
UR-SINISTRA E I COSTRUTTORI DEL CAOS.
UPDATE 2018.
La Ur-Sinistra che fa la geremiade della disperazione dei migranti, con la sua retorica della «dimensione epocale e dell’inevitabilità delle Migrazioni», vuole in realtà sopprimere la memoria storica e culturale di tutti gli Umani.
L’UR-FASCISMO È UN FAKE-LEMMA ARTIFICIOSAMENTE ESCOGITATO DA ECO. MA LA UR-SINISTRA ESISTE ED È UN CANCRO GLOBALE METASTATIZZATO
Una premessa. Il semiotico Eco aveva coniato il termine di Ur-Fascismo, perché voleva imporre un’ermeneutica secondo la quale esisterebbe da sempre un Ur-Fascismo: Ur-Fascismo, il Fascismo Eterno, ovviamente da combattere sempre senza quartiere.
Invece, come abbiamo visto in Illuminismo e Cabala, fin da Babilonia esisterebbe una classe di banksters internazionalisti (Cfr. Joseph P. Farrell e David Astle) che si è arricchita con l’usura, l’arbitraggio di metalli preziosi e il commercio di schiavi.
Che, in definitiva, è la stesso core business degli Attuali Oligarchi della Cabala Latomistico-Finanziaria Globale, i quali si arricchiscono con la speculazioni finanziarie, con i prestiti usurari e con l’organizzazione dell’Immigrazione Clandestina, l’«Esercito Industriale di Riserva». Gli schiavi del XXI secolo.
Siffatta classe ha sempre appoggiato economicamente gli Imperi Transnazionali e Globali, come l’Impero Romano e l’Impero Britannico, poiché l’Internazionalizzazione e la Globalizzazione favoriscono enormi affari e viaggiano di comune accordo.
L’idea popperiana di “Open Society” globale e globalizzata – realizzata de facto da George Soros, l’attuale Architex Maximus del Caos, e dagli altri Costruttori del Caos globale, in buona parte ancora appartenenti alle stesse famiglie che, partendo da Babilonia ed espandendosi prima nel Mediterraneo e poi in tutto il Mondo, hanno impoverito e indebolito l’intera Civiltà Umana – è il sufflato ideologico dell’Illuminismo Totalitario-Meccanicistico e dei suoi feti deformi conosciuti come Capitalismo e Liberalismo.

Cotale turpe casta, tramite il Templarismo e la Moneta come debito, si è diffusa in tutto il Mondo.
Dal ‘900 in poi, con il concorso delle Ur-Lodges Eversive Sovranazionali, ha imposto la sua ideologia e il suo Potere Assoluto per mezzo della Finanza Globalizzata.
Tutte le società socialdemocratiche e comuniste, come la Fabian Society, furono controllate da tale supercasta.
Erano massoni della stessa matrice anche Marx ed Engels. Tanto che Max Horkheimer, della Scuola di Francoforte, pur marxista, prese le distanze da Karl Marx,
“Ciò che Marx immaginò essere il socialismo è in realtà il mondo amministrato”.
LA UR-SINISTRA FA L’APOLOGETICA DEL CAPITALISMO
Se ne avvide anche il filosofo marxista György Lukács, nella sua crociata contro l’irrazionalismo:
Un’ultima caratteristica dell’irrazionalismo, molto cara a Lukacs, è l’idea di apologetica indiretta: essa “mette in rilievo senza riguardo i lati cattivi e gli orrori del capitalismo, ma afferma che essi non sono proprietà specifiche del capitalismo, ma della vita umana, dell’esistenza in generale”. Per apologetica l’autore intende un’esaltazione e legittimazione del sistema capitalistico; tuttavia, nei filosofi irrazionalisti, apparentemente anticapitalisti, essa è indiretta poiché legittimano il sistema economico-sociale vigente considerandolo come l’unico possibile in quanto le sue contraddizioni fanno parte della realtà stessa o dell’esistenza umana in quanto tale. La tendenza dell’irrazionalista a negare la realtà, a negare la storia si trasforma così a livello sociale in una sua incondizionata e subdola affermazione. (Wikipedia, voce György Lukács)
Ciò di cui il Lukács non potè rendersi conto è che tutta la Sinistra mondiale era, da sempre, serva silente e complice dell’ideologia dell’apologetica indiretta – ma soprattutto diretta – dell’Illuminismo Totalitario e della Dittatura del Capitale.
Lo stesso Stalin, dapprincipio funzionale ai fini della Cabala Massonica Globale – gli unici giacimenti petroliferi che non vennero nazionalizzati in URSS appartenevano alla Standard Oil del Gran Maestro Globale John Davison Rockefeller – essendo un notorio psicopatico e criminale inaffidabile, prese all’ultimo le distanza dalla Massoneria Eversiva, tanto che l’Unione Sovietica rappresentò, fino al suo crollo, l’unico katechòn che impediva all’Anticristo di impadronirsi del Mondo grazie al Capitalismo e al Liberalismo.
Oggi sembra che anche papa Bergoglio non faccia più il katechòn in Vaticano. Riteniamo che Massimo Cacciari sia felice della cosa. (Cfr. Maurizio Blondet, “Gli Adelphi della dissoluzione”)
Il Bergoglio ora sembra prediligere la rimozione dei Sacerdoti che osano criticare lui e la sua deriva Globalista. Come don Alessandro Minutella:
L’arcidiocesi di Palermo ha rimosso il parroco della chiesa San Giovanni Bosco a Romagnolo, don Alessandro Minutella, che voleva difendere fino alle estreme conseguenze il «magistero autentico» contro quella che lui ritiene una pericolosa deriva progressista impressa da Papa Francesco, che don Minutella chiama sempre Bergoglio, senza riconoscerne il ruolo.
BLOCCATI I TAXI DEL MARE DI SOROS
Le varie inchieste siciliane sulle ONG che operano nel Mediterraneo, il piano Minniti e una presunta “Brigata 48” hanno fatto crollare gli sbarchi degli immigrati a luglio e soprattutto ad agosto 2017.
Nel 2018, grazie al Governo gialloverde (o #gialloblu), le ONG Sorosite hanno enormi difficoltà a trasportare in Italia il loro esercito di Migranti.
Ma le prefiche della Ur-Sinistra avevano già iniziato ad elevare alti lai di protesta ai tempi dell’unico Ministro competente di era PD, Marco Minniti.
L’ex direttore di Repubblica, Ezio Mauro, catoneggiava «che l’effetto spettacolare» prodotto dal Governo «è un’inversione morale per cui non potendo fermare le vittime prima che partano dai loro Paesi e non riuscendo a colpire gli scafisti, si criminalizzano i soccorritori che salvano chi sta morendo in mare». Conclude definendo «onda melmosa» le critiche rivolte alle ONG.
Poteva mancare l’ex presidente della Camera Laura Boldrini? Obviously, not!
Ella ammoniva che «non si spara sulla Croce Rossa, non si colpiscono i soccorritori».
“BISOGNEREBBE”
Caustico le rispose Marco Travaglio, con un editoriale sul Fatto Quotidiano intitolato “Bisognerebbe”:
Appena un politico dice “bisognerebbe”, dovrebbe ricevere una bella cartella esattoriale e pagare una tassa, cara e salata. […]
Gl’intellettuali, non avendo compiti operativi, possono pure sognare l’impossibile e chiedere la luna: i governanti no. Se non condividono una soluzione, hanno il dovere di indicarne un’altra, possibilmente realizzabile ed efficace. O di dimettersi dagli incarichi pubblici per sedersi al bar a pontificare in libertà con i milioni di citì della Nazionale.
È il consiglio che, con tutto l’affetto del mondo, ci sentiamo di dare a Laura Boldrini, presidente della Camera a sua insaputa. O almeno così si spera: altrimenti non si comprende come la massima autorità della maggior assemblea legislativa possa dissociarsi su Repubblica dal Codice per le Ong dettato dal governo, approvato dall’Ue, condiviso persino dalla Cei e firmato da 5 su 8 di quelle operanti nel Mediterraneo. […]
Molti criticano alcune Ong, quelle indagate dai pm, perché alcuni loro operatori erano in combutta con gli scafisti e li aiutavano (si spera che abbiano smesso) nella loro moderna tratta degli schiavi. Ma la parola “scafisti” non è mai usata dalla Boldrini. […]
È il momento della solita geremiade sulle Ong che “salvano migliaia di vite” e “meritano la nostra gratitudine”. […] Ed “è inaccettabile la criminalizzazione di un intero gruppo sociale. Se un chirurgo sbaglia un intervento e fa morire un paziente deve risponderne, ma non per questo chiudiamo le sale operatorie di tutta Italia”. Giusto, ma siccome non sono indagati tutti gli operatori di tutte le Ong né si propone di cacciarle dal Mediterraneo, non si capisce di che parli e con chi ce l’abbia la Presidenta.
O forse si capisce: “Meritano rispetto le ragioni delle Ong, anche di quelle preoccupate per la presenza di armi a bordo prevista dal codice… va compresa l’esigenza di essere disarmati sempre, comunque e dovunque”. La presidente della Camera sta incitando le Ong a ribellarsi al governo? Lo sa o no che le famigerate “armi” non sono quelle delle SS, ma della polizia giudiziaria di un Paese democratico, a disposizione di un potere indipendente chiamato magistratura e incaricato di prevenire e reprimere reati? Le Ong hanno diritto di accettare (come 5 di esse) o di rifiutare (come le altre 3) la polizia giudiziaria a bordo; ma il governo italiano ha diritto di affidare salvataggi e sbarchi alle Ong munite dei requisiti minimi di legalità e non a quelle che seguitano a fare come pare a loro. […]
In Italia – diceva Longanesi – si pretende di fare la rivoluzione d’accordo con i carabinieri. Ora che facciamo, li vogliamo pure disarmati? E poi: cosa propone, la Boldrini, in alternativa al Codice? Testuale: “Dobbiamo ‘accoglierli tutti’? No. Il flusso dei migranti va gestito dall’Italia e da un’Europa che deve riuscire a farsi carico delle proprie responsabilità”. La supercazzola sull’Europa, perfetta per gettare la palla in tribuna. “Bisognerebbe”. Manca solo “la pace nel mondo”, poi la Presidenta è pronta per Miss Italia.
“QUOUSQUE TANDEM ABUTERE, UR-SINISTRA, PATIENTIA NOSTRA?”
Enough is enough. La misura è colma.
Gli Italiani sono stufi di una Ur-Sinistra elitista, ultraliberista e antioperaista, che artatamente confonde internazionalismo con la globalizzazione capitalistica e la tecnocrazia sovranazionale.
Un’Intelligencija liberal-capitalista che odia e sprezza la Democrazia. Quando non si tratta di “esportarla” a colpi di missili Cruise e Rivoluzioni Colorate.
Etimologicamente “Democrazia” significa “Governo del Popolo”, ma siffatti “intellettuali” autoreferenziali sprezzano le scelte del “Popolo” quando esso vota per Trump, per Orbán o per l’Italiano governo giallo-verde, “intellettuali” appecoronati ai desiderata del regime capitalistico globale, che vedono di buon occhio il Migrazionesimo Bergoglian-Sorosita per sostituire le Autoctone Etnìe Europee con l’Esercito Industriale di Riserva, i Migranti.
Una pletora di Apparatčik neoliberisti che spesso si raggruma a New York, con il migrazionista Roberto Saviano, il CFR Gianni Riotta (colui che definì “deficitari d’Istruzione” gli elettori dei “Populisti”) e il Bilderberger ed ex renzista Beppe Severgnini.
Sulle oscure riunioni del Gruppo Bilderberg scrive Gianluca Ferrara sul “Fatto”:
Nel totale occultamento dei mass media nostrani è cominciato a Chantilly, in Virginia, l’incontro annuale del gruppo Bilderberg. Fino al 4 giugno questa cupola composta da banchieri, manager, politici, militari e giornalisti discuteranno su come perseverare con quel sistema neoliberista che permette a 8 persone di possedere una ricchezza pari a 426 miliardi di dollari, una somma equivalente a quella che hanno 3,6 miliardi di persone.
Il gruppo Bilderberg, annualmente raduna, in lussuosi alberghi a porte chiuse, il gotha della plutocrazia mondiale. […]
Tra i 130 partecipanti di Chantilly saranno presenti il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, David Cohen ex vicedirettore della Cia, José Manuel Barroso presidente della Goldman Sachs e Christine Lagarde direttore del Fondo Monetario Internazionale. In nostra “rappresentanza” oltre al solito John Elkann ci saranno Lilli Gruber e Beppe Severgnini. Ovviamente nulla potranno riferire perché, proprio come accade con la Mafia e la Massoneria, è vietatissimo far uscire notizie; viene da domandarsi cosa ci vadano a fare dei giornalisti se poi non possono svolgere quello che dovrebbe essere il loro compito e cioè informare i cittadini.
Travaglio, che è spesso ospite a “OttoeMezzo” dovrebbe porgere la suddetta domanda almeno una volta a Lilli Gruber, un’altra esponente della Ur-Sinistra italica che confonde l’Internazionalismo con la Plutocrazia Globalista del Gruppo Bilderberg, un’organizzazione degli scopi opachi e occulti – che Magaldi nel suo “Massoni” definisce paramassonica – fondata giustappunto dal defunto Gran Maestro della Cabala Contro-Iniziatica Globale, David Rockefeller, che fondò anche la Trilateral Commission ed è stato Presidente del CFR.
Nazionalismo ed Etnosimbolismo – L’Isola di Avalon
Nazionalismo ed Etnosimbolismo – L’Isola di Avalon
La Ur-Sinistra Neoliberista ed Euromaniaca schiuma rabbia per la rinascita del Nazionalismo all’interno di tutti i Paesi della tecnocratica UE.
Source: www.isoladiavalon.eu/nazionalismo-ed-etnosimbolismo/
CI SONO PERÒ INTELLETTUALI DI SINISTRA ONESTI
Non tutta la Sinistra italiana è Ur-Sinistra. Ci sono Maître à penser di sinistra obbiettivi e realmente corretti. Ricordiamo il grande filosofo Costanzo Preve (costantemente ignorato dai Völkischer Beobachter neoliberisti e sinistroidi d’Italia); citiamo tra i suddetti intellettuali corretti Curzio Maltese:
L’idea che il sovranismo sia uguale al nazionalismo è un altro regalo della sinistra alla destra. […] La sinistra italiana ha espresso per decenni un sovranismo, come lo si chiamerebbe oggi, fondato sui valori demoratici della Costituzione e opposto a una costruzione oligarchica dell’Europa.
Nel 1978 il PCI berlingueriano si oppose con forza all’ingresso immediato nello SME, padre dell’euro, per molte e buone ragioni. La principale, sostenuta con fierezza da Giorgio Napolitano nella vita precedente, era che partire dall’unione monetaria e non dall’unione politica comportava una scelta antipopolare e oligarchica […] che avrebbe allargato le differenze tra Stati ricchi e poveri, minacciato le politiche sociali e ridotto i diritti dei lavoratori al minimo. Come si vede c’è stato un tempo in cui la sinistra azzeccava le previsioni (e le elezioni). […]
Poi vince la la “Terza Via” e allora la sinistra è per l’Europa liberista senza se e senza ma. […] [Così] in Italia abbiamo perso un quarto dell’apparato produttivo in vent’anni e siamo diventati da euroentusiasti e euroscettici, chissà perché. […]
Bisognerebbe azzerare Maastricht e ricominciare da capo, ma chi lo dice? (Curzio Maltese, “Quando il Sovranismo era di sinistra”, “Contromano” ilvenerdì de la Repubblica, 13-07-2018)
GLI EUROMANIACI DELLA UR-SINISTRA SONO I SOTTOPANZA SOROSITI DELLA GLOBALIZZAZIONE
Citiamo il filosofo Diego Fusaro:
Trovo francamente disgustosi e osceni gli insulti rivolti a Laura Boldrini. Li condanno in toto. Anche perché, a dire il vero, finiscono per giovare alla signora Boldrini, facendo passare per martire colei che è invece, a rigore, espressione, vettore ed emblema della metamorfosi kafkiana della sinistra italiana in forza di completamento ideologico, culturale e politico del nesso di forza classista, ossia di quella concretissima contraddizione che siamo soliti chiamare capitalismo. La volgarità degli insulti deve dunque cedere il passo alla marxiana critica dell’ideologia. Diciamolo apertis verbis: la signora Boldrini è la dramatis persona della ridefinizione della sinistra da forza di lotta contro il capitale (Gramsci) a forza di lotta per il capitale (Saviano, D’Alema, Renzi, Sofri, e via discorrendo).
Come ho cercato di chiarire nel mio Pensare altrimenti (Einaudi 2017), il capitalismo è un’aquila a doppia apertura alare. L’anticomunitaria e globalista “destra del denaro” detta le regole econonomico-finanziarie tutelanti gli interessi dell’apolide global class post-borghese. La “sinistra del costume” fissa i modelli e gli stili di vita funzionali alla riproduzione del sistema dell’integralismo economico (godimento individualistico, relativismo, nichilismo, laicismo assoluto, abbandono dell’anticapitalismo e dell’anti-imperialismo, ecc). […]
Se la destra del denaro decide che a esistere è solo l’individuo consumatore e che “la società non esiste”, allora la sinistra del costume delegittimerà ogni forma di comunità, santificando l’atomo individuale portatore di diritti civili e favorendo in ogni modo la cultura del narcisismo.
Ancora, se la destra del denaro aspira a ridurre l’umanità a un pulviscolo di monadi senza identità e senza spessore culturale, infinitamente manipolabili dalla pubblicità e dal circuito della società dei consumi, la sinistra del costume delegittimerà l’idea stessa di natura umana come ab intrinseco autoritaria e silenzierà come omofobo e sessista chiunque ritenga che secondo natura vi siano uomini e donne, padri e madri. […]
Ecco spiegata la figura di Laura Boldrini, vestale della sinistra del costume.

DALL’APOLOGETICA DELLA UR- SINISTRA AI COSTRUTTORI DEL CAOS
Come scrive Claudio Martelli su Panorama del 17 agosto 2017, «se l’atteggiamento degli Italiani rispetto all’immigrazione è passato dalla quasi unanimità di favorevoli del 1990 alla quasi unanimità di contrari di oggi, è proprio in conseguenza del lungo prevalere si una retorica cieca e contraddittoria e di scelte politiche irresponsabili». Quella che noi definiamo la retorica della Ur-Sinistra. Conclude così Martelli: «Per i cultori del fatalismo umanitario l’immigrazione è una catastrofe inevitabile e il loro realismo politico consiste nell’ammantarsi di nobili principi e arrendersi».
Marco Minniti, probabilmente l’unico ministro deciso e competente dello sciapo Gabinetto Gentiloni, è intervenuto con coraggio sull’ondata migratoria, dopo che «il 29 giugno 2017 sono arrivati 12 mila 500 migranti in sole 36 ore su 25 navi diverse»:
Ad un certo momento ho temuto che, davanti all’ondata migratoria e alle problematiche di gestione dei flussi avanzate dei sindaci, ci fosse un rischio per la tenuta democratica del Paese. Per questo dovevamo agire come abbiamo fatto non aspettando più gli altri paesi europei.
Ineffabile la risposta del ministro Orlando:
Vedo che sta tornando un fascismo non giustificato da nessun flusso migratorio al mondo. Non credo sia in questione la tenuta democratica del Paese per pochi immigrati rispetto al numero dei nostri abitanti. Non cediamo alla narrazione dell’emergenza perché altrimenti noi creiamo le condizioni per consentire a chi vuole rifondare i fascismi di speculare.
Sulla sinistra politically correct, la sinistra radical chic noliberista e globalista, che noi definiamo – rectius – Ur-Sinistra, condividiamo totalmente questo icastico tweet di Paolo Barnard:
Odio la sinistra Politically Correct. Odio il PD e le sue Cooperative. Predicavano nelle piazze i diritti, mentre dietro le spalle delle famiglie li vendevano TUTTI alla finanza speculativa, spingendo così milioni d’italiani al Populismo della rabbia cieca e poi infine disumana. pic.twitter.com/lh8HYmTnw5
— Paolo Barnard (@Barnard2018) 21 luglio 2018
LA UR-SINISTRA DA SECOLI COMBATTE IL PENSIERO
Sono secoli che la Ur-Sinistra combatte una guerra senza quartiere contro il libero pensiero, ma da adesso, come vaticinato da Heidegger, è il pensiero in re ipsa il suo nemico.
Nel vuoto metafisico, nel deserto dei Tartari, di idee e programmi creato dalla ur-Sinistra, chiunque pensa è un nemico da abbattere a colpi di «nazionalista», «populista», quindi «fascista», anzi «Ur-Fascista»; l‘eterna chiamata alle armi contro un Fascismo Eterno che esiste solo come concetto agglutinante di una casta elitaria in piena putrescenza che riesce a mantenere compattezza ed enormi privilegi solo grazie al fatto che si proclama antifascista.
Ed è esattamente quanto affermavamo in “Eco e gli «imbecilli»”.
LA UR-SINISTRA È FUNZIONALE AGLI SCOPI DEL NEOLIBERISMO
La Ur-Sinistra è totalmente funzionale e asservita agli interessi della Globalizzazione Liberal-Capitalistica.
L’assurdo è che l’Ur-Sinistra finge di non capire l’attuale status quo.
Scrive Giampaolo Rossi sul suo blog “L’Anarca”:
Niente da fare, è più forte di loro. Per quanti sforzi facciano (in verità molto pochi) non riescono ad accettare la realtà; anche quando la realtà li prende a schiaffoni e urla: “guardatemi sono qui, davanti a voi!!!”.
Il loro sistema neuronale è programmato per negare l’evidenza, per cancellare ciò che è, a vantaggio di ciò che pensano sia. La realtà per la sinistra è come l’aglio per i vampiri: appena gliela mostri, scappano urlando posseduti dal demone dell’Ombra.
Di chi parla Rossi? Ça va sans dire, del solito Ezio Mauro…
Un esempio fra tutti: questo editoriale di Ezio Mauro scritto dopo l’orrore di Barcellona, ovviamente su Repubblica. Tra le 4000 parole utilizzate per raccontare la nostra libertà attaccata e minacciata, non troverete una sola volta il termine “Islam” o “musulmani”. Il massimo concesso è “Isis” che vuol dire tutto e nulla. Perché l’Isis è semplicemente l’epifenomeno, la manifestazione visibile e temporanea di un processo storico più complesso che riguarda la guerra secolare interna all’Islam, e la guerra secolare dell’Islam all’Occidente.
LA DA’WA
Apodittica la chiosa finale sulla Daʿwa:
Dawa impiega diversi mezzi per “raggiungere l’obiettivo di imporre la legge islamica alle società”. Tra questi vale la pena ricordare:
- L’immigrazione, funzionale a diffondere l’Islam e corrisponde alla Hijrah dottrinale, meritoria per ogni musulmano che la pratica: migrare per poi diffondere la Sharia è compito di ogni credente di Allah
- La riduzione dello status sociale delle donne per trasformarle in “macchine riproduttive ai fini del mutamento demografico” dell’Occidente
- L’appoggio “ai partiti politici progressisti nelle società democratiche” perché più inclini “ad accettare le richieste islamiche in nome della coesistenza pacifica”
“Gli sforzi di Dawa nei paesi occidentali mirano sia a convertire i non musulmani all’Islam politico, sia a creare opinioni più estreme tra i musulmani esistenti, in linea con la legge della Sharia non riformata”.
Dawa è il “Cavallo di Troia” con cui l’Islam si traveste da “minoranza” in Occidente, utilizza le garanzie concesse alle minoranze e approfitta degli “utili idioti” che consentono la sua penetrazione. (Giampaolo Rossi, cit.)
I FINTI INGENUI DELLA UR-SINISTRA
Quelli che fanno il panegirico del migrante come “risorsa”, del migrante “che ci paga le pensioni”, e chiedono a gran voce lo “ius soli” e lo “ius culturæ”, fingono di dimenticare che, se l’Italia ha goduto di una sorta di immunità dagli attentati rivendicati da Isis-Daesh, lo deve proprio al fatto di avere pochi immigrati islamici di seconda o terza generazione, ma improvvidamente tale dato verrebbe spazzato dallo “ius soli”, con 800.000 nuovi cittadini italiani, in larga maggioranza di origine islamica.
Scrive infatti AnalisiDifesa.it, citando il Mattino di Napoli:
A differenza di altri paesi europei in Italia non vi sono ancora numeri consistenti di immigrati islamici di seconda o terza generazione (bacino privilegiato del jihadismo), i foreign fighters sono 125 (contro 200 in Spagna, 800 in Germania e forse il doppio in Francia e Gran Bretagna) e di questi ne sono finora rientrati solo una mezza dozzina.
Benchè in fase processuale siano stati rimessi in libertà molti islamici sospettati di aver aderito a gruppi jihadisti, le espulsioni di radicalizzati sono oltre cento dall’anno scorso, inclusi alcuni imam salafiti. Molti jihadisti identificati non hanno la cittadinanza italiana, a differenza di altri paesi Ue, quindi possono essere espulsi.
Inoltre in Italia non ci sono ancora “cittadelle islamiche” come quelle presenti in Gran Bretagna, Belgio, Francia o Svezia, amministrate di fatto dalla sharia e divenute “no go area” fuori controllo in cui neppure la polizia entra.
IN NOME DEL PAPA RE
Last but not Least, l’intervento di Jorge Bergoglio, che chiedeva al Parlamento Italiano con l’ormai defunta maggioranza a guida PD una rapida approvazione dello Ius Soli e dello Ius Culturæ.
Il Papa è convinto che le migrazioni siano un fenomeno epocale da gestire con umanità e lungimiranza: “accogliere proteggere, promuovere e integrare” – sono i quattro verbi attorno a cui ruota il messaggio per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato del 2018. […] Siamo nella civiltà che non fa figli, ma anche chiudiamo la parta ai migranti: questo si chiama suicidio. (Andrea Ricciardi, corsera.it)
Ovviamente la Ur-Sinistra italiana, che vegeta in uno stato semicomatoso di totale assenza di idee e politiche costruttive, si è subito posta a coorte dietro il vessillo papale, emettendo come sol uomo un acutissimo peana di esaltazione bergogliana.
Gli Ur-Sinistri, come sempre dimentichi della Storia, e intenti come sono a far dimenticare la Storia ai propri Popoli (Cfr. George Santayana), neanche si sono accorti del successo in Francia del libro di Michel De Jaeghere, “Gli ultimi giorni dell’Impero Romano”, che evidenzia come Roma sia crollata sotto il triplice peso della denatalità, dell’aggravio della pressione fiscale e – soprattutto – dell’invasione progressiva e distruttiva degli allogeni barbarici dal limes fino a Roma.
Gli stessi problemi che stanno facendo deragliare l’Europa, in primis Grecia e Italia.
Ne “Il Golpe del Papa re”, Alessandro Sallusti prova a mettere le cose in chiaro:
E’ possibile far capire a un Papa re, pure un po’ marxista, che in democrazia decidono i cittadini e non i sovrani e i cardinali? Penso di no, del resto se la Chiesa avesse sposato questo principio Bergoglio probabilmente non sarebbe oggi sulla Cattedra di San Pietro ma pensionato in una parrocchia di Buenos Aires. Per dirla tutta neppure Gentiloni sarebbe premier. Che due non eletti provino a segnare il futuro dell’Italia è cosa davvero pericolosa.
Ha ragione il già citato Rossi a definirlo ironicamente papa Francesco Soros…

QUELLI DE «L’ACCOGLIENZA CONVIENE PIÙ A NOI. LORO CI PAGHERANNO LE PENSIONI IN FUTURO»
Non possiamo non ricordare i continui e non richiesti interventi del bocconiano presidente dell’INPS, Boeri, a sostegno dell’Accoglienza, della Willkommenskultur.
Paolo Savona, divenuto nel 2018 Ministro degli Affari Europei, così gli rispose in una lettera aperta:
Caro Boeri,
avevo letto le tue dichiarazioni sul ruolo degli immigrati nel sistema pensionistico italiano e le avevo cercate inutilmente nella Relazione annuale dell’INPS, ma le ho trovate solo negli estratti stampa di un tuo intervento in uno dei tanti inutili e confusionari incontri che si tengono in Italia. […]Tu dici che gli immigrati che hanno trovato un lavoro hanno versato oneri sociali di rilevante entità che servono per pagare le pensioni degli italiani e concludi che sono perciò indispensabili. Così presentata l’informazione induce a ritenere che ogni opposizione all’accoglienza di immigrati che non tiene conto di questo vantaggio è errata, accreditando la politica fallimentare finora seguita in materia.
La prima obiezione, che conferma la natura di interpretazione delle statistiche che rendi pubbliche, è che, se al posto degli immigrati ci fossero stati italiani, il gettito contributivo sarebbe stato lo stesso perché il sistema pensionistico italiano è basato sul metodo distributivo: i giovani lavoratori pagano per gli anziani andati in pensione e se tra essi vi sono immigrati non è la loro nazionalità a dare un carattere particolare al contributo che essi danno al sistema.
Potresti tutt’al più obiettare che le nuove assunzioni avvengono sovente in deroga al versamento degli oneri sociali e, quindi, in prospettiva il sistema pensionistico peggiora. Questo sarebbe assolvere al proprio dovere.
Non so se i giornali abbiano riferito una tua frase dove sostieni che non tutti gli immigrati finiranno con beneficiare di una pensione, ma questa è stata l’interpretazione. Se l’andazzo del bilancio e del debito pubblico continua, probabilmente tutti gli immigrati, non solo gli italiani, non beneficeranno della pensione attesa. […]
Trovo inoltre giuridicamente devastante che, se l’immigrato trova lavoro regolare, il suo illecito diventi lecito, perché induce scontento nel migliore dei casi e scarso rispetto della legge da parte di chi quotidianamente lotta per adempiere alle incombenze di cittadino; esse sono piene di scadenze che, se solo vengono saltate di un giorno, generano ammende. Anche all’INPS. Si introduce nel corpo delle leggi il concetto di violazioni sanabili e non sanabili.
Ritengo inoltre socialmente ingiusto che un immigrante illecito venga preferito a un giovane italiano perché disposto a lavorare a un salario inferiore; ancor più considero economicamente errato che si assista l’immigrante illecito a condizione che non lavori. I giovani italiani costretti a emigrare pur essendo preparati, di cui parli nelle tue dichiarazioni, sono il risultato di questo stesso modo di intendere la cittadinanza ed essendo tu equiparato a un funzionario dello Stato devi rispettare il dettato costituzionale e le leggi ordinarie, non “interpretarle” come fanno in troppi.
Se vuoi combattere per un’idea che ritieni giusta, devi lasciare l’INPS ed entrare nella tenzone politica o metterti a predicare come faccio io, rifiutandomi di conformarmi alla volontà dei gruppi dirigenti. (scenarieconomici.it)
TITO BOERI…
Boeri proprio in questi giorni s’è ammantato del ruolo di Capo dell’Opposizione politica; si comporta come se lui fosse l’ipostasi dell’opposizione liberal-capitalistica all’attuale governo: «Di Maio è fuori dal Mondo», codésto afferma, suscitando le ire del premier Giuseppe Conte, il quale giustamente sbotta, «parole fuori luogo, del tutto inaccettabili».
Chiosa lo stesso Di Maio, «Boeri si è seduto con l’opposizione. Spero sia l’ultima volta».
Il governo gialloverde (o gialloblu) se vuol sopravvivere deve rimuovere tempestivamente Tito Boeri, il tecnico del Capitale, come lo definisce rettamente Diego Fusaro.
È per questo, tra l’altro, che i cantori del libero mercato deregolamentato presentano la teologia liberoscambista come se fosse naturale al pari delle eclissi e dell’andamento dei pianeti.
L’obiettivo è adamantino. Chi oserebbe criticare il moto dei pianeti? O, ancora, le eclissi? O, dulcis in fundo, il mercato falsamente trasfigurato in fenomeno naturale come l’aria che respiriamo? È secondo questa chiave ermeneutica che possiamo comprendere la funzione altamente ideologica del “tecnico” Tito Boeri, fiduciario dei mercati. Il quale è senza posa osannato dal clero intellettuale e dal circo mediatico. […]
egli è l’incarnazione massima del sacro verbo liberista, con i suoi comandamenti del taglio alla spesa pubblica, della privatizzazione e della liberalizzazione. Quanto più si presenta come anodino lettore scientifico del reale, tanto più il cosmomercatista Boeri propala il dogma ideologico turboliberista. Ossia il libero mercato come teologia della disuguaglianza sociale naturalizzata in destino irredimibile, in fato intrascendibile. (Diego Fusaro, “Tito Boeri, il tecnico ‘super partes’ che si schiera con il Capitale”, ilfattoquotidiano.it)
SIFFATTO NON È SOSTITUZIONISMO?
Come si vede, la narrazione contorta della Ur-Sinistra è questa: «Facciamo entrare milioni di Africani in Italia. Essi ci pagheranno le pensioni in futuro». Ciò che gli Ur-Sinistri sottacciono è che se si desse lavoro ai 5.900.000 (cinque milioni novecentomila) italiani disoccupati e inoccupati, le pensioni del futuro sarebbero integralmente pagate.
Savona, a cui Mattarella ha posto l’òstrakon per il Ministero dell’Economia, lo afferma chiaramente (ut supra),
Se al posto degli immigrati ci fossero stati italiani, il gettito contributivo sarebbe stato lo stesso perché il sistema pensionistico italiano è basato sul metodo distributivo:
È COMPLOTTISMO AFFERMARE CHE LA UR-SINISTRA GLOBALISTA VUOL SOSTITUIRCI CON I MIGRANTI?
No, è solo la verità, ma nel mondo dominato dal Gran Maestro della Cabala del Caos, l’Anomos Soros, la verità è menzogna e la menzogna è verità. “L’Ignoranza è Forza” (George Orwell, 1984)
Se navigate nei siti di Washington Post, New York Times, oppure nei più modesti Repubblica, La Stampa o Corriere della Sera, leggerete praticamente le stesse notizie esposte nel medesimo modo, pur da giornalisti differenti.
Unica differenza: la grafica.
Il Miniver Globale.
D’altro canto lo affermò lo stesso semiologo radical chic Umberto Eco: «Mentire riguardo al futuro produce la Storia».
La riprova? Lo storytelling del Boeri viene riecheggiato dal già citato Severgnini.
IL CASO DI SHEIKH FAAL, il ragazzo sulla nostra copertina. Ci era già stato il 1° giugno 2017, quell’immagine è stata premiata Copertina dell’Anno (premio Ferrari). Stefania Chiale, con il fotografo Roberto Salomone, è andata da lui a Napoli (pagine 18-23). Sheikh ha 22 anni, viene dal Gambia. È arrivato nel 2014, quasi per caso, dopo un calvario nelle prigioni libiche; lo status di rifugiato gli è stato riconosciuto due anni e quattro mesi dopo. Ma non trova alcuna occupazione. Dice di essere grato all’Italia e a Napoli. Ma aggiunge: «Se mi accogli, dovresti darmi la possibilità di formarmi o di lavorare. Un uomo ha bisogno di mangiare. Se non lavora, farà qualsiasi cosa pur di riuscirci».
NON È UNA MINACCIA, È UNA CONSTATAZIONE. Stiamo trasformando un’opportunità in un problema, e quel problema rischia di diventare una tragedia. Svegliamoci: siamo ancora in tempo. (corriere.it)
I VERI GIORNALISTI E I VERI INTELLETTUALI SONO UNA RAZZA IN VIA DI ESTINZIONE: ABBIAMO A CHE FARE CON PROPAGANDISTI
Tutti i principali media, negli Stati Uniti e nei Paesi Alleati, ricevono le “informazioni competenti” da questi propagandisti finanziati da fondi privati o finanziati dallo stesso governo [USAID, Open Society Foundations et similia, ndr], che vengono considerati dai “giornalisti” come obiettivi e competenti (e non sono né esperti, né obiettivi).
L’ articolo del New York Times afferma:
“Non si tratta di economia”, ha detto Gerald Knaus , direttore della European Stability Initiative , [e anche se non menzionato dal Times , “The Open Society Institute è stato uno dei principali finanziatori” dell’ESI, che è] un think tank di Berlino. […]
Quindi: il New York Times stava segretamente diffondendo la propaganda della NATO, come se si trattasse di notizie autentiche e neutrali, mentre era solo un vile servizio all’aristocrazia statunitense che controlla il governo degli Stati Uniti [la Cabala Globale capitanata dall’Antikeimenos Soros, ndr] e la sua alleanza militare della NATO. Questo è il New York Times , che è uso “riscrivere la storia recente”. (Eric Zuesse, “American Boms, Europa gets the Refugees”)
QUANTA CARRIERA AVREBBE FATTO ROBERTO SAVIANO…
Quanta carriera avrebbe fatto Roberto Saviano se non appartenesse alla Sinistra della “Terza Via”: Filo-Atlantista, Neoliberista, Elitista, Migrazionista, Globalista e Ultra-Sorosiana? (breviter, radical chic)?
Il problema vero è, come precedente estrinsecato in modo analitico da Eric Zuesse, non abbiamo più a che fare con liberi opinionisti o con intellettuali, ma con propagandisti del Totalitarismo Liberal-Capitalistico e della Cabala Globale.
In un’indimenticabile intervista, il filosofo torinese Costanzo Preve riassumeva il problema degli intellettuali superficiali con questo duro giudizio: «Mentre ai tempi di Hegel e Schopenhauer, ma anche ai tempi di Adorno, gli intellettuali erano generalmente più intelligenti delle persone comuni, oggi ci troviamo in una situazione nuova: gli intellettuali sono nella stragrande maggioranza più stupidi delle persone comuni. E’ una novità degli ultimi 50 anni e lo vediamo quando vengono interpellati nei talk show televisivi, perchè dicono una quantità di stupidaggini molto maggiore di quelle che si sentono pronunciare dai tassisti, dai baristi o dalle casalinghe al mercato. Adorno, Marcuse e Sartre, ad esempio, si possono contestare, io ad esempio non sono d’accordo con loro – concludeva Preve – ma senza dubbio dicevano cose intelligenti, che fanno riflettere. Oggi questo non accade più e dobbiamo aspettarci solo scemenze».
Secondo Preve questa situazione è da ascrivere alla sudditanza di filosofia, letteratura, arte, ecc. all’economia, la scienza triste che si è presa tutti gli spazi del sapere. A questo dato di fatto, aggiungerei però anche la modalità di selezione della classe dirigente, in Italia determinata da circoli ristretti e salotti, impenetrabili a tutti coloro i quali non si lasciano omologare. Nell’ultimo demenziale appello ad una civiltà nemmeno pensabile senza lo Stato di diritto e la sovranità questi circoli chiusi sono tornati a belare. (micidial.it)
CHE C’AZZECCA PUTIN CON SALVINI?
Nella sua furia iconoclasta antisalvinista, il Saviano accusa anche Putin. Ovviamente Repubblica dà ampio risalto alla narrazione distopica del Saviano:
La risposta dello scrittore è affidata a un post dai toni appassionati. “Non l’ho mai fatto, ma vi chiedo di essere oggi con me in questa battaglia: dietro l’angolo c’è la Russia di Vladimir Putin, modello del ministro della malavita che, come è noto, ha spesso portato alle estreme conseguenze il contrasto al dissenso”. (repubblica.it)
Quindi Salvini ha querelato il Saviano perché gliel’avrebbe ordinato Putin in persona, non perché Salvini è stato definito dallo scrittore napoletano, “Ministro della Mala Vita”, “Fascista”, “Assassino di donne e bambini”, “Buffone”, “Mafioso” e – dulcis in fundo – Saviano adombra anche uno “scandaloso patto di non aggressione tra il ministero dell’Interno e la ndrangheta”.
Lo smentisce recisamente Marco Travaglio che in un editoriale del 22 luglio 2018 risponde a Saviano che i “Ministri della Malavita” sono anche quelli della sua parte politica e sono i medesimi ad aver stretto patti con la Mafia (“Trattativa Stato-Mafia”), non certo Salvini che, ai tempi, non era neanche in politica.
I MINISTRI DELLA MALAVITA
Tanto per ricordarci chi ci ha governati fino al 4 marzo, Luciano Violante replica su Repubblica ai severissimi giudizi della Corte d’assise di Palermo, nella…(leggi: https://t.co/D7WhSOvFhZ dal #FattoQuotidiano in #edicola domenica oggi #22luglio)— Marco Travaglio (@marcotravaglio) 22 luglio 2018
Non è ultroneo ricordare che la sodale del Saviano, Laura Boldrini, da presidente della Camera fece muovere reparti della DIGOS per scovare e inquisire utenti che avevano osato diffondere critiche e finte foto; non riusciamo neanche ad immaginare cosa avrebbe fatto se fosse stata ricoperta delle stesse volgari invettive e squallide contumelie che il Saviano ha profferito, in modo iterativo e parossistico, nei confronti dell’attuale Ministro degli Interni.
UN LOGOS ANOMICO E DISTOPICO
Vorremmo fornire un’esegesi al Logos che imperversa nei Media corifei del Capitalismo postmoderno Globalista.
Cosa affermano i Migranti? Come mi è stato fortemente consigliato, sono giunto in Italia (peraltro, ospite non invitato) e Voi Italiani non mi considerate come la risorsa che sono e non mi date lavoro. Siccome non mi date lavoro, è quindi mio diritto delinquere, perché debbo mangiare.
Allora chiedo a siffatte élite Globali: non avrebbero gli Italiani diritto alla precedenza sul lavoro? Perché un Italiano che delinque per mangiare è un criminale, mentre un migrante che lo fa, è un “poverino da giustificare pienamente”?
Perchè, per la Sinistra Neoliberista e Bergoglian-Sorosita il Migrazionismo è il tessoro, come per il Gollum lo era l’Anello di Sauron?


LA FALSA NARRAZIONE DELLA UR-SINISTRA «DELLA DISPERAZIONE DEI MIGRANTI»
Tutti i Mainstream Media Globali propalano la Fake News del “non si possono alzare i muri alla disperazione“.
In verità non si tratta di disperati, ma di appartenenti al ceto medio in grado di pagare migliaia di dollari ai Trafficanti di Esseri Umani.
Gli immigrati che arrivano in Europa dall’Africa sono per lo più (oltre l’80%) giovani maschi, di età compresa tra i 18 e i 34 anni, che viaggiano da soli. Le coppie e le famiglie sono una minoranza. Provengono da una serie di paesi dell’Africa subsahariana, anche se quest’anno c’è stato un picco di emigranti tunisini, con una prevalenza dall’Africa centrale e occidentale, da paesi come Nigeria, Senegal, Camerun, Costa d’Avorio, Ghana. La loro condizione sociale? Non è facile dirlo, perché ci sono situazioni anche molto diverse tra loro.
Va detto, comunque, che esiste sul tema dell’immigrazione un falso mito: la maggioranza non fugge da situazioni di estrema povertà. In genere sono persone provenienti da centri urbani, ed è lì che maturano l’idea di lasciare il paese. Dunque mi sembra corretto sostenere che il grosso dei migranti appartenga al ceto medio: persone non ricche, ma nemmeno povere, in grado di pagare profumatamente chi organizza i viaggi. Un paio d’anni fa, in un’intervista, il ministro dei Senegalesi all’Estero ha detto: «Qui non parte gente che non ha nulla, parte gente che vuole di più». L’idea diffusa in Africa è che basta arrivare in Europa per godere del benessere, senza considerare però che dietro la ricchezza prodotta ci sono dei sacrifici.
Chiudere i porti significa smettere di “restare umani”? L’Europa in generale, ma nello specifico l’Italia, sono molto lontane dalla fase più prospera della loro storia: gli ultimi dati ci parlano di 5 milioni di italiani in povertà assoluta e centinaia di migliaia di italiani emigrano all’estero; l’Italia è 20esima tra i paesi di emigrazione. In questa situazione, è solo giusto impedire a delle persone di raggiungere un paese che può assisterli nel breve periodo, ma che non è in grado di garantire loro un futuro dignitoso. (Anna Bono, dichiarazioni rilasciate a Federico Cenci per l’intervista “Bisogna scoraggiare gli africani a emigrare, ecco perché”, pubblicata da “In Terris” l’11 luglio 2018. Africanista dell’università di Torino, la professoressa Bono ha pubblicato importanti studi sul fenomeno dell’immigrazione di origine africana, libreidee).
TRATTASI DI MIGRANTI ECONOMICI NON DI RIFUGIATI. PERTANTO, DA ESPELLERE
Noi continuiamo a definire i Migranti economici come Clandestini o Illegali, cosa che faceva anche il PD fino al 2009, dopodiché avvenne la fulminazione sulla via della Damasco Sorosita.
Attualmente gli unici luoghi in Africa di conflitto acclarato sono la Repubblica Democratico del Congo e il Sudan. Ergo, solo costoro e i rifugiati provenienti dalla regione all’estremo nord della Nigeria, ove imperversano gli scherani di Boko Haram, sono da considerare Rifugiati Africani.
Lo conferma un Mainstream Media, “Ilsole240re”:
Intanto le parole. È sbagliato parlare di immigrati. Ci sono i migranti economici che arrivano da Sud o da Nord: quelli che vanno via dall’Africa per cercare un posto migliore dove stare, ma sono migranti economici anche i ragazzi italiani che vanno all’estero per trovare un lavoro.
LO STORYTELLING DELLA UR-SINISTRA AFFERMA CHE «GLI AFRICANI NON VANNO AIUTATI A CASA LORO»…
Quindi dove vanno aiutati, a casa nostra?
Scrive su Repubblica Massimo Riva,
«Aiutiamoli, ma a casa loro». Un po’ di cifre e piedi per terra.
La sola Nigeria ha un numero di abitanti che, milione più o meno, equivale a quelli di Francia, Germania e Italia messi assieme, Quanti soldi e soprattutto quanti anni ci vorrebbero per offire posti di lavoro in loco a una popolazione di 190 milioni di persone”.
Il de La Palice affermerebbe, «Allora dobbiamo aiutarli a casa nostra!» Tertium non datur.
Nel 2050 la Nigeria avrà 400 milioni di abitanti, l’Africa passerà da 1 miliardo di abitanti a 2,3 miliardi di abitanti. Essendo ottimisti 800 milioni di Africani vorranno venire in Europa e 500 milioni ci riusciranno.
Un po’ di cifre e piedi per terra!
Non è siffatta, la Sostituzione Globale? Credete davvero che 500 milioni di Africani di fede Islamica o Animistica non finiranno con il liquidare i precedenti abitanti, sostituendo millenarie culture con Islamismo, Animismo e riti joujou e Voodon?
LA MAFIA NIGERIANA
Già oggi la Mafia Nigeriana è pervasiva e assolutamente letale. Ha integralmente sostituito i Casalesi a Casal di Principe e in altre zone del Casertano, malgrado l’inascoltato appello della DIA.
«Nel contesto casertano – rilevava la Dia nel 2016 mettendo a fuoco i clan della mafia nigeriana – la comunità nigeriana avrebbe infatti acquisito una posizione competitiva in molti settori illegali, tra cui il “mercato” della prostituzione e quello della manodopera irregolare impiegata nella raccolta di pomodori, di frutta e nella pastorizia». Ciò che stupiva gli analisti dell’antimafia era che «nonostante in queste aree sia pregnante il controllo della criminalità organizzata autoctona, i sodalizi nigeriani riuscirebbero a convivere con i clan locali, mantenendo la gestione di diverse piazze di spaccio di Castel Volturno».
La relazione analizzava poi l’organizzazione interna della mafia nigeriana che farebbe «spesso ricorso alla figura della “maman“», una sorta di «reclutatrice, organizzatrice, sfruttatrice, capo di unità operative, punto di raccordo fra i diversi strati dell’organizzazione, cassiera ed investitrice dei proventi delle attività illecite».
«Un modello organizzativo – rilevavano gli analisti della Dia – spesso funzionale alla tratta degli esseri umani, che ha il suo principale bacino di reclutamento nello Stato di Edo, intorno alla capitale di Benin City. In tale località sarebbero presenti articolate strutture operative e logistiche, in grado di organizzare il trasporto delle vittime fino al loro sfruttamento».
La relazione della Direzione Investigativa antimafia sottolineava, già all’epoca, come «il settore del trafficking» risultasse «strettamente connesso con quello degli stupefacenti, di cui in parte si è già detto: la criminalità nigeriana sembra utilizzare opportunisticamente gli stessi canali e le medesime strutture per i diversi “servizi” criminali, operando, ormai da tempo, come fornitrice, mediatrice ed organizzatrice anche dei traffici di droga in molti Paesi europei ed extraeuropei».
«Analogo modus operandi – aggiungeva la Dia – verrebbe adottato dai network criminali eritrei, anch’essi organizzati in cellule stanziate su più territori, cui verrebbe affidato il compito di organizzare traffici di migranti o di stupefacenti. Si conferma anche per i menzionati gruppi criminali un consistente ricorso al money transfer, frazionando artificiosamente le somme di denaro in importi sotto soglia, oppure attraverso canali informali, come ad esempio l’hawala (il sistema informale di trasferimento di valori basato sulle prestazioni e sull’onore di una vasta rete di mediatori, localizzati principalmente in Medio Oriente e Africa, ndr) o l’impiego dei corrieri di valuta».
Emblematico che l’autore di Gomorra non abbia mai scritto un sol pezzo sulla Mafia Nigeriana.
I SOROI, GLI ARCHITETTI DEL CAOS, USANO LE MIGRAZIONI COME ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA
Il Nobel Joseph Stiglitz definì gli squali della Finanza Globale senza scrupoli come Soros, i Soroi.
I Soroi, come abbiamo visto in Nazionalismo ed Etnosimbolismo, utilizzano le Migrazioni Coatte Progettate (Cfr. Kelly Greenhill) come arma asimmetrica, l’Arma di Migrazione di Massa.
Wayne Madsen, ex analista NSA, lo specifica chiaramente in un suo report, “Il Piano Soros/CIA per destabilizzare l’Europa”.
Eric Zuesse lo ribadisce nel già citato articolo: “L’America bombarda, l’Europa si becca i Rifugiati”.
I Globalizzatori del FMI già avevano lanciato nel 2016 un pesante monito:
“In Europa servono urgentemente azioni politiche per integrare i migranti nel mondo del lavoro. A breve termine, l’impatto macroeconomico dell’ondata di rifugiati sarà probabilmente un modesto incremento del Pil, dovuto all’espansione fiscale legata al sostegno per i richiedenti asilo. L’impatto dei rifugiati sulla crescita a medio e lungo termine e sulle finanze pubbliche dipenderà da quanto efficacemente potranno essere integrati nei mercati del lavoro nazionali”.
Non paghi, hanno propalato questo anno tutta una serie di direttive per far deragliare completamente l’Italia,
Gli espertoni con base a Washington affermano che l’immigrazione incontrollata è una “manna” dal cielo, un contributo fondamentale per l’economia. […]
In uno dei capitoli del World economic outlook, Fmi scrive che “a meno che la tecnologia non consenta sorprendenti guadagni di produttività”, i paesi sulla carta più ricchi dovrebbero “ripensare le politiche sull’immigrazione per accrescere il tasso di partecipazione al mercato del lavoro, insieme a politiche per incoraggiare i lavoratori più anziani a rinviare il pensionamento”.
Dunque occorrono più immigrati e alzare ulteriormente l’età pensionabile, che per l’Italia è attualmente la più alta d’Europa, grazie alla legge Monti-Fornero votata da tutti i partiti ad eccezione della Lega. (ilpopulista.it)
E’ IL CAOS, IL CAOS GLOBALE
E’ il Caos, il Caos Globale in cui i Costruttori del Caos ci hanno precipitato da decenni, se non da secoli…
Thierry Meyssan ha spesso parlato della “teoria del caos” del politologo neocon Leo Strauss.
Quando, nel 2003, la stampa statunitense ha cominciato a evocare la “teoria del caos”, la Casa Bianca ha risposto evocando un “caos costruttivo”, lasciando intendere che si sarebbero distrutte delle strutture oppressive affinché la vita potesse sgorgare senza ostacoli.
Ma né Leo Strauss né il Pentagono, fino a quel momento, avevano mai utilizzato questa espressione. Al contrario, secondo loro, il caos doveva essere tale che niente potesse strutturarsi, tranne la volontà del Creatore dell’Ordine nuovo, gli Stati Uniti.
Il principio di questa dottrina strategica può essere così riassunto: il modo più semplice per saccheggiare le risorse naturali di un Paese sul lungo periodo non è occuparlo, ma distruggere lo Stato. Senza Stato, niente esercito. Senza esercito nemico, nessun rischio di sconfitta. Da quel momento, l’obiettivo strategico delle forze armate USA e dell’alleanza che esse guidano, la NATO, consiste esclusivamente nel distruggere Stati. Ciò che accade alle popolazioni coinvolte non è un problema di Washington.
Questo progetto è inconcepibile per degli Europei, i quali, dalla guerra civile inglese, sono stati convinti dal Leviatano di Thomas Hobbes che è necessario rinunciare a certe libertà, o addirittura accettare uno Stato tirannico, piuttosto che venire sprofondati nel caos.
I Costruttori del Caos non hanno sempre necessità di attaccare direttamente uno Stato per destabilizzarlo. Libia, Siria e Ucraina sono casi esemplari. Combattono “le Guerre per Procura”
E’ chiaro che adesso i Paesi da destabilizzare e/o condizionare politicamente, economicamente e socialmente sono quelli della UE, in particolare l’Italia, posta ai confini di tutte le linee di faglia delle civiltà di cui parlava Samuel P. Huntington ne “Lo scontro delle civiltà e il Nuovo Ordine Mondiale”.
LA FINE DELLA STORIA
Francis Fukujama sembrava, con il suo saggio “La fine della Storia”, aver predetto un periodo di millenaria stasi sotto la Dittatura del Capitale Transnazionale.
L’Impero Sovietico s’era accortocciato sotto il peso delle sue contraddizioni interne e della pressione esterna esercitata da Dipartimento di Stato USA, Three Eyes Lodge e Open Society Foundations di Soros. Pertanto, era crollata la diga di contenimento all’Anticristo Neoliberista e Globalista.
La nomina di Karol Wojtyla a papa – voluto all’interno delle mura pietrine da Zbigniew Brzezinski – aveva funzionato da detonatore della crisi del Patto di Varsavia grazie all’uscita della Polonia.
Il seguito è storia: il finanziamento di tutti i movimenti di opposizione da parte del Soros, il crollo del muro di Berlino, l’applicazione delle teorie di destabilizzazione di Gene Sharp per favorire il successo delle Rivoluzioni Colorate finanziate dall’Architetto del Caos (sempre Soros), l’esplosione dell’Unione Sovietica e la formazione di compagini nazionali (Bielorussia, Ucraina, Russia, Georgia, etc.), tutto faceva il gioco dei Cabalisti Globali.
I cabalisti temono da sempre un superstato che raggruppi tutte le nazioni dell’Eurasia fondato sull’Heartland (Cfr. Halford Mackinder) e la destabilizzazione dell’Unione Sovietica è servita allo scopo.
Tale modus operandi è stato applicato ripetutamente dalla talassocrazia USA negli anni successivi.
L’Irak è stato occupato e praticamente diviso in base alle etnie (Sciiti, Sunniti, Curdi), il clan Karzai riesce a malapena a controllare Kabul, il regime legittimo siriano di al-Assad è da anni sottoposto ad una logorante guerra civile portata avanti dai Curdi, da al-Qa’ida e dall’Isis, gli ultimi due finanziati dalla CIA, e tutti inondati di armi dai wahhabiti dell’Arabia Saudita, dagli Emirati del Golfo e dagli USA.
La Libia, che aveva con Gheddafi il reddito pro-capite più alto dell’Africa, principale alleato italiano e fattore di stabilità nella zona, è stata smembrata in due dall’intervento militare di Francia e USA.
Emblematico il ghigno della cabalista Hillary Clinton con la citazione di Cesare, “Veni, Vidi, Vici”, tradotta con “We came, We saw, He died” (Ella si riferisce alla liquidazione fisica di Mu’ammar Gheddafi):
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Grandi.
Siete veramente Grandi.
Competenti e incliti.
Grazie!
Ottimo.Ottimo.Ottimo.