,
a seguito, di questa sensazionale scoperta le autorità egiziane hanno improvvisamente revocato il permesso di proseguire qualsiasi tipo di indagine e il Direttore Generale degli scavi archeologici di Giza, Zahi Hawass, ha fatto espellere dall’Egitto i ricercatori tedeschi. (…) Inoltre, nel 1872 Waynman Dixon e un certo Dottor Grant hanno rinvenuto nel condotto settentrionale della Camera della Regina ben tre oggetti che sono stati classificati rispettivamente come una sorta di gancio a doppia punta, una sfera di pietra di colore grigio-verde e un frammento di legno proveniente da un bastone di forma quadrangolare e lungo circa 13-15 cm. (…) Ma nel frattempo alcuni frammenti di legno e un oggetto metallico, rinvenuti durante la prima ispezione effettuata da Gatenbrink sono misteriosamente scomparsi prima che potessero essere sottoposti all’analisi con C14.
Che, d’altra parte, sia innegabile l’esistenza di una camera segreta è testimonianza di vari autori ed egittologi tra cui l’archeologo ed esoterista Mario Pincherle che afferma quanto segue: “quando ho esplorato la Grande Piramide ho scoperto, al suo interno, degli sfiatatoi nascosti, dei condotti di ventilazione che evidentemente conducono ad una camera segreta, la ‘stanza di Osiride’ da cui si accede allo zed”.
Forse, proprio le innumerevoli perplessità suscitate dalla revoca dei permessi a Gatenbrink spinsero le autorità preposte a decidere un brusco dietro-front con l’avvio della missione della “National Geographic Society” che utilizzò un meccanismo cibernetico costruito con la collaborazione dell’iRobot che fruttò, nel settembre 2002, il ritrovamento di una seconda e di una terza porta segreta. Dopo di ciò, nient’altro, malgrado il notevole interesse suscitato dalle immagini dei robot dal 1992 in poi.
“(…) Dal 1993, dopoo la scoperta di Rudolf Gatenbrink della ‘porta’ posizionata ala fine del cunicolo meridionale della camera della Regina nella Grande Piramide, il mondo aspetta di sapere cosa ci sia dietro, In realtà, nel 2002 Hawass tentò di risolvere questo mistero, ma tutto finì con il ritrovamento di un’altra ‘porta’ dietro la ‘porta’ di Gatenbrink, e una terza ‘porta’ alla fine del cunicolo settentrionale della camera della Regina.”
“L’Associazione per la Ricerca e l’illuminazione (ARE) e la Fondazione Edgar Cayce (ECF) organizzazioni associate e senza scopo di lucro fondate dal chiaroveggente e ‘profeta’ Edgar Cayce cominciarono a sviluppare un forte interesse pe le piramidi e la Sfinge di Giza. Interesse nato dalla ardente convinzione che all’interna di una stanza segreta sotto la Sfinge ci sia la ‘Sala dei Documenti’ presumibilmente riferibile al popolo perduto di Atlantide.”
“Graham Hancock e Robert Bauval si sono chiesti se tale camera sia già stata rinvenuta e ispezionata dagli egittologi ufficiali, uniche persone cui venga permesso di scavare nella zona archeologica. (…) Zahi Hawass (…) ha cambiato parere tanto velocemente e ha proibito di fotografare e filmare i monumenti di Giza. Quale grande segreto sta proteggendo?
Quindi West, Bauval, Hancock diverrebbero gli eretici indesiderabili, perché seguendo le indicazioni di Cayce sono alla caccia di quella “Sala dei Documenti” ove si vuole custodita la scienza e la saggezza di Atlantide, relegando l’Egitto a semplice colonia dell’antico e leggendario Impero scomparso e non più una delle culle della civiltà.“
LA SALA DI ATLANTIDE
Apparentemente, la ricerca della ‘Sala di Atlantide’ è stata completamente abbandonata se mai è iniziata, poiché gli archeologi ufficiali la giudicano ‘poco credibile se non ridicola’ e lo stesso giudizio è stato espresso sulle profezie neglette di Cayce concernenti il cristallo di Atlantide.
E, secondo (una) leggenda romana, l’ancile [scudo] sarebbe stato ricavato da un aerolito, o pietra divina discesa dal cielo, in ciò non solo vi è corrispondenza con la pietra regale o “fatidica” dei Tuatha (pietra che ancora oggi si conserva a Westmister e che è nera, nera come il misterioso lapis niger dei romani), ma vi è anche un motivo che riporta alla versione della leggenda del Graal secondo la quale lo stesso Graal sarebbe stato ricavato da una pietra caduta dal cielo, da uno smeraldo che ornava la fronte di Lucifero prima della sua rivolta.
Ancora una singolare coincidenza: l’identica radice per la Pietra Tuaoi e la pietra nera dei Túatha Dé Danann (il popolo della Dea Danu).
La tradizione irlandese afferma che i Tuatha Dé Danann, genti divine provenienti dalle stelle, discesero dal cielo avvolti nella nebbia nella festività di Beltaine, il 1° maggio. Erano descritti anche come il popolo invisibile o il popolo delle fate, eternamente giovani e dediti all’amore, alle arti e alla bellezza. Erano di pelle chiara ed emanavano una radiosa luminosità tanta era la loro beltà.
Le Montagne del Taurus in Turchia, le Isole Baleari e la Siria (Sirio?) sono alcuni degli altri insediamenti dei Danai, che da Atlantide raggiunsero la Gran Bretagna, dove divennero noti come Tuatha de Danaan o ‘Popolo del Mare’.
Nella Festa dell’Età bevevono la birra di Gobhniu il fabbro, detto anche Gobhan Saor che donava a chiunque la bevesse l’eterna giovinezza.
Recarono seco quattro fenomenali doni: la spada di Núada, la lancia di Lúg, il calderone del Dagda e Lía Fáil, la Pietra del Destino detta anche la Pietra di Scone, un grossolano parallelepipedo di colore scuro denominato anche il Cuscino di Giacobbe di cui parla anche la Bibbia. Il profeta Geremia avrebbe trasportato il biblico cimelio da Israele fino in Irlanda, passando per Italia e Spagna.
Lug é il ‘patrono’ dei Druidi e dei Bardi,signore del Vaticinio, della Magia e della Musica, arti che godono di un particolarissimo ed esclusivo favore presso la societá celtica. Arma esclusiva del Dio è la lancia (‘La Lancia di Lug’) uno degli strumenti ‘sacri’ portati in Irlanda dai Thuata dé Danann, insieme al ‘calderone di Karidven’ ed alla ‘pietra di Dagda’. Il possesso di un ‘calderone’ magico, fonte di inesauribili ricchezze e di eterna giovinezza, é comunque una caratteristica comune a tutte e tre le divinitá. Il ‘calderone’ – vera e propria ipostasi del Vaso graalico – é strettamente legato all’idea della ‘resurrezione del corpo’, tema su cui insiste il simbolo del cerchio spezzato detto torques.
LA PIETRA DI SCONE
San Patrizio, il Patrono d’Irlanda, benedisse la pietra che rimase in Irlanda fino a quando Kenneth I spostò la capitale del suo Regno a Scone in Scozia. e ivi la Pietra del Destino rimase fino al 1296, anno in cui vene depredata da Edoardo I, dopo aver sconfitto gli Scozzesi nella Battaglia di Dunbar.
Essendo stata la pietra ove venivano incoronati i re scozzesi, in segno di spregio, gli Inglesi la posero sotto il trono delle incoronazioni a Westminster. Si narra, peraltro, che i monaci di Scone o i templari avessero nascosto la pietra originale, mentre quella rubata dagli Inglesi non fosse altro che un copricisterna, e che quindi i Re Inglesi si siano seduti per secoli su un enorme tappo.
Con gesto inesplicabile ed inesplicato, Elisabetta II ha restituito nel 1996 la pietra a Scone. Aveva scoperto che si trattava di un vile tappo?
Un’altra leggenda afferma che i Tuatha Dé Danann vennero sconfitti nella battaglia di Tailtiu dai Milesi, un altro popolo mitologico, originario della Scizia. Si arrivò ad una tregua per cui ai Milesi sarebbero toccate le terre del sole, mentre ai Tuatha sarebbe spettato il mondo sottorraneo (Agarthi?).
I Túatha Dé Danann avrebbero aperto aperto agli umani le porte delle energie sottili, per fomentare l’incremento della consapevolezza interiore, per raggiungere l’Eterno. Avevano permesso agli uomini di vedere gli Arconti dei testi gnostici, esseri che da un lato sono il diaframma, l’ostacolo frapposto all’uomo per impedirgli il ritorno al Vero Dio, e dall’altro i malefici succhiatori dell’energie positive prodotte dagli umani, quando amano, quando emanano felicità.
Lo gnosticismo sostiene che il mondo è controllato dagli Arconti, fra i quali alcune correnti gnostiche pongono il Dio dell’Antico Testamento, che tiene l’uomo prigioniero di proposito (…). Il Pleroma paradisiaco (dal greco πληρωμα, Pienezza) è la totalità di tutto ciò che consideriamo “divino”, emanato da Dio, l’Eterno Principio Divino. Il Pleroma è spesso indicato come la Luce che esiste “al di sopra” (non in senso spaziale) del nostro mondo, occupata da esseri divini che sono autoemanati dal Pleroma stesso, gli Eoni. Questi esseri vengono a volte descritti come Eoni, a volte come arconti.
GLI EONI E GLI ARCONTI
L’Eone Sophìa generò senza il suo partner maschile, poichè voleva una copia di sè stessa. Il risultato fu, invece, un aborto, il Demiurgo, Yaldabaoth, “Il Padre del Caos”, di forma disgustosa, con il corpo di Drago, la testa da leone e gli occhi di brace, come lo descrive l’Apocrifo di Giovanni, era l’autentico aborto del Creato. Sophia, vergognosa del suo frutto bestiale e rettiliano, lo nascose agli altri Eoni in un luogo buio. Convinto di essere l’unico Dio, il Demiurgo ha creato il mondo materiale ed i suoi turpi Arconti o Guardiani, a sua immagine, mostruosi e crudeli, il cui compito è, appunto, quello di tenere prigionieri gli uomini nel folle universo arcontico dove mostri diventano Re e Regine, Imperatori e Presidenti, Premier e Ministri.
“David Icke è convinto che esista una razza, quella dei Rettiliani che, dominando da un piano più sottile avrebbe organizzato dai tempi di Sumer e Babilonia un impero qui sulla Terra, ponendo al suo vertice ibridi umano-rettiliani, dotati di un asangue regale-draconiano, che consente loro di regnare sugli altri uomini in tutti campi. (…) Inoltre, ovunque nel tempo le famiglie dragone si sarebbero incrociate fra loro per mantenere pura la razza e fortificare il dominio, attraverso un network di società segrete che Icke chiama ‘Illuminati’. Londra, ancora attualmente uno dei centri nevralgici del controllo globale e delle società segrete, sarebbe la capitale dell’Impero del Dragone, che egli chiama anche Impero degli Illuminati. Esso attuarebbe una dittatura fascista globale e pianificherebbe, da sempre, eventi globali coordinati e progettati con dovizia.”
“Tantissimi ‘ospiti’ rettiliani (persone possedute) occupano posizioni di potere politico, finanziario, mediatico e militare.”
Paolo di Tarso ribadiva con forza tale concetto:
La nostra lotta non è contro la carne ed il sangue, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro gli spiriti del male sparsi nell’aria.” (Lettera agli Efesini 6,12)
Non sono altro che falsi apostoli, che lavorano con inganno e si fingono apostoli di Cristo. Non c’è da meravigliarsene, visto che anche Satana finge di essere un angelo. Quindi non è strano che i suoi aiutanti fingano di essere apostoli che lavorano al servizio di Dio che salva. Ma la loro fine sarà degna delle loro opere. (2 Corinzi 11,13-15)
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