Corsi e ricorsi storici: dopo 100 anni i Ducetti di casa nostra stipulano dei Patti d’Acciaio con Paesi Nazisti. Allora, almeno erano Paesi Vincenti, non il Paese-Cadavere Ucraina.
IL NUOVO PATTO D’ACCIAIO
Una premessa è doverosa.
Quasi in perfetta coincidenza della Marcia su Roma di Benito Mussolini, ed esattamente cento anni dopo, è stato conferito l’incarico di formare il nuovo governo a Giorgia Meloni.
Coincidenza agghiacciante.
Governo: Giorgia Meloni accetta incarico e presenta lista ministri. Domani alle 10.00 il giuramento
Molte conferme e alcune novità dell’ultim’ora nella composizione del primo esecutivo guidato da una donna. Salvini e Tajani vice-presidenti del Consiglio. Crosetto alla Difesa, Musumeci al Sud e per il Mare
Salto della quaglia dopo salto della quaglia, siffatto esecutivo si è dimostrato l’estrema – e autoritaria – propaggine dell’infinita sequela di governi che hanno sempre tradito gli interessi dell’Italia e degli Italiani, da Monti a Draghi, passando sempre per l’Antidemocratico PD.
Forse è arrivato il momento di ammettere che questa finta destra non ci rappresenta più?
Facciamo girare, più siamo e meglio è. pic.twitter.com/0gvDuuVSzL
Piuttosto che avere questa Ultradestra Antisociale e Antidemocratica, totalmente appecoronata all’Impero Nazista Amerikano, al Quarto Reich UE e agli Ukronazi e Ukrostronzi del tossicomane Zelenskyy, tanto valeva tenersi il PD…
D’altra parte, malgrado le sterili dichiarazioni di facciata, traSchleiniani e Melonians sembra esserci un Patto d’Acciaio per sostenere la candidatura della Baronessa Furfantessa Ursula von der Leyen all’esiziale secondo mandato europeo: dimostrazione fattuale che FdI e PD sono la stessa minestra rancida neoliberista, globalista, antisociale, antidemocratica, antinazionale.
Mattarella spinge per l’alleanza in Europa tra Meloni e Schlein. E infatti...
Decisivo il ruolo del Cancelliere tedesco Olaf Scholz. Asse Mattarella-Berlino contro Macron sulla Russia
Comunque, qualunque Patto stipulato per far rieleggere Ursula von der Leyen verrà vanificato dal collasso della UE a fine 2024.
DAL PATTO D’ACCIAIO DEL 22 MAGGIO 1939 AL PATTO DEL 2024
Il Ducetto di allora firmò, con quella che appariva essere la Nazione più possente dell’epoca, il Terzo Reich Nazista, il Patto d’Acciaio.
Nel secondo anniversario del conflitto russo-ucraino, Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky hanno siglato un patto sulle garanzie di sicurezza: vale per i prossimi 10 anni. Ecco i punti dell’intesa (today.it)
Mi sento ufficialmente in dovere di ringraziare la premier Giorgia Meloni, il suo vice Salvini e il governo tutto, salvo il ministro della Difesa Crosetto che sembra essere scomparso, per il capolavoro di politica estera che hanno messo in piedi obbligandoci a una guerra con la Russia entro 24 ore in caso di futura invasione dell’Ucraina.
In tutte le cancellerie del mondo si sono rischiati decine di infarti per le irresistibili risate a questa notizia visto che secondo le narrazioni della Nato e quindi dell’ortaggio che ci governa, l’Ucraina è già invasa e quindi promettere un intervento militare diretto in caso di seconda invasione sembra una di quelle cambiali che ci si aspetta di non dover mai onorare. Anzi sembra uno scherzo di cattivo gusto pensato da idioti. Lo scopo di tutto questo è apparire duri e puri sostenitori del tragico pagliaccio Zelensky proprio mentre la guerra va in malora per lui e per la Nato
Tuttavia non si sa mai: mettiamo il caso che si arrivi a una sorta di pace, che la Russia si prenda le aree russofone, ovvero la metà dell’Ucraina, che questo Paese devastato anche demograficamente, sopravviva in una sorta di limbo, ma che gli Usa e la Nato, sempre che ancora esistano, venendo meno agli accordi, comme d’habitude, ci riprovino a farne una sorta di testa d’ariete contro Mosca. La Russia sarebbe di nuovo costretta a intervenire e noi entreremmo automaticamente in guerra contro di lei.
Naturalmente non avremmo mai i mezzi per poter effettivamente assistere militarmente l’Ucraina contro l’esercito più forte del pianeta, visto che non siamo in grado di farlo per noi stessi e mi sa che i “riservisti” emigrerebbero all’istante, ma dal momento che ospitiamo una base americana ogni chilometro quadrato di territorio, Mosca dovrebbe subito togliersi questo fastidio e questo pericolo. Per fortuna non durerebbe molto, i venti minuti necessari ad eliminare dalla faccia della terra lo Stivale.
E di questo voglio ringraziare la Meloni perché un Paese che accetta di farsi governare da gente senza intelligenza, senza idee, senza cultura, senza prospettive, senza esperienze di lavoro, senza studi, senza dignità non può fare che questa fine. (segue link)
Grazie Meloni per il suicidio assistito del Paese | il Simplicissimus
Mi sento ufficialmente in dovere di ringraziare la premier Giorgia Meloni, il suo vice Salvini e il governo tutto, salvo il ministro della Difesa Crosetto che sembra essere scomparso, per il capolavoro di politica estera che hanno messo in piedi obbligandoci a una guerra con la Russia entro 24 ore in caso di futura invasione […]
IL PATTO D’ACCIAIO 2024 NON VALE NEANCHE LA CARTA SU CUI È SCRITTO
Un patto che prevede l’ingresso automatico in guerra dell’Italia a favore di una Nazione Straniera la quale non fa parte di UE e NATO, è palesemente incostituzionale, mancando comunque la ratifica del Parlamento e violando – comunque – il precetto costituzionale che prevede l’uso della forza militare solo per motivi difensivi, che non è il caso de quo.
Malgrado gli affanni Meloniano-Zelenskyani per dare ampio risalto propagandistico a tale distopico patto, esso è, de facto, carta straccia.
Qualche giorno fa il governo ha firmato un atto di cooperazione con Kiev che di fatto però è un atto di guerra contro la Russia perché prevede un intervento automatico delle nostre truppe in difesa dell’Ucraina qualora essa sia in futuro di nuovo invasa. Sì, lasciamo perdere il ridicolo di tutto questo e il tentativo di un governo formato da imbonitori da bancarella di apparire duri e puri agli occhi del padrone ipotizzando però situazioni future più remote della galassia di Andromeda e di una straordinaria ambiguità o vacuità. Ma il livello del milieu politico è questo.
Solo mi chiedo è valido questo accordo? Infatti come potete vedere qui il testo dell’accordo è esclusivamente in inglese che non è tra le due lingue ufficiali della Repubblica ovvero italiano e tedesco. […]
Dunque quell’accordo non ha ha alcuna validità e nessuno, i cittadini e men che meno i futuri governi ne devono tenere conto. Sono solo melonate. E dire che questa gaffe offensiva per tutti viene da un ortaggio in scadenza che asseriva di voler difendere la sovranità e l’italianità: si vede che erano tutte bullshit (ilsimplicissimus).
Una Melonata, appunto.
IL PATTO DI CHI ABBRACCIA UN TOSSICODIPENDENTE CHE SUONA IL PIANOFORTE COL CAZZO (IN SENSO LETTERALE!)
Forsa giova ricordare chi viene continuamente abbracciato e supportato dai nani politici che governano l’Uccidente. Il guitto che suonava il pianoforte col cazzo: Zelensky!
Sui motivi per cui siffatto guitto è diventato Presidente dell’Ucraina e su chi siano i Poteri Nazionali e Internazionali (marci e corrotti) che hanno sostenuto la sua ascesa ci sarebbe da scrivere un trattato di sociologia.
IL PATTO DI CHI CI STA LEGANDO MANI E PIEDI ALL’OLOCAUSTO NUCLEARE
Eccoli i fanatici che ci stanno portando alla Terza Guerra Mondiale seguendo come sonnambuli il corrotto e marcio (soprattutto mentalmente) RimbamBiden Joe Biden:
La presidente della Commissione europea propone di utilizzare i profitti dei beni russi congelati per acquistare attrezzature militari per l’Ucraina; quello della Francia addirittura vuole inviare i nostri figli a combattere (e a morire) per sconfiggere la Russia, il che va certamente oltre l’intento di difendere l’Ucraina; Giorgia Meloni va a Kiev e firma un’alleanza di dieci anni tra Italia e Ucraina che senza nemmeno passare per il Parlamento ci colloca come i più stretti commilitoni di un esercito infiltrato dai nazisti e ormai evidentemente destinato alla sconfitta.
Siamo guidati da pericolosi esaltati che oltretutto guadagnano attraverso la vendita delle armi. Ed è questo business che ai loro occhi giustifica la morte di migliaia di persone. L’Ue deve investire maggiormente in armi nei prossimi cinque anni, “dando priorità agli appalti congiunti nel settore della Difesa.
Proprio come abbiamo fatto con vaccini o con il gas naturale”, ha detto Ursula von der Leyen nella Plenaria di Strasburgo non è solo un avvertimento, l’allarme lanciato per il rischio di un’ulteriore escalation con la Russia che può tracimare anche in area Nato e Ue: è una chiamata alle armi contro un nemico, Vladimir Putin, indicato non come un autocrate da riportare nel recinto della legalità internazionale attraverso la diplomazia, ma come un dittatore da schiacciare. E questo a meno di 48 ore dalle parole di Emmanuel Macron, sull’ipotesi di un impiego di truppe di terra in Ucraina, immediatamente respinte al mittente dalla maggior parte dei leader europei, delle stesse istituzioni, degli Stati Uniti e della Nato. […]
La richiesta francese non è stata recepita da nessuno, incorrendo in una sonora sconfitta. […]
Ciò è tanto più necessario perché contrariata dall’insuccesso dell’iniziativa francese Ursula von der Leyen ha rilanciato la minaccia prospettando un massiccio incremento della produzione di armi in Europa, una crescita esponenziale delle industrie degli armamenti, una pioggia di denari e di appalti per la difesa, come si è fatto per i vaccini, sostenendo che l’illusione di “una pace permanente è andata in frantumi”, “che il mondo è pericoloso come è stato per generazioni”, e pertanto sarebbe la guerra, non la pace, a essere permanente.
Non si può restare passivi alla sorte che stanno preparando per noi. E se fino a ieri pensavamo che la soluzione stesse nel promuovere una bella unica Costituzione per tutta la Terra, ora pensiamo che la soluzione stia nel deporre i potenti dai troni, e nel dare ascolto ai poveri. In Sardegna, nello stesso giorno, sembra che ciò sia cominciato ad avvenire. (segue link)
“Dobbiamo produrre più armi, come abbiamo fatto con i vaccini”. Ursula vuole portarci in guerra esattamente come la Meloni e Macron: pericolosi esaltati - FarodiRoma
La presidente della Commissione europea propone di utilizzare i profitti dei beni russi congelati per acquistare attrezzature militari per l’Ucraina; quello della Francia addirittura vuole inviare i nostri figli a combattere (e a morire) per sconfiggere la Russia, il che va certamente oltre l’intento di difendere l’Ucraina; Giorgia Meloni va a Kiev e firma un’alleanza […]
Macron ha dichiarato di essere disposto a inviare i soldati francesi a combattere contro i russi in Ucraina. Putin ha replicato che, se i governi Nato arrivassero a tanto, la Russia sparerebbe su di loro.
Già, alla Baronessa Furfantessa Leyen non è bastato siglare accordi per 71 miliardi di euro mediante SMS (messaggini subito cancellati!) con i venditori dello Snake Oil, Pfizer in testa: ora ella vorrebbe contratti ancor più pingui (e magari provvigioni maggiorate) con l’industria degli armamenti USA.
A dimostrazione che la UE è una sovrastruttura totalitaria e direttoriale antidemocratica, depone proprio il fatto che non esistono poteri separati e contrapposti, come insegnava Montesquieu. Non esiste alcuna Magistratura Inquirente Europea che possa autonomamente indagare Commissione e Presidente UE, malgrado gravissimi indizi o addirittura patenti notizie di reato.
Quella degli SMS con il CEO di pfizer dice di essere a Kiev.
Nonostante la guerra, lei arriva in treno con il suo cappottino color biscotto e il suo sorriso coinvolgente.
Come mai la signora pfizer non va anche a Gaza? C’è ancora qualcuno che crede a sti pagliacci? pic.twitter.com/VzlQJp9uPX
Zelensky fa la lista degli italiani pro-Putin: Meloni la stracci e riferisca
di Gaetano MontalbanoInterrogazione di un cittadino al Presidente del Consiglio dei ministri
Molti stanno inoltrando i miei post contro gli attentati terroristici di Zelensky alle autorità ucraine per intimidirmi. E chissà che i servizi segreti ucraini, un giorno o l’altro, non vengano a sparare in bocca anche a me. Ma il problema è sempre lo stesso. Paura non ne ho.…
I SONNAMBULI CHE GOVERNANO GLI EUROPEI E CHE NON RISPETTANO ALCUN PATTO SIGLATO CON I PROPRI CITTADINI
I sonnambuli che ci governano ci stanno spingendo verso il Primo (e Ultimo) Conflitto Nucleare!
Icastico l’intervento di Marco Travaglio:
Ha cominciato Macron, ipotizzando l’invio di soldati della Nato in Ucraina. Ha proseguito la von der Leyen chiamando alle armi l’Europa per investire centinaia di miliardi dei cittadini in ordigni di morte “come con i vaccini” e facendo approvare dall’Europarlamento una demenziale risoluzione votata da tutti, eccetto il M5S (e incluso il Pd), per prepararci a combattere la Russia accanto all’Ucraina fino alla riconquista delle quattro regioni occupate da Putin dopo il 2022 e persino della Crimea annessa nel 2014, cioè in saecula saeculorum.
Ieri, a completare il trittico infernale, ha parlato il segretario americano alla Difesa, Lloyd Austin, preannunciando la guerra mondiale Nato-Russia (ovviamente nucleare) perché “se l’Ucraina cade, Putin non si fermerà”. Scenario possibile in Transnistria e altri territori russofoni rivendicati da Mosca, per carità. Ma ad avanzare di più contro l’avversario in questi vent’anni è stata la Nato, tradendo per ben 16 volte l’impegno assunto con Mosca insieme agli Usa e all’Ue nel 1990 di non allargarsi neppure di un palmo a Est della Germania. […]
Purtroppo, al momento, l’unico leader del mondo a capire la tragedia che rischiamo per gli ultimi colpi di coda dell’impero americano al tramonto in un mondo ormai multipolare è il Papa. Gli attuali governanti degli Usa e dell’Europa al seguito sono un misto di demenza senile, idiozia politica e servaggio alla lobby delle armi. Pur di salvare la faccia e la poltrona, mentono a se stessi e quindi anche a noi, su tutto. Promettono vittorie nel conflitto ormai perso in Ucraina per non ammettere di averla condannata loro al massacro. Abbaiano con Netanyahu senza mordere per non ammettere che le stragi di palestinesi le hanno consentite loro con i veti all’Onu.
E, nella loro coazione a ripetere, vaneggiano di guerre alla Cina per Taiwan e mettono su ridicole missioni anti-Houti per non ammettere che i pirati del Mar Rosso sono figli della questione palestinese rimossa anche da Biden, ma soprattutto della guerra saudita in Yemen.
Ormai è chiaro che, se resteranno al potere, ci porteranno alla terza guerra mondiale. (segue link)
Il trio della buona morte
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Ha cominciato Macron, ipotizzando l’invio di soldati della Nato in Ucraina. Ha proseguito la von der Leyen chiamando alle armi l’Europa per investire centi…
Ebbene sì: questi mentecatti ci stanno trascinando verso l’Olocausto Nucleare,
Ecco cosa affermano gli Ubriaconi cronici, Tossici, DEMoniaci e DEMenti Americani, che non hanno le palle per affrontare direttamente i Russi, ma ordinano ai loro stupidi, inutili (e sacrificabili come gli Ucraini) valvassini della NATO di dichiarare guerra alla Russia Cristiana!
Pentagono, Austin: “Se Kiev perde, la Nato combatterà contro la Russia”
Il segretario della Difesa: “Per questo i fondi all’Ucraina sono cruciali”. La replica di Mosca, Zakharova: “Tutto il mondo ora vede chi è l’aggressore: Washington”
L’ARMATA BRANCAMELONI E NESSUN PATTO RISPETTATO
Se non fossimo sull’orlo della terza guerra mondiale, ci sarebbe da scompisciarsi a leggere le analisi delle meglio firme del bigoncio sui rapporti Pd-5Stelle dopo la Sardegna. Ci sono i vedovi inconsolabili del Centro estinto che continuano a vederlo dilagare nelle loro visioni notturne e teorizzano che solo un “moderato” può diventare premier (infatti siamo passati da B. a Meloni, dal Renzi “rottamatore” al Conte del governo gialloverde, il più antiestablishment mai visto). […]
Renzi, che nei Paesi seri è considerato uno sfasciacarrozze (il FT lo ribattezzò Demolition Man), rovesciò quel buon governo e mando al potere con Draghi le destre autodistrutte sul Covid. Il resto lo fece quell’altro genio di Letta nel 2022: cacciò i 5Stelle, troppo pacifisti, per conto terzi. E si mise coi bellicisti della fantomatica Agenda Draghi: Calenda (che lo fregò pure), Bonino, Di Maio e altri frequentatori di se stessi. E spianò la strada all’Armata Brancameloni. […]
Se invece, come in Basilicata e in Piemonte, il Pd si ostinerà su candidati e programmi di retroguardia, meglio marciare divisi (altrimenti saranno gli elettori a non seguire i leader) e ritrovarsi ai referendum contro le schiforme destronze e poi alle Politiche. Lì l’avversario sarà così mostruoso che anche l’elettore progressista più scettico non avrà dubbi fra il secondo governo Conte e il primo (e si spera ultimo) governo Meloni. (Marco Travaglio)
Ciò che maggiormente dovrebbe angosciarci è che i nani politici europei e americani ci stanno spingendo verso la Guerra Nucleare.
In mezzo alle sciocchezze isteriche dei leader dell’occidente che avvertono di essere galline e non faine come dice un proverbio basso tedesco, ci sono due notizie che prendono campo e che sono sinergiche, la prima è la scoperta di un documento del 2022 che rivela quali fossero i punti essenziali della pace tra Ucraina e Russia contrattati nella primavera di quell’anno. Essi – come rivela anche il Wall Street Journal con una faccia tosta da esposizione – non erano affatto punitivi per Kiev, ma secondo le stesse fonti ucraine, molto favorevoli.
Questa circostanza rende abbastanza ridicola l’idea che i più stupidi personaggi del Washington consensus a cominciare dal lento e corpulento Lloyd Austin per arrivare all’esile Macron, cercano di far passare ossia che la Russia non si fermerà all’Ucraina e nel sostenere questo rischiano di portarci all’olocausto nucleare.
Il secondo evento è quello del discorso alla Federazione russa di Putin che dopo aver messo in guardia la Nato dal tentare avventure che sono già state perdenti in passato (il riferimento è a Napoleone e Hitler) ha rivendicato la potenza delle armi avanzate con le quali Mosca può colpire dovunque. Il leader del Cremlino ha mandato un messaggio chiarissimo: ha fatto comprendere come non ci sarà modo di piegare la Russia e di evitare l’Armageddon:
«Il cosiddetto Occidente, con le sue pratiche coloniali e la sua propensione a provocare conflitti etnici in tutto il mondo, non solo cerca di impedire il nostro progresso, ma immagina anche una Russia che sia uno spazio subalterno, in declino e morente dove possono fare ciò che vogliono.» […]
Insieme, come cittadini russi, saremo uniti in difesa della nostra libertà e del nostro diritto a un’esistenza pacifica e dignitosa. Tracceremo la nostra rotta, per salvaguardare la continuità delle generazioni e quindi la continuità dello sviluppo storico, per affrontare le sfide del futuro sulla base della nostra visione del mondo, delle nostre tradizioni e valori che vogliamo trasmettere ai nostri figli.”
Si può apprezzare o meno, ma non c’è alcun dubbio che siamo mille miglia distanti dai balbettii ottusi e infantili dei leader occidentali il cui unico obiettivo è quello di non apparire perdenti, altrimenti il resto del pianeta potrebbe dubitare non solo della forza, ma della bontà di quel sistema di rapina chiamato neoliberismo. Sono personaggi per i quali il napoletano ha l’espressione giusta: “omm’ e niente”, gente da nulla, ma detto con più disprezzo. Io dico che è una vergogna essere governati da questi nani da giardino stupidi e incattiviti. (segue link)
Putin e la menzogna occidentale | il Simplicissimus
In mezzo alle sciocchezze isteriche dei leader dell’occidente che avvertono di essere galline e non faine come dice un proverbio basso tedesco, ci sono due notizie che prendono campo e che sono sinergiche, la prima è la scoperta di un documento del 2022 che rivela quali fossero i punti essenziali della pace tra Ucraina e […]
È utilizzabile peraltro il termine napoletano di ominicchi, che si attaglia perfettamente a RimbamBiden, Scholz il Cancelliere-Salame, Macron il Gaio e il Narco-Führer terrorista di Kiev.
Anche se l’espressione più pregnante è quella che ha a che fare con le deiezioni, ma non la useremo per pietà rispetto a cotali entità…
D’altro canto, è notorio che al governo italiano pro tempore i Poveri non piacciono affatto, venendo attuate platealmente politiche aporofobiche – come l’abolizione del Reddito di Cittadinanza – che hanno gettato nella disperazione assoluta quasi un milione di Famiglie Italiane, e soprattutto del Nord Italia!
La deriva eutanasica del Canada, dove i poveri sono spinti a farsi da parte
Il caso canadese dimostra che sulla morte medicalmente assistita non incide solo l'autonomia personale. Ma anche ragioni prettamente economiche
Davvero agghiacciante il regime di Trudeau, che sta replicando le tecniche hitleriane dell’Aktion 4 in Canada.
Si arriva al punto di rifiutare cure mediche e sussidi, pur di convincere i “mangiatori inutili”ad accettare la MAID.
In Canada in sei anni l’eutanasia è passata da illegale a fuori controllo
In soli sei anni, il Canada è passato dal divieto totale a uno dei regimi di eutanasia più permissivi al mondo. L'eutanasia è ufficialmente denominata “assistenza medica alla morte” o “MAiD”. Quello che una volta era un crimine nel diritto è diventato qualcosa di distinto e progressista anche a causa della ginnastica linguistica
Trudeau fa parte di quel gruppo di psicopatici e Satanici Young Globale Leaders portati alla ribalta dai Satanisti del World Economic Forum. che esaltano il DEMoniaco Panottico digitale, del tutto analogo all’asfissiante e occhiuto sistema poliziesco del Terzo Reich.
«Se non hai niente da nascondere, non devi aver nessuna paura». Siffatte le distopiche affermazione del folle Klaus Schwab. Peccato che noi non sappiamo e non sapremo mai niente dei Supermiliardari Soroi, che hanno montagne di miliardi nascoste nei Paradisi Fiscali (“Paradise Papers”).
WEF Forum Manager Klaus Schwab recalls the peculiarity of the “beautiful world of the future”:
“In this new world, we must be open, I would say completely open. Everything will be completely visible, and you will have to get used to it and behave accordingly. It becomes, so to… pic.twitter.com/l1qpOwEL64
Gli psicopatici di Davos vogliono arrivare presto alla Psicopolizia e allo Psicoreato, supportati da tecnologie cacotopiche, come l’Intelligenza Artificiale, che George Orwell non poteva neanche immaginare.
Building Trust through Transparency
In today’s market, transparency is the new gold standard for businesses seeking to build trust, talent, efficiency and growth, with 94% of consumers staying loyal to transparent brands. At a time of deepening distrust in institutions and organizations, what innovations in transparency are possible for leaders across sectors to rebuild confidence and accelerate trust with communities?
L’internet delle cose porta a compimento la società della trasparenza, ormai divenuta indistinguibile da una società della sorveglianza totale. Le cose attorno a noi ci osservano e ci sorvegliano, inviando senza sosta informazioni sul nostro conto. Il frigorifero, per esempio, conosce le nostre abitudini alimentari; lo spazzolino elettrico connesso alla rete sa della nostra igiene orale: le cose partecipano attivamente al monitoraggio totale della vita. […]
La società della trasparenza tradisce una vicinanza strutturale con la società del controllo. Là dove le informazioni sono facili da reperire, ecco che il sistema sociale passa dalla fiducia al controllo – e alla trasparenza. […]
Al posto del Grande Fratello arriva Big Data. Il totale monitoraggio della vita, senza eccezioni, porta a compimento la società della trasparenza, che equivale, come dico spesso, a un panottico digitale.
La società del controllo digitale fa ampio ricorso alla libertà: anzi, si realizza solo grazie al denudamento volontario, al volontario passaggio sotto i raggi X.
Nella società del controllo digitale il mettersi in bella mostra pornografico e il controllo panottico vanno a coincidere. La società del controllo, come ho notato anche altrove, raggiunge il suo culmine là dove i suoi abitanti espongono se stessi non per una costrizione esterna, bensì per un bisogno interiore, quando cioè la paura di dover rinunciare all’ambito privato, intimo, cede il passo al bisogno di mettersi in mostra senza vergogna. Libertà e controllo divengono indistinguibili. […]
Nel panottico digitale è invece possibile far breccia nei pensieri dei suoi abitanti. In ciò consiste la spaventosa efficienza del panottico digitale: diventa possibile esercitare un influsso psicopolitico sulla società.
Oggi la trasparenza viene richiesta in nome della libertà d’informazione o della democrazia, ma in realtà è un’ideologia, anzi, un dispositivo neoliberista. (Byung Chul Han, “Perché oggi non è possibile una rivoluzione”, Nottetempo)
Al contempo un altro sociocida del WEF, Yuval Noah Harari,
afferma che l’intelligenza artificiale renderà la maggior parte degli esseri umani inutili. Allora è utile? A cosa serve? Qual è il prossimo passo logico per le élite dopo aver ritenuto che un gruppo sia “la classe inutile”? Yuval Noah Harari è consigliere di Klaus Schwab del WEF.
E’ evidente la volontà di questi deliranti di essere Dio.
Abbiamo visto come i Servi dell’Anticristo, a partire dagli USA del Presidente-Ombra Satan Soros, stanno già iniziando a “trattare” i mangiatori inutili, la gente inutile, la classe inutile:
MAiD e Fentanyl!
IL PATTO DELL’UCCIDENTE CON L’UCRAINA DI ZELENSKY È IL PATTO CON L’ANTICRISTO
Il Patto dell’Uccidente con l’Ucraina è il Patto con l’Antikeimenos, l’Anticristo e porterà a tutta una serie di Rivoluzioni e Guerre Civili in Europa e negli USA.
Se gli anglo-americani riescono a spingere i nostri kapò a compiere una mossa tanto stupida, l’autorità residua che questi ultimi ancora riescono ad esercitare potrebbe crollare. Ed è allora che l’aggressione NATO alla Russia potrebbe risolversi in una guerra civile in Europa. https://t.co/E0Q0dBSig9
— Culex Pipiens Molestus 🏴☠️ (@QLexPipiens) March 3, 2024
Il Prof. Alessandro Orsini rischia, esattamente come Darya Dugina, di essere oggetto di un attentato alla vita da parte del Regime Neonazista, Criminale e Terrorista dello Zelensky!
Premesso che amo anche chi mi odia però poi a un certo punto il cervello andrà pure usato. Forse non sono stato chiaro quindi lo ripeto: secondo la letteratura scientifica, il regime di Zelensky ricorre al terrorismo di Stato. Per sua esplicita ammissione, il capo dei servizi…
— Alessandro Orsini (@orsiniufficiale) March 3, 2024
Nella volontà del governo francese di scolpire il diritto all’aborto nella Costituzione va segnalata la gratuità. Non ce n’era alcun bisogno alcuna urgenza. Nessuna mozione metteva in discussione il “diritto” all’aborto da parte di un qualche partito avverso. Inoltre, la decisione di gettare il paese nella guerra della NATO contro la Russia dovrebbe suggerire ben altre priorità. […]
Anche la terza guerra mondiale a cui costoro trascinano noi popoli ha questo aspetto gratuito. Non c’è nessun motivo di non aprire un tavolo negoziale da parte della NATO e degli USA. La loro motivazione è una menzogna plateale: che la Russia se vince in Ucraina attaccherà altri paesi NATO in Europa è una intenzione che Putin ha smentito direttamente, e prima di lui il buon senso.
No, il motivo per cui ci vogliono in guerra atomica è palesemente quell’altro: dare vittime umane al Princeps di cui si sanno, e vogliono, servitori. Non a caso, mentre preparano la guerra non interrompono affatto il programma di eliminazione della propria gioventù per inoculo mRNA e per eliminazione dell’agricoltura per affamarci noi superflui. (segue link)
I “santi di Satana” al comando
Il meglio di Maurizio Blondet unito alle sue raccomandazioni di lettura
Gli USA hanno provocato dal 1999 ad oggi almeno 10 milioni di vittime civili, soprattutto donne e bambini, e oggi appoggiano il regime genocida e Nazisionista israeliano che ha sulla coscienza 15.000 bambini Palestinesi uccisi in appena cinque mesi!
L’Italia è una colonia, più che un Paese a sovranità limitata, dalla sconfitta nella Seconda guerra mondiale. Gli USA hanno portato caos e distruzione in giro per il mondo a suon di bombe e colpi di stato. Se non fossimo governati da una classe politica di pavidi servi, il… pic.twitter.com/f9optfiAZI
E mentre i DEMenti che guidano la NATO provocano la Federazione Russa con giochini di guerra ed esercitazioni infantili quanto esiziali, come il Nordic Response 2024, il Cremlino testa super-missili balistici come lo YARS, che i generali panzoni e ubriaconi uccidentali non sono neanche in grado di concepire.
K.O. tecnico per l’Occidente-Uccidente, ormai pienamente nazificato.
NON SOLO IN EUROPA E IN USA: IN ITALIA SPIRA, GRAZIE AI MELONIANS, UNA GREVE BORA DA REGIME TOTALITARIO
Non è mai successo prima d’ora nell’Italia Repubblicana: un intero pool investigativo di un quotidiano indipendente, Domani, è stato messo sotto inchiesta per aver divulgato la Verità!
Un fatto grave: mai era accaduto che fosse indagato l’intero pool d’inchiesta di uno dei pochi giornali d’opposizione del paese. Accusato non di aver diffamato politici, faccendieri o mafiosi, né di aver spacciato notizie fasulle, ma incriminato per aver scritto la verità sui tesorieri della Lega nord, sui prestiti e gli affari di Matteo Renzi, sui soldi alle fondazioni politiche, sulla distrazione di fondi pubblici, sui finanziamenti illeciti ai partiti, sui circuiti di riciclaggio dei capitali mafiosi. […]
In questo attacco alla libertà di stampa – voluto o meno è indifferente: il risultato è questo – c’è un’aggravante. Le indagini sui giornalisti sono partite grazie a un esposto del ministro Guido Crosetto, fedelissimo della premier Giorgia Meloni, a cui non sono piaciuti alcuni articoli di Domani che segnalavano il suo palese conflitto di interessi al tempo della nomina alla Difesa: consulente per poco meno di un milione di euro l’anno di Leonardo prima, titolare del ministero preposto all’acquisto di armi dalla medesima società dopo.
Impossibilitato a depositare querela per diffamazione, visto che i dati sui suoi business erano veri (lo stesso ministro aveva spiegato qualche mese prima che non avrebbe potuto per questioni di opportunità sedersi sulla poltrona di palazzo Baracchini), Crosetto ha preferito fare una mossa a sorpresa, e ha chiesto ai magistrati di scovare la fonte dei giornalisti. […]
L’episodio però è simbolico di un clima sempre più cupo che avvolge il libero giornalismo italiano: dalle leggi bavaglio che impediscono ai media di riportare le ordinanze di arresto alle querele sistemiche di membri del governo contro la stampa non allineata. […]
Dare notizie di rilievo su politici, aziende di Stato e criminali è diventato un lavoro a rischio. Ma promettiamo ai nostri lettori, unici nostri padroni, di continuare a farlo.
Anche a costo di infrangere le regole continueremo a onorare l’articolo 21 della Costituzione, tentando di illuminare il buio dentro il quale pezzi del potere amano muoversi lontano da occhi indiscreti. (segue link)
Dare notizie vere è un lavoro sempre più difficile
Il pool dei giornalisti investigativi di Domani è finito, quasi al gran completo, sotto inchiesta. Di fatto la procura di Perugia imputa loro una sola cosa: aver fatto bene il proprio lavoro (EMILI…
Il governo italiano [è] il più di destra dalla fine della seconda guerra mondiale e guidato dalla prima donna del paese. Il primo ministro Giorgia Meloni resterà probabilmente in carica fino al 2027. […]
Chi onora il patto di divulgare la Verità rischia la galera o addirittura la vita, come – repetita juvant – Alessandro Orsini, finito nel mirino della GESTAPO del criminale tossicodipendente Zelensky e della CIA.
Il funerale di Navalny non ha nessun valore rispetto ai funerali dei bambini di Gaza. Però la televisione italiana copre il primo e non i secondi perché il sistema dell’informazione in Italia è totalmente corrotto svolgendo la mera funzione di sorreggere la propaganda della Casa…
— Alessandro Orsini (@orsiniufficiale) March 2, 2024
Nel frattempo i pennivendoli e i defacter-defattualizzatori della Realtà, a libro paga di CIA, SBU, UE e Soros, divulgando la Propaganda dell‘Impero del Male Americano e della Nazi-UE, non solo non rischiano alcunché, ma acquistano auto di lusso e si pagano il mutuo della casa con i dollari americani.
IL PATTO DELL’ULTRADESTRA DELLE SORELLE (E COGNATI) D’ITALIA CON IL CAPITALESIMO DELLA UE E I NEGRIERI DELL’IMPRENDITORIA ITALIANA
L’Ultradestra al governo pro tempore in Italia segue la linea degli economisti (Pantaleoni, de’ Stefani, Ricci, Einaudi) di Mussolini: nessuna tutela sociale e lavoro pagato a livello servile come, appunto, nel Ventennio.
Mostrano arrogantemente, siffatti politicanti, nelle audizioni parlamentari, i dati sulla crescita degli occupati. Fingono di non sapere che quelli offerti oggigiorno dai Negrieri dell’Imprenditoria italiana sono letteralmente salari da fame!
Pur essendo aumentata l’occupazione, il PIL continua a scendere.
C’è [una] spiegazione del disallineamento che potrebbe definirsi sistemico e più preoccupante. Quella del delinearsi di un’economia labour intensive caratterizzata però da crescenti posti di lavoro a bassa produttività e a basso costo del lavoro. In quest’interpretazione il serbatoio dei nuovi posti di lavoro sarebbe principalmente quello di servizi low cost come turismo, cura della persona e vigilanza. Un tutti dentro per guadagnare poco, viene da dire. In questo caso da uno scenario resiliente passeremmo a uno patologico. Con l’occupazione che garantisce inclusione, diffonde reddito ma resta incastrata nella trappola della bassa produttività. (ilfoglio.it)
I geni al governo pro tempore non riescono neanche a rendersi conto che è inutile aumentare i working poor con i loro salari da fame, quando per aumentare il PIL è necessario portare tutti i salari al livello del resto d’Europa…
Forse ha ragione Marco Travaglio: oggi abbiamo molto più da temere da tecnocrati come Monti e Draghi (anche alla luce dell’assetto costituzionale e democratico) che della reviviscenza del Fascismo.
LA DERIVA ANTIDEMOCRATICA DEI “PATRIOTI MELONIANI”
Però. Questa deriva antidemocratica dei “Patrioti” dovrebbe invece assolutamente preoccuparci:
Nell’ultimo anno 54 milioni di identificazioni dalle forze dell’Ordine: nel 2021 erano state venti milioni in meno
I dati del Viminale registrano con il Governo Meloni un aumento vertiginoso di richieste di riconoscimento: il 52 per cento in più rispetto a due anni fa. Gli a
Stiamo entrando in un vero e proprio clima da Polizeistaat, che sembra replicare la sospensione dell’Ordine Costituzionale, il Maßnahmenstaat imposto durante il G8 di Genova, ove a raccordare il Governo con le Forze dell’Ordine c’era un altro postfascista: il Vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini, con tanto di Macelleria Messicana alla Scuola Diaz e le torture alla caserma di Bolzaneto.
Il governo di Giorgia Meloni ha finora sostenuto con forza la narrazione che lo rappresenta come Davide contro Golia. […] Rovesciare la leggenda, cambiare ruolo e scegliere quello di Golia, forse è solo il riflesso pavloviano del vecchio istinto legge-e-ordine, ma potrebbe risultare una mossa sfavorevole anche per gli interessi della premier. (Flavia Perina)
Con l’opzione 1, in Italia non cambierebbe nulla. L’opzione 3 è pure fantascienza. Ma la 2 e soprattutto la 4 cambierebbero molte cose: il giorno della fine di questo governo da incubo sarebbe più vicina, o meno lontana.
Ursula: “Sono orgogliosa di annunciare che istituiremo un Ufficio per l’innovazione della difesa a Kiev che avvicinerà l’Ucraina all’UE e consentirà di attingere alla competenza dell’Ucraina sul campo di battaglia.”
Chiunque supporti Ursula von der Leyen supporta il Male, supporta la Forze di Satana.
IL TOTALITARISMO DEL CAPITALESIMO
D’altro canto tutto l’Occidente è sotto il tallone totalitario del Nazi-Capitalesimo e, in particolare lo sono i Paesi subordinati alle UE, dove inizia ad essere imposta una censura soffocante ed opprimente di stampo nazista, mediante D.S.A. e Russiagate.
La UE è una Dittatura Totalitaria paranazista.
Mettiamoci in testa che la cornice di libertà di pensiero e parola in cui siamo cresciuti è morta e sepolta. Lo avevamo già capito durante la pandemia, ma ora stiamo assistendo ai primi atti giuridicamente vincolanti.
Da qui, a cascata, questi principi entreranno sistematicamente nelle nostre scuole e università, nei nostri media, nella nostra quotidianità.
C’è chi dirà: “E dov’è la differenza con quello che già accade?”
La differenza sta nel fatto che finora le eccezioni marginali venivano tollerate, mentre questo impianto culturale predispone la trasformazione in reato di ogni parola critica verso i capisaldi neoliberali UE-NATO.
Come l’asino che dà del cornuto al bue, questo documento è mirabile per la sua capacità di affermare una sequela incredibile di falsità o di schiette inversioni dei ruoli e poi di accusare la controparte di “disinformazione”. (Andrea Zhok)
Taluno potrà obiettare che anche in Russia c’è un alto livello di censura, ma almeno il tenore di vita è attualmente molto più elevato rispetto a quello dei salariati e pensionati in Italia, con un PIL a Parità di Potere d’acquisto schizzato in alto. Ora la Federazione Russa è al quinto posto mondiale, davanti a Germania e Francia, con l’Italia scivolata al tredicesimo posto.
Il collasso nella manica. “L’economia russa al collasso sotto il peso della guerra. Putin lo sa bene” (Foglio, 15.2). Crescita del Pil nel 2023: Italia +0,7%, Eurozona +0,5%, Russia +3,6%. (Marco Travaglio, “Ma mi faccia il piacere”)
TRADITO IL PATTO DI NON FIRMARE IL PATTO DI STABILITÀ
Il patto di stabilità sembrava non essere nell’Agenda di Governo, anzi dalle dichiarazioni prodromiche sembrava profilarsi un netto rifiuto. Invece…
Meloni ha fatto diametralmente l’opposto di quanto aveva detto venerdì scorso sotto la “lanterna” del Palazzo Europa di Bruxelles, al termine del Consiglio europeo. Sul Patto di stabilità diceva, e faceva filtrare, che l’Italia era a favore di uno slittamento e quindi di un veto tecnico durante l’inusuale riunione in video collegamento dell’Ecofin. E quanto al Mes la linea della famosa logica a pacchetto era di aspettare il Patto per poi approvarne la ratifica. E’ accaduto il contrario. Una clamorosa inversione a U, di quelle che lasciano le tracce degli pneumatici sull’asfalto. Ne sa qualcosa anche Giancarlo Giorgetti. (ilfoglio.it)
È da allora che è iniziata la Batracomiomachia tra Meloni e Salvini.
TRADITO IL PATTO CON GLI ITALIANI
Nel 2022 Giorgia Meloni, con il contributo di diversi pensatori, non tutti dell’area di Ultradestra, siglava un sorta di “Patto con gli Italiani”, denominato “Appunti per un Programma Conservatore”.
Ne propongo la lettura per capire quanto di quel Patto Programmatico con gli Italiani sia stato mantenuto dalle Sorelle e Cognati d’Italia.
A stigmatizzare la cosa è, incredibile ma vero, Matteo Renzi che, da vero aruspice, ricorda alla Meloni: Guarda quello che è successo a me, non credere ai “laudatores”: presto, molto presto, ella potrebbe tornare al suo abituale 3% dei voti.
Messaggio ai politici di CDX:
L’elettorato di CDX non è come quello di CSX che crede in modo religioso a tutte le minchiate che dice il PD. L’elettorato di CDX è formato da gente libera, pensante, coerente, critica e sessualmente attiva.
O ne tenete conto, o tornerete al 3,2% pic.twitter.com/w4UafvprXl
Potrebbe apparire surreale dar ragione a Renzi, ma la realtà del Paese non è rappresentata certo da una signora che si trincera a Palazzo Chigi come fosse l’ultima ridotta e che è diventata davvero stucchevole alle orecchie di tutti i Veri Italiani, con le sue risposte mediante toni sull’altissimo con il nasale accento da borgatara della Garbatella.
Presentarsi come un Calimero piccolo e nero, sempre lagnoso e petulante, dai banchi dell’opposizione, ha fatto moltiplicare il consenso elettorale di Meloni e sodali.
Ma il farlo oggi, addossando ogni colpa alle attuali opposizioni, quando governi con una maggioranza schiacciante e avendo assecondato tutti i desiderata dei Poteri Forti Internazionale (e tradendo così ogni promessa o patto elettorale) è davvero tedioso, il che è attestato dalla continua perdita di consenso nei sondaggi, tanto che anche la conferma del Fiddino Marsilio in Abruzzo è ritenuta a rischio.
Tutte le volte che Meloni disse: “Vogliamo uscire dall’euro”, ora lo nega ma le tracce sul web lo confermano
La memoria, si sa, a volte inganna. E stavolta ha tradito Giorgia Meloni, magari obnubilata dall’impeto di una risposta a Matteo Renzi che – con qualche sorpresa generale – l’aveva appena attaccata senza sconti. “Io non ricordo di aver detto di voler uscire dall’euro”, esclama con forza la premier durante il question time al Senato. E cercando l’applauso con una frase successiva ad effetto: “Rico…
I Melonians si sono presi il governo italiano grazie a promesse-fuffa.
Oggi si mantengono al governo sempre grazie a proclami-fuffa.
Tanto tuonò che NON piovve!
Dopo tonitruanti premesse e reboanti proclami, oggi vediamo la piena applicazione di quella che pomposamente i pennivendoli dei giornaloni definiscono l’Agenda Draghi, che è in realtà il semplice appecoronamento al Capitalismo-Satanismo e all’Imperialismo made in USA.
E dover riconoscere – obtorto collo – autorevolezza ad alcune affermazioni di Corrado Augias, un collateralista della Dittatura del Male Americana, del Fagocitante Imperialismo Atlantista e della Nazi-UE, non può non farci riflettere su coloro i quali sono attualmente al potere in Italia. Pro tempore. Sperando che il loro tempo si stia esaurendo e che ritornino al loro orticello da 3% dei voti.
La disfatta in Sardegna della logica del manganello è, comunque, la risposta degli Italiani alla assoluta mancanza di rispetto al patto con l’Italia.
Elezioni in Sardegna, vince Todde: “È la risposta dei sardi ai manganelli”. Truzzu: “Colpa mia la sconfitta”. Salvini: “Si vince e si perde tutti”. Schlein: “Ora l’Abruzzo”
Il candidato del centrodestra: «Voto disgiunto? C’è sempre stato, ha inciso Cagliari». Todde, voluta da M5S, Pd e Avs vince per un pungo di voti. Pd primo part…
Pienamente condivisibile l’esegesi del filosofo Cacciari sulla sconfitta elettorale in Sardegna, che passiamo paragonare alla disfatta di Caporetto.
“È una sconfitta molto grave per Giorgia Meloni, il governo e tutto il Centrodestra. Dimostra la debolezza della coalizione, divisa, che perde anche dove avrebbe dovuto vincere facilmente”. […]
“Sta accadendo anche al Centrodestra la sindrome dell’Ulivo. E se continuano a fare ‘casino’ collassano prima e il governo cade. Hanno commesso errori strategici gravi, come quello sull’autonomia differenziata e sul premierato. E anche sui rapporti internazionali sono completamente divisi.” […]
“Per trent’anni il Centrodestra ha messo come principio il Potere innanzitutto – sottolinea Cacciari – e questo risultato in Sardegna è assolutamente deleterio. Se viene meno il gioco del Potere prima di tutto, decisivo per sopravvivere, il rischio grosso è che con le elezioni europee e con un risultato inferiore a quello delle opposizioni il governo Meloni imploda, vada in crisi e cada. Difficile resistere in queste situazioni, come ha dimostrato in passato l’Ulivo”.
E se dovesse cadere l’esecutivo di Centrodestra a guida Meloni, ci sarebbe un governo tecnico o si andrebbe al voto dopo l’estate? “Il Presidente Mattarella di governi tecnici non ne fa più, si andrebbe certamente al voto a fine settembre. In Sardegna abbiamo visto una gravissima debolezza della premier e di tutta la maggioranza di Centrodestra. Un campanello d’allarme molto forte per l’intero governo”, conclude l’ex sindaco di Venezia. (segue link)
Sardegna, “Meloni cade dopo le Europee. Stop governi tecnici, si va al voto”
“E’ una sconfitta molto grave per Giorgia Meloni, il governo e tutto il Centrodestra. Dimostra la debolezza della coalizione, divisa, che perde anche dove…
In ultima istanza: com’è possibile dare credibilità alla Premier della Garbatella la quale, non solo non ha rispettato alcun patto o promessa elettorale, ma afferma, in riferimento a Kiev che «l’Opinione Pubblica Italiana non ci interessa»?
Già, alla Ducia de’ noantrinon interessa affatto che il 70 per cento degli Italiani è contro il guitto Zelensky e chiedono iniziative serie per far cessare definitivamente la guerra Russo-Ucraina, con il riconoscimento definitivo delle zone incorporate dalla Federazione Russa, peraltro tutte con stragrande maggioranza russofona.
Meloni su guerra in Ucraina: “L’opinione pubblica non ci interessa, Kiev va sostenuta”
Il premier consolida la linea di condotta del suo Paese in tema di aiuti alla Nazione attaccata dalla Russia
LA LOGICA E LA RETORICA DEL MANGANELLO
I Postfascisti à laSORELLE E COGNATI D’ITALIAcredono che basti una leggera crosta dorata per diventare DEMOCRATICI!
Basta grattar poco e ri-spuntano MANGANELLO, PISTOLA (cfr. caso Pozzolo) E ORBACE!
La Capa della Capocrazia arriva ad attaccare – implicitamente – il presidente della Repubblica Mattarella, che finora, obtorto collo, ha cercato in tutti i modi di essere neutrale e silente nei confronti di un esecutivo ossimorico e antitetico rispetto alla sacra Costituzione Italiana.
La Meloni ha trasformato Palazzo Chigi nella sua ultima ridotta, nel suo ultimo bunker, ma il redde rationem sta per arrivare.
Gli indecenti pestaggi di studenti adolescenti che si sono svolti negli ultimi tempi in varie piazze italiane non sono affatto casuali. Chiunque conosce un minimo gli ingranaggi dello Stato, e specie di quella sua parte addetta a difendere il cosiddetto ordine pubblico, sa infatti perfettamente come le condotte degli agenti rispondano a precisi input di carattere politico di cui sono responsabili, oltre ai questori e prefetti interessati, il ministro degli Interni e il presidente del Consiglio dei ministri.
Quali dunque le cause politiche di questi indegni comportamenti che, come rilevato in certa misura dallo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella, indicano un chiaro fallimento della politica e, come denunciato da Magistratura democratica, si pongono in flagrante violazione della Costituzione repubblicana e segnatamente del suo art. 17 relativo al diritto di riunione?
A mio parere le cause sono varie. Innanzitutto pare evidente, e risulta confermato dall’andamento delle recenti elezioni sarde, che è iniziata la parabola discendente della destra.
La luna di miele tra Giorgia Meloni e il popolo italiano potrebbe essere destinata a rapida e sgradevole (per lei, il suo partito e tutta la destra) conclusione. Si tratta del resto di un esito inevitabile. Per quanto pazienti e abbastanza autolesionisti, gli italiani e le italiane si stanno accorgendo sulla propria pelle del carattere fallimentare di politiche attente solo al profitto di pochi industriali e finanzieri in media scarsamente capaci, oltre che degli interessi personali di lorsignori (solo Sgarbi si è dimesso finora, ma la lista di corrotti e profittatori è molto lunga) e che alimentano povertà, disoccupazione e smantellamento dei servizi pubblici fondamentali.
Meloni, che è animale politico esperto e accorto, mette quindi le mani al manganello, sia in senso metaforico (si vedano le varie controriforme autoritarie relative a premierato, autonomia differenziata, evirazione della magistratura, limitazione dei diritti di manifestazione e altro ancora) che in senso letterale, spingendo le sue truppe a picchiare anche quando non ce ne sarebbe bisogno.
La stretta autoritaria è del resto necessaria per continuare un progetto politico che non è solo di Meloni e del suo fragile partito, affollato da personaggi di sconfortante mediocrità e ideologia chiaramente imbevuta di nostalgie del fascismo. Si tratta dello stesso progetto, mutatis mutandis, portato avanti da Draghi e altri in precedenza, basato sullo snaturamento del dettato costituzionale per dare piena soddisfazione alla svolta autoritaria e guerrafondaia dell’Occidente che si trova in crisi rovinosa e irrecuperabile. […]
E’ peraltro altresì evidente che solo una sinistra depurata definitivamente da guerra e neoliberismo potrà costituire un’alternativa a questa destra oscena, violenta e autoritaria. Ma per eliminare questi flagelli occorre dire no alla Nato e no al capitalismo, dandosi un orizzonte strategico indispensabile per ricostruire quell’unità programmatica che costituisce la base dell’alternativa necessaria e possibile, che fra l’altro costituisce l’unico rimedio efficace all’attuale frammentazione che affligge quanto rimane della sinistra.
Su questo però siamo ancora molto indietro ed è a ben vedere questa, insieme ai e forse ancora più dei manganelli, l’unica speranza della signora Meloni. (Fabio Marcelli, ilfattoquotidiano.it)
IL PATTO TRADITO: IL FASCISMO DI RITORNO
Agghiacciante quanto sia vicino il tradimento del patto di rispetto della Democrazia stipulato con gli Italiani dai cosiddetti “Patrioti” e quanto siamo – invece – pericolosamente vicini ad una nuova forma di Fascismo, senza olio di ricino,adunate oceaniche e orbace, ma ugualmente esiziale.
La cartina al tornasole della “narrazione” distopica di siffatta compagine parlamentare ce la dà un esponente di rilievo secondo il quale le SS uccise in via Rasella a Roma erano solo «musicisti semi-pensionati.» (sic!).
Almeno 100 anni fa c’era un politico, Mussolini, che aveva le physique du rôle per fare il Duce. Non mi sembra affatto che il presidente del Consiglio pro tempore, Giorgia Meloni, ce l’abbia.
Ma ella crede, invece, di avercelo (sic!).
Ci diciamo, forse per rassicurarci, che no, il fascismo non tornerà. Non ci fanno paura teste rasate e braccia alzate ai raduni tollerati, non ci intimoriscono gli slogan urlati, le tribune d’odio e i soliloqui da agenzia Stefani. […]
Perché, evidentemente, anche questo governo dei Meloni, dei Salvini – e anche dei Piantedosi – ha un problema con le parole, con le opinioni, con la libera manifestazione del pensiero. (segue link)
La guerra del governo Meloni a ogni forma di dissenso
Da Giorgia Meloni a Matteo Salvini e Matteo Piantedosi, l’esecutivo è maniacale nel controllo delle opinioni. Con derive autoritarie che ricordano quelle dell’alleato ungherese (di Enri…
TRADITO IL PATTO CON IL QUIRINALE
Finora il presidente della Repubblica Mattarella aveva assunto una posizione anodina e super partes nei confronti di quello che, alla prova dei fatti, va dimostrandosi come il peggior governo della Repubblica Italiana, ma le cose stanno cambiando.
Sono poche parole ma rischiano di appiccare un incendio. Giorgia Meloni in diretta tv difende i poliziotti e soprattutto attacca Sergio Mattarella: «Penso che sia molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra: è un gioco che può diventare molto pericoloso». La frase viene pronunciata al Tg2 Post, alle nove di sera, in seguito ai pestaggi degli studenti di Pisa e Firenze che sabato pomeriggio avevano costretto il capo dello Stato a chiamare il ministro Matteo Piantedosi per ricordargli che «l’autorevolezza delle Forze dell’ordine non si misura sui manganelli».
Giova ricordarlo, i manganelli ai postfascisti piacciono e non poco…
Ora per Meloni «non si può parlare delle forze dell’ordine solo quando qualcosa non funziona». Ma Mattarella – «le istituzioni» secondo la dicitura della premier, che non fa il nome del capo dello Stato – non aveva affatto tolto il sostegno suggerendo semmai una continenza nella gestione dell’ordine pubblico: davanti non avevano dei black bloc ma dei liceali, tanto che persino il sindaco di Pisa, di centrodestra, si era schierato con loro. Meloni ha citato il caso di Torino, dove ieri anarchici e autonomi hanno danneggiato una volante della polizia per tentare di liberare uno straniero che sta per essere estradato. «Nessuno ha detto loro grazie», li ha difesi.
In realtà Mattarella ha chiamato il capo della polizia Vittorio Pisani per «essere informato di quanto avvenuto e per esprimere solidarietà agli agenti della pattuglia aggredita a Torino, ribandendo fiducia e vicinanza della polizia». E subito dopo Mattarella ha sentito Piantedosi. La polizia, va ricordato, sui fatti di Pisa aveva fatto autocritica. E i casi vanno valutati di volta in volta. […]
Molti hanno detto che col premierato il Quirinale non si potrebbe esprimere sui problemi di ordine pubblico, come ha fatto l’altro giorno, e anche questo non è vero: perché invece potrà continuare a farlo». Il riferimento è all’intervista rilasciata a Repubblica dal costituzionalista Gustavo Zagrebelsky. «Il premierato costituzionalizzerebbe un’idea di democrazia del vincitore e del vinto. Il vincitore si può facilmente considerare abilitato a usare tutti gli strumenti della vittoria. Quale più classico del manganello?».
Si scontrano due visioni. In una tensione inedita. Da un lato la premier, che ha un’idea muscolare della politica, populista e securitaria, e il presidente della Repubblica, che predica la coesione sociale e rivendica misura nella gestione del potere. Mattarella l’altro giorno aveva difeso Meloni, per gli insulti e le offese subite. Ha sempre cercato di mantenere un rapporto di buon vicinato. Dopo l’uscita di ieri potrebbe iniziare una nuova fase nei rapporti tra i due. (segue link)
La linea dura di Meloni contro Mattarella sui manganelli: “Pericoloso far mancare il sostegno alla polizia”
Le parole della premier dopo il richiamo del capo dello Stato per gli scontri sugli studenti. Il presidente poco prima aveva chiamato Pisani: (di Concetto Vecchio)
Qui vediamo in azione gli eroici manganellatori che spaccano la testa a ragazzine e ragazzini inermi
Come al G8 di Genova.
Al posto di dare mazzate a chi li ha obbligati a iniettarsi la merda , manganellano I loro stessi figli, che tra l’altro manifestano per una nobile causa ! Paese completamente alla deriva. 🤮🤮🤮🤮🤮🤮🤮🤮🤮🤮🤮🤮🤮🤮🤮🤮🤮🤮🤮 pic.twitter.com/RU1psxAMCB